L’ambiente scomparso

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Nelle sedute dicembrine del Consiglio comunale di discussione del bilancio ho posto in discussione anche la gestione ambientale da parte dell’attuale Giunta durante il suo mandato. Ho estrapolato alcuni punti che meritavano una particolare attenzione. Purtroppo l’elenco della inadeguatezze è sintetico e non esaustivo.

Inceneritore. Era realizzato all’80% e se lo si fermava partivano cause milionarie. Tutte balle, ora lo sanno anche i sassi. Lo si poteva fermare ma è mancata la determinazione da parte del Sindaco e della Giunta di intraprendere ogni strada possibile.

In quattro anni il termo non solo non è stato chiuso ma funziona tranquillamente a pieno regime.
Chi è stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi è stato nominato per cercare in modo legittimo di ostacolarlo. Nessuno di questi ha mai chiesto scusa ai cittadini.

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che aveva approvato una delibera passata alla unanimità e che individuava una road map per cercare di tutelare l’ambiente (strategia di riduzione dei rifiuti, riconversione dell’inceneritore, tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia, separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti).

La Giunta aveva detto che avrebbe relazionato periodicamente in Consiglio comunale e in Commissione ambiente e non lo ha fatto. In pratica ha mentito al Consiglio comunale ovvero la massima istituzione di rappresentanza politica locale.

Monitoraggio ambientale – Vengono eseguiti i rilevamenti con le centraline ma il Comune non pubblicizza adeguatamente i dati che non si trovano neppure nel suo sito. In alternativa come compensazione ai fumi dell’inceneritore l’amministrazione realizza una pista ciclabile che è un po’ come dire che a uno che vuole smettere di fumare per Natale gli regali delle mentine per l’alito.

Inquinamento aria a Parma – C’è un inquinamento elevatissimo a Parma e non viene presa nessuna azione sia straordinaria sia strutturale a medio termine. Il fatto che quest’anno gli sforamenti nella centralina della zona Cittadella siano stati inferiori rispetto all’anno precedente non vuol dire che l’aria della zona si sia di colpo trasformata in aria di montagna limpida e pulita. Vuol dire solo che è una delle poche zone monitorate di Parma. Tante altre zone sono più inquinate e non rilevate nel nostro territorio. Dipende da tanti fattori (numero di veicoli che vi transitano, larghezza della strada, altezza degli edifici altezza dei punti di monitoraggio, ecc). Il limite delle leggi che pongono un limite sono dipesi dal fatto che se stai appena al di sotto della soglia di riferimento l’aria è pulita come un giglio e se stai appena di sopra l’aria diventa magicamente pestilenziale. Si tratta in realtà di limiti politici e assolutamente non idonei a evidenziare la drammatica situazione dell’inquinamento presente a Parma e nella pianura Padana in generale.

E’ mancata (e tuttora manca) una pianificazione di lotta all’inquinamento che individui un percorso comune con le altre città almeno confinanti e con gli altri comuni della provincia limitrofi alla città.

Gestione dei rifiuti e bando – E’ scaduto nel 2014 e il Comune non si è davvero voluto attivare politicamente con il suo peso di capoluogo di provincia per sollecitare ATERSIR. Ha scritto una lettere e basta, compito finito.

Manutenzione verde – Che la Giunta sia allo sbando in questo settore lo dimostra il caso della guerra dei kaki dove il comune ha stanziato 40 k€ per abbattere delle piante perché sporcano quando c’e’ già un contratto in essere che prevede la pulizia delle strade con passaggi settimanali.

Discariche – Una mega discarica presente a fianco del centro a Parma segnalata varie volte al Comune (sia dalle Guardie Ecologiche di Legambiente a settembre 2016 sia dal sottoscritto a in questi mesi in Consiglio Comunale). L’assessore all’ambiente nega in pratica ogni evidenza senza prendersi la briga di verificare la situazione (chiunque può farsi un’idea guardando la discarica su Google Maps a fianco del centro sportivo Lauro Grossi). Poi l’ex discarica Metalfer con nessun azione di responsabilità verso la proprietà.

Teleriscaldamento. Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private.

Oneri di urbanizzazione – L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. Anche qui la Giunta sembra abbia fatto poco o niente e la situazione appare evidentemente in stallo.

Cosa rimarrà di questa Giunta – Infine vorrei chiedere al Sindaco, a Folli e alla Paci (ricordando ai due assessori che provenivano dal CGCR) di scrivere a Babbo Natale una letterina chiedendo di trovare sotto l’albero i 2 mln di € che Iren dovrebbe dare al Comune.

Ci sono politici che hanno fatto una campagna elettorale contro l’inceneritore e adesso col senno di poi mi chiedo cosa davvero abbiano fatto per fermare il termo. Ma non erano stati nominati per le loro competenze e per il loro convincimento di fare tutto quanto era possibile per fermare l’inceneritore?

Concludo augurando buon proseguimento alla Giunta sperando che lavorino il meno possibile (soprattutto su ambiente ed urbanistica) per quei pochi mesi di vita politica che le rimane. In tal modo si faranno meno danni. Auguri!

L’opera da tre kaki

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Primo kako

L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. (fonte Parma Repubblica)
L’ho ricordato a novembre di quest’anno in Consiglio comunale.
All’ente guidato da Raffaele Cantone si erano rivolti già nel 2012 gli avvocati Arrigo Allegri e Pietro De Angelis con un esposto.
Secondo l’ANAC l’inceneritore è un’opera “privata di interesse pubblico” e quindi l’omesso pagamento degli oneri di costruzione potrebbe costituire un danno all’erario e ha deciso di trasmettere gli atti anche alla Procura di Parma. Speriamo che finalmente la vicenda si risolva al meglio per la città.

Secondo kako
La convenzione di affidamento del servizio integrato di gestione dei rifiuti ad IREN è scaduta a fine 2014, stabilisce l’ANAC, quindi l’agenzia regionale competente, cioè ATERSIR, deve procedere subito a indire una nuova gara pubblica per l’affidamento.
Ripeto il servizio è scaduto a fine 2014 cioè 2 anni fa. Ma quanto tempo ci vuole per indire una gara in questo paese. Il Comune di Parma fa come al solito da scaricabarile e passa la palla ad ATERSIR, un’agenzia composta dai Comuni della nostra regione e quindi anche dal Comune di Parma. In Piazza Garibaldi tutto tace. Se qualche amministratore avesse mostrato un pò di interesse per la questione, penso che a quest’ora avremmo finalmente il nostro nuovo servizio di gestione dei rifiuti. Ma per una Giunta che si era insediata con la promessa di fermare l’inceneritore evidentemente questa non è più una priorità. E un brindisi di fine anno alla salute dei cittadini e dell’ambiente di Parma.

Terzo kako
Sempre Cantone nella delibera dell’ANAC del 02/05/2016 ha evidenziato che le reti del teleriscaldamento sono equiparabili alle opere di urbanizzazione e pertanto la loro proprietà è del Comune. Peccato che il Comune sia convinto che siano di proprietà di IREN.
Se ha ragione ANAC oltre a definire i termini del trasferimento della proprietà al Comune occorrerà anche una gara per la gestione delle reti del teleriscaldamento.
Se ha ragione il Comune IREN dovrà pagare il Comune per l’occupazione del suolo pubblico in quanto il teleriscaldamento è a tutti gli effetti un impianto privato utilizzato a scopo commerciale.
Quando verrà presa una posizione ufficiale in un senso o in un altro?
Le criticità sopra evidenziate erano già emerse a luglio 2014 nella relazione della Commissione Ambiente del Comune di Parma che aveva eseguito un controllo sull’attività amministrativa comunale relativa all’iter dell’inceneritore.

Alla fine

Alla fine in quattro anni l’inceneritore non solo non è stato chiuso (ora so che solo io ci credevo fra quegli statisti della maggioranza un tempo penta stellata) ma va alla grande.
Ma se l’inceneritore va così bene come mai IREN continua a lavorare al Cornocchio e non lavora tutto il rudo al PAIP? Ma poi IREN è autorizzata a lavorare il rudo a Cornocchio? E che senso ha quando c’è un impianto così grande ed efficiente al PAIP? Lo so saranno domande banali ma qualcuno prima o poi dopo 4 anni che continuo a chiederlo e dopo 150 pagine di relazione sull’iter del PAIP, qualcuno prima o poi dovrà pure rispondermi!
Ricordo sempre che chi era stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi era stato nominato per cercare in modo legittimo di farlo chiudere. Ricordo anche che nessuno di questi signori ha mai chiesto scusa ai cittadini.
In questa città c’è bisogno di persone che dicano ciò che fanno e che facciano ciò che hanno detto.
In altre parole prima ci liberiamo di questa gente in maggioranza in Comune e meglio sarà per tutti, alberi di kaki compresi!

Un giro in bici

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Un giro in bici per compensare i fumi dell’inceneritore

C’è chi si fa un giro a piedi per smaltire i fumi dell’alcool dopo una sbronza al bar e c’è chi si fa un giro in bici per compensare i fumi di un inceneritore dopo una delibera.

Ebbene si. Oggi 12/7/16 in Consiglio Comunale si è discusso sulla delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio (variazione al bilancio 2016-2018) e verifica dello stato di attuazione dei programmi.

Fra le varie voci prese in considerazione per stabilire gli equilibri di bilancio ne ho trovata una che riguarda i maggiori proventi di spesa corrente per 166.000 euro circa destinati al conto capitale corrispondenti a oneri da parte del gestore Iren Ambiente SpA per il Piano ambientale integrato per la gestione rifiuti nel territorio provinciale (PAIP), come da nota del 19/02/2016 e destinati alla realizzazione di piste ciclabili. In pratica si accetta una pista ciclabile come compensazione dalle emissioni dell’inceneritore. Ho chiesto copia del documento che veniva citato nella delibera in questione e mi è stato risposto che avrei dovuto fare una richiesta di accesso agli atti.

Ancora una volta la distanza siderale fra la maggioranza un tempo penta stellata e il Movimento 5 stelle Parma all’opposizione si evidenza nella risposta che ricorda quella di un leguleio o di un avvocato codino di memoria pasoliniana.
Invece di considerare il PAIP come opera prioritaria per l’impatto a livello sociale, territoriale, ambientale ed economico definendo un piano strategico per l’esercizio di tutte le attività di competenza comunale relative al PAIP medesimo, come da delibera di natura politica approvata alla unanimità ad ottobre 2014 in Consiglio comunale, la Giunta non porta un documento così importante come la nota citata nella delibera in questione.

In pratica la Giunta e la maggioranza silente hanno abdicato al legittimo contrasto all’inceneritore dimostrando ancora una volta di aver tradito le promesse elettorali. Molti cittadini avevano infatti votato il 5 stelle proprio per questa chiara e semplice promessa elettorale.
Promesse da marinai, si dice, presto fatte e presto dimenticate.

Io non lo so ma se fossi sindaco invece di prendermela coi cittadini che vengono in Commissione Consiliare per far valere il loro diritto di cittadinanza attiva, cercherei di mantenere le promesse elettorali e farei di tutto per dare dignità e rispetto all’ambiente e ai cittadini di Parma.

Io non ho votato favorevole a questa delibera anche se ho ribadito che il governo centrale toglie sempre di più alle amministrazioni locali. Ma questa non era una delibera tecnica come qualcuno voleva farci credere. Si trattava di una delibera con una chiara matrice politica. Accettare pochi soldi per una pista ciclabile a parziale compensazione del “termo” mi sembra una cosa priva di senso.

L’assessorato al bilancio, i conti che devono sempre tornare e i conti che non tornano mai.
Questo assessorato (come quello all’ambiente d’altronde) mi sembra ormai che abbia come unico scopo quello di sopravvivere al giorno seguente in un orizzonte di breve termine.

C’è bisogno di un respiro nuovo per Parma. Basta poco, cambiare si può.

Il senso del sindaco per la città

 

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In questi giorni si parla in Italia del movimento 5 stelle solo per le beghe di partito sul sindaco di Parma.

I media locali e nazionali hanno ampliato a dismisura le velleità di un uomo la cui inconsapevolezza lo porta ad immaginare situazioni irreali come quella di intentare una possibile causa ad un movimento politico o un ricorso al TAR. [1] [2]

Oggi, 23 maggio 2016, è stata indetta una conferenza stampa dove evidenzierà le controdeduzioni alla sospensione arrivata dal movimento 5 stelle. [3]

Usa una sede istituzionale per problemi tutti interni al movimento. Penso che non sia corretto e penso che non riuscirò mai ad abituarmi a questa contaminazione valoriale dove tutto sembra assurdo: niente è com’è perché tutto è come non è, e viceversa! (Alice docet).

Martedì 24 maggio 2016 in Consiglio comunale non si dibatterà della questione che ha portato a questa situazione: l’affaire Teatro Regio con l’avviso di garanzia.

Mi sembra che il sindaco voglia evitare il dibattito perché convinto che la miglior invenzione per l’amministrazione politica sia quella del pensiero a senso unico.

La gestione della cosa pubblica è sparita sostituita dalle ambizioni personali troppo ingombranti per una singola città. Ma gli italiani sono davvero interessati a questa deriva?

L’unica cosa rilevante è che il sindaco di Parma non ha informato i suoi concittadini di aver ricevuto un avviso di garanzia. Hanno dovuto saperlo solo mesi dopo dagli organi di stampa.

In questi giorni il sindaco ha partecipato a numerosi intrattenimenti televisivi attaccando per l’ennesima volta il movimento 5 stelle e spostando l’attenzione pubblica con una narrazione incomprensibile.

L’aspetto singolare di questa storia è che il sindaco di Parma attribuisce ai responsabili del M5S un comportamento speculare al suo operato durante i quattro anni del mandato.

  • Ma perché il sindaco di Parma non ha informato subito i cittadini e si è mostrato reticente?
  • E perché di fatto il Sindaco ha politicamente “tradito” la fiducia dei suoi concittadini?
  • E ancora, perché Grillo e il direttorio del movimento 5 stelle hanno perso fiducia nei confronti del sindaco di Parma?
  • E infine perché il sindaco di Parma reagisce in maniera scomposta svicolando dalle sue responsabilità politiche?

In questi anni l’ex portavoce penta stellato ha cercato di costruire una narrazione infondata e fantasiosa: quella di essere diventato Sindaco grazie alle sue capacità. Senza il disastro prodotto dai politici precedenti e il sostegno di Grillo nessuno di noi sarebbe stato mai eletto.

Ancora oggi, nelle sue reazioni scomposte, cerca la visibilità mediatica sui circuiti nazionali per auto referenziarsi e tentare di cancellare la storia dei fatti e cioè che siamo diventati politici eletti poiché gli altri hanno fallito; ma soprattutto grazie a due fattori determinanti: la partecipazione dei cittadini e l’immagine del personaggio pubblico Beppe Grillo.

Ogni consigliere eletto sapeva di non essere all’altezza del ruolo ma anziché restare umili (ovvero la capacità di avvicinarsi a chi sapeva) e studiare le carte, si è preferito adeguarsi velocemente ai vizi dei vecchi politici. In una parola si sono istituzionalizzati nell’anima.

Venendo ora al Teatro Regio, lo si può considerare come la fase finale di una serie ininterrotta di posizioni contrastanti fra diverse azioni del sindaco e i valori che incarna il movimento 5 stelle.

La comprensione dell’affaire Teatro Regio è rapida come una fucilata. Basta leggere la lettera aperta del dott. Carmelo Di Gennaro, fra gli esclusi per la carica di direttore. Se ne riportano alcuni stralci:

«[…] la cosa curiosa, però, è che lei e il suo Movimento, i 5 stelle, siete scesi in politica e avete preso milioni di voti dichiarandovi contro i vecchi metodi della politica, metodi che giustamente avete bollato come poco trasparenti, poco chiari. Il problema è che poi, alla fine dei conti, tali metodi li applicate anche voi. […] Improvvisamente blocca il procedimento [Pizzarotti e Ferraris ndr], dando così apertamente il fianco a chi la accusava di manovre poco chiare. Noi candidati veniamo tenuti all’oscuro di tutto per altri due mesi, sino a che, qualche giorno fa, non arriva una laconica lettera dall’Ufficio del personale del Regio, nella quale ci si comunica che la “procedura si è conclusa senza esito”» [4]

Chi davvero ha danneggiato l’immagine del M5S in questi anni? Io non lo so ma penso che sia stato proprio il sindaco di Parma che col suo comportamento ha di fatto oscurato la luce delle stelle sotto il cielo ducale.

Già dei dubbi sorgono fin dall’inizio della narrazione pseudo grillina: dopo poche ore dall’elezione a maggio 2012 il sindaco di Parma dà lustro alla sua immagine con un servizio fotografico su “Chi” il settimanale del gruppo Mondadori diretto da Signorini.[5] Seguiranno diverse comparsate sui network nazionali.

Altri dubbi nascono dalla cena “segreta” con Villani, allora esponente di Forza Italia e vice presidente Iren, il gruppo multiutility dell’inceneritore di Parma. [6]

Si prosegue sol sindaco di Parma che dichiara che non ha mai promesso di chiudere il termo di Parma. L’avviamento dell’inceneritore poteva essere evitato e non sono state giocate tutte le carte a disposizione da parte l’amministrazione cittadina. Il Consiglio comunale all’unanimità ha votato ad ottobre 2014 una delibera di indirizzo politico incaricando la Giunta a realizzare vari obiettivi fra i quali:
a) strategia di riduzione dei rifiuti anche attraverso la raccolta differenziata;
b) riconversione dell’inceneritore con un sistema di trattamento a freddo dei rifiuti che prevede costi di gestione inferiori rispetto al sistema attuale (a caldo);
c) tema della tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia;
d) separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti;

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che lo aveva approvato con una delibera passata alla unanimità.

Come risultato finale la maggioranza ha pensato bene di cacciare il presidente della Commissione Ambiente che aveva organizzato i lavori sulla relazione d’indagine del termo.

Con questa epurazione si è assistito una separazione fra politica e ambiente, una vera e propria frattura fra buon senso e burocrazia partitica.

Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) [7] ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private.

Altra perla è una affermazione del sindaco: «a Parma ci sono troppi parchi» avendo come unica stella polare politica il senso di austerità indotta dal pareggio di bilancio e dalla riduzione dei costi per i diritti dei cittadini, come il verde pubblico.  [8]

Altro imbarazzo quando si scopre che la società di riscossione del Comune, Parma Gestione Entrate, sembra non fosse iscritta all’albo dei soggetti accreditati per farlo e la visita della Guardia di Finanza che esegue controlli su PGE (gennaio 2015); infine vengono indagati i vertici di PGE (avvisi di garanzia con l’accusa di usura, peculato e falso ideologico) e successivamente in un infuocato Consiglio comunale vengono annunciate le dimissioni del CdA di PGE. [9]

Altro passaggio di questa istituzionalizzazione politica fu il tentativo del sindaco di auto referenziarsi nel M5S, comportandosi come un segretario di partito quando organizzò autonomamente, senza essere in alcun modo concordato né con lo staff del M5S né con Beppe Grillo, l’evento della convocazione dei candidati sindaci delle gare amministrative. Presi pubblicamente le distanze da tale evento e non vi partecipai. Al primo incontro di aprile 2013 ne seguì un altro nel marzo 2014. [10]

Pizzarotti si presentò per recitare la parte del maestro nei confronti degli eletti del M5S, non per costruire ma per delegittimare gli altri e promuovere se stesso. Mi ricorda Renzi nel ruolo di rottamatore e dello scalatore del suo partito. [11]

Le improbabili spiegazioni che il sindaco rilascia evidenziano il fatto che non rappresentare più il M5S conoscendo bene le ragioni del suo cosiddetto isolamento. Da tempo coltiva il desiderio di accreditarsi presso altri soggetti politici come un uomo politico capace e uno statista alternativo.

Diverse scelte politiche lo testimoniano. La prima è l’approvazione a giugno 2013 della Governance Iren targata PD che politicamente lo conduce dentro ANCI, uno scambio di “interessi” che mostrano il modus operandi tipico della vecchia politica da prima repubblica.  [12]

La seconda è l’intesa per le elezioni provinciali proprio col partito renziano (poi fortunatamente saltata). [13]

La terza è la volontà di non partecipare alla campagna elettorale per le elezioni regionali ER aiutando di fatto l’egemonia del PD. Anche su questa decisone del sindaco e del gruppo M5S in comune, presi la distanza dal pensiero unico. [14]

Tali scelte esprimono un’idea politica opposta al M5S sia perché le multiutilities sono l’espressione politica del potere verso la privatizzazione degli utili attraverso oligopoli e concessioni pubbliche sia perché il M5S non è interessato alle Province, di fatto trasformate in carrozzoni politici locali togliendo ai cittadini la possibilità di votare direttamente gli eletti.

Altre scelte lo connotano a mio avviso come liberista e hanno contribuito ad aumentare la distanza fra i valori 5 stelle e l’amministrazione politica di Parma.

Il debito pubblico. Non è stato gestito il debito con una politica di trasparenza radicale, non sono stati aperti i conti alla città con dibattiti pubblici e con una pianificazione partecipata della gestione del debito. Il debito non era colpa del M5S locale ma con la sua arroganza di gestirlo in modo autonomo si sono tarpate le ali ai cittadini. Si è poi rinunciato nei confronti degli istituti di credito a controllare la presenza di anatocismo, con la conseguente ricaduta negativa sull’intero bilancio e sui servizi sociali necessari per i ceti meno abbienti.

I debiti fuori bilancio. Dall’inizio del mandato elettorale sono stati approvati svariati milioni di euro come debiti fuori bilancio. La scelta politica fu quella di avviare azioni di responsabilità nei confronti di quegli eventuali politici e funzionari che avevano favorito la pessima gestione di soldi pubblici in contrasto con la normativa contabile vigente in materia. Nonostante questo argomento fosse determinante per il buon andamento della pubblica amministrazione della città, non ci siamo comportati come i nostri elettori volevano. Non c’è stata la volontà politica di accertare le cause e portare avanti delle azioni di responsabilità; ricordo che dopo 5 anni va tutto in prescrizione. [15]

Referendum. Come dimenticare la scelta di negare un referendum ai cittadini, e la esternalizzazione dei servizi scolastici favorendo in tal modo gli interessi dei privati e andando in direzione opposta al programma elettorale che prevedeva l’aumento della internalizzazione?

E l’indirizzo politico per vessare i cittadini attraverso le multe – 10 milioni di euro previsti nel bilancio 2015 del Comune [16] – mentre c’è l’imbarazzante vicenda delle multe “annullate alla casta”? [17]

Onorificenza. Il sindaco entra anche a far parte del ristretto club dell’Ordine Costantiniano, che alcuni vedono come una sorta di massoneria locale, pur di area cattolica. Sono tutti i sintomi di una condotta in continuità col passato. [18]

Urbanistica. La scelta di non toccare l’obsoleto piano strutturale comunale ha avuto l’effetto dannoso di proseguire di fatto col consumo di suolo e di impedire uno sviluppo sociale della comunità secondo le idee del M5S e lasciando tutto l’indotto delle costruzioni dentro l’esplosione della bolla speculativa.

Si doveva cambiarlo con una pianificazione partecipata che non c’è stata.
La parola d’ordine era “consumo del suolo zero” ribaltando l’impostazione precedente di Parma città cantiere in “Parma città della rigenerazione urbana verde e sostenibile”.

Abbiamo lasciato fino ad ora immutato il Piano Strutturale Comunale ovvero il piano regolatore urbanistico di Parma.

La visione tecnica e valoriale del PSC rimane ad oggi sostanzialmente quella delle Giunte precedenti.
Avevamo promesso di cambiare l’urbanistica a Parma e il nostro mandato elettorale è ora agli sgoccioli.

Avevamo la possibilità di eliminare tutte le aree di espansione e questo non è ancora stato fatto. Ora mi sembra evidente che si è preferito lasciare le cose come stavano.

Non siamo riusciti a fermare questa macchina burocratica volta al mantenimento dei diritti acquisti che io invece giudico dei vecchi ed ingiusti privilegi che la città non si può più permettere. Basti pensare che nello scorso Consiglio Comunale abbiamo approvato un Piano Urbanistico Attuativo (le vecchie lottizzazioni) che di fatto approva la possibilità di realizzare un ulteriore centro commerciale a Parma. Infine ad ottobre 2016 partirà la realizzazione di uno dei più grandi centri commerciali della regione. [19]

La Giunta afferma che il nuovo piano verrà portato in Consiglio a breve. In ogni caso è già stato dichiarato che: “Però non vogliamo essere dei talebani, sposando una visione di deindustrializzazione: il manifatturiero per noi è assolutamente importante, Parma è una delle principali realtà a livello europeo. La disponibilità di aree per la realizzazione di nuove aziende è un tema fondamentale. Non rinunceremo a questa eccellenza del territorio, sia nel settore dell’agroalimentare che del farmaceutico”.  [20]

Voglio vedere se le aree non edificate saranno riclassificate come terreno agricolo o inedificabile.

Espulsione di Nuzzo. Una nota importante merita il discorso della cacciata del consigliere di maggioranza Nuzzo. Si era astenuto sulla votazione del bilancio. Per estrometterlo il gruppo 5 stelle si inventò un regolamento di gestione del gruppo di maggioranza medesimo e lo si rese retroattivo affermando che chi votata contro era fuori.

Espulsione di Savani. Mi rifiutai di firmare un regolamento che di fatto cacciava chi non lo avesse firmato, che diceva che si doveva votare sempre conformemente alla maggioranza tranne per i temi di natura etica, che i temi di natura etica li stabiliva la maggioranza. Me ne andai da un gruppo che aveva da tempo intrapreso una deriva antidemocratica. I fatti mi stanno dando ragione. [21]

Considerazioni finali

Ecco cosa prevedeva il programma di Parma ai primi punti: democrazia diretta e trasparenza, connettività libera e gratuita, ambiente e rifiuti zero, acqua pubblica, agricoltura, energie rinnovabili, urbanistica e consumo suolo zero, mobilità sostenibile.

Partiamo dai dati, quelli elettorali a Parma ad esempio.

  • Alle comunali di Parma del 6 maggio 2012 il 5 stelle raccolse 13.817 voti (19,90%).
  • Alle elezioni europee del 25 maggio 2014 il 5 stelle a Parma raccolse 16.248 (19,02%).
  • Alle regionali del 23 novembre 2014 il 5 stelle a Parma raccolse 6.027 voti (13,51%).

L’immagine del Sindaco in questi anni non ha avuto alcun effetto di traino per le elezioni locali, anzi la sua condotta ha tolto consensi, da 13.817 voti del 2012 (comunali) a 6.027 voti del 2014 (regionali); tutto questo nonostante l’enorme spinta mediatica nazionale che ha favorito il M5S Parma, con uno storytelling farcito di speranza ed ottimismo verso il cambiamento.

La recente sospensione del sindaco di Parma, la sua reazione politica sgrammaticata disvela ora a tutti il suo profilo che ha condizionato negativamente il mandato elettorale disarticolando gli obiettivi del programma.

Come ho più volte dichiarato in Consiglio comunale la responsabilità politica del mancato rispetto del contratto con gli elettori è soprattutto dei consiglieri di maggioranza dato che è il Consiglio il maggior organo politico cittadino che ha il potere di indirizzo e di controllo nei confronti del Sindaco e della Giunta.

Le dichiarazioni di sostegno dei miei ex colleghi cercano di raccontare la favola della coerenza ai valori del M5S. Ricordo che a marzo 2014 fu convocata una riunione di maggioranza dove si discusse l’uscita o meno dal M5S a seguito della nota vicenda dell’espulsione di cinque parlamentari dal movimento. [22] Prendo sempre appunti alle riunioni.

Io non lo so ma penso che Pizzarotti resti nel M5S perché politicamente strumento di altri soggetti politici. Il gruppo 5 stelle a Parma è più volte stato critico nei confronti della gestione organizzativa del M5S. Ma questo penso sia normale e penso che faccia parte di una sana e legittima democrazia.

Trovo invece inopportuno ed ingiusto strumentalizzare i problemi del movimento per costruirsi una carriera personale. “Abusare” della propria posizione politica per ostentare meriti inesistenti è un’azione ora visibile a tutti.

La condotta politica del sindaco di Parma, nota ai consiglieri e ai veri attivisti di Parma (quelli che sono volati via come pernici nella stagione di caccia appena capito l’aria che tirava) ha coltivato situazioni opposte al programma 5 stelle ducale.

Voglio concludere con una nota positiva. Io non ho nulla di personale contro il sindaco e penso che il movimento 5 stelle a Parma abbia portato un vento di cambiamento e molte speranze di un senso di cittadinanza per gli abitanti di Parma. Ora si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia più sicura

Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte.

Occorre immaginarla bene la nostra città, il nostro territorio e il nostro ambiente troppo spesso umiliato.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Fabrizio Savani – Movimento 5 Stelle Parma

 

[1] Fonte http://www.huffingtonpost.it/2016/05/17/pizzarotti-ricorso-tar_n_10005000.html

[2] Fonte http://www.corriere.it/politica/16_maggio_14/pizzarotti-il-movimento-ha-sbracato-loro-non-ha-senso-restare-potrei-anche-fargli-causa-7987f9d8-193f-11e6-a60e-5fac25fd8ba7.shtml

[3] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/05/22/news/parma_conferenza_di_pizzarotti_lunedi_memoria_contro_espulsione_m5s-140345462/

[4] Fonte: http://www.parmatoday.it/cronaca/teatro-regio-carmelo-di-gennaro-pizzarotti.html

[5] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/06/01/foto/pizzarotti_al_settimanale_chi_comanda_mia_moglia-36359593/1/

[6] Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2012/07/05/pizzarotti-a-cena-con-villani/comment-page-1/

[7] Fonte http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?id=a16733a90a77804203b216877a0eb609

[8] Fonte http://www.parmatoday.it/cronaca/parchi-pizzarotti-polemiche.html

[9] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/news/317771/-Parma-Gestione-Entrate-non-poteva.html

Fonte http://www.7per24.it/2016/03/22/parma-gestione-entrate-vertici-indagati-e-finanza-negli-uffici/

Fonte http://www.parmapress24.it/2016/03/22/15557/

[10] Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/14/parma-pizzarotti-incontra-i-candidati-sindaco-m5s-ma-il-luogo-e-lora-sono-segreti/914059/

Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/03/grillo-sconfessa-pizzarotti-mai-autorizzato-incontro-candidati-sindaco-m5s/901060/

[11] Fonte http://www.dirittodicritica.com/2014/11/20/matteo-renzi-federico-pizzarotti-m5s-beppe-grillo-53971/

[12] Fonte http://www.parmaquotidiano.info/2013/06/03/ghiretti-sulla-governance-iren-il-ruolo-di-parma-ridimensionato-a-fronte-della-nomina-del-sindaco-pizzarotti-allanci-e-la-stabilizzazione-di-bagnacani/

[13] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/politica/216555/Provincia–Pizzarotti-sfida-Grillo-e.html

[14] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2014/09/16/provinciali-e-regionali-2014/

[15] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/02/02/discorso-duscita-dalla-maggioranza/

[16] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/parma/291115/Stt-e-Parma-Infrastrutture–confermati.html

[17] Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/08/parma-prefetto-annulla-multe-a-consiglieri-m5s-buona-fede-pd-siete-la-casta/2707393/

[18] Fonte http://www.parmaquotidiano.info/2015/09/26/pizzarotti-accetta-onorificenza-dai-borbone-ora-fa-parte-dellordine-costantiniano/

[19] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/04/08/news/centro_commerciale_nell_ex_salvarani_ascom_parma_spaventata_una_citta_nella_citta_-137211075/

Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/04/12/in-un-paese-normale/

[20] Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2016/04/29/piano-strutturale-comunale-rilanciare-lagricolo-aree-per-il-manifatturiero/

[21] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/01/20/a-te-che-non-ami-i-servi-di-partito/

[22] Fonte http://www.repubblica.it/politica/2014/03/06/news/grillo_caccia_senatori-80337076/

 

Scarica l’articolo in pdf: osservazioni politiche 23 Maggio 2016 Fabrizio Savani

Alza su quella mano tutti gli altri lo hanno già fatto

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16marzo-duemila16. Alla fine siamo arrivati al termine di questa meravigliosa avventura!

Oggi in Sala Consiliare a Parma si è tenuta la Commissione Ambiente e la maggioranza del sindaco ha revocato l’incarico al Presidente della Commissione medesima.

La motivazione non esiste. La maggioranza del sindaco di Parma ha cercato di abbozzarla poi di scriverla; infine non l’ha trovata e non è riuscita a scriverla.

I consiglieri hanno allora votato la revoca per alzata di mano (non inserita in ODG) poi hanno votato per la nomina di un nuovo presidente (questa inserita in ODG). Alla votazione era presente solo la maggioranza e mancava l’opposizione. Uno dopo l’altro hanno alzato le braccia in una sala ormai vuota dopo tre ore di lavoro.

Alza su quella mano tutti gli altri lo hanno già fatto, dai alza la tua grande capo va bene?! 

Questa sera si è assistito alla scena più classica della partitocrazia ovvero la lottizzazione delle poltrone avulse dalla meritocrazia.

In questi anni la Commissione Ambiente ha lavorato e si è riunita spesso. Ha analizzato fra l’altro il complesso iter procedurale dell’inceneritore; tutto questo nonostante un contribuito della maggioranza del sindaco tendente asintoticamente allo zero. Tale relazione, che evidenziava una serie di incongruenze e “procedure” strane dell’iter del termo, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale col plauso della Giunta. La stessa Giunta che non ha voluto portare avanti i lavori indicati dalla delibera legata alla relazione citata.

La Commissione Ambiente ha intrapreso inoltre un lavoro di condivisione e di ascolto coi Cittadini e coi giornalisti, arrivando sempre ad una sintesi di intenti fra forze politiche contrapposte. Questo grazie alla discussione aperta e anche dura su temi trasversali ai partiti (tutela dell’ambiente, qualità dell’aria, minaccia del suolo, gestione dei rifiuti, ecc.) Questo è stato possibile anche grazie al rispetto delle persone, quel rispetto troppo spesso mancato nelle altre istituzioni dell’amministrazione cittadina.

Oggi si è assistito all’ossificazione di una eco apartheid fra politica e ambiente, una vera e propria separazione valoriale fra buon senso e burocrazia partitica.

Si è di fatto politicamente forzata la regolamentazione comunale e su questo dovrà valutare il Segretario Generale del Comune. Ma ciò che è importante e divertente segnalare è il goffo e cabarettistico tentativo di delegittimare una Commissione Consiliare. Si ricorda che si parla della maggioranza che si professa appartenente al Movimento 5 Stelle che ha sempre portato avanti le idee e le buone azioni indipendentemente da chi arrivassero.

Una maggioranza del sindaco di Parma che continua a spararsi nei piedi. In questo mondo c’è bisogno di più anima.

Fonte foto

Qualcuno…

Alta tensione in Municipio, M5S: “Savani si dimetta da Presidente di Commissione”. Scontro con la minoranza

Commissione Ambiente: modificato il Regolamento. Hanno fatto fuori Savani: non era un fedelissimo del Pizza

Pizzarotti per l’incontro in Ministero ha chiesto aiuto a ex-M5S

Galleria

Waste on the road

Questa galleria contiene 1 immagine.

Ho presentato nei giorni scorsi un ordine del giorno da discutere nel prossimo Consiglio Comunale insieme anche al collega Mauro Nuzzo. Spero che altri consiglieri lo vogliano firmare. E’ un ODG di mero buon senso che pone il Sindaco davanti alle sue responsabilità … Continua a leggere

Ancora sui lavori di Via Trento


Il 3 settembre 2105 si è tenuta la Commissione Ambiente e LLPP in Municipio a Parma con vari temi all’ODG.

Aggiornamento situazione dell’iter installazione antenna telefonia in Via Bizzozero e del relativo permesso di competenza comunale
La situazione è in via di definizione. E’ stato ascoltato un cittadino portavoce di un comitato di Via Duca Alessandro che ha posto all’attenzione del Comune le richieste di chiarimenti da parte di diversi residenti. E’ emerso che l’antenna sarà installata in un rotatoria stradale in posizione che sarà verificata tramite un confronto fra i tecnici dell’azienda di telefonia, i tecnici del Comune e di Iren. A breve si dovrebbe arrivare una postazione definitiva dell’impianto che soddisfi le richieste degli abitanti che sia giudicata idonea e rispetti la normativa ambientale di riferimento.

Antenna Bizzozero

Aggiornamento situazione inerente il cantiere estate 2014 di Via Trento, relativo agli interventi di riqualificazione dei sotto servizi ad opera di Iren (fogne e teleriscaldamento)
Ho chiesto come è stata “ingressata” la pratica di richiesta autorizzativa dei lavori dato che si tratta di un’opera di un Ente privato (Iren) che esegue un lavoro di interesse pubblico e quale autorizzazione ha rilasciato il Comune.

Mi è stato risposto che è consuetudine presentare una pratica come manomissione di suolo pubblico anche se forse la procedura è risultata non corretta. In futuro per ogni intervento sarà quindi necessario un idoneo titolo edilizio abilitativo.

In pratica sembra che l’iter sia lo stesso che si affrontava quando il Comune trattava con la municipalizzata. Il fatto noto a tutti è che ora la multiutility è a tutti gli effetti una SpA ovvero un’azienda privata. Quindi l’iter procedurale per tali lavori come quello di via Trento andava rivisto e si doveva migliorare.

Iren deve continuare ad eseguire legittimamente il proprio lavoro e il Comune deve operare dal punto di vista burocratico in modo corretto. Di fatto permane una sorta di sudditanza psicologica verso un’azienda importante per il nostro territorio ma che non è più una municipalizzata a controllo totale della pubblica amministrazione ducale.

Aggiornamento situazione incendio del 06/6/15 al deposito di rifiuti area Cornocchio di Iren Ambiente
Che aria respiriamo? Un incendio di rifiuti differenziati ha prodotto dei fumi di combustione che hanno allarmato la città. Il vento ha spinto i fumi dell’incendio verso l’aeroporto e come rileva ARPA (edizione cartacea della Gazzetta di Parma del 09/06/15) “quand’anche la combustione di materie plastiche avesse prodotto modeste quantità di inquinanti pericolosi, quali idrocarburi policiclici aromatici e diossine, non sono ricaduti nelle zone abitate”. Che è un po’ come dire se delle sostanze tossiche ci sono state, queste non sono andate in città ma altrove. Io non lo so ma tutto questo non mi sembra molto rassicurante.

Il funzionario Iren presente in Commissione ha evidenziato in sintesi che il documento di valutazione rischi incendi è stato aggiornato assieme alle procedure di emergenza. Inoltre è stata implementata la riduzione dei rifiuti in lavorazione. Queste ad altre operazioni, sempre a detta di tale funzionario, hanno contribuito a ridurre il rischio incendi e pertanto i cittadini possono stare ragionevolmente tranquilli.

Un cittadino presente (avvocato Allegri) evidenzia che nell’area del Cornocchio è in corso la gestione temporanea fino alla completa esecuzione dei comparti definiti C1 e C2 del Polo Ambientale Integrato di Parma (PAIP). Il PAIP è quindi incompleto in quanto è operativo solo il comparto C3 (meglio noto come inceneritore).

Questo è semplice ed evidente come risulta anche dai lavori della Commissione Ambiente di controllo sull’attività amministrativa Comunale relativa al PAIP e dalla sua relazione finale datata ottobre 2014.

“Le strutture C1e C2 sono manufatti funzionali al PAIP e la loro mancata realizzazione non permette l’utilizzo del PAIP come da DGP 938/2008 con una inevitabile ricaduta negativa sulla gestione dei rifiuti a Parma, sull’ambiente del territorio e quindi sulla salute dei cittadini di Parma.” (cfr. relazione allegata alla delibera CC-2014-89 della seduta di Consiglio Comunale del 30/10/2014)

“Infine, si può evidenziare che con la DGP 938/2008 era stata autorizzata la realizzazione di un PAIP, cioè di un polo integrato destinato alla gestione dei rifiuti che, in quanto tale, può funzionare in modo ottimale solo se attivo con tutte le sue componenti tecniche, strutturali ed impiantistiche. Allo stato attuale però è stato realizzato solo il termovalorizzatore e pertanto il PAIP è stato realizzato solo parzialmente.” (cfr. relazione allegata alla delibera CC-2014-89 della seduta di Consiglio Comunale del 30/10/2014)

Aggiornamento realizzazione nel Parco Ducale di una rete di teleriscaldamento e verifica delle autorizzazioni necessarie (oltre alla verifica della proprietà della rete citata del TLR)
Su segnalazione del cittadino Avv. Allegri inviata alla Procura, al Sindaco, all’Assessore all’Ambiente, alla Soprintendenza e alla Presidenza della Commissione Ambiente, è stata affrontata anche tale tematica.

Sono in corso opere per il teleriscaldamento le cui tubazioni passeranno per un tratto sotto il parco Ducale. L’ipotesi di passare al di sotto di viale Piacenza (a lato del parco citato) è stata scartata per problemi legati alla viabilità.

Iren si è impegnata a realizzare sia lavori di riqualificazione e restauro conservativo del parco sia altri lavori in città, il tutto come opere di compensazione. E’ importante la presenza di Iren per questi lavori di compensazione ma certo avrei preferito che tali cifre fossero state impegnate per uno sconto delle bollette dei servizi di gestione dei rifiuti dei cittadini nell’ottica di una effettiva perequazione tributaria dando priorità alle fasce deboli della popolazione.
Sul tema della individuazione della proprietà del teleriscaldamento ad oggi non risulta ancora chiara la questione. L’amministrazione comunale in questi mesi ha attivato una serie di incontri per un chiarimento. A breve dovrebbe essere pronta una relazione di sintesi che definisca la versione del Comune su tale aspetto, ovvero se la rete sia di proprietà pubblica o privata.

Su tale aspetto cito un paio di articoli.
l’art.113 del D.Lgs. 267/2000 che evidenzia che tutte le reti devono essere pubbliche come evidenziato nella relazione già citata allegata alla delibera CC-2014-89 sul PAIP
l’art. 22 del D.Lgs. 28/11 che prevede che le infrastrutture destinate all’installazione di reti per il riscaldamento e il raffrescamento sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria come indica anche la deliberazione ANAC del Presidente Raffaele Cantone del 4 febbraio 2015.

Teleriscaldamento al Parco Ducale

Spiegazioni richieste ai dirigenti del gruppo Iren sulla indennità riconosciuta al precedente AD, De Sanctis
Su tale merito viene consegnato un comunicato stampa di Iren del 24 novembre 2014 dove si evidenzia il percorso che ha portato all’accordo fra l’ex AD di Iren e la multiutility. Il comunicato non apporta nulla in più a quanto già noto da tempo mentre i funzionari di Iren presenti in Commissione ritengono esauriente il comunicato senza quindi esporsi in ulteriori dichiarazioni.

Aiutami ad aiutarti

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La raccolta differenziata è una gran cosa e ci può liberare dagli inceneritori. Anzi la raccolta differenziata è antitetica all’incenerimento. Inoltre affidare ad un unico gestore la raccolta e lo smaltimento del rudo mi sembra contraddittorio a livello valoriale, ambientale, economico sia per i cittadini sia per il territorio. Ma questo ce lo diciamo da anni. Almeno, io lo dico anni.

Ma la raccolta differenziata ha ancor più senso se condivisa con la città e se si aggiunge la parola partecipata. Raccolta differenziata partecipata. Occorre infatti differenziarsi da coloro che impongono, si deve partecipare, accogliere le proposte, i cambiamenti, le critiche. Occorre farlo con umiltà.

La radice del temine umiltà è humus ovvero terra, terreno. L’umile è una persona che torna alla terra, che nasce dalla terra, che rivendica la sua appartenenza a che pensa in modo concreto sensibile empatico, modesto, sobrio, naturale, che condivide con la comunità. Da humus arriva anche il temine umano, umanità, spesso usato a sproposito da politici nazionali e locali.

Se imponi a norma di legge un valore, se pur legittimo e condivisibile, rimarrai prima o poi da solo. Se hai contro la comunità tutto ti sarà difficile, se hai i cittadini a favore probabilmente tutto ti riuscirà meglio.

Io non lo so ma oggi ho cercato di aiutare la mia città a livello pratico. Insieme ad altri amici ho aiutato a pulire 500 metri di fosso a Vicofertile una delle belle frazioni di Parma. I fossi cittadini sono pieni di rudo buttati da incivili, da gente che non capisce l’importanza della raccolta differenziata.

Bisogna spiegare meglio, aiutare i cittadini che non riescono a comprendere l’importanza della riduzione dei rifiuti, del riuso, della raccolta, del riciclo, del recupero.

Si deve migliorare l’informazione essere pro-attivi, venire incontro alle esigenze dei cittadini. Si deve evitare che un sistema di raccolta imposto con evidenti criticità possa indurre un comportamento negativo da parte di cittadini che si sentono esasperati e inascoltati.

Dobbiamo immaginare bene la nostra città. Dobbiamo impegnare bene la nostra coscienza ecologica.

Citando James: la coscienza è la voce del Creato e la natura è il cuore degli uomini

Senza parole

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Sul sito del Comune di Parma è stato pubblicato un Bando per l’assegnazione di un incarico.
L’incarico comportava un impegno di 2  anni, a partire dalla stipula del contratto. La domanda di partecipazione all’avviso pubblico, sottoscritta con firma autografa originale, doveva pervenire tramite PEC (mail certificata), consegnata a mano al DUC (in Comune) oppure con Raccomandata. a/r al Comune

Il Bando era valido dall’8 al 29 maggio 2015

BandoPAIP –  fonte sito comune PR

Successivamente è stato pubblicato l’esito del Bando. Nessun candidato è stato ritenuto idoneo a ricoprire l’incarico professionale per l’attività di monitoraggio delle emissioni del PAIP

esito bando monitoraggio emissioni PAIP –  fonte sito del comune di Parma

Tutto questo (che non si sia riusciti a trovare nessuno che potesse eseguire i controlli per conto del Comune di Parma) mi lascia letteralmente senza parole. Ma mi lascia ancor più senza parole il fatto di aver appreso la notizia dal sito di un Giornalista .

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Fonte vignette

Fabrizio Savani

A breve arriverà il rudo da tutta Italia ?

CatturaINCREDIBILE e purtroppo legittima la richiesta della multiutility locale di presentare depositato in Provincia la documentazione per richiedere l’autorizzazione a un incremento dei rifiuti da smaltire da 130mila a 195mila tonnellate all’anno (vedi articolo). Per un anno all’interno della Commissione Ambiente del Consiglio Comunale di Parma mi sono fatto il mazzo per individuare (insieme ai colleghi della Commissione medesima) le criticità nell’iter burocratico dell’inceneritore. Alla fine è emersa una relazione di analisi dei vari documenti che sono riuscito a visionare. La relazione individua anche una strategia per affrontare il tema dell’inquinamento ambientale che vada anche oltre quest’Amministrazione.

Ebbene in tale relazione si impegnava la Giunta a mettere in atto una serie di interventi fra i quali:

  • la strategia di riduzione dei rifiuti
  • la eventuale riconversione dell’inceneritore
  • il tema della tariffa dello smaltimento dei rifiuti e al divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia.
  • la separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti

Questa relazione, pronta a giugno 2014, è stata approvata in Consiglio Comunale solo ad ottobre 2014. Da allora la Giunta non ha ancora portato in Consiglio Comunale il resoconto semestrale sui lavori svolti a livello di tutela ambientale per la città, come era stato deliberato all’unanimità dal Consiglio Comunale medesimo.

Lo scrissi a ottobre 2014, LO SCRISSI A OTTOBRE 2014 (leggi articolo)

Fonte foto

Commissione Ambiente con Iren

Fabrizio-Savani-M5SIl 25 marzo 2015 si è tenuta la Commissione Ambiente con invitati il dott. Bianco e l’ing. Bertolini in rappresentanza del “convitato di pietra” Iren il cui nome aleggia da sempre nelle stanze del comune.

E’ stata posta la domanda su richiesta del Consigliere Pellacini sulla buona uscita quasi “milionaria” del precedente amministratore delegato De Sanctis. Il nuovo AD Bianco non ha però voluto o saputo rispondere e si è dichiarato non competente sull’argomento.

Poi Bianco ha illustrato in sintesi il piano industriale di Iren con riferimento agli investimenti nel territorio di Parma. Fra le tante domande dei Consiglieri presenti in Commissione ne cito alcune che ho posto.

Sul teleriscaldamento Iren afferma in Commissione che è allacciato da tempo, era un obbligo e quindi Iren non ha ritenuto necessario comunicarlo. Tutto questo in netto contrasto coi lavori e la relazione finale della Commissione sull’iter del PAIP di competenza comunale dove i Dirigenti e l’Assessore all’Ambiente hanno sempre sostenuto il contrario. Ora non si è riusciti a capire dalla risposte dei rappresentati di Iren che ho spesso considerato “vaghe e superficiali” se effettivamente le reti del teleriscaldamento siano ad oggi allacciate al PAIP. Se lo sono quali sono le 7 mila caldaiette (o erano 20 mila?) che dovevano essere staccate in città in quanto allacciate al termo? Stesso discorso per la proprietà del teleriscaldamento. Iren afferma in Commissione che è di sua proprietà tant’è vero che lo inserisce nei suoi cespiti a differenza dei Dirigenti comunali che hanno sempre affermato che non si è ancora capito se sia di proprietà del Comune o meno. E’ una proprietà a nostra insaputa un impianto “scaiolizzato” per valorizzare la termodistruzione dei nostri rifiuti. Ho sollevato dubbi anche sul boschetto mangiapolvere che doveva essere pronto un anno prima della partenza dell’inceneritore ma i rappresentati di Iren non mi hanno dato alcuna risposta Ho evidenziato poi che l’inceneritore è un impianto che brucia rifiuti solidi urbani e rifiuti industriali.

Ho chiesto a Iren di computare una quota a tonnellata di rifiuto bruciato nel 2014 per compensare il disagio dei cittadini a livello ambientale, sanitario e di mobilità, dovuti quest’ultimi all’aumento del traffico indotto dalle centinaia di camion e camioncini “pieni di rudo” che viaggiano sulle arterie stradali cittadine. Non parlo degli oneri delle opere fuori comparto o delle opere di mitigazione e compensazione o dei contributi di costruzione, tutti costi che devono compensare in parte l’installazione dell’eco mostro. L’Assessore durante la Commissione ha evidenziato che tali oneri sono già stati computati. No io parlo invece della monetizzazione dei costi sociali e del disagio che la città deve sopportare per ospitare questo “vascello fantasma” di lamiere avvolto nella perenne nebbia delle polveri sottili. Io parlo del fatto che si dovrebbe compensare il rischio di morbosità aggiuntivo e il rischio sanitario aggiuntivo per i cittadini dovuto al termo anche se progettato e installato a norma di legge ma di fatto inserito in una città fra le più inquinate d’Europa. Infine ho anche evidenziato che l’iter del PAIP presenta evidenti dubi di legittimità sollevati sia nella relazione della Commissione sia nella dichiarazione di ANAC, l’Ente anti corruzione presieduto da Cantone.

Il Comune ha risposto a Cantone dicendo fra l’altro che non esiste nessuna convenzione fra il Comune e Iren che giustifichi lo scomputo ovvero la detrazione degli oneri di urbanizzazione dal contributo di costruzione del PAIP. Stesso discorso per gli oneri dei parcheggi pubblici che possono essere computati a scomputo degli oneri di urbanizzazione ma dove non si rileva una convenzione che stabilisca l’impegno di Iren a realizzare e cedere i parcheggi che infatti risultano ancora di proprietà di Iren medesima. Alla fine il dott. Bianco ha dichiarato che sul documento di ANAC non c’era nulla su cui rispondere. E allora una volta per tutte il Comune prenda atto di tale situazione e di tale disponibilità quando si dialoga sulla differenziata e sui rapporti di buon vicinato con la multi utility.

Alla fine di tutto questo, solo per caso ovviamente, mi viene in mente un detto catalano: ci pisciano in testa e ci dicono che piove.

commissione-Iren-Comune

Rapporti fra Iren e Comune

Parma-Ingresso-Palazzo-Municipale-Foto-Comune-di-Parma-Imc-672x372Il 25 marzo 2015 alle 18, presso la Sala del Consiglio in Municipio a Parma,  si terrà la seduta della Sesta Commissione Ambiente inerenti i rapporti fra il Comune di Parma e il gruppo Iren. La seduta è aperta a tutti i cittadini che vogliono conoscere o approfondire tale rapporto così importante per il nostro territorio e per il nostro ambiente. In allegato trovate la convocazione ufficiale.

convocazione commissione congiunta 6^ e 7^ il 25.03.2015

Presentazione PD 2795/2014 “RELAZIONE ANALISI ITER PAIP”

20141015_173000Intervento di Fabrizio Savani In Consiglio Comunale del 30/10/14

E’ stata presentata nel Consiglio Comunale del 30 ottobre 2014 la Delibera che sintetizza il lavoro della 6^ Commissione Consigliare Permanente per la verifica dell’attività amministrativa relativa alla realizzazione del Polo Ambientale Integrato di Parma (PAIP).

Da maggio 2013 a giugno 2014 si sono susseguiti numerosi incontri in cui è stato affrontato un lavoro complesso per approfondire i vari aspetti dell’iter procedurale, autorizzativo e giudiziario del PAIP. Il risultato è un allegato che attraverso l’analisi di numerosi documenti e audizioni di dirigenti ha permesso di ricostruire il percorso tortuoso con poche luci e molte ombre che ha portato alla costruzione ed alla messa in funzione dell’inceneritore.

La Commissione Ambiente è giunta ad alcune conclusioni importanti fra le quali:

  • la mancata intersettorialità dei dirigenti dei vari settori del Comune;
  • la mancanza di relazioni col soggetto attuatore dell’opera e con gli Enti coinvolti dall’iter del PAIP;
  • i dubbi sul controllo nella realizzazione del PAIP.

La delibera assume un’importanza politica importante sia per il metodo sia per le prospettive che offre.

  • Il metodo è quello della condivisione delle scelte strategiche più importanti. La condivisione del tema della gestione dei rifiuti, del tema del PAIP e più in generale il tema della tutela ambientale del nostro territorio che deve essere affrontato con tutte le forze politiche, in Commissione e in Consiglio.
  • La prospettiva è quella che disegna una visione che superi i diversi schieramenti, una visione di una città che risolleva lo sguardo e lo rivolge al futuro del suo ambiente e del suo territorio.

L’inceneritore sarà per i prossimi anni una tematica prioritaria per la città per l’impatto a livello ambientale, valoriale, etico, sociale, territoriale, ed economico. C’è bisogno quindi di un cambiamento radicale nella coscienza ambientale di tutti.

E’ per questo che il Comune deve avere la capacità di gestire il territorio con una strategia che vada oltre l’attuale legislatura relazionandosi con le esigenze dei cittadini e dell’ambiente, con le conoscenze scientifiche, con le soluzioni tecniche disponibili e, soprattutto, con la speranza di un futuro sostenibile.

Occorre quindi una prospettiva rivolta

  1. Alla dismissione dell’inceneritore promuovendo una vera strategia di RIFIUTI ZERO e non solo attraverso la Raccolta Differenziata
  2. Alla eventuale riconversione dell’impianto promuovendo un sistema di trattamento a freddo dei rifiuti che prevede costi di gestione inferiori rispetto al sistema attuale (a caldo)
  3. Al tema della tariffa dello smaltimento dei rifiuti e al divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia.
  4. Alla separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti

Occorre portare avanti una riduzione della tariffa dei rifiuti:

  • Come politica di compensazione a fronte del forte impatto ambientale per Parma dove alloggia l’inceneritore
  • Come riduzione dell’importante spesa a carico delle famiglie della città. Chi inquina deve pagare e non devono essere sempre i cittadini a pagare

Occorre difendere a tutti i costi il divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia. Occorre tirar fuori gli attributi e una grinta ambientale e lottare oltre le belle parole scritte sulle lettere.

Si deve separare il servizio di raccolta rifiuti dal servizio di smaltimento dei rifiuti. Solo in questo modo ci potrà essere una effettiva concorrenza e quindi un sistema efficiente di gestione integrato dei rifiuti a vantaggio delle tasche dei cittadini.

Ma crediamo veramente che la città sporca e le mini-discariche abusive siano colpa solo di cittadini indisciplinati? Io sono convinto che chi ha la responsabilità della raccolta dei rifiuti, forse distratto dal colore dei bidoncini, abbia perso di vista il senso del valore della città pulita, obiettivo pagato caro da tutti noi cittadini di Parma!

Per il raggiungimento di tutti questi obiettivi si chiede alla Giunta di adeguare la struttura organizzativa interna al Comune:

  • per non ripetere mai più gli errori del passato
  • per ottimizzare la gestione con competenze intersettoriali, introducendo modalità efficaci di collaborazione con gli altri Enti,
  • per gestire il pesante contenzioso con una difesa accurata volta a minimizzare il rischio di risarcimento danni da parte del Comune con l’accertamento di eventuali responsabilità interne comprese le azioni di rivalsa in caso di soccombenza del Comune nelle cause che sono già state chiuse e in quelle ancora in corso. Chi ha sbagliato deve andare a casa

 Si chiede quindi di affidare alla Commissione Ambiente l’approfondimento del tema dell’inquinamento atmosferico quale aspetto fra i più critici per la salute dei cittadini e per l’ambiente di Parma, che coinvolge, oltre al PAIP, diverse altre fonti emissive.

Questa relazione rappresenta la bussola per indicare la destinazione verso la tutela ambientale, uno delle maggiori priorità dell’attività del Comune, come ho chiesto che fosse inserito nell’art. 4 del futuro Statuto Comunale.

Dobbiamo ripartire dal senso civico e dalla consapevolezza della cittadinanza, da un’intelligenza ecologica comune per impostar una strategia volta a tutelare l’ambiente del nostro territorio. Dobbiamo farci addomesticare da una nuova cultura ambientale.

E allora è giusto affermare che le scelte sbagliate in precedenza su ambiente e territorio debbano essere un monito, un ricordo indelebile per questo Consiglio, perché i ricordi (come dice un noto fumettista di Parma) sono come le onde, ritornano sempre e quindi bisogna essere preparati ed avere una strategia condivisa da tutti.

L’epoca della procrastinazione, delle mezze misure, del mitigare, del differire è finito. Ora entriamo nell’epoca dove ogni azione causa conseguenze irreversibili.

Ringrazio chi ha partecipato ai lavori della Commissione. Ringrazio anche i dipendenti comunali che mi hanno aiutato durante le sedute, i consulenti esterni e i cittadini presenti nelle riunioni della Commissione.

PAIP – parere dell’Autorità Anticorruzione

L’Autorità di Vigilanza dei Contratti Pubblici evidenzia delle criticità che la Sesta Commissione Consigliare Permanente Lavori pubblici, Ambiente, Interventi su viabilità e traffico del Consiglio Comunale di Parma in un lavoro istruttorio iniziato a maggio 2013 e terminato a giugno 2014 ha ampiamente analizzato.

La relazione politica di 135 pagine esamina le diverse anomalie dell’iter procedurale e gli indirizzi volti ad affrontare con una mirata strategia, dal punto di vista politico ed organizzativo, il “riordino” del tema PAIP in ambito Comunale.

E’ da giugno 2014 che la delibera con allegata la relazione deve essere condivisa fra i Consiglieri ed ufficializzata in un atto formale del Consiglio Comunale a garanzia degli impegni che l’Amministrazione cittadina si è assunta.

Cinque mesi di ritardo in cui il sottoscritto come Presidente della Commissione Ambiente si è adoperato in tutti modi possibili perché l’atto approdasse in Consiglio.

E’ passato troppo, troppo tempo se si condividono le priorità politiche, troppo tempo se si pensa ai tempi di prescrizione di eventuali responsabilità.

Ora sembra che la delibera sul PAIP arriverà in Consiglio Comunale il 30 Ottobre; vedremo, sarà la volta buona?

Interrogazione Decreto Sblocca Italia

inceneritori_impostiDurante la seduta del Consiglio Comunale del 21 10 2014 sono intervenuto con una Interrogazione sul Decreto Sblocca Italia, rivolta All’Assessore all’Ambiente del Comune di Parma. Ecco il testo

Oggetto: Decreto Sblocca Italia del Governo Renzi per inceneritori: “Rifiuti da fuori Regione e nuovi impianti”

PREMESSO 

  • Che da numerosi articoli degli organi di stampa (ad es. gli articoli su ilfattoquotidiano.it a firma di Silvia Bia del 4 e del 21 settembre 2014) si apprende che il Decreto Sblocca Italia del Governo Renzi aggiunge la possibilità di costruire nuovi inceneritori per arrivare alla dismissione delle discariche
  • Che nel Decreto Sblocca Italia del Governo Renzi è prevista la costruzione di nuovi inceneritori definiti “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale”
  • Che le intenzioni del decreto sembrano essere quelle di ampliare la rete esistente di inceneritori; il Governo Renzi dovrà individuare tutti gli impianti (esistenti e da realizzare) per istituire un sistema integrato di gestione rifiuti
  • Che Parma ha virtuosamente ridotto in un anno e mezzo i rifiuti di 15.000 t circa rispetto all’anno precedente togliendo di fatto tutti i cassonetti dalla città; questi sforzi saranno vani se gli inceneritori potranno bruciare anche rifiuti provenienti da fuori provincia e da fuori regione
  • Che spalancare le porte degli inceneritori ai rifiuti provenienti da tutta Italia danneggerebbe quelle comunità che da anni portano avanti una politica di raccolta differenziata che invece, con l’arrivo di immondizia da tutta la penisola, continuerebbero a bruciare a pieno regime vanificando così lo sforzo dei cittadini di Parma a proseguire una ottima raccolta differenziata che ha raggiunto quasi il 70%

SI INTERROGA PERTANTO LA GIUNTA SUL SEGUENTE PUNTO

Quale strategia intende adottare l’Assessore all’Ambiente e la Giunta Comunale 5 stelle nei confronti del Decreto Sblocca Italia del Governo Renzi e nei confronti del Governo Italiano che di fatto rendono libera la circolazione dei rifiuti da tutta Italia verso gli inceneritori come quello di Parma.

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La risposta di Folli è sostanzialmente riconducibile a quanto dichiarato ed evidenziato nel sito del Comune di Parma

http://www.comune.parma.it/notizie/news/AMBIENTE/2014-10-20/Comunicato-per-Sblocca-Italia-1.aspx

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Riporto quindi il mio commento alla risposta dell’Assessore.

Bene la lettera ma a mio avviso è insufficiente. Oltre a prendere le distanza dal decreto e ad auspicare una modifica si deve andare a Roma e piantare le tende fino a che il governo non ascolti il grido di arrabbiatura che esce dalla cittadinanza stanca di essere presa per il naso. Io non mi sono dato alla politica per lasciare che i cittadini che mi hanno votato siano perennemente presi truffati da questo governo. Si deve andare a protestare davanti a Palazzo Chigi, fare lo sciopero della fame, cucirsi la bocca, mettersi perennemente un cartello al collo come faceva a suo tempo Pannella, chiedere il commissariamento di Parma da parte dell’ONU, promuovere un referendum per annettersi a San Marino o a Città del Vaticano, portare il Governo alla Corte di Giustizia di Strasburgo.Forse le mie sono provocazioni ma se devo pensare che per fermare l’inceneritore bastava una letterina allora me ne stavo a casa a vedere la TV. Me ne stavo a casa se sapevo che una volta in CC non sarei riuscito a fare qualcosa di più costruttivo per la mia città.

Io quindi chiedo formalmente alla Giunta di fare di più che scrivere una lettera. Si deve lavorare insieme ai dirigenti e fare il possibile per fermare questo stupro legalizzato che dà la possibilità di far lucrare le lobby degli inceneritori sulla pelle delle città virtuose. Io non voglio essere al governo di una città al 70% della raccolta differenziata e al massimo regime di un inceneritore che è come se producesse una morte ambientale del nostro territorio. E’ ora come dice il ns sindaco di atti concreti e non solo di chiacchere o lettere. Si devono tirare fuori gli attributi. Quegli attributi che sono mancati ad esempio per portare all’ODG del CC la delibera sul PAIP della Commissione Ambiente ferma da 4 mesi sul tavolo di chissà chi.

Ecco cosa invece ha scirtto Parma Repubblica sul mio intervento in Consiglio Comunale

“Sul decreto del Governo arrivare anche la critica del consigliere 5 Stelle Fabrizio Savani. “Chiederemo al cda di Iren con un voto di rispettare gli accordi presi sul term valorizzatore di Parma in merito al conferimento dei soli rifiuti di Parma e provincia” aggiunge Folli che rilancia l’invito  a tutte le forze politiche a fare fronte comune, e a partecipare ad iniziative pubbliche di protesta perché il Governo cambi linea. “Bisogna piantare le tende a Roma, scioperi della fame, chiedere il commissariamento dell’UE e andare alla Corte di giustizia di Strasburgo. Per fermare l’inceneritore non basta una lettera al Governo, chiedo alla Giunta di fare di più” conclude Savani.”

Fonte:

http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2014/10/21/consiglio-in-aula-i-residenti-di-via-navetta/

Altre notizie dal Blog di Beppe Grillo

http://www.beppegrillo.it/2014/09/sblocca_italia_inceneritori_imposti_con_la_forza.html

Sul Decreto Sblocca Italia

downloadDa numerosi articoli degli organi di stampa si apprende che Il decreto Sblocca Italia aggiunge la possibilità di costruire nuovi inceneritori per arrivare alla dismissione delle discariche.

Nel decreto è prevista la costruzione di nuovi inceneritori definiti “infrastrutture strategiche di preminente interesse nazionale”.

Il testo sembra voglia ampliare la rete esistente di inceneritori. Il Governo dovrà individuare tutti gli impianti esistenti e da realizzare per creare un sistema integrato di gestione rifiuti.

Parma ha ridotto in un anno e mezzo i rifiuti di 15.000 t rispetto all’anno precedente togliendo di fatto tutti i cassonetti dalla città; questi sforzi saranno inutili  se gli inceneritori potranno bruciare anche rifiuti provenienti da fuori provincia e da fuori regione.

Spalancare le porte degli inceneritori ai rifiuti di tutta Italia danneggerebbe le realtà che da anni hanno avviato una politica di riduzione dei rifiuti e di raccolta differenziata nell’ottica di spegnere o ridurre la voracità dei forni, che invece, con l’arrivo di immondizia da tutta la penisola isole comprese, continuerebbero a funzionare a pieno regime vanificando in tal modo lo sforzo dei cittadini di Parma di proseguire un’ottima raccolta differenziata che ha raggiunto quasi il 70%.

Si dovrà quindi conoscere quale strategia intenda adottare l’Assessore all’Ambiente e la Giunta Comunale sia nei confronti del decreto Sblocca Italia sia nei confronti del Governo e che di fatto liberano la circolazione dei rifiuti da tutta Italia verso gli inceneritori come quello di Parma.

L’amministrazione di Parma deve far sentire forte la sua voce e portare avanti un strategia articolata con un progetto importante che porti al risultato rifiuti zero e alla salvaguardia dell’ambiente ben oltre il superamento dell’incenerimento dei rifiuti. La stessa strategia che la Commissione Ambiente aveva delineato nella delibera di indirizzo politico e che era pronta da discutere in Consiglio Comunale. Una delibera che è ferma ormai da ben da 4 mesi in Comune e non si sa il motivo per cui non sia ancora stata inserita in un ODG consigliare.

I cittadini virtuosi di Parma porteranno avanti la raccolta differenziata ma sembra che col decreto citato l’inceneritore funzionerà più di prima e meglio di prima grazie al Governo di questo nostro Bel Paese.

Si apprende infine che la Commissione Ambiente della Camera del Parlamento ha approvato gli emendamenti del Movimento 5 Stelle sconfessando clamorosamente lo Sblocca Italia di Renzi che punta a rilanciare l’obsoleto e anti-economico ruolo degli inceneritori.

Voglio credere che lo Sblocca Italia non passerà sul tema rilancio inceneritori. Credo che esistano persone che amano l’ambiente e il territorio nazionale e locale e che vadano oltre  le logiche di partito.

Fabrizio Savani – Sintesi del comunicato in Consiglio Comunale a Parma – 23.9.14

La crisi, le opportunità, la pianificazione urbanistica

Messori Matteo 4° B Pittura

La crisi può essere una ottima opportunità per cambiare e promuovere una prospettiva per il futuro altrimenti la crisi si trasformerà in guerra e lascerà una lunga scia di distruzione non solo di cose e persone ma anche di Istituzioni, partiti, movimenti. Niente comuni, niente province, niente consigli comunali o provinciali, niente accorpamenti o larghe intese. E allora dobbiamo cambiare subito ora a cominciare dal recidere, rivedere i diritti acquisiti ma profondamente ingiusti in termini valoriali, ambientali ed urbanistici. Un Piano Urbanistico Attuativo (PUA) come potrebbe essere ad esempio quello di Via Strobel va a delineare, a mio giudizio, un disegno urbanistico per la città ormai desueto, un quartiere che reputo dis-economico per la città e dis-ecologico per l’ambiente urbano. Nulla da eccepire sulla legittimità dell’intervento ma lo trovo inadeguato e con una percentuale al 3% di valori innovativi e penta stellati minimi, come la miscela del mio “ciao”, mi si passi il paragone.

Questo PUA doveva essere analizzato e studiato nel dettaglio, condiviso con il Consiglio Comunale (CC) e non mi basta un passaggio di un ora in Commissione Urbanistica; non è sufficiente per analizzare i 46 allegati alla Proposta di Delibera (PD o delibera) di questo PUA. Non è sufficiente se poi paragono l’ora trascorsa nella citata Commissione con la delibera di indirizzo politico sui lavori del PAIP (inceneritore) e che è ferma da giugno 2014 e in attesa di essere discussa in Consiglio Comunale. Se questa PD fosse passata in Consiglio probabilmente la città si sarebbe risparmiata le polemiche estive sui controlli del forno attraverso una collaborazione intersettoriale fra i vari enti coinvolti come previsto nella delibera citata.

Come Consigliere Comunale mi sento responsabile e in dovere di conoscere per deliberare e se per molte tematiche leggo le delibere e posso politicamente assecondare un percorso comune, per le delibere dove mi sento di avere una sensibilità ed un attenzione forse più consapevole, davvero non riesco a capire il motivo per cui non si possa condividere un percorso comune di conoscenza e di reale scambio di informazioni.

Dicevo che per deliberare ho bisogno di conoscere. Ho bisogno di conoscere ad esempio se questi 16.000 mq circa di Superficie Lorda Utile (SLU) fossero davvero indispensabili o se c’era un margine di trattativa; se si è cercato di diminuirli attraverso un percorso politico che recepisse i nuovi valori penta stellati. Ho bisogno di conoscere quale era la volumetria esistente prima e quale sarà quella futura aggiuntiva. Ho bisogno di sapere come mai nella PD mancano i dati minimi, di sintesi, per una lettura semplice da parte del cittadino che non deve leggersi tutti i 46 allegati alla delibera per capire la filosofia, il messaggio politico e amministrativo della PD in questione. Ho bisogno di sapere se davvero la città ha bisogno ancora di altri appartamenti, negozi ed uffici o se si trasformerà tutto in nuove cattedrali urbane dove si celebrerà l’ennesima liturgia mortale e solitaria. Ho bisogno di sapere se il quartiere condivide questa edificazione che andrà ad inserirsi in una periferia che ha già tante criticità. Ho bisogno di sapere se si potevano eseguire interventi strutturali e di servizi in co-housing. Ho bisogno di sapere che la viabilità prevista per questo PUA non può essere un mero passaggio autorizzatorio senza comprendere le nuove esigenze e le nuove problematiche della città. 

In una frase questo PUA doveva essere studiato meglio nel dettaglio e condiviso con la maggioranza e con i componenti della Commissione. Si doveva discutere prima, conoscere, approfondire e poi approvare in Consiglio Comunale.

Non si possono utilizzare i PUA a mio avviso come oggetto per la futura pianificazione urbanistica e territoriale della città con questo Piano Strutturale Comunale (PSC) che rappresentano “solo” degli accordi fra pubblico e privato per una determinata area edificatoria. I PUA rappresentano una pianificazione di dettaglio ma che ha monte una pianificazione generale del PSC. Se questo attuale PSC non viene modificato questi desueti PUA continueranno sempre ad arrivare in Consiglio Comunale per essere approvati. La pianificazione e la programmazione anche territoriale attraverso il governo della città si possono concepire infatti come l’ipotetico collegamento fra il tracciato politico di chi ha vinto le elezioni e la linea amministrativa, direzionale e dirigenziale del Comune. In altre parole le scelte della nuova amministrazione cittadina devono portare ad atti di pianificazione e di programmazione assolutamente in linea col programma e con le linee programmatiche di mandato. L’efficacia di un PUA non può essere a mio avviso approvato in toto in Consiglio recependolo come un mero passaggio burocratico o istituzionale.

Ogni singolo Consigliere ha il dovere politico e morale di recepire consapevolmente i contenuti di una delibera di variante al POC (piano operativo comunale) e al RUE (regolamento urbano edilizio) di un PUA (piano urbanistico attuativo). Io non dico assolutamente di bocciare a priori ogni singolo PUA od ogni singola PD  ma dico che si dovrebbe essere liberi di approvare, in funzione del perseguimento dell’interesse pubblico, un contenuto diverso ma soprattutto condiviso e che sia frutto di una decisione politica adeguatamente giustificata (e non solo tecnica o amministrativa e questo sino a quando non avremo modificato gli atti di pianificazione sulla base del nostro programma). Sono a mio avviso motivazioni adeguatamente giustificate quelle ragioni di interesse pubblico o quelle ragioni che si prefigurano come dicotomiche rispetto alle scelte della precedente compagine amministrativa. Il nuovo Comune, il nuovo Consiglio devono potere evidenziare le eventuali storture di un PUA che non siano in linea con le linee programmatiche di mandato.

La nuova compagine amministrativa deve poter correggere ciò che la città non considera più giusto, ciò che non rappresenta più lo specchio dei tempi, ciò che sembra ormai desueto e anacronistico in termini valoriali e ambientali. Si devono correggere le situazioni edificatorie in divenire magari anche con una pianificazione partecipata con la città.

Sintesi del mio discorso in Consiglio Comunale a Parma del 10 Settembre 2014

Il Bilancio Previsionale 2014

FaberRiporto di seguito il mio intervento in Consiglio Comunale del 24 Luglio 2014 durante la discussione del Bilancio Previsionale 2014

Responsabilità politica

Il bilancio pubblico è importante ma non dice tutto. La responsabilità politica del debito pubblico è evidente, lo hanno già detto in tanti. Sarà eventualmente la Corte dei Conti ad accertare il danno erariale da attribuire a quella parte politica che ha amministrato negli anni precedenti e a verificare i due anni di amministrazione penta stellata e le eventuali responsabilità amministrative o erariali verso l’ente locale.

Perché ricordo quanto è ovvio, che i Consiglieri Comunali sono responsabili non solo politicamente quando approvano proposte di delibera o debiti fuori bilancio o il bilancio medesimo. Il dovere di ogni Consigliere è quello di programmare un futuro diverso, coerente coi valori costituzionali e coerente col presente mandato elettorale che è opposto al sistema politico passato figlio di una dottrina partitica morta e di una economia politica semplicemente folle. Mi viene allora da porre una domanda leggermente retorica. Ma in questi anni, coi cantieri aperti, con le opere pubbliche da visionari, col proliferare delle partecipate, col debito che saliva, ma i dirigenti delle banche, i Dirigenti degli enti locali, anche quelli quotidianamente in contatto col comune, i grandi gruppi industriali che lavoravano direttamente o indirettamente per il Comune, ma dove erano finiti? E’ sempre e solo colpa del Sindaco e del vice Sindaco delle precedenti amministrazioni?

Da dove partire

Quanto successo a Parma è sotto gli occhi di tutti. Gli scandali locali, il prosciugamento di competenze nel comune, la delocalizzazione delle decisioni dalla pubblica amministrazione a favore di STT Holding SpA ne sono solo un esempio. Ma la vera crisi è stata soprattutto una crisi politica di una classe dirigente locale.

Questo bilancio comunale dovrà pertanto coniugare necessariamente verbi nuovi e innovativi rispetto alla tradizionale economia politica locale. Da dove partire? Dai valori: introdurre l’etica nella politica e avviare la sperimentazione ad esempio del Benessere Equo e Sostenibile proposto dall’ISTAT e dal CNEL nel 2012. Gli Enti dovrebbero misurare dimensioni come l’ambiente, la salute, il benessere economico, l’istruzione e la formazione, il lavoro e la conciliazione coi tempi della vita, le relazioni, la sicurezza, il benessere soggettivo, il paesaggio e il patrimonio culturale.

Il PIL a PR

A Parma il costo sociale del Prodotto Interno Lordo (PIL) e della crescita cementificatoria ipertrofica ha prodotto i danni dei capannoni vuoti, i danni dello skyline cittadino (l’edificio dell’Efsa, il Ponte nord, la stazione, lo Stu Pasubio, ecc.) le voragini di STT e Parma Infrastrutture, o gli SPIP 2 e 3 terreni agricoli spacciati per potenzialmente edificatori.

A Parma per far aumentare il PIL abbiamo svenduto il territorio peggiorando la qualità della nostra vita; per assecondare ad esempio gli interessi di una SpA la precedente Amministrazione Comunale e la Provincia hanno consentito la costruzione di un inceneritore facendo aumentare il rischio sanitario per l’intera comunità, peggiorando la qualità della vita e l’ambiente delle generazioni future per i prossimi decenni. Inceneritore e non termovalorizzatore come scritto nella Relazione Previsionale e Programmatica 2014-2016. Questa è un’amministrazione 5 stelle e gradirei almeno per i termini, una visione coerente. Quindi inceneritore e non termovalorizzatore, sviluppo e non sviluppo sostenibile.

Così accade che a Parma oggi siamo costretti a riparare gli errori politici prodotti da altri, e dobbiamo farlo con criteri contabili che non apprezzo, e che negano i diritti essenziali dei cittadini attraverso l’obbligo di tagli o attraverso lo status quo di tasse a percentuali elevate. Tutto questo non è giusto e chiunque lo può capire.

Il debito pubblico

Il debito pubblico italiano tocca a maggio i 2.166,3 miliardi. Il governo Renzi chiude il quarto mese di presidenza con un debito pro capite pari a 36.225 euro. Il debito corre a 15 miliardi in più al mese. Negli ultimi vent’anni il debito è esploso. Il rapporto debito pubblico/PIL è al 136% del primo trim. 2014; solo la Grecia fa peggio di noi.

Per avere una soluzione immediata a questa degenerazione il Governo italiano, dovrebbe non pagare gli interessi sul debito pubblico e spostarli verso investimenti socialmente utili. In questo modo, a Parma e nei comuni indebitati, avremmo i soldi per pagare i fornitori che vantano crediti con la PA.

Questo andrebbe fatto subito.  Guardate che della riforma del Senato e del presunto autoritarismo del Governo Renzi, al cittadino  interessa poco o niente. Il vero problema è una crisi enorme e i parametri economici peggiorano di mese in mese. 800 miliardi di spesa pubblica. Come si affronta la gestione di una cifra colossale come questa?

Interessi sul debito

Spero che il futuro Governo cambi le regole contabili per gli Enti locali, perché come hanno detto in tanti, compresa l’ANCI, il patto di stabilità ed il fiscal compact condizionano negativamente i Comuni e sarà sempre più difficile programmare investimenti per i servizi pubblici locali e ridare fiato al comune. A mio avviso si dovrebbe derogare dal patto di stabilità per alcune tematiche fondamentali. Mi riferisco ad es. alle spese socialmente utili come la tutela del territorio, lo stop al consumo del suolo, il rischio sismico ed idrogeologico. Questa politica sarebbe sufficiente per dare un respiro alla PA e penso che certe regole contabili siano stupide e inconciliabili col contesto sociale attuale, coi diritti naturali dei cittadini.

Gli swap

I vincoli di bilancio e le continue limitazioni ai trasferimenti dalla finanza statale alla finanza locale sono l’insieme delle cause che hanno indotto molte amministrazioni locali a ricercare soluzioni rischiose per far fronte alle proprie necessità finanziarie. Cito ad es. i derivati.

In sostanza il Comune nelle precedenti amministrazioni è come se avesse giocato a poker con le tasse dei cittadini; io non lo so se le carte erano truccate, questo lo decideranno i giudici. Ma chi ha autorizzato i Comuni a investire in derivati? I derivati sono un terno al lotto, uno dei prodotti finanziari più rischiosi, in parte all’origine della crisi economica del 2008. Con il meccanismo dello swap incassi subito denaro contante e ne paghi in seguito le possibili conseguenze. Un sindaco può quindi indebitare il Comune su una scommessa che pagherà il sindaco successivo.

Dovrebbe essere impedito per legge ai Comuni di poter sottoscrivere contratti derivati che tolgono il futuro ai nostri figli. Il Comune non è una banca e neppure un casinò.

Piano Strutturale Comunale

A Parma il PSC sembra sia  stato pensato per speculare attraverso la tecnica della perequazione urbanistica e per cementificare il territorio della Food Valley; quelle cementificazioni operate dal settore delle costruzioni che ha prodotto uno dei maggiori PIL della città. Finalmente 2014 vi sarà la revisione del PSC. E’ da 2 anni che lo chiedo ed è ora indispensabile che si segua quanto indicato nel progetto e nelle Linee Programmatiche (LLPP) di mandato.

A ottobre 2013 Alinovi ha fatto una bella presentazione con tanto di slides sul futuro della città. Bene dopo 10 mesi non si può più aspettare oltre; adesso si deve cominciare davvero a lavorare accelerando le tappe indicate nel documento di relazione previsionale. La nostra città eredita un’organizzazione e una pianificazione urbana che da un lato ha risolto i problemi dei servizi minimi (standard) e dall’altro ha perseguito l’ideologia della crescita infinita producendo sprechi che sono sotto gli occhi di tutti.

Anche in quest’ottica possiamo immaginare un nuovo modello urbanistico ove si attribuisca maggiore valore di mercato ai suoli agricoli che adottino tecniche di agricoltura naturale, agricoltura sinergica, tecniche di permacultura e tecniche di rigenerazione urbana. Dobbiamo puntare al “mantenimento” dell’esistente privilegiando l’efficienza, la riqualificazione energetica e strutturale, la prevenzione del rischio sismico.

I Piano Urbanistici Attuativi (PUA), i Piani Operativi Comunali (POC), gli art. 18, saranno pure dei diritti acquisiti nati in contesti legali, ma devono essere valutati caso per caso. Allora è giusto che le are dei Piani Urbanistici Attuativi ad esempio ove i soggetti attuatori chiedono la restituzione degli oneri (ma ottenerla è tutta un’altra storia!) debbano essere spente e ridefinite come aree agricole. Inoltre dopo 5 anni cessano di avere efficacia le previsioni del POC non attuate. Il Comune deve fare il possibile per facilitare la possibilità di non consentire più ulteriori edificazioni su tali terreni.

Partecipazione dei cittadini e di tutte le forze politiche

Dobbiamo continuare sulla strada dei processi decisionali democratici diretti e partecipativi che sembra abbiano decisamente rallentato. Penso anche alla pubblicazione di un bilancio chiaro e accessibile a tutti con un linguaggio meno tecnico, meno burocratico e maggiormente comprensibile.

Questo Consiglio Comunale (CC)  ha il dovere di proporre una visione politica diversa. Possiamo farlo, con un atteggiamento che sia dotato di un pensiero libero da ideologie obsolete e da teatrini che si notano anche in questa Sala sia dalla opposizione sia dalla maggioranza. Vorrei farlo insieme agli uomini di buona volontà di tutte le parti.

Io ad esempio mi sono trovato bene a lavorare in Commissione Ambiente sull’analisi dell’iter del PAIP. Avevo chiesto un atto di coraggio ai miei colleghi per la presentazione della delibera da discutere in CC entro fine luglio 2014 per lavorare anche in Estate. Purtroppo devo constatare che è mancata la volontà da parte di questa maggioranza di fare quell’ulteriore passo in avanti e investire un’ora di tempo per discutere tale proposta.

Diritti naturali

Io quindi auspico davvero una visione politica che non si dimentichi mai dei valori della Costituzione che rappresentano la base da cui ripartire. La tutela del paesaggio (art. 9) e il diritto alla salute (art. 32), il diritto alla casa, il dovere politico di combattere la povertà sono tutti valori primari e assoluti in quanto espressione di interesse diffuso dei cittadini, che esigono un identico livello di tutela. Occorre in tale ottica di salvaguardia dei diritti naturali una maggiore perequazione dei tassi di copertura fra le vari macro voci di competenza comunale. Mi riferisco alla proposta di delibera di ieri che a malincuore non ho votato in quanto né io né il collega Lucio de Lorenzi abbiamo ricevuto una risposta adeguata.

Nel 2013 il contributo comunale per il pagamento delle bollette dei servizi per le famiglie in difficoltà, per l’aiuto al pagamento degli affitti sempre per le famiglie bisognose, per l’aiuto ai pensionati con la pensione minima che non riescono ad arrivare alla fine del mese, è stato nel complesso di 2.600.000 € di cui 900 k€ per il pagamento delle bollette. Occorre che la cifra del 2013 fissata a 2.300.000 € venga assolutamente portata alla stessa cifra dell’anno scorso. Io sono un politico, evidenzio la questione. Ci sono poi gli assessori per fare questo lavoro; trovate i soldi per favore.

Piano triennale delle alienazioni

Occorre una decisa e precisa intersettorialità fra le varie deleghe degli Assessori che verifichi che gli immobili che il comune vuole dismettere in quanto non più strategici, non siano assolutamente utilizzabili per la gestione dell’emergenza del dramma casa. La casa è insieme al lavoro un elemento fondamentale per la dignità dell’uomo. Senza casa e senza lavoro l’uomo è meno libero, senza libertà non c’è più democrazia e capacità di partecipare alla gestione della città.

Nuovo atteggiamento

La Giunta e i dirigenti devono continuare ad adottare atteggiamenti diversi dal passato, poiché noi tutti, politici, tecnici ed amministrativi, siamo qui per servire il cittadino perseguendo l’interesse pubblico. Non esiste infatti alcuna prevalenza di un qualsivoglia interesse privato nei confronti dell’interesse pubblico specie se riguarda il diritto alla salute e il diritto alla inviolabilità del territorio.

E poi si deve continuare a individuare risorse, e obiettivi concreti da inserire nel Piano Esecutivo di Gestione (PEG) per i Dirigenti, con le varie proposte 5 stelle quali la strategia rifiuti zero, la strategia stop al consumo del territorio, la strategia di riforestazione urbana, tutte azioni citate nel programma.

Cosa si deve ancora fare

Nel bilancio e quindi nel PEG devono trovare attuazione specifica la azioni individuate nelle LLPP. Avrei voluto vedere nella Relazione Previsionale e Programmatica alcune voci di obiettivi attuabili quasi a costo zero per il Comune e facenti parte delle LLPP. Ne cito solo alcuni del Settore Ambiente:

  • Favorire la crescita di un economia locale legata al recupero, riciclo e riutilizzo dei materiali post-consumo
  • Impostare accordi con la grande distribuzione per riduzione rifiuti
  • Favorire lo sviluppo della rete dei GAS (Gruppi Acquisto Solidale)
  • Promuovere il compostaggio del verde nei parchi cittadini
  • Eseguire l’analisi sulla riduzione della produzione dei rifiuti all’interno di tutti gli stabili della struttura comunale
  • Informare tramite pannelli i valori di CO2 nell’aria nelle varie zone della città.
  • Avvio e promozione progetto car-pooling denominato «Jungo»
  • Portare progressivamente tutte le zone residenziali a “zone 30”.

Ascoltando poi Vandana Shiva ho tratto questa lezione (io non ascolto la Lady di ferro, Dio me ne scampi): La ns economia è vecchia piena di concetti deambientali e alieni alle popolazioni. La ns economia è in stallo e in confusione anche a causa di un impoverimento democratico del paese e a causa della mancanza di consenso politico dei cittadini.

Concludo citando William James  “La coscienza è la voce di Dio e la natura è il cuore degli uomini”. Ricordiamocelo sempre nella gestione della nostra vita politica. Grazie.

Fabrizio Savani – Consigliere Comunale Movimento 5 Stelle Parma

Associazione Sodales | Benvenuto

SODALES  è un associazione onlus che  promuove e divulga a livello didattico e culturale le tematiche, le attività ed i risultati delle ricerche relative a ecologia, recupero energetico, energie alternative, agricoltura biologica, commercio eco ed equo-solidale. Informa principalmente i giovani sulla tutela, la valorizzazione e il rispetto della natura, lo sviluppo dell’istruzione e della cultura ambientale.

Divulga queste tematiche con la realizzazione e distribuzione di opuscoli e pubblicazioni, organizza mostre, convegni, seminari e corsi. Si occupa direttamente di formazione e informazione alle scuole di ogni ordine e grado. Infine svolge studi sul calcolo dell’impronta ecologica nelle Aziende e segue tutte le pratiche organizzative ed amministrative per le attività di bio-compensazione urbana.

Associazione Sodales | Benvenuto.

Rifiuti per strada ululì e inceneritore ululà

imagesDurante le trascorse Feste Natalizie Iren ha comunicato alla cittadinanza che la raccolta ha avuto un bilancio positivo. Secondo me abbiamo assistito a una “piccola” carenza della raccolta differenziata. Durante questi giorni di festa la cittadinanza rimane prevalentemente a casa, si tratta di feste famigliari. Si è portati a mangiare oltre il consueto, cappelletti in brodo, pasta fatta in casa, carne e verdure. E poi regali e dolci di tutti i tipi. Tutto questo produce uno straordinario ma prevedibile aumento dei rifiuti. Lo sanno anche i fanciulli che in questo periodo si consuma di più. La nostra multi utility ne avrà tenuto in debito conto aumentando il numero dei passaggi della raccolta dei rifiuti? Io non lo so, forse si; a me non è sembrato. Parma invece mi è sembrata invasa dai rifiuti non solo domestici  ma anche industriali, rifiuti di cantiere, eternit e altre porcherie. Il partito trasversale pro inceneritore ha sempre magnificato tale impianto e tale paradigma culturale di smaltimento dei rifiuti adombrando lo spettro che l’unica alternativa sarebbe stato un disastro ambientale. “Senza l’inceneritore Parma diventerà come Napoli” era la cantilena tantrica dei fautori dell’eco impianto. Ecco ora abbiamo un inceneritore nella Food Valley e la nostra città “invasa” da rifiuti e da discariche abusive. Io non so di chi sia la colpa ma certo Parma non si merita tutto questo. Dopo l’aria occupata dalle polveri di un inquinamento fra i più elevati in Europa, ora ci toccheranno anche le strade occupate dai rifiuti? La raccolta differenziata è presente in tutte le città più virtuose sia d’Italia sia del mondo. Chi viaggia per lavoro o per diletto lo sa benissimo. E’ solo sufficiente che venga fatta bene. Il Comune controllerà e mi auguro che Iren continui a fare la sua parte. Lo pretendono i cittadini che hanno diritto ad una raccolta efficace ed efficiente.