Altri insediamenti commerciali in vista a Parma

Martedì 28 marzo 2017 in Consiglio comunale a Parma è stata presentata una proposta di delibera sui criteri qualitativi per le autorizzazioni per insediamenti commerciali con superficie fino a 2.500 metri quadrati ovvero nuovi edifici commerciali fino a 50 m per lato. Si tratta in sintesi di misurare la sostenibilità delle nuove domande di autorizzazione all’apertura di medie strutture di vendita attraverso tre serie di indicatori: impatto da incremento di superficie, impatto occupazionale, impatto ambientale.

La delibera in questione con allegato l’ennesimo regolamento da 21 pagine di questa amministrazione di stampo “neo bizantina” individua le compensazioni di tali impatti.
Per gli impatti occupazionali derivanti da nuovi insediamenti commerciali entrano ad esempio in fattore positivo la possibilità di passare da contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato.

Ma ora viene il bello! Le misure di compensazione per le caratteristiche di sostenibilità edilizia, ambientale, ed energetica prevedono le seguenti azioni per i nuovi insediamenti commerciali: uso di mezzi a basso impatto ambientale; uso di mezzi elettrici per la consegna a domicilio della spesa dei clienti; promozione di campagne informative per l’uso delle linee di trasporto pubblico locale.

Non si parla di calcolo obbligatorio dell’impronta ecologica o di quante anidride carbonica (CO2) venga immessa nell’ambiente per la realizzazione di queste nuove strutture commerciali o per la loro gestione. Non si parla in questa delibera di analisi del ciclo di vita dei nuovi edifici commerciali che verranno realizzati a Parma ovvero quanto inquinamento viene emesso per realizzare i prodotti dia costruzione di questi volumi edilizi, per farli funzionare e infine per dismetterli una volta arrivati a fine vita. Questi calcoli analitici inseriti nel programma elettorale che ha permesso al Movimento 5 Stelle di vincere le elezioni a Parma sono utili per individuare il vero inquinamento prodotto da questi fabbricati consumatori di suolo e sono anche utili per calcolare come compensare le emissioni aggiunte all’ambiente cittadino già fortemente compromesso.

Ma andando oltre a queste considerazioni di tipo tecnico, alla fine, qual è la compensazione ambientale per il consumo di suolo?
Io non lo so ma a me sembra che tali compensazioni siano in continuità con gli oneri della città pubblica o con gli extra oneri già presenti dalle giunte precedenti. In sostanza sembra davvero che tutto cambi perché tutto rimanga immutabile. Sembra di assistere alla stessa politica delle passate amministrazioni.

L’ambiente ancora una volta a Parma, città della Food Valley, viene disgregato, sezionato e compensato economicamente (ovvero soldi).
Io mi chiedo come si può compensare la vita di un albero a favore di un parcheggio magari piantando un altro albero. Come si può compensare l’ammazzamento di un albero per ampliare un parcheggio e poi come compensazione piantare un altro albero. Tutto questo non c’entra niente con la delibera in questione ma l’approccio culturale verso l’ambiente è questo. Gli impatti ambientali si quantificano con azioni che hanno un costo. La politica ambientale a Parma oggi ricorda un’arida stagione bianca.

Alla fine a dire il vero, tutte queste storie sembrano composte solo da parole che si depositano lentamente sul fondo del mare delle promesse mancate. Dopo 5 anni infatti si riparla ancora di nuove aree ad uso commerciale. Nel 2012 scrivevo articoli sull’esubero di centri commerciali sparsi per la città ed oggi mi ritrovo a riscrivere articoli su nuovi centri commerciali che verranno realizzati a Parma dopo un lustro di amministrazione che doveva portare tante belle novità. Infatti s’è visto.

E’ vero quanto diceva martedì un collega in Consiglio comunale; non abbiamo due stomaci per mangiare tutto quello che ci viene propinato. Non possiamo infatti fare la spesa 4 volte al giorno per sostenere tutti gli insediamenti commerciali presenti e futuri. Si perché sono previsti altri punti vendita fino a 2.500 metri quadrati se ancora qualcuno non lo avesse capito! Lo avete letto sui giornali?

Oggi io so e ribadisco che il consumo di suolo viene compensato economicamente. Con tanti saluti al nuovo piano regolatore generale (PSC) con consumo suolo sotto zero. “Certo! Disponibile al confronto (d’accordo) nella misura in cui” cantava il poeta di Crotone. Ecco, mi sembra allora che tutto torni.
Ogni cittadino dotato di buon senso può farsi una sua opinione osservando diversi edifici commerciali che sembrano “case coloniali scrostate ormai come chiese”.

Ricordo che questa amministrazione non è stata eletta per dare la stura a nuovi insediamenti commerciali. Questo non era scritto nel programma elettorale che ricordo rappresenta il patto che i politici siglano coi cittadini.

Certo mi si può contestare il fatto che si tratta di nuovi insediamenti commerciali il cui iter burocratico di approvazione è iniziato nelle precedenti amministrazioni e che quindi si tratta di diritti acquisiti. Ma ogni piano urbanistico attuativo anche se pensato in precedenza, può essere ridiscusso. E poi cosa vuol dire diritti acquisiti? Anche i vitalizi dei parlamentari o le pensioni d’oro sono dei diritti acquisiti. Ma si tratta di diritti che sono ritenuti ingiusti per ogni cittadino dotato di mero buon senso. Ma qualcuno a Parma pensa ancora che ci sia bisogno di nuovi mega negozi da 2.500 mq l’uno? Davvero qualcuno pensa che per compensare tali edifici sia sufficiente dotarsi di qualche auto elettrica? Io non lo so ma secondo me qui si esonda nell’assurdo.

Ho alla fine votato contro a questa delibera in quanto la giunta ducale doveva avere molto più coraggio e determinazione nell’approccio politico verso queste potenzialità insediative. Occorrevano misure draconiane e non dei pannicelli caldi per affrontare la questione del consumo di suolo e dell’inquinamento prodotto da realizzazione di nuovi volumi edilizi.

A me sembra che di fatto l’amministrazione comunale rimane inerme politicamente sia per le medie strutture di vendita sia e soprattutto per le grandi strutture di vendita. Ricordo che sotto questa giunta partirà a breve uno dei più grandi centri commerciali dell’Italia del nord.

La verità giuridica è che i PUA produttivi (lottizzazioni) sono strumenti urbanistici facoltativi (non obbligatori). Tali insediamenti edificatori sono il frutto di accurate analisi volte a definire bene il fabbisogno della città in funzione di un loro corretto dimensionamento, pena l’illegittimità della delibera comunale che li approva. Ma quanti centri commerciali ha bisogno Parma per capire che con c’è più bisogno di tali insediamenti?

Spero bene per Parma e vorrei che i cittadini spegnessero finalmente il falò inquinante delle vanità.

La bella città addormenta nella nebbia

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C’era una volta una città vissuta per 5 anni senza visione, addormentata e resa sciatta dal “maleficio politico” di una Giunta senza futuro. Oggi io penso che il futuro della città non debba essere previsto. Parma non ha bisogno di ipotetici “sciamani”  che dispensano previsioni astrali.
Il futuro del M5S a Parma non deve essere previsto. Il futuro del M5S a Parma deve essere creato.
Il futuro del M5S a Parma deve essere creato alieno da “lupi travestiti da agnelli”.
Il futuro del M5S a Parma deve essere alieno da chi sostiene la Giunta attuale.
Il futuro del M5S a Parma deve essere alieno da chi sostiene l’attuale maggioranza politica a Parma.
Chi appoggia il sindaco di Parma non può appoggiare il 5 stelle e non può essere un Consigliere 5 stelle a Parma e non può fare una lista 5 stelle a Parma. Essere del Movimento 5 Stelle vuole dire essere coerenti col programma elettorale, vuole dire non tradire il patto coi cittadini stretto con la città durante la campagna elettorale. Il 5 stelle è trasparenza, coerenza, partecipazione. Chi abbandona questa strada e rincorre altri lidi fa un favore al Movimento andandosene. Rappresentanti istituzionali che “esondano”, che strepitano, che urlano sembrando forsennati durante un incontro coi cittadini non fanno parte per natura del M5 Stelle. La partecipazione non è un circo dove più gente entra e più belve si vedono.
Il futuro del M5S a Parma deve essere alieno da coloro che dichiarano una cosa e fanno il contrario il giorno dopo, che ti fanno il sorriso e ti “pugnalano” nel web.
Il futuro del M5S a Parma va creato alzando lo sguardo verso una città che è migliore rispetto agli attuali politici che l’hanno amministrata fino ad ora. Occorre immaginazione per vedere Parma con un senso maggiore di comunità, che sia più sicura e che rispetti il territorio. Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.
A Parma c’è gente confusa e penso che in generale non ci sia solo bisogno di tornare ai valori della buona politica; penso invece che ci sia bisogno anche di tornare a pensare!

Fonte foto: Albo 76 Deserto bianco

 

la città di Hamelin

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C’era una volta la voglia di cambiamento

Ecco la favola di un gruppo di amici che volevamo aiutare la città ma che rimasero “schiacciati” dall’immaturità politica, dai personalismi e dal generale tradimento delle promesse elettorali.
In un gruppo politico le responsabilità sono condivise e il Sindaco rappresenta il successo di un progetto. Ma sono i Consiglieri che devono guidare l’esecutivo verso il rispetto del mandato elettorale.

Nelle cronache politiche si narra che i primi cedimenti si ebbero già al ballottaggio senza riuscire a gestire quei primi attimi, fra il sogno e la veglia, quei primi atteggiamenti autoritari prodromici del trasformismo partitico.

Le migliori intenzioni e le promesse di fare bene si sciolsero come neve al sole una volta giunti a palazzo a causa dell’ego di una sola persona che “spezzò” le velleità della maggioranza.
Tutta l’esperienza precedente e i legami relazionali, valoriali e politici furono falcidiati e il programma elettorale ben presto accantonato. Mentre Parma e l’Italia osservavano con incredulità l’avventura pentastellata come l’inizio di un vero cambiamento, qualcuno di noi capì ben presto che la situazione era ormai irrimediabilmente compromessa.

Ora dopo quasi cinque anni anche i cittadini, i quartieri, le strade financo i sanpietrini del centro storico, sanno di essere stati traditi dall’arroganza di un capo di turno e dalla rinuncia dei Consiglieri di maggioranza all’azione politica e di controllo.

Nel 2012 si vinsero le elezioni grazie al fallimento altrui che lasciarono debiti e disastri. La forza dei 5 stelle di Parma erano facce pulite e fedine penali intonse. In realtà noi perfetti sconosciuti vincemmo grazie a Beppe Grillo. Questo il Sindaco lo dimenticò il giorno stesso della vittoria. Le chiavi del Palazzo furono consegnate al neo eletto dal Commissario Prefettizio che aveva già indicato la direzione da seguire. La neo compagine governativa usò infatti come unica stella polare il mero criterio ragionieristico attraverso l’equilibrio di bilancio con tasse al massimo per i cittadini ed una politica ambientale, sociale ed urbanistica ridotta al lumicino.

Il sistema mediatico pur di attaccare il M5S, ha sfruttato la disponibilità di un sindaco con un ego troppo grande per una singola città e che è sembrato intraprendere un ruolo di messaggero divino. Parma, il Sindaco e la diatriba con Grillo erano conditi nei vari talk show locali e nazionali. Un politico per caso era diventato opinionista grazie all’esposizione televisiva e alle sue frequenti bordate contro il 5 stelle.

Anche in ambito locale i cittadini di Parma hanno tristemente assistito a diatribe mediatiche nel Consiglio comunale, nelle Commissioni consiliari, nelle conferenze stampa e nei rapporti coi giornalisti, paragonabili alle scene dell’avanspettacolo.

Il risultato di questi varietà è sotto gli occhi di tutti. La qualità di vita dei cittadini è peggiorata: meno servizi, una città con una crisi economica che perdura, un’assenza di una visione e di un progetto politici.  L’idea di città, disegnata nel programma divenuto “Linee Programmatiche di Mandato”, è stata cancellata dal Sindaco responsabile di aver usato le sue elevate doti di statista mettendo da parte il programma elettorale.

Oggi io so che a maggio 2012 gli industriali e i media cittadini attaccavano “ferocemente” il 5 stelle locale; oggi invece sono sostenitori del Sindaco uscente mentre sono sorti numerosi comitati spontanei di cittadini che protestano sotto i Portici del Grano del Municipio comunale.

“Partono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri” cantava il poeta di Crotone. E’ tutto così il mandato di uno che considero politicamente fra i peggiori sindaci del dopo guerra italiano.

Un mandato di annunci dicotomici: dai rifiuti alla democrazia partecipata, dalle internalizzazioni dei servizi alle sue esternalizzazioni, dalla presunta lotta al termo alla sua accensione, dalla volontà di rinnovare da subito il piano urbanistico a un piano ipotetico che prevede l’ampliamento dell’aeroporto e dei servizi afferenti oltre alla salvaguardia della capacità edificatoria dello SPIP 2, dalla volontà di ridurre lo smog di una città fra le più inquinate in Europa alla totale assenza di una seria strategia di lotta per combattere questo dramma ambientale.

Ora il “sindaco per caso” dichiara che si ricandida per “non lasciare a metà un buon lavoro” e presenta un video propaganda dove appare solo. Transita davanti a scenari della precedente amministrazione quasi per legittimarne l’eredità politica: la nuova Stazione dai costi faraonici, il Teatro dei dialetti, opera incompiuta apparsa ricenatemene anche su “Striscia la notizia”, il Viale Toschi riqualificato dai “precedenti”.

Io non lo so ma penso che alla fine si possa affermare che in questi anni, coloro che sono entrati nelle stanze del Comune per caso e non per merito hanno volutamente estraniato i cittadini dalla partecipazione politica tanto promessa in campagna elettorale e hanno “pugnalato” alle spalle Beppe Grillo che ha costruito la vittoria elettorale a Parma.

La condotta dei componenti della maggioranza è stata quasi sempre quella di “sagome politiche”, elementi che con un atteggiamento ignavo non hanno mai voluto calarsi nel ruolo del consigliere delegando in toto l’azione politica alla Giunta.

L’esperienza di Consigliere comunale in Comune a Parma mi ha insegnato che svolgere correttamente il proprio ruolo è arduo. Occorrono competenze specifiche per studiare tutti gli atti che devi approvare. Tutto questo ti corrode il tempo, il lavoro, le relazioni e la qualità della vita. Spesso gli atti sono talmente complessi che un gruppo politico privo di consulenti non può svolgere adeguatamente il mandato.

Il mio impegno in Comune si è concentrato sui temi ambientali all’insegna della trasparenza radicale, della legalità e della salvaguardia del territorio. Tutto questo dava fastidio e appena si è presentata l’occasione, la maggioranza mi ha rimosso dal ruolo di Presidente della Commissione Ambiente. La mia azione di rendere trasparente la gestione dei rifiuti e l’iter dell’inceneritore con una dettagliata relazione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale ma di fatto mai attuata, è stata considerata uno “sgarro politico”.

Per fortuna il mio percorso politico di trasparenza e legalità è stato riconosciuto e considerato dal Movimento 5 Stelle come un valore. Io ho intrapreso il sentiero meno battuto. Ed è per questo che sono diverso.

Ecco cosa resta di questo mandato. Il ricordo di una stagione, virgulti attorno al falò effimero del virtuale che compiono azioni senza assumersi la responsabilità politiche delle conseguenze.
Il futuro governo della città non potrà più fondarsi sulla “teoria del darwinismo digitale” dove sopravvive chi è più presuntuoso ed incline ad alzare la voce e ai dileggi.

Oggi io so che si deve alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano. Occorre immaginazione per vedere Parma con un senso maggiore di comunità, che sia più sicura e che rispetti il territorio. Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Fonte foto

L’ambiente scomparso

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Nelle sedute dicembrine del Consiglio comunale di discussione del bilancio ho posto in discussione anche la gestione ambientale da parte dell’attuale Giunta durante il suo mandato. Ho estrapolato alcuni punti che meritavano una particolare attenzione. Purtroppo l’elenco della inadeguatezze è sintetico e non esaustivo.

Inceneritore. Era realizzato all’80% e se lo si fermava partivano cause milionarie. Tutte balle, ora lo sanno anche i sassi. Lo si poteva fermare ma è mancata la determinazione da parte del Sindaco e della Giunta di intraprendere ogni strada possibile.

In quattro anni il termo non solo non è stato chiuso ma funziona tranquillamente a pieno regime.
Chi è stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi è stato nominato per cercare in modo legittimo di ostacolarlo. Nessuno di questi ha mai chiesto scusa ai cittadini.

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che aveva approvato una delibera passata alla unanimità e che individuava una road map per cercare di tutelare l’ambiente (strategia di riduzione dei rifiuti, riconversione dell’inceneritore, tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia, separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti).

La Giunta aveva detto che avrebbe relazionato periodicamente in Consiglio comunale e in Commissione ambiente e non lo ha fatto. In pratica ha mentito al Consiglio comunale ovvero la massima istituzione di rappresentanza politica locale.

Monitoraggio ambientale – Vengono eseguiti i rilevamenti con le centraline ma il Comune non pubblicizza adeguatamente i dati che non si trovano neppure nel suo sito. In alternativa come compensazione ai fumi dell’inceneritore l’amministrazione realizza una pista ciclabile che è un po’ come dire che a uno che vuole smettere di fumare per Natale gli regali delle mentine per l’alito.

Inquinamento aria a Parma – C’è un inquinamento elevatissimo a Parma e non viene presa nessuna azione sia straordinaria sia strutturale a medio termine. Il fatto che quest’anno gli sforamenti nella centralina della zona Cittadella siano stati inferiori rispetto all’anno precedente non vuol dire che l’aria della zona si sia di colpo trasformata in aria di montagna limpida e pulita. Vuol dire solo che è una delle poche zone monitorate di Parma. Tante altre zone sono più inquinate e non rilevate nel nostro territorio. Dipende da tanti fattori (numero di veicoli che vi transitano, larghezza della strada, altezza degli edifici altezza dei punti di monitoraggio, ecc). Il limite delle leggi che pongono un limite sono dipesi dal fatto che se stai appena al di sotto della soglia di riferimento l’aria è pulita come un giglio e se stai appena di sopra l’aria diventa magicamente pestilenziale. Si tratta in realtà di limiti politici e assolutamente non idonei a evidenziare la drammatica situazione dell’inquinamento presente a Parma e nella pianura Padana in generale.

E’ mancata (e tuttora manca) una pianificazione di lotta all’inquinamento che individui un percorso comune con le altre città almeno confinanti e con gli altri comuni della provincia limitrofi alla città.

Gestione dei rifiuti e bando – E’ scaduto nel 2014 e il Comune non si è davvero voluto attivare politicamente con il suo peso di capoluogo di provincia per sollecitare ATERSIR. Ha scritto una lettere e basta, compito finito.

Manutenzione verde – Che la Giunta sia allo sbando in questo settore lo dimostra il caso della guerra dei kaki dove il comune ha stanziato 40 k€ per abbattere delle piante perché sporcano quando c’e’ già un contratto in essere che prevede la pulizia delle strade con passaggi settimanali.

Discariche – Una mega discarica presente a fianco del centro a Parma segnalata varie volte al Comune (sia dalle Guardie Ecologiche di Legambiente a settembre 2016 sia dal sottoscritto a in questi mesi in Consiglio Comunale). L’assessore all’ambiente nega in pratica ogni evidenza senza prendersi la briga di verificare la situazione (chiunque può farsi un’idea guardando la discarica su Google Maps a fianco del centro sportivo Lauro Grossi). Poi l’ex discarica Metalfer con nessun azione di responsabilità verso la proprietà.

Teleriscaldamento. Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private.

Oneri di urbanizzazione – L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. Anche qui la Giunta sembra abbia fatto poco o niente e la situazione appare evidentemente in stallo.

Cosa rimarrà di questa Giunta – Infine vorrei chiedere al Sindaco, a Folli e alla Paci (ricordando ai due assessori che provenivano dal CGCR) di scrivere a Babbo Natale una letterina chiedendo di trovare sotto l’albero i 2 mln di € che Iren dovrebbe dare al Comune.

Ci sono politici che hanno fatto una campagna elettorale contro l’inceneritore e adesso col senno di poi mi chiedo cosa davvero abbiano fatto per fermare il termo. Ma non erano stati nominati per le loro competenze e per il loro convincimento di fare tutto quanto era possibile per fermare l’inceneritore?

Concludo augurando buon proseguimento alla Giunta sperando che lavorino il meno possibile (soprattutto su ambiente ed urbanistica) per quei pochi mesi di vita politica che le rimane. In tal modo si faranno meno danni. Auguri!

La storia dei kaki – Basta poco, cambiare si può

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Un gruppo di cittadini ed alcune associazioni ambientaliste sono riusciti a dimostrare che basta poco per tutelare il patrimonio ambientale di Parma e che si può agire laddove il comune non riesce a fare il proprio mestiere.

Siamo riusciti a salvare la maggioranza dei 163 kaki che la pubblica amministrazione voleva abbattere (purtroppo una quindicina di piante il comune le aveva già ammazzate) evidenziando questo reato ambientale in Consiglio comunale. L’intento infatti del settore ambiente del comune e del suo assessore era quello di abbattere le piante in quanto i frutti cadendo sporcavano il marciapiede e la strada, durante il periodo di fruttificazione che dura circa un paio di settimane.

Il costo previsto era di 40.000 € per abbattere le piante e per la loro eventuale ed improbabile ri piantumazione (tutta da decidere dato i tempi geologici della burocrazia).
Armato di un raccogli frutta e di uno svettatoio ho dimostrato che con pochi soldi e poco tempo ci si poteva organizzare e raccogliere i frutti coinvolgendo cittadini ed associazioni.

Alcune associazioni di Parma hanno aderito all’appello che ho lanciato ed hanno organizzato la prima festa del raccolto urbano a Parma patrocinata dal Comune che finalmente ha capito di aver commesso un grave errore ambientale ed ha patrocinato questa festa. La nostra idea era di promuovere nelle strade della città un sano senso di comunità e di adesione alla tutela del verde a Parma e all’attenzione alla salvaguardia del patrimonio arboreo cittadino.

Ora rimane da capire quali siano state le responsabilità in ambito dirigenziale e chi abbia autorizzato lo stanziamento di una cifra enorme per un ‘azione che andava contro il mero buon senso. Sarebbe auspicabile che questa somma venisse utilizzata per portare avanti un’azione di tutela ambientale (in un parco o in una zona degradata della periferia).

Il mondo dell’associazionismo ha dimostrato che basta poco e che cambiare si può e che partendo dalla segnalazione di un cittadino si può e si deve stare sempre all’erta. Il verde a Parma è sempre maltrattato dal mondo della politica locale ma fortunatamente sono anche presenti delle sentinelle ambientali costituite da cittadini che vigilano nelle strade per combattere battaglie giuste come quella della guerra dei kaki.

Certo adesso il Comune deve tornare a fare il suo mestiere e controllare che la manutenzione del verde e la pulizia delle strade vengano correttamente eseguite, come da appalto in corso, anche mandando dei funzionari a controllare le strade.

I cittadini e le associazioni possono promuovere azioni virtuose e favorire eventi per stimolare la città e l’amministrazione. Ma non possono certo fare gli operatori ecologici al posto del comune.
Ancora grazie quindi al municipio che si è avveduto e ha patrocinato la festa del raccolto urbano.

Ora attendiamo che il comune ritorni a far pulire le strade agli operatori incaricati magari spiegandolo anche a quelle fazioni patetiche che imprecano contro chiunque stimoli la Giunta ad agire.

Un saluto e tanti kaki di fine anno!

Il Piano di Mobilità Sostenibile a Parma

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A novembre 2016 è stato approvato in Consiglio comunale il Piano Urbano di mobilità sostenibile. L’acronimo PUMS sembra il rumore del tubo di scappamento di un autobus a gasolio quando parte e sbuffa con una nuvoletta di fumo nero: “Pums, ciga bum ciga bum, ciga bum, pums!”
Scherzi a parte, si tratta di un documento previsto dalla legge 340/2000 che individua la visione della città in termini di mobilità nel periodo 2015-2025.
Il piano presentato in Consiglio dall’assessore alla mobilità è ben documentato ed è il frutto del lavoro di specialisti con strategie e programmi decisi altrove e molti anni fa. In sostanza è un documento che si basa sul recepimento di direttive europee. Nulla di originale e davvero innovativo per Parma.

Ecco di seguito alcune considerazione su tale documento di programmazione.
Il comune prevede di installare alcune colonnine di ricarica per le auto elettriche, ma occorrerebbero incentivi per comprare le auto elettriche medesime, specie quelle piccole. Un progetto di mobilità sostenibile capillare e tecnologicamente all’avanguardia creerebbe molte posizioni professionali d’alto livello: basterebbe dirigere su questi settori gli imponenti investimenti destinati alle grandi opere stradali ahimà previste anche a Parma, simbolo della vecchia mobilità insostenibile.
Ora nel PUMS si fa riferimento alla realizzazione del corridoio TI-BRE. In pratica non è stata valutata l’incidenza che tale asse di viabilità avrà nel sito dei Fontanili di Viarolo uno dei siti di Natura 2.000.

Inoltre tale opera che serviva come compensazione del passaggio della TIBRE nel territorio del Comune di Parma viene in pratica legittimato inserendolo nel PUMS. Il comune si è sempre dichiarato contro la TIBRE ma con questo passaggio in pratica ne sancisce l’approvazione.

A Baganzola si realizzerà uno dei più grandi centri commerciali dell’Italia settentrionale. Non è stata valutata all’interno del PUMS l’incidenza della strada di accesso al centro che dovrebbe essere una strada a 4 corsie. Inoltre non è stato valutato l’apporto di 7 milioni di visitatori all’anno previsti nel centro commerciale Circa 20.000 clienti al giorno (sabato e domenica compresi).

Non sembra siano stati analizzati nel dettaglio nemmeno i collegamenti con le frazioni e i paesini limitrofi spesso collegate attraverso strade ad alta percorribilità e ad alta velocità automobilistica (quali ad esempio la Strada Statale Asolana SS 304, Via Spezia, Via Traversetolo, Via Cremonese, Via Langhirano).

Per quanto riguarda i mobility menager (figura obbligatoria per le ditta con oltre 800 dipendenti) non sono stati previsti degli incontri con le realtà produttive e del terziario per cercare di favorire accordi sulla mobilità per le piccole aziende al di sotto degli 800 dipendenti (dato che la stragrande maggioranza delle persone lavora in aziende con pochi dipendenti).

La stima dei costi delle opere a corredo del PUMS è di circa 153 mln €. Mi chiedo quanto valga la nuova stazione ferroviaria che si vuole realizzare allo SPIP.
E’ previsto anche un aumento del costo dei parcheggi per disincentivare l’uso dell’automobile in città.
Nessuna previsione inoltre per la valutazione d’incidenza della inutile bretella fra lo SPIP e Bogolese; altro consumo di suolo.

Consumo del suolo inutile come inutile è la chiusura dell’anello della tangenziale est di Parma in zona ex salamini. E’ un tratto di strada che non ho mai visto congestionato ma il comune intraprende un’altra opera destinata a durare anni e a mettere a dure prova la pazienza degli automobilisti di Parma che dovranno fare per anni lunghe code per il cantiere in corso.

Non è stato eseguito alcun calcolo della impronta ecologica della visione del PUMS. In pratica non sappiamo quante emissioni di gas serra (negative) si produrranno per realizzare i lavori (strade, parcheggi, opere infrastrutturali, altro cemento) per la mobilità sostenibile che serve per risparmiare le emissioni di gas serra (positive). Come dire più la spesa che la resa (altrimenti avrebbero calcolato l’impronta ecologica, fra l’altro indicata nelle linee programmatiche del comune, chissà se sono mai state lette davvero).

Nessuno incontro neppure coi dirigenti scolastici (presidi) delle scuole superiori per favorire il deflusso veloce ed ordinato degli studenti che escono ad orari diversi e che si accalcano negli autobus negli orari di punta.

La valutazione ambientale strategica (altro documento a corredo del PUMS) è stata eseguita in modo coerente con l’attuale piano strutturale comunale (PSC ovvero il piano regolatore generale per intenderci). Sembra strano ma non è stato eseguito in previsione dell’imminente PSC e non è neppure stato eseguito in previsione della nuova norma regionale urbanistica anch’essa di imminente varo. Strano ma vero.

Nei parcheggi scambiatori non sono stati individuati delle pensiline con pannelli fotovoltaici che alimentino delle future colonnine per auto e bici elettriche come in molte città italiane. Era previsto nel programma elettorale. Feci un piano di fattibilità per il comune che lo ricevette e lo cestinò. Un altro caso emblematico della immobilità progettuale in senso di mobilità sostenibile e di aumento dell’uso di risorse energetiche rinnovabili da parte di questa Giunta.

Altro mistero non sondato nel PUMS. Ma che giro fanno i camion che da Reggio vanno al PAIP (acronimo del termo) a portare il rudo da bruciare proveniente da Reggio? Come verranno regolati i giri di camion che danzeranno per le strade che portano al PAIP nei prossimi decenni? Il Comune non ha minimamente valutato la possibilità di farli transitare via rotaia come chiesto da me e da Nuzzo mesi or sono al sindaco. Ovviamente non è arrivata alcuna risposta.

Alcune proposte per migliorare il PUMS
Infine invece di parlare di mobilità sostenibile occorrerebbe parlare di sostenibilità ecologica come dice Esterling o di comunità umane sostenibili.
Non si devono preservare solamente le risorse per le generazioni future ma si deve tutelare l’abbondanza e la bellezza della Terra per le generazioni presenti e future come dice la Carta della Terra
Ecco allora che si deve incentivare l’uso della bici anche nel settore pubblico come avviene in Francia. Si potrebbe dare anche pochi centesimi a km per chi usa la bici nel tratto casa lavoro. Sarebbe un modo per promuovere un percorso virtuoso verso la sostenibilità.
Il bike sharing. Penso che per Parma il servizio debba essere gratuito per i residenti. Viviamo in un periodo di profonda crisi ambientale e favorire le piccole azioni quotidiane dei cittadini che pagano le tariffe al massimo per i servizi forniti dal comune non manderà certo in crisi il bilancio della città.

Occorre da subito il pronto bus anche per lo SPIP e per i centri commerciali tramite un accordo diretto fra Comune e GDO (gruppi di distribuzione organizzata). Molte persone a Parma sono anziane e si deve favorire anche la loro mobilità. Pensiamo che bello sarebbe se gli anziani potessero recarsi da casa a far la spesa e poi un servizio come il pronto bus li riaccompagnasse a casa con le borse della spesa!

Occorre incentivare il piedi bus già attivo in molti paesi della provincia e in tante città più a misura d’uomo. Occorre una visione davvero ecologica con una intelligenza ambientale, ovvero la capacità di adattarsi al territorio senza depredarlo del suolo e senza ulteriori inquinamenti inutili con azioni di green washing. Spero bene per il territorio di Parma. Spero che la Giunta si muova in modo sostenibile magari verso la direzione che la porta a casa.

L’opera da tre kaki

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L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. (fonte Parma Repubblica)
L’ho ricordato a novembre di quest’anno in Consiglio comunale.
All’ente guidato da Raffaele Cantone si erano rivolti già nel 2012 gli avvocati Arrigo Allegri e Pietro De Angelis con un esposto.
Secondo l’ANAC l’inceneritore è un’opera “privata di interesse pubblico” e quindi l’omesso pagamento degli oneri di costruzione potrebbe costituire un danno all’erario e ha deciso di trasmettere gli atti anche alla Procura di Parma. Speriamo che finalmente la vicenda si risolva al meglio per la città.

Secondo kako
La convenzione di affidamento del servizio integrato di gestione dei rifiuti ad IREN è scaduta a fine 2014, stabilisce l’ANAC, quindi l’agenzia regionale competente, cioè ATERSIR, deve procedere subito a indire una nuova gara pubblica per l’affidamento.
Ripeto il servizio è scaduto a fine 2014 cioè 2 anni fa. Ma quanto tempo ci vuole per indire una gara in questo paese. Il Comune di Parma fa come al solito da scaricabarile e passa la palla ad ATERSIR, un’agenzia composta dai Comuni della nostra regione e quindi anche dal Comune di Parma. In Piazza Garibaldi tutto tace. Se qualche amministratore avesse mostrato un pò di interesse per la questione, penso che a quest’ora avremmo finalmente il nostro nuovo servizio di gestione dei rifiuti. Ma per una Giunta che si era insediata con la promessa di fermare l’inceneritore evidentemente questa non è più una priorità. E un brindisi di fine anno alla salute dei cittadini e dell’ambiente di Parma.

Terzo kako
Sempre Cantone nella delibera dell’ANAC del 02/05/2016 ha evidenziato che le reti del teleriscaldamento sono equiparabili alle opere di urbanizzazione e pertanto la loro proprietà è del Comune. Peccato che il Comune sia convinto che siano di proprietà di IREN.
Se ha ragione ANAC oltre a definire i termini del trasferimento della proprietà al Comune occorrerà anche una gara per la gestione delle reti del teleriscaldamento.
Se ha ragione il Comune IREN dovrà pagare il Comune per l’occupazione del suolo pubblico in quanto il teleriscaldamento è a tutti gli effetti un impianto privato utilizzato a scopo commerciale.
Quando verrà presa una posizione ufficiale in un senso o in un altro?
Le criticità sopra evidenziate erano già emerse a luglio 2014 nella relazione della Commissione Ambiente del Comune di Parma che aveva eseguito un controllo sull’attività amministrativa comunale relativa all’iter dell’inceneritore.

Alla fine

Alla fine in quattro anni l’inceneritore non solo non è stato chiuso (ora so che solo io ci credevo fra quegli statisti della maggioranza un tempo penta stellata) ma va alla grande.
Ma se l’inceneritore va così bene come mai IREN continua a lavorare al Cornocchio e non lavora tutto il rudo al PAIP? Ma poi IREN è autorizzata a lavorare il rudo a Cornocchio? E che senso ha quando c’è un impianto così grande ed efficiente al PAIP? Lo so saranno domande banali ma qualcuno prima o poi dopo 4 anni che continuo a chiederlo e dopo 150 pagine di relazione sull’iter del PAIP, qualcuno prima o poi dovrà pure rispondermi!
Ricordo sempre che chi era stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi era stato nominato per cercare in modo legittimo di farlo chiudere. Ricordo anche che nessuno di questi signori ha mai chiesto scusa ai cittadini.
In questa città c’è bisogno di persone che dicano ciò che fanno e che facciano ciò che hanno detto.
In altre parole prima ci liberiamo di questa gente in maggioranza in Comune e meglio sarà per tutti, alberi di kaki compresi!

Un giro in bici

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Un giro in bici per compensare i fumi dell’inceneritore

C’è chi si fa un giro a piedi per smaltire i fumi dell’alcool dopo una sbronza al bar e c’è chi si fa un giro in bici per compensare i fumi di un inceneritore dopo una delibera.

Ebbene si. Oggi 12/7/16 in Consiglio Comunale si è discusso sulla delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio (variazione al bilancio 2016-2018) e verifica dello stato di attuazione dei programmi.

Fra le varie voci prese in considerazione per stabilire gli equilibri di bilancio ne ho trovata una che riguarda i maggiori proventi di spesa corrente per 166.000 euro circa destinati al conto capitale corrispondenti a oneri da parte del gestore Iren Ambiente SpA per il Piano ambientale integrato per la gestione rifiuti nel territorio provinciale (PAIP), come da nota del 19/02/2016 e destinati alla realizzazione di piste ciclabili. In pratica si accetta una pista ciclabile come compensazione dalle emissioni dell’inceneritore. Ho chiesto copia del documento che veniva citato nella delibera in questione e mi è stato risposto che avrei dovuto fare una richiesta di accesso agli atti.

Ancora una volta la distanza siderale fra la maggioranza un tempo penta stellata e il Movimento 5 stelle Parma all’opposizione si evidenza nella risposta che ricorda quella di un leguleio o di un avvocato codino di memoria pasoliniana.
Invece di considerare il PAIP come opera prioritaria per l’impatto a livello sociale, territoriale, ambientale ed economico definendo un piano strategico per l’esercizio di tutte le attività di competenza comunale relative al PAIP medesimo, come da delibera di natura politica approvata alla unanimità ad ottobre 2014 in Consiglio comunale, la Giunta non porta un documento così importante come la nota citata nella delibera in questione.

In pratica la Giunta e la maggioranza silente hanno abdicato al legittimo contrasto all’inceneritore dimostrando ancora una volta di aver tradito le promesse elettorali. Molti cittadini avevano infatti votato il 5 stelle proprio per questa chiara e semplice promessa elettorale.
Promesse da marinai, si dice, presto fatte e presto dimenticate.

Io non lo so ma se fossi sindaco invece di prendermela coi cittadini che vengono in Commissione Consiliare per far valere il loro diritto di cittadinanza attiva, cercherei di mantenere le promesse elettorali e farei di tutto per dare dignità e rispetto all’ambiente e ai cittadini di Parma.

Io non ho votato favorevole a questa delibera anche se ho ribadito che il governo centrale toglie sempre di più alle amministrazioni locali. Ma questa non era una delibera tecnica come qualcuno voleva farci credere. Si trattava di una delibera con una chiara matrice politica. Accettare pochi soldi per una pista ciclabile a parziale compensazione del “termo” mi sembra una cosa priva di senso.

L’assessorato al bilancio, i conti che devono sempre tornare e i conti che non tornano mai.
Questo assessorato (come quello all’ambiente d’altronde) mi sembra ormai che abbia come unico scopo quello di sopravvivere al giorno seguente in un orizzonte di breve termine.

C’è bisogno di un respiro nuovo per Parma. Basta poco, cambiare si può.

La crisi della rappresentanza politica

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Si può senz’ombra di dubbio affermare che oggi in Italia, Parma ne è un degno esempio, esiste una crisi della rappresentanza politica. I politici attualmente al potere non rappresentano minimamente la quotidianità della cittadinanza.
Scherzando col mondo della fisica si potrebbe arrivare ad affermare che l’energia profusa per rincorrere il potere, una volta raggiunto, si trasforma non in energia del cambiamento ma in energia della conservazione della cadrega. Da quel momento ci si dimentica semplicemente di quel che è stato e spesso ci si barrica a palazzo  avocando a sé trombettieri e prosseneti.

Ma allora oggi in Italia cosa potrebbe fare la politica, a partire da quella locale, per cercare di rappresentare davvero in modo reale il paese? Qual è oggi il senso del politico per la città?
Io non lo so ma si potrebbe iniziare col rispettare le promesse elettorali. Ovvero non solo dire ciò che si farà ma fare ciò che si è detto. Mantenere le promesse del programma elettorale altro non è che il rispetto del patto dei politici con la città. Si chiama coerenza.

Io ad esempio, se fossi al governo di una città in piena crisi economica, ambientale, etica e valoriale, proporrei in modo forte e chiaro il referendum come mezzo per cambiare davvero i regolamenti comunali spesso oscuri e ambigui proprio per mantenere lo status quo. Si potrebbe partire dal bilancio partecipativo attraverso una consultazione diretta della città. Oppure con una vera pianificazione partecipata del piano regolatore urbanistico (che a Parma si chiama PSC, piano strutturale comunale).

I politici invece hanno la pretesa di portare avanti ciò che ritengono sia giusto spesso infischiandosene delle promesse elettorali.
Il ruolo del politico deve essere anche e soprattutto quello di indicare una direzione che porti ad una autonomia di pensiero e che porti ad una consapevolezza dei cittadini di poter incidere davvero nella vita della comunità.

Occorre ascoltare i cittadini, chiedere la loro opinione sulla gestione dei soldi pubblici. Ma anche cosa ne pensano della gestione della raccolta dei rifiuti, della mobilità pubblica e dei suoi costi esorbitanti; cosa ne pensano del senso di sicurezza ormai ai minimi storici dai tempi del dopoguerra, della totale mancanza di lavoro dei nostri giovani e dell’assenza della pubblica amministrazione nell’affrontare questo dramma che coinvolge la quasi totalità delle famiglie; occorre chiedere ai cittadini cosa ne pensano nel mancato rispetto costituzionale a garantire la possibilità di una casa per tutti come un diritto alla dignità di ogni essere umano. Occorre chiedere ai cittadini cosa ne pensano del cantiere che partirà in autunno per la realizzazione di uno dei più grandi centri commerciali della regione e che porterà probabilmente alla chiusura di molti negozi di vicinato senza che il comune faccia o dica davvero qualcosa di utile.

Certo molti temi locali possono essere affrontati solo partendo da una strategia nazionale ma i comuni devono farsi carico di attivarsi con tutte le forze possibili e gestendo in maniera prioritaria tali temi, togliendo dai primi posti dell’agenda istituzionale i tagli dei nastri di opere che non si finiranno mai o che sono spesso finte e inutili (vedasi il Ponte Nord costato 25 mln di euro e dopo 4 anni senza destinazione se non quella di improbabile dormitorio per disperati senza tetto).

Oggi io so che i partiti hanno un ruolo ridomandante e autoperpetuante. I loro compito dovrebbe essere ridotto a vantaggio della popolazione o di movimenti che ne rappresentino degnamente le istanze reali e non virtuali.

Prospettive
Occorre pertanto che i cittadini disegnino, insieme a rappresentanti degni, la prospettiva di un governo locale fatto di buon senso e di azioni semplici, portate avanti attraverso una trasparenza radicale. Solo così si possono davvero cambiare le cose e non assistere più all’alternanza di giunte considerate tubi digerenti delle passate amministrazioni.
Ora si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che l’amministrano.
Occorre immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia davvero più sicura e serena.
Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte.
Occorre immaginarla bene la nostra città, il nostro territorio e il nostro ambiente troppo spesso umiliato.
Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Fabrizio Savani – Movimento 5 Stelle Parma

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Mentre il mondo sta girando senza fretta

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La sera dell’8 giugno 2016 mi sono recato al Pablo ad assistere alla presentazione pubblica della nuova biblioteca di Alice.

Gli Assessori Alinovi, Ferraris, Paci oltre ad uno dei progettisti, hanno presentato alcuni elaborati dell’edificio che verrà realizzato al Parco Golese, una piccola area di verde pubblico nel quartiere. E’ consuetudine dei politici esibire immagini accattivanti per promuovere le proprie azioni cercando di indirizzare politicamente l’opinione pubblica.

L’area d’intervento occuperà quasi tutto il verde esistente che sarà opportunamente recintato.

L’Assessore Alinovi ha scelto l’incarico fiduciario diretto per disegnare la nuova biblioteca, un progetto definitivo utile ad istruire il bando di gara per l’impresa che risulterà aggiudicatrice e che quindi realizzerà l’intervento.

In precedenza la biblioteca era all’interno della scuola Racagni poi demolita e ricostruita. Nel nuovo edificio scolastico non è stata volutamente inserita ed ora occuperà un’area verde pubblica.

Anche in questa situazione l’Amministrazione si è mossa a mio avviso superficialmente e in direzione opposta alle promesse elettorali.

All’incontro della serata scorsa i cittadini hanno evidenziato che, dopo quattro anni, gli assessori si sono presentati con un progetto definitivo senza averlo minimamente condiviso precedentemente coi cittadini.

L’amministrazione comunale invece di promuovere una pianificazione partecipata della biblioteca (come scritto nero su bianco nel programma 5 stelle della città) è riuscita a formare due fazioni contrapposte fra cittadini a tutela di un’area verde e cittadini a sostegno della biblioteca.

Il 5 stelle a Parma aveva promesso di non consumare suolo ma di rigenerare l’esistente. Era scritto nel programma elettorale ovvero nel patto coi cittadini che ci hanno votato.

L’Assessore Alinovi ha invece  evidenziato, in sintesi, che una biblioteca su un’area verde rappresenta un intervento di rigenerazione urbana. Come portavoce dei valori del vero movimento 5 stelle ho provato a spiegare che il verde pubblico, uno degli standard urbanistici, (paragonabili ai diritti di urbanizzazione minima per ogni quartiere della città) non può essere brillantemente soppresso con un parcheggio e un fabbricato in modo così semplice.

Sarebbe stato sufficiente che, all’inizio del mandato elettorale, l’amministrazione promuovesse (anche con un passaggio in Consiglio Comunale) la volontà di recuperare le aree già urbanizzate ma abbandonate e sottoutilizzate e chiedesse ai cittadini dove collocare le nuove opere pubbliche. Se nel quartiere Pablo non erano presenti fabbricati pubblici idonei, gli stessi si potevano ricercare con accordi precisi anche fra quelli privati, appunto abbandonati e degradati. Durante l’incontro della sera scorsa sono emerse tali possibilità e l’amministrazione si è presa l’impegno di verificarle.

Io non lo so ma penso che ormai siamo fuori tempo massimo e i lavori inizieranno a breve. Si costruirà ancora in città sacrificando una delle pochissime aree verdi del quartiere. La giustificazione è stata anche quella di dire che l’area era degradata e quindi era giusto riqualificarla costruendoci sopra! Che è come dire: brucia la casa, mi è rimasto un secchio d’acqua e che faccio? La uso per farmi una doccia.

La biblioteca, l’ho detto in pubblico, è bella, bello il progetto, bella l’idea di mantenerla nel quartiere. Ma il  vero problema è che è stata la Giunta a volere la biblioteca in quell’unica area verde esistente, togliendola ai cittadini ed affermando infine che così si riqualifica il quartiere.

Nessuna condivisione coi cittadini, nessun ripensamento, nessuna vera sintonia con il programma 5 stelle di Parma.

Bastava parlare con la città, prima di presentare il progetto definitivo, ed ora ci sarebbe una biblioteca altrove (sempre al Pablo) ed un’area verde viva, esistente e pubblica. Dove andranno i bambini a giocare?

In questi anni, lo dico con amarezza, penso che nell’amministrazione sia mancata una sorta di negoziazione di posizione con lo scopo di umanizzare gli interlocutori e spingere le parti a chiedersi effettivamente quale sia il problema per poi cercare di trovare una soluzione condivisa. Invece le decisioni sembrano sempre calate dall’alto, prima di aver ascoltato le ragioni degli altri, e con la convinzione di avere la soluzione in tasca.

Il ruolo di un politico è invece quello di avere una visione lungimirante e coerente coi programmi e coi valori. Io forse mi sbaglio ma non mi sembra giusto che i politici programmino interventi a fine mandato per migliorare la loro immagine in vista della campagna elettorale. Mi trovo fuori posto in questo modo di fare di politica.

 

Ma il Comune
dice che però la città è moderna
non ci devi far caso
se il cemento ti chiude anche il naso,
la nevrosi è di moda:
chi non l’ha ripudiato sarà.

(da “Un albero di trenta piani” – Adriano Celentano)

Fonte foto

Il senso del sindaco per la città

 

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In questi giorni si parla in Italia del movimento 5 stelle solo per le beghe di partito sul sindaco di Parma.

I media locali e nazionali hanno ampliato a dismisura le velleità di un uomo la cui inconsapevolezza lo porta ad immaginare situazioni irreali come quella di intentare una possibile causa ad un movimento politico o un ricorso al TAR. [1] [2]

Oggi, 23 maggio 2016, è stata indetta una conferenza stampa dove evidenzierà le controdeduzioni alla sospensione arrivata dal movimento 5 stelle. [3]

Usa una sede istituzionale per problemi tutti interni al movimento. Penso che non sia corretto e penso che non riuscirò mai ad abituarmi a questa contaminazione valoriale dove tutto sembra assurdo: niente è com’è perché tutto è come non è, e viceversa! (Alice docet).

Martedì 24 maggio 2016 in Consiglio comunale non si dibatterà della questione che ha portato a questa situazione: l’affaire Teatro Regio con l’avviso di garanzia.

Mi sembra che il sindaco voglia evitare il dibattito perché convinto che la miglior invenzione per l’amministrazione politica sia quella del pensiero a senso unico.

La gestione della cosa pubblica è sparita sostituita dalle ambizioni personali troppo ingombranti per una singola città. Ma gli italiani sono davvero interessati a questa deriva?

L’unica cosa rilevante è che il sindaco di Parma non ha informato i suoi concittadini di aver ricevuto un avviso di garanzia. Hanno dovuto saperlo solo mesi dopo dagli organi di stampa.

In questi giorni il sindaco ha partecipato a numerosi intrattenimenti televisivi attaccando per l’ennesima volta il movimento 5 stelle e spostando l’attenzione pubblica con una narrazione incomprensibile.

L’aspetto singolare di questa storia è che il sindaco di Parma attribuisce ai responsabili del M5S un comportamento speculare al suo operato durante i quattro anni del mandato.

  • Ma perché il sindaco di Parma non ha informato subito i cittadini e si è mostrato reticente?
  • E perché di fatto il Sindaco ha politicamente “tradito” la fiducia dei suoi concittadini?
  • E ancora, perché Grillo e il direttorio del movimento 5 stelle hanno perso fiducia nei confronti del sindaco di Parma?
  • E infine perché il sindaco di Parma reagisce in maniera scomposta svicolando dalle sue responsabilità politiche?

In questi anni l’ex portavoce penta stellato ha cercato di costruire una narrazione infondata e fantasiosa: quella di essere diventato Sindaco grazie alle sue capacità. Senza il disastro prodotto dai politici precedenti e il sostegno di Grillo nessuno di noi sarebbe stato mai eletto.

Ancora oggi, nelle sue reazioni scomposte, cerca la visibilità mediatica sui circuiti nazionali per auto referenziarsi e tentare di cancellare la storia dei fatti e cioè che siamo diventati politici eletti poiché gli altri hanno fallito; ma soprattutto grazie a due fattori determinanti: la partecipazione dei cittadini e l’immagine del personaggio pubblico Beppe Grillo.

Ogni consigliere eletto sapeva di non essere all’altezza del ruolo ma anziché restare umili (ovvero la capacità di avvicinarsi a chi sapeva) e studiare le carte, si è preferito adeguarsi velocemente ai vizi dei vecchi politici. In una parola si sono istituzionalizzati nell’anima.

Venendo ora al Teatro Regio, lo si può considerare come la fase finale di una serie ininterrotta di posizioni contrastanti fra diverse azioni del sindaco e i valori che incarna il movimento 5 stelle.

La comprensione dell’affaire Teatro Regio è rapida come una fucilata. Basta leggere la lettera aperta del dott. Carmelo Di Gennaro, fra gli esclusi per la carica di direttore. Se ne riportano alcuni stralci:

«[…] la cosa curiosa, però, è che lei e il suo Movimento, i 5 stelle, siete scesi in politica e avete preso milioni di voti dichiarandovi contro i vecchi metodi della politica, metodi che giustamente avete bollato come poco trasparenti, poco chiari. Il problema è che poi, alla fine dei conti, tali metodi li applicate anche voi. […] Improvvisamente blocca il procedimento [Pizzarotti e Ferraris ndr], dando così apertamente il fianco a chi la accusava di manovre poco chiare. Noi candidati veniamo tenuti all’oscuro di tutto per altri due mesi, sino a che, qualche giorno fa, non arriva una laconica lettera dall’Ufficio del personale del Regio, nella quale ci si comunica che la “procedura si è conclusa senza esito”» [4]

Chi davvero ha danneggiato l’immagine del M5S in questi anni? Io non lo so ma penso che sia stato proprio il sindaco di Parma che col suo comportamento ha di fatto oscurato la luce delle stelle sotto il cielo ducale.

Già dei dubbi sorgono fin dall’inizio della narrazione pseudo grillina: dopo poche ore dall’elezione a maggio 2012 il sindaco di Parma dà lustro alla sua immagine con un servizio fotografico su “Chi” il settimanale del gruppo Mondadori diretto da Signorini.[5] Seguiranno diverse comparsate sui network nazionali.

Altri dubbi nascono dalla cena “segreta” con Villani, allora esponente di Forza Italia e vice presidente Iren, il gruppo multiutility dell’inceneritore di Parma. [6]

Si prosegue sol sindaco di Parma che dichiara che non ha mai promesso di chiudere il termo di Parma. L’avviamento dell’inceneritore poteva essere evitato e non sono state giocate tutte le carte a disposizione da parte l’amministrazione cittadina. Il Consiglio comunale all’unanimità ha votato ad ottobre 2014 una delibera di indirizzo politico incaricando la Giunta a realizzare vari obiettivi fra i quali:
a) strategia di riduzione dei rifiuti anche attraverso la raccolta differenziata;
b) riconversione dell’inceneritore con un sistema di trattamento a freddo dei rifiuti che prevede costi di gestione inferiori rispetto al sistema attuale (a caldo);
c) tema della tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia;
d) separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti;

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che lo aveva approvato con una delibera passata alla unanimità.

Come risultato finale la maggioranza ha pensato bene di cacciare il presidente della Commissione Ambiente che aveva organizzato i lavori sulla relazione d’indagine del termo.

Con questa epurazione si è assistito una separazione fra politica e ambiente, una vera e propria frattura fra buon senso e burocrazia partitica.

Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) [7] ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private.

Altra perla è una affermazione del sindaco: «a Parma ci sono troppi parchi» avendo come unica stella polare politica il senso di austerità indotta dal pareggio di bilancio e dalla riduzione dei costi per i diritti dei cittadini, come il verde pubblico.  [8]

Altro imbarazzo quando si scopre che la società di riscossione del Comune, Parma Gestione Entrate, sembra non fosse iscritta all’albo dei soggetti accreditati per farlo e la visita della Guardia di Finanza che esegue controlli su PGE (gennaio 2015); infine vengono indagati i vertici di PGE (avvisi di garanzia con l’accusa di usura, peculato e falso ideologico) e successivamente in un infuocato Consiglio comunale vengono annunciate le dimissioni del CdA di PGE. [9]

Altro passaggio di questa istituzionalizzazione politica fu il tentativo del sindaco di auto referenziarsi nel M5S, comportandosi come un segretario di partito quando organizzò autonomamente, senza essere in alcun modo concordato né con lo staff del M5S né con Beppe Grillo, l’evento della convocazione dei candidati sindaci delle gare amministrative. Presi pubblicamente le distanze da tale evento e non vi partecipai. Al primo incontro di aprile 2013 ne seguì un altro nel marzo 2014. [10]

Pizzarotti si presentò per recitare la parte del maestro nei confronti degli eletti del M5S, non per costruire ma per delegittimare gli altri e promuovere se stesso. Mi ricorda Renzi nel ruolo di rottamatore e dello scalatore del suo partito. [11]

Le improbabili spiegazioni che il sindaco rilascia evidenziano il fatto che non rappresentare più il M5S conoscendo bene le ragioni del suo cosiddetto isolamento. Da tempo coltiva il desiderio di accreditarsi presso altri soggetti politici come un uomo politico capace e uno statista alternativo.

Diverse scelte politiche lo testimoniano. La prima è l’approvazione a giugno 2013 della Governance Iren targata PD che politicamente lo conduce dentro ANCI, uno scambio di “interessi” che mostrano il modus operandi tipico della vecchia politica da prima repubblica.  [12]

La seconda è l’intesa per le elezioni provinciali proprio col partito renziano (poi fortunatamente saltata). [13]

La terza è la volontà di non partecipare alla campagna elettorale per le elezioni regionali ER aiutando di fatto l’egemonia del PD. Anche su questa decisone del sindaco e del gruppo M5S in comune, presi la distanza dal pensiero unico. [14]

Tali scelte esprimono un’idea politica opposta al M5S sia perché le multiutilities sono l’espressione politica del potere verso la privatizzazione degli utili attraverso oligopoli e concessioni pubbliche sia perché il M5S non è interessato alle Province, di fatto trasformate in carrozzoni politici locali togliendo ai cittadini la possibilità di votare direttamente gli eletti.

Altre scelte lo connotano a mio avviso come liberista e hanno contribuito ad aumentare la distanza fra i valori 5 stelle e l’amministrazione politica di Parma.

Il debito pubblico. Non è stato gestito il debito con una politica di trasparenza radicale, non sono stati aperti i conti alla città con dibattiti pubblici e con una pianificazione partecipata della gestione del debito. Il debito non era colpa del M5S locale ma con la sua arroganza di gestirlo in modo autonomo si sono tarpate le ali ai cittadini. Si è poi rinunciato nei confronti degli istituti di credito a controllare la presenza di anatocismo, con la conseguente ricaduta negativa sull’intero bilancio e sui servizi sociali necessari per i ceti meno abbienti.

I debiti fuori bilancio. Dall’inizio del mandato elettorale sono stati approvati svariati milioni di euro come debiti fuori bilancio. La scelta politica fu quella di avviare azioni di responsabilità nei confronti di quegli eventuali politici e funzionari che avevano favorito la pessima gestione di soldi pubblici in contrasto con la normativa contabile vigente in materia. Nonostante questo argomento fosse determinante per il buon andamento della pubblica amministrazione della città, non ci siamo comportati come i nostri elettori volevano. Non c’è stata la volontà politica di accertare le cause e portare avanti delle azioni di responsabilità; ricordo che dopo 5 anni va tutto in prescrizione. [15]

Referendum. Come dimenticare la scelta di negare un referendum ai cittadini, e la esternalizzazione dei servizi scolastici favorendo in tal modo gli interessi dei privati e andando in direzione opposta al programma elettorale che prevedeva l’aumento della internalizzazione?

E l’indirizzo politico per vessare i cittadini attraverso le multe – 10 milioni di euro previsti nel bilancio 2015 del Comune [16] – mentre c’è l’imbarazzante vicenda delle multe “annullate alla casta”? [17]

Onorificenza. Il sindaco entra anche a far parte del ristretto club dell’Ordine Costantiniano, che alcuni vedono come una sorta di massoneria locale, pur di area cattolica. Sono tutti i sintomi di una condotta in continuità col passato. [18]

Urbanistica. La scelta di non toccare l’obsoleto piano strutturale comunale ha avuto l’effetto dannoso di proseguire di fatto col consumo di suolo e di impedire uno sviluppo sociale della comunità secondo le idee del M5S e lasciando tutto l’indotto delle costruzioni dentro l’esplosione della bolla speculativa.

Si doveva cambiarlo con una pianificazione partecipata che non c’è stata.
La parola d’ordine era “consumo del suolo zero” ribaltando l’impostazione precedente di Parma città cantiere in “Parma città della rigenerazione urbana verde e sostenibile”.

Abbiamo lasciato fino ad ora immutato il Piano Strutturale Comunale ovvero il piano regolatore urbanistico di Parma.

La visione tecnica e valoriale del PSC rimane ad oggi sostanzialmente quella delle Giunte precedenti.
Avevamo promesso di cambiare l’urbanistica a Parma e il nostro mandato elettorale è ora agli sgoccioli.

Avevamo la possibilità di eliminare tutte le aree di espansione e questo non è ancora stato fatto. Ora mi sembra evidente che si è preferito lasciare le cose come stavano.

Non siamo riusciti a fermare questa macchina burocratica volta al mantenimento dei diritti acquisti che io invece giudico dei vecchi ed ingiusti privilegi che la città non si può più permettere. Basti pensare che nello scorso Consiglio Comunale abbiamo approvato un Piano Urbanistico Attuativo (le vecchie lottizzazioni) che di fatto approva la possibilità di realizzare un ulteriore centro commerciale a Parma. Infine ad ottobre 2016 partirà la realizzazione di uno dei più grandi centri commerciali della regione. [19]

La Giunta afferma che il nuovo piano verrà portato in Consiglio a breve. In ogni caso è già stato dichiarato che: “Però non vogliamo essere dei talebani, sposando una visione di deindustrializzazione: il manifatturiero per noi è assolutamente importante, Parma è una delle principali realtà a livello europeo. La disponibilità di aree per la realizzazione di nuove aziende è un tema fondamentale. Non rinunceremo a questa eccellenza del territorio, sia nel settore dell’agroalimentare che del farmaceutico”.  [20]

Voglio vedere se le aree non edificate saranno riclassificate come terreno agricolo o inedificabile.

Espulsione di Nuzzo. Una nota importante merita il discorso della cacciata del consigliere di maggioranza Nuzzo. Si era astenuto sulla votazione del bilancio. Per estrometterlo il gruppo 5 stelle si inventò un regolamento di gestione del gruppo di maggioranza medesimo e lo si rese retroattivo affermando che chi votata contro era fuori.

Espulsione di Savani. Mi rifiutai di firmare un regolamento che di fatto cacciava chi non lo avesse firmato, che diceva che si doveva votare sempre conformemente alla maggioranza tranne per i temi di natura etica, che i temi di natura etica li stabiliva la maggioranza. Me ne andai da un gruppo che aveva da tempo intrapreso una deriva antidemocratica. I fatti mi stanno dando ragione. [21]

Considerazioni finali

Ecco cosa prevedeva il programma di Parma ai primi punti: democrazia diretta e trasparenza, connettività libera e gratuita, ambiente e rifiuti zero, acqua pubblica, agricoltura, energie rinnovabili, urbanistica e consumo suolo zero, mobilità sostenibile.

Partiamo dai dati, quelli elettorali a Parma ad esempio.

  • Alle comunali di Parma del 6 maggio 2012 il 5 stelle raccolse 13.817 voti (19,90%).
  • Alle elezioni europee del 25 maggio 2014 il 5 stelle a Parma raccolse 16.248 (19,02%).
  • Alle regionali del 23 novembre 2014 il 5 stelle a Parma raccolse 6.027 voti (13,51%).

L’immagine del Sindaco in questi anni non ha avuto alcun effetto di traino per le elezioni locali, anzi la sua condotta ha tolto consensi, da 13.817 voti del 2012 (comunali) a 6.027 voti del 2014 (regionali); tutto questo nonostante l’enorme spinta mediatica nazionale che ha favorito il M5S Parma, con uno storytelling farcito di speranza ed ottimismo verso il cambiamento.

La recente sospensione del sindaco di Parma, la sua reazione politica sgrammaticata disvela ora a tutti il suo profilo che ha condizionato negativamente il mandato elettorale disarticolando gli obiettivi del programma.

Come ho più volte dichiarato in Consiglio comunale la responsabilità politica del mancato rispetto del contratto con gli elettori è soprattutto dei consiglieri di maggioranza dato che è il Consiglio il maggior organo politico cittadino che ha il potere di indirizzo e di controllo nei confronti del Sindaco e della Giunta.

Le dichiarazioni di sostegno dei miei ex colleghi cercano di raccontare la favola della coerenza ai valori del M5S. Ricordo che a marzo 2014 fu convocata una riunione di maggioranza dove si discusse l’uscita o meno dal M5S a seguito della nota vicenda dell’espulsione di cinque parlamentari dal movimento. [22] Prendo sempre appunti alle riunioni.

Io non lo so ma penso che Pizzarotti resti nel M5S perché politicamente strumento di altri soggetti politici. Il gruppo 5 stelle a Parma è più volte stato critico nei confronti della gestione organizzativa del M5S. Ma questo penso sia normale e penso che faccia parte di una sana e legittima democrazia.

Trovo invece inopportuno ed ingiusto strumentalizzare i problemi del movimento per costruirsi una carriera personale. “Abusare” della propria posizione politica per ostentare meriti inesistenti è un’azione ora visibile a tutti.

La condotta politica del sindaco di Parma, nota ai consiglieri e ai veri attivisti di Parma (quelli che sono volati via come pernici nella stagione di caccia appena capito l’aria che tirava) ha coltivato situazioni opposte al programma 5 stelle ducale.

Voglio concludere con una nota positiva. Io non ho nulla di personale contro il sindaco e penso che il movimento 5 stelle a Parma abbia portato un vento di cambiamento e molte speranze di un senso di cittadinanza per gli abitanti di Parma. Ora si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia più sicura

Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte.

Occorre immaginarla bene la nostra città, il nostro territorio e il nostro ambiente troppo spesso umiliato.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Fabrizio Savani – Movimento 5 Stelle Parma

 

[1] Fonte http://www.huffingtonpost.it/2016/05/17/pizzarotti-ricorso-tar_n_10005000.html

[2] Fonte http://www.corriere.it/politica/16_maggio_14/pizzarotti-il-movimento-ha-sbracato-loro-non-ha-senso-restare-potrei-anche-fargli-causa-7987f9d8-193f-11e6-a60e-5fac25fd8ba7.shtml

[3] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/05/22/news/parma_conferenza_di_pizzarotti_lunedi_memoria_contro_espulsione_m5s-140345462/

[4] Fonte: http://www.parmatoday.it/cronaca/teatro-regio-carmelo-di-gennaro-pizzarotti.html

[5] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/06/01/foto/pizzarotti_al_settimanale_chi_comanda_mia_moglia-36359593/1/

[6] Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2012/07/05/pizzarotti-a-cena-con-villani/comment-page-1/

[7] Fonte http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?id=a16733a90a77804203b216877a0eb609

[8] Fonte http://www.parmatoday.it/cronaca/parchi-pizzarotti-polemiche.html

[9] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/news/317771/-Parma-Gestione-Entrate-non-poteva.html

Fonte http://www.7per24.it/2016/03/22/parma-gestione-entrate-vertici-indagati-e-finanza-negli-uffici/

Fonte http://www.parmapress24.it/2016/03/22/15557/

[10] Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/14/parma-pizzarotti-incontra-i-candidati-sindaco-m5s-ma-il-luogo-e-lora-sono-segreti/914059/

Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/03/grillo-sconfessa-pizzarotti-mai-autorizzato-incontro-candidati-sindaco-m5s/901060/

[11] Fonte http://www.dirittodicritica.com/2014/11/20/matteo-renzi-federico-pizzarotti-m5s-beppe-grillo-53971/

[12] Fonte http://www.parmaquotidiano.info/2013/06/03/ghiretti-sulla-governance-iren-il-ruolo-di-parma-ridimensionato-a-fronte-della-nomina-del-sindaco-pizzarotti-allanci-e-la-stabilizzazione-di-bagnacani/

[13] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/politica/216555/Provincia–Pizzarotti-sfida-Grillo-e.html

[14] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2014/09/16/provinciali-e-regionali-2014/

[15] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/02/02/discorso-duscita-dalla-maggioranza/

[16] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/parma/291115/Stt-e-Parma-Infrastrutture–confermati.html

[17] Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/08/parma-prefetto-annulla-multe-a-consiglieri-m5s-buona-fede-pd-siete-la-casta/2707393/

[18] Fonte http://www.parmaquotidiano.info/2015/09/26/pizzarotti-accetta-onorificenza-dai-borbone-ora-fa-parte-dellordine-costantiniano/

[19] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/04/08/news/centro_commerciale_nell_ex_salvarani_ascom_parma_spaventata_una_citta_nella_citta_-137211075/

Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/04/12/in-un-paese-normale/

[20] Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2016/04/29/piano-strutturale-comunale-rilanciare-lagricolo-aree-per-il-manifatturiero/

[21] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/01/20/a-te-che-non-ami-i-servi-di-partito/

[22] Fonte http://www.repubblica.it/politica/2014/03/06/news/grillo_caccia_senatori-80337076/

 

Scarica l’articolo in pdf: osservazioni politiche 23 Maggio 2016 Fabrizio Savani

In un paese normale (secondo passaggio)

Verti Giulia

Non vorrei rispondere a chi cerca di offendere invece di entrare nel merito ma penso di doverlo ai cittadini come aiuto ad una miglior comprensione della tematica edificatoria sia su casi particolari sia in generale. (leggi i post sul tema)

Chiedo a chi non si firma  con nome e cognome reali  di rivolgersi con onestà intellettuale dichiarando pubblicamente la propria identità senza nascondersi nell’anonimato. Le opinioni politiche sono sempre legittime, comprese le critiche accese; alcuni scrivono facendo a mio avviso trasparire  un astio e un odio che ho riscontrato solo nelle dinamiche relazionali dell’associazione Parma in Movimento e negli scranni della maggioranza del sindaco.

Vorrei informare i cittadini che sollevai varie volte il tema della variante del Piano Strutturale Comunale (PSC) sia nelle riunioni di maggioranza sia in quelle dell’associazione Parma in Movimento. Affrontammo e si parlò di rivedere le linee strategiche e di come affrontare i Piani Urbanistici Attuativi (PUA) presenti.

Sono uscito da questa maggioranza perché è stato tradito il mandato elettorale. La stessa associazione Parma in Movimento nel 2014 invitò l’amministrazione cittadina a rivedere il PSC secondo le linee politiche del programma. Appare chiaro che il Consiglio comunale di Parma ad oggi non ha mai deliberato in tal senso.

La maggioranza politica fin da giugno 2012 era a conoscenza del fatto che erano presenti vari PUA con convenzioni in stato di avanzamento e altri PUA in pratica fermi.

Il diritto urbanistico è chiaro (lo hanno ribadito anche all’interno della pubblica amministrazione): la maggioranza politica, motivando le proprie scelte, ha l’autonomia di cambiare le cose.

Appare evidente che la maggioranza politica non ha voluto cambiare fin da subito il PSC. Cercare di farlo adesso è una scelta tardiva (ricorda il famoso detto “si chiude il recinto dopo che sono scappati i buoi”).

Il Sindaco decise che non dovevamo cambiare il PSC poiché era prioritario incassare gli oneri di urbanizzazione. Questa è la verità politica.

La verità giuridica è che i PUA produttivi sono strumenti urbanistici facoltativi (non obbligatori). Tali insediamenti edificatori sono il frutto di accurate analisi volte a definire bene il fabbisogno della città in funzione di un loro corretto dimensionamento, pena l’illegittimità della delibera comunale che li approva. Ma quanti centri commerciali ha bisogno Parma per capire che con c’è più bisogno di tali insediamenti?

Se nel 2009 si pensava di realizzare quell’edificazione, oggi, nel 2016 esiste ancora una sua utilità? Esiste ancora quel fabbisogno? Sono questi i dubbi e le osservazioni politiche che il Sindaco e i miei ex colleghi di maggioranza non hanno voluto prendere in considerazione. Penso che questa ipertrofia edificatoria potrebbe invece innescare un danno economico alle imprese che investono e agli esercizi commercianti esistenti.

Penso che la maggioranza avrebbe dovuto predisporre una variante generale e discutere con la cittadinanza e le imprese sulla riorganizzazione del territorio anche in funzione dei cambiamenti ambientali, economici, sociali che la recessione ha innescato.

Penso che se la maggioranza fosse stata coerente con quanto dichiarato in campagna elettorale avrebbe potuto impostare una fase istruttoria fin da subito per il passaggio ad un nuovo PSC per poi affrontare i vari problemi pratici e giuridici. Successivamente ci sarebbe stato tutto il tempo per l’adozione e l’approvazione del PSC tramite una pianificazione partecipata. Il coinvolgimento della città infatti sarebbe stato fondamentale.

Era sufficiente rispettare il programma. Ora come allora penso sempre la stessa cosa. Basta poco, cambiare si può.

Andiamo a votare al Referendum del 17 Aprile

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Ecco in sintesi la mia comunicazione che ho eseguito in Consiglio Comunale a Parma il 22 Marzo 2016.

Il 17 aprile si voterà per il referendum sulle trivelle, voluto da nove Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto) preoccupate per le conseguenze ambientali e per i contraccolpi sul turismo dipeso da un maggiore sfruttamento degli idrocarburi.

Il referendum non chiede uno STOP immediato delle trivelle. Chiede invece di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo.
Il significato della consultazione popolare pone in gioco il rapporto tra energia e territorio attraverso il ruolo dei combustibili fossili.

Il Partito democristiano invita a non andare a votare dichiarando che il più importante strumento di democrazia è inutile. Questo ha passato il segno della decenza.

Lo stesso Rodotà ha dichiarato che è intollerabile il modo in cui è stato liquidato dal vertice del Pd il referendum sulle trivelle affermando che non serve a nulla, è costoso e provocherà dei danni economici.
E’ incredibile come il capo di un governo mai convalidato col voto popolare tenti di delegittimare le istituzioni invitando a non andare a votare come fece a suo tempo il suo predecessore Craxi.

I referendum sono spesso mal visti dai governi in quanto affermano la volontà popolare e il diritto alla cittadinanza attiva.
Anche a livello locale sono spesso malvisti. Basti pensare al referendum sull’inceneritore chiesto da migliaia di cittadini e negato dalla vecchia amministrazione cittadina. Basti pensare al referendum sul mantenimento della gestione diretta di tutte le scuole dell’infanzia comunali, di fatto  nato morto grazie all’attuale amministrazione cittadina. La verità è che i politici nazionali e locali hanno paura dei cittadini, temono il loro giudizio e basano il loro potere sull’indifferenza della città.

Ecco perché è importante votare ad ogni tornata elettorale e ad ogni referendum, per riappropriarci del nostro diritto a partecipare.
Facciamo vedere che i cittadini sono migliori di quei politici nazionali non legittimati dal voto.
Facciamo vedere che i cittadini sono migliori di qui politici locali di professione che hanno tradito il mandato elettorale o il programma elettorale.
Andiamo quindi tutti a votare il 17 Aprile per garantire per garantire un passaggio fondamentale per la nostra democrazia.
Io andrò a votare e voterò SI.

Referendum del 17 aprile: Fabrizio Savani spiega il “SI”

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Fonti articolo 2

Fonti articolo 3

Ma piantatela!

WP_20160318_11_39_23_ProQuesta mattina l’associazione Sodales ha messo a dimora un ciliegio all’asilo Mappamondo come dovuto riconoscimento dell’impegno di bambini e maestre per la realizzazione di opere d’arte con materiale di riciclo. Le opere sono state esposte alla Mostra Rifiu-ti-amo a maggio 2015 alla Casa della Musica a Parma. L’associazione ha così voluto premiare il senso di cittadinanza attiva e di risveglio ambientale all’inizio della Primavera. I bambini avranno un nuovo compagno di giochi all’interno del giardino del loro asilo. Sodales dal 2005 pianta alberi in città con l’aiuto di chiunque voglia con energia e coraggio mettersi in gioco per la propria comunità. Mentre tanti parlano di scranni ed ambiente altri fanno qualcosa per l’ambiente, insieme ai cittadini. Basta poco, cambiare si può.

Alza su quella mano tutti gli altri lo hanno già fatto

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16marzo-duemila16. Alla fine siamo arrivati al termine di questa meravigliosa avventura!

Oggi in Sala Consiliare a Parma si è tenuta la Commissione Ambiente e la maggioranza del sindaco ha revocato l’incarico al Presidente della Commissione medesima.

La motivazione non esiste. La maggioranza del sindaco di Parma ha cercato di abbozzarla poi di scriverla; infine non l’ha trovata e non è riuscita a scriverla.

I consiglieri hanno allora votato la revoca per alzata di mano (non inserita in ODG) poi hanno votato per la nomina di un nuovo presidente (questa inserita in ODG). Alla votazione era presente solo la maggioranza e mancava l’opposizione. Uno dopo l’altro hanno alzato le braccia in una sala ormai vuota dopo tre ore di lavoro.

Alza su quella mano tutti gli altri lo hanno già fatto, dai alza la tua grande capo va bene?! 

Questa sera si è assistito alla scena più classica della partitocrazia ovvero la lottizzazione delle poltrone avulse dalla meritocrazia.

In questi anni la Commissione Ambiente ha lavorato e si è riunita spesso. Ha analizzato fra l’altro il complesso iter procedurale dell’inceneritore; tutto questo nonostante un contribuito della maggioranza del sindaco tendente asintoticamente allo zero. Tale relazione, che evidenziava una serie di incongruenze e “procedure” strane dell’iter del termo, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale col plauso della Giunta. La stessa Giunta che non ha voluto portare avanti i lavori indicati dalla delibera legata alla relazione citata.

La Commissione Ambiente ha intrapreso inoltre un lavoro di condivisione e di ascolto coi Cittadini e coi giornalisti, arrivando sempre ad una sintesi di intenti fra forze politiche contrapposte. Questo grazie alla discussione aperta e anche dura su temi trasversali ai partiti (tutela dell’ambiente, qualità dell’aria, minaccia del suolo, gestione dei rifiuti, ecc.) Questo è stato possibile anche grazie al rispetto delle persone, quel rispetto troppo spesso mancato nelle altre istituzioni dell’amministrazione cittadina.

Oggi si è assistito all’ossificazione di una eco apartheid fra politica e ambiente, una vera e propria separazione valoriale fra buon senso e burocrazia partitica.

Si è di fatto politicamente forzata la regolamentazione comunale e su questo dovrà valutare il Segretario Generale del Comune. Ma ciò che è importante e divertente segnalare è il goffo e cabarettistico tentativo di delegittimare una Commissione Consiliare. Si ricorda che si parla della maggioranza che si professa appartenente al Movimento 5 Stelle che ha sempre portato avanti le idee e le buone azioni indipendentemente da chi arrivassero.

Una maggioranza del sindaco di Parma che continua a spararsi nei piedi. In questo mondo c’è bisogno di più anima.

Fonte foto

Qualcuno…

Alta tensione in Municipio, M5S: “Savani si dimetta da Presidente di Commissione”. Scontro con la minoranza

Commissione Ambiente: modificato il Regolamento. Hanno fatto fuori Savani: non era un fedelissimo del Pizza

Pizzarotti per l’incontro in Ministero ha chiesto aiuto a ex-M5S

Ancora sul consumo del suolo

WP_20151029_14_55_56_ProAncora un cenno sul consumo di suolo, ma forse sono io che non ho mai capito niente.

Sono io che considero un campo agricolo, dove verrà edificato un centro sanitario urgentissimo (ciao), effettivamente un campo agricolo. Forse sono io che considero un’area industriale dismessa dove verrà costruito un altro centro commerciale affettivamente un fabbricato su un’area cementificata anche se si tratta di un diritto acquisito.

Perchè per me il consumo di suolo è questo: è sufficiente che nel lotto di terreno vi sia il cambio di destinazione d’uso del suolo da agricolo ad edificabile. Il percorso inverso semplicemente non esiste. Il percorso inverso si chiama riqualificazione e non rigenerazione come qualcuno da tre anni a questa parte vuole farci credere.

Lo possiamo chiamare anche recupero delle aree dismesse ma non venitemi a dire che non è consumo agricolo. Quando la città occupa la campagna è difficile che la città sparisca per magia come in un incantesimo magari per dar spazio nuovamente alla campagna. Io non sono un urbanista e non ho mai fatto neanche l’assessore. Applico solo il mero buon senso. A riveder le stelle…

Galleria

Waste on the road

Questa galleria contiene 1 immagine.

Ho presentato nei giorni scorsi un ordine del giorno da discutere nel prossimo Consiglio Comunale insieme anche al collega Mauro Nuzzo. Spero che altri consiglieri lo vogliano firmare. E’ un ODG di mero buon senso che pone il Sindaco davanti alle sue responsabilità … Continua a leggere

Manifestazione a Casalmaggiore contro la TI-BRE

Stamane si è svolta a Casalmaggiore la manifestazione contro la TIBRE stradale, un’opera infrastrutturale inutile e costosa. Erano presenti vari Sindaci e rappresentanti dei sindaci dei Comuni attraversati da quest’opera devastante. Io c’ero. A rappresentare il Comune di Parma c’era invece il presidente della Commissione Cultura su decisione dell’amministrazione cittadina.

Ecco io penso che per evitare che in futuro qualcuno cambi idea e dia priorità a questa opera assurda, ecco io penso che ogni politico che ne abbia la possibilità debba ribadire con forza il proprio NO.

Si deve dire NO a tale scempio ambientale ed anche evitare di trincerarsi dietro  scuse come quelle di non partecipare ad incontri istituzionali per mancanza di tempo per decidere.

Oggi al corteo ho detto che i cittadini devono  mettere il fiato sul collo a noi politici locali, devono partecipare ai consigli comunali alle commissioni ed entrare con vigore nei palazzi polverosi delle istituzioni burocratiche il cui scopo principale è quello di auto perpetrarsi.

Non possiamo aspettare che i politici da soli facciano qualcosa senza il coinvolgimento dei cittadini.

Ho scritto al presidente della regione Emilia Romagan, ho scritto alla Unione Europea, ho scritto al Governo nazionale per chiedere di rivedere il progetto della TIBRE e per chiedere di fermarsi a riflettere. In pratica nessuna risposta.

Ma la migliore risposta invece la ricevo quando partecipo a manifestazioni come queste dove vedo dei ragazzi presenti e consapevoli.

Capisco allora che la coerenza e il rispetto della tua coscienza siano aspetti che trovino cittadinanza fra la gente e non fra i politici di professione.

Dopo la manifestazione alcuni bambini hanno affidato al cielo alcuni messaggi per l’ambiente appesi a dei palloncini.

Ecco quindi le mie frasi che ho oggi affido a Gea.

  • Ognuno di noi deve fare la differenza.
  • Ognuno di noi può fare politica.
  • Ognuno di noi può fare qualcosa di positivo per l’ambiente,
  • Lo dobbiamo fare per i nostri figli, lo dobbiamo fare per la nostra madre Terra.
  • Se aspettiamo solo i politici non cambierà mai niente.

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Foto della manifestazione del 29/11/2015 a Casalmaggiore contro la TI-BRE

TI-BRE on the road

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Sono sempre stato contro la TI-BRE un ‘opera infrastrutturale vecchia e inutile. Mi sono sempre espresso coerentemente contro la sua realizzazione. E’ sbagliato persino il nome di tale opera. Dovrebbe chiamarsi infatti LI-BRE ovvero Ligure – Brennero dato che il mar Tirreno comincia a Livorno. Anzi dovrebbe chiamarsi LI-TRE dato che si fermerà a Trecasali e mancano e mancheranno i soldi per andare oltre a questo comune parmense. Lo sanno tutti ma nessuno lo evidenzia.

Ho partecipato con la fascia tricolore alla manifestazione contro la TI-BRE insieme ad altri sindaci, ad aprile 2015 a Ronco Campo Canneto (PR) per dire no alla TI-BRE.

Ho inviato un accorato appello al presidente dell’Emilia Romagna, al Presidente del Consiglio, all’Unione Europea per dire SI alla Tirreno Brennero (TI-BRE) ferroviaria e NO alla TI – BRE autostradale.

Come consigliere comunale ho fatto quanto potevo per fermare quest’opera. Se fossi stato il Sindaco avrei partecipato anche all’Assemblea dei Sindaci presso la Provincia di Parma in data 26 ottobre 2015. Magari non sarebbe successo niente e tale carta non avrebbe avuto valore nel gioco dei ruoli politici che si sono delineati. Ma almeno avrei avuto un’ulteriore occasione per evidenziare il mio dissenso a questa opera che considero inutile.

Poi ognuno si assumerà la sua responsabilità politica delle azioni intraprese. L’opera è stata definita dalla regione ER con priorità 2 nel programma delle infrastrutture strategiche anche tenendo conto nel merito politico da quanto stabilito sempre il 26 ottobre 2015 dal Consiglio Provinciale che aveva detto sì alla TI-BRE.

Spero che tale priorità non salga al livello 1 nei mesi a venire (ovvero opera finanziabile ed eseguibile). Un netto NO da parte dell’Assemblea dei Sindaci avrebbe aiutato, a mio avviso, a mettere una pietra tombale sull’intera opera.

Spero bene per l’ambiente di Parma e ricordo che per temi così importanti occorre un’intesa fra le persone avulsa dai giochi politici spesso incomprensibili ai cittadini.