Parma una città senza nome

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In questo periodo in città a Parma dovrebbero partire i lavori di cura per gli alberi in vista dell’imminente stagione primaverile. Ecco allora che occorre ricordare il rispetto del Regolamento del verde pubblico che fissa i criteri per le potature e vieta le capitozzature ovvero quelle amputazioni alle piante che portano spesso alla loro morte.
Molti alberi non sono stati potati e pertanto si presenteranno gli stessi problemi che si sono manifestati lo scorso anno quando, insieme a tanti cittadini indignati dall’ignavia del Comune, sono riuscito a salvare 160 kaki potati male e destinati all’abbattimento da parte dell’Assessorato all’Ambiente.
Parma è piena di atti di cialtroneria ambientale perpetrati ai danni degli alberi. Abbiamo i gelsi capitozzati della zona di Via Newton, le piante abbattute in Via Barilli, gli alberi capitozzati in Via Nobel, gli alberi abbattuti al Parco Ducale, quelli abbattuti in Via Picedi Benettini e in Via Pellizzari, gli alberi abbattuti a Baganzola, gli alberi abbattuti in Via Burla.
Decine di segnalazioni mi sono giunte in questi anni da parte di cittadini sull’abbattimento o sulla capitozzatura di alberi. All’inizio mandavo le segnalazioni all’assessore Folli e suoi dirigenti ma non avevo risposta o avevo risposte evasive. Poi ho compreso che si tratta dell’ennesima prova della insensibilità di questa amministrazione impermeabile al grido di dolore dell’ambiente e alle segnalazioni dei cittadini.
Del resto cosa possiamo aspettarci da un sindaco che dichiara che ci sono troppi parchi a Parma o da una assessore che voleva ammazzare i citati kaki perché fanno i frutti. Cosa ci si può attendere da un’amministrazione che usa il Pardo Ducale, uno dei parchi storici più belli d’Italia come un parcheggio automobilistico durante la manifestazione delle Mille Miglia. Per non parlare dello scandalo del parco di via Jacobs dove di fatto si voleva concedere ad usi privati aree verdi a destinazione pubblica. Temo che la stessa sorte toccherà al Parco Ferrari.
Anche i mille alberi piantati, dichiarati dall’Assessore all’Urbanistica nel 2013 e frutto della monetizzazione del taglio di piante da parte di privati non sono poi stati accuditi ed innaffiati. La logica conseguenza è che molti sono di loro sono morti.
Cosa dire infine della biblioteca di Alice che verrà realizzata su un’area verde, una delle poche rimaste nel quartiere Pablo mentre a poca distanza si trovano edifici dismessi pronti per essere riqualificati. Tanti altri esempi si potrebbero citare e che fanno parte ormai nella storia recente di questa città.
A novembre dello scorso anno ho presentato una richiesta di accesso agli atti sui i lavori di riqualificazione del parco di Villa Parma e sui relativi abbattimenti di alberi. Nessuna risposta. Ho presentato una ulteriore richiesta di accesso agli atti sui costi e sulle responsabilità di chi voleva abbattere 160 alberi in centro storico. In tutta Italia si cerca di togliere le auto dai centri storici ma a Parma si vogliono invece togliere gli alberi. Queste richieste di accesso agli atti mi sono state ad oggi negate. Si tratta di una forma arrogante di gestione antidemocratica della macchina comunale.
Questa gente che si è ritrovata quasi per caso a fare l’assessore si ostina a non capire che un albero è una rappresentazione della Natura. Chi ammazza un albero offende la Natura e chi capitozza un albero bestemmia verso l’ambiente. Un albero è una testimonianza ambientale e valoriale con le radici nel passato e le braccia protese vero il futuro. Degradarlo a mero oggetto urbanistico è un affronto al diritto naturale di fruizione del paesaggio e del territorio sancito anche dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
Manca amore per il territorio e i suoi 4 elementi. Parma sta diventando una città senza nome. A Parma c’è bisogno di aria nuova, scorgo il respiro del vento dietro le dune.

la città di Hamelin

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C’era una volta la voglia di cambiamento

Ecco la favola di un gruppo di amici che volevamo aiutare la città ma che rimasero “schiacciati” dall’immaturità politica, dai personalismi e dal generale tradimento delle promesse elettorali.
In un gruppo politico le responsabilità sono condivise e il Sindaco rappresenta il successo di un progetto. Ma sono i Consiglieri che devono guidare l’esecutivo verso il rispetto del mandato elettorale.

Nelle cronache politiche si narra che i primi cedimenti si ebbero già al ballottaggio senza riuscire a gestire quei primi attimi, fra il sogno e la veglia, quei primi atteggiamenti autoritari prodromici del trasformismo partitico.

Le migliori intenzioni e le promesse di fare bene si sciolsero come neve al sole una volta giunti a palazzo a causa dell’ego di una sola persona che “spezzò” le velleità della maggioranza.
Tutta l’esperienza precedente e i legami relazionali, valoriali e politici furono falcidiati e il programma elettorale ben presto accantonato. Mentre Parma e l’Italia osservavano con incredulità l’avventura pentastellata come l’inizio di un vero cambiamento, qualcuno di noi capì ben presto che la situazione era ormai irrimediabilmente compromessa.

Ora dopo quasi cinque anni anche i cittadini, i quartieri, le strade financo i sanpietrini del centro storico, sanno di essere stati traditi dall’arroganza di un capo di turno e dalla rinuncia dei Consiglieri di maggioranza all’azione politica e di controllo.

Nel 2012 si vinsero le elezioni grazie al fallimento altrui che lasciarono debiti e disastri. La forza dei 5 stelle di Parma erano facce pulite e fedine penali intonse. In realtà noi perfetti sconosciuti vincemmo grazie a Beppe Grillo. Questo il Sindaco lo dimenticò il giorno stesso della vittoria. Le chiavi del Palazzo furono consegnate al neo eletto dal Commissario Prefettizio che aveva già indicato la direzione da seguire. La neo compagine governativa usò infatti come unica stella polare il mero criterio ragionieristico attraverso l’equilibrio di bilancio con tasse al massimo per i cittadini ed una politica ambientale, sociale ed urbanistica ridotta al lumicino.

Il sistema mediatico pur di attaccare il M5S, ha sfruttato la disponibilità di un sindaco con un ego troppo grande per una singola città e che è sembrato intraprendere un ruolo di messaggero divino. Parma, il Sindaco e la diatriba con Grillo erano conditi nei vari talk show locali e nazionali. Un politico per caso era diventato opinionista grazie all’esposizione televisiva e alle sue frequenti bordate contro il 5 stelle.

Anche in ambito locale i cittadini di Parma hanno tristemente assistito a diatribe mediatiche nel Consiglio comunale, nelle Commissioni consiliari, nelle conferenze stampa e nei rapporti coi giornalisti, paragonabili alle scene dell’avanspettacolo.

Il risultato di questi varietà è sotto gli occhi di tutti. La qualità di vita dei cittadini è peggiorata: meno servizi, una città con una crisi economica che perdura, un’assenza di una visione e di un progetto politici.  L’idea di città, disegnata nel programma divenuto “Linee Programmatiche di Mandato”, è stata cancellata dal Sindaco responsabile di aver usato le sue elevate doti di statista mettendo da parte il programma elettorale.

Oggi io so che a maggio 2012 gli industriali e i media cittadini attaccavano “ferocemente” il 5 stelle locale; oggi invece sono sostenitori del Sindaco uscente mentre sono sorti numerosi comitati spontanei di cittadini che protestano sotto i Portici del Grano del Municipio comunale.

“Partono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri” cantava il poeta di Crotone. E’ tutto così il mandato di uno che considero politicamente fra i peggiori sindaci del dopo guerra italiano.

Un mandato di annunci dicotomici: dai rifiuti alla democrazia partecipata, dalle internalizzazioni dei servizi alle sue esternalizzazioni, dalla presunta lotta al termo alla sua accensione, dalla volontà di rinnovare da subito il piano urbanistico a un piano ipotetico che prevede l’ampliamento dell’aeroporto e dei servizi afferenti oltre alla salvaguardia della capacità edificatoria dello SPIP 2, dalla volontà di ridurre lo smog di una città fra le più inquinate in Europa alla totale assenza di una seria strategia di lotta per combattere questo dramma ambientale.

Ora il “sindaco per caso” dichiara che si ricandida per “non lasciare a metà un buon lavoro” e presenta un video propaganda dove appare solo. Transita davanti a scenari della precedente amministrazione quasi per legittimarne l’eredità politica: la nuova Stazione dai costi faraonici, il Teatro dei dialetti, opera incompiuta apparsa ricenatemene anche su “Striscia la notizia”, il Viale Toschi riqualificato dai “precedenti”.

Io non lo so ma penso che alla fine si possa affermare che in questi anni, coloro che sono entrati nelle stanze del Comune per caso e non per merito hanno volutamente estraniato i cittadini dalla partecipazione politica tanto promessa in campagna elettorale e hanno “pugnalato” alle spalle Beppe Grillo che ha costruito la vittoria elettorale a Parma.

La condotta dei componenti della maggioranza è stata quasi sempre quella di “sagome politiche”, elementi che con un atteggiamento ignavo non hanno mai voluto calarsi nel ruolo del consigliere delegando in toto l’azione politica alla Giunta.

L’esperienza di Consigliere comunale in Comune a Parma mi ha insegnato che svolgere correttamente il proprio ruolo è arduo. Occorrono competenze specifiche per studiare tutti gli atti che devi approvare. Tutto questo ti corrode il tempo, il lavoro, le relazioni e la qualità della vita. Spesso gli atti sono talmente complessi che un gruppo politico privo di consulenti non può svolgere adeguatamente il mandato.

Il mio impegno in Comune si è concentrato sui temi ambientali all’insegna della trasparenza radicale, della legalità e della salvaguardia del territorio. Tutto questo dava fastidio e appena si è presentata l’occasione, la maggioranza mi ha rimosso dal ruolo di Presidente della Commissione Ambiente. La mia azione di rendere trasparente la gestione dei rifiuti e l’iter dell’inceneritore con una dettagliata relazione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale ma di fatto mai attuata, è stata considerata uno “sgarro politico”.

Per fortuna il mio percorso politico di trasparenza e legalità è stato riconosciuto e considerato dal Movimento 5 Stelle come un valore. Io ho intrapreso il sentiero meno battuto. Ed è per questo che sono diverso.

Ecco cosa resta di questo mandato. Il ricordo di una stagione, virgulti attorno al falò effimero del virtuale che compiono azioni senza assumersi la responsabilità politiche delle conseguenze.
Il futuro governo della città non potrà più fondarsi sulla “teoria del darwinismo digitale” dove sopravvive chi è più presuntuoso ed incline ad alzare la voce e ai dileggi.

Oggi io so che si deve alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano. Occorre immaginazione per vedere Parma con un senso maggiore di comunità, che sia più sicura e che rispetti il territorio. Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

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L’ambiente scomparso

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Nelle sedute dicembrine del Consiglio comunale di discussione del bilancio ho posto in discussione anche la gestione ambientale da parte dell’attuale Giunta durante il suo mandato. Ho estrapolato alcuni punti che meritavano una particolare attenzione. Purtroppo l’elenco della inadeguatezze è sintetico e non esaustivo.

Inceneritore. Era realizzato all’80% e se lo si fermava partivano cause milionarie. Tutte balle, ora lo sanno anche i sassi. Lo si poteva fermare ma è mancata la determinazione da parte del Sindaco e della Giunta di intraprendere ogni strada possibile.

In quattro anni il termo non solo non è stato chiuso ma funziona tranquillamente a pieno regime.
Chi è stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi è stato nominato per cercare in modo legittimo di ostacolarlo. Nessuno di questi ha mai chiesto scusa ai cittadini.

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che aveva approvato una delibera passata alla unanimità e che individuava una road map per cercare di tutelare l’ambiente (strategia di riduzione dei rifiuti, riconversione dell’inceneritore, tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia, separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti).

La Giunta aveva detto che avrebbe relazionato periodicamente in Consiglio comunale e in Commissione ambiente e non lo ha fatto. In pratica ha mentito al Consiglio comunale ovvero la massima istituzione di rappresentanza politica locale.

Monitoraggio ambientale – Vengono eseguiti i rilevamenti con le centraline ma il Comune non pubblicizza adeguatamente i dati che non si trovano neppure nel suo sito. In alternativa come compensazione ai fumi dell’inceneritore l’amministrazione realizza una pista ciclabile che è un po’ come dire che a uno che vuole smettere di fumare per Natale gli regali delle mentine per l’alito.

Inquinamento aria a Parma – C’è un inquinamento elevatissimo a Parma e non viene presa nessuna azione sia straordinaria sia strutturale a medio termine. Il fatto che quest’anno gli sforamenti nella centralina della zona Cittadella siano stati inferiori rispetto all’anno precedente non vuol dire che l’aria della zona si sia di colpo trasformata in aria di montagna limpida e pulita. Vuol dire solo che è una delle poche zone monitorate di Parma. Tante altre zone sono più inquinate e non rilevate nel nostro territorio. Dipende da tanti fattori (numero di veicoli che vi transitano, larghezza della strada, altezza degli edifici altezza dei punti di monitoraggio, ecc). Il limite delle leggi che pongono un limite sono dipesi dal fatto che se stai appena al di sotto della soglia di riferimento l’aria è pulita come un giglio e se stai appena di sopra l’aria diventa magicamente pestilenziale. Si tratta in realtà di limiti politici e assolutamente non idonei a evidenziare la drammatica situazione dell’inquinamento presente a Parma e nella pianura Padana in generale.

E’ mancata (e tuttora manca) una pianificazione di lotta all’inquinamento che individui un percorso comune con le altre città almeno confinanti e con gli altri comuni della provincia limitrofi alla città.

Gestione dei rifiuti e bando – E’ scaduto nel 2014 e il Comune non si è davvero voluto attivare politicamente con il suo peso di capoluogo di provincia per sollecitare ATERSIR. Ha scritto una lettere e basta, compito finito.

Manutenzione verde – Che la Giunta sia allo sbando in questo settore lo dimostra il caso della guerra dei kaki dove il comune ha stanziato 40 k€ per abbattere delle piante perché sporcano quando c’e’ già un contratto in essere che prevede la pulizia delle strade con passaggi settimanali.

Discariche – Una mega discarica presente a fianco del centro a Parma segnalata varie volte al Comune (sia dalle Guardie Ecologiche di Legambiente a settembre 2016 sia dal sottoscritto a in questi mesi in Consiglio Comunale). L’assessore all’ambiente nega in pratica ogni evidenza senza prendersi la briga di verificare la situazione (chiunque può farsi un’idea guardando la discarica su Google Maps a fianco del centro sportivo Lauro Grossi). Poi l’ex discarica Metalfer con nessun azione di responsabilità verso la proprietà.

Teleriscaldamento. Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private.

Oneri di urbanizzazione – L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. Anche qui la Giunta sembra abbia fatto poco o niente e la situazione appare evidentemente in stallo.

Cosa rimarrà di questa Giunta – Infine vorrei chiedere al Sindaco, a Folli e alla Paci (ricordando ai due assessori che provenivano dal CGCR) di scrivere a Babbo Natale una letterina chiedendo di trovare sotto l’albero i 2 mln di € che Iren dovrebbe dare al Comune.

Ci sono politici che hanno fatto una campagna elettorale contro l’inceneritore e adesso col senno di poi mi chiedo cosa davvero abbiano fatto per fermare il termo. Ma non erano stati nominati per le loro competenze e per il loro convincimento di fare tutto quanto era possibile per fermare l’inceneritore?

Concludo augurando buon proseguimento alla Giunta sperando che lavorino il meno possibile (soprattutto su ambiente ed urbanistica) per quei pochi mesi di vita politica che le rimane. In tal modo si faranno meno danni. Auguri!

L’ultimo bilancio di previsione della Giunta

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In queste ultime tre sedute del Consiglio comunale si è discusso del bilancio di previsione (documento di programmazione 2017-2019).

Iniziamo col ricordare un paio di articoli della Costituzione della Repubblica Italiana come ci è stato insegnato in educazione civica alle scuole medie.
Art. 2 “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
Art. 3. “(…) È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Il sistema italiano di garanzia dei diritti di cittadinanza si basa su questi principi: sulle leggi di tutela della dignità di ogni cittadino con una particolare attenzione ai più deboli e ai più poveri.
Questa è in pratica la definizione dello Stato sociale.

Oggi a Parma lo Stato sociale è messo in discussione, c’è il rischio fondato che una sempre maggiore quantità di cittadini, bambini, donne e anziani siano privati dei servizi essenziali (difesa della salute, istruzione, casa, lavoro) e si vedano cadere nella povertà e nell’abbandono.
La povertà l’ho già ricordato non è mai una colpa. La Giunta per risanare i conti lo ha fatto sulla pelle dei più deboli. Mettere a posto i conti era importante ma non si doveva farlo dimenticandosi degli ultimi in quanto sta scritto nella Costituzione.

E’ anche vero che se non si perseguono i gli obblighi contabili il sindaco può essere rimosso ma si sono fatte scelte togliendo e diminuendo fortemente i diritti dei cittadini e con le tariffe dei servizi mantenute costantemente alte.

La causa dell’allargarsi della povertà dei cittadini va ricercata non solo nella crisi e non solo nel debito cittadino oggettivamente fra i più alti delle città capoluogo di comune simili a Parma ma è da ricercare anche nell’affermarsi in questi anni a Parma come in tutta Italia di una politica di liberismo economico, di speculazioni finanziarie, nella decisione consapevole della politica di abbandonare i più deboli mentendo gli interessi dei già ricchi che, anche in periodo di crisi, continuano ad arricchirsi sempre di più, a danno della stragrande maggioranza dei cittadini del nostro paese.

I poteri economici forti a Parma non sono stati contestati all’interno del debito della città.
Non sono stati rivisti i tassi di interesse dei debiti delle banche private, non è stato rivista la legittimità del debito, non dico la legalità ma neppure la legittimità. Avete accettato tutto quello che era stato già stabilito prima.

Ormai siamo alla fine del mandato e la Giunta sta sparando i suoi fuochi artificiali migliori. Bei progetti patinati e dichiarazioni roboanti. Questo sembra un bilancio redatto dal Re di denari. C’è un avanzo di bilancio importante, va dato atto, ma si segue una politica gestionale molto antipatica, basta vedere ad esempio i 14 milioni di euro a bilancio per le multe. Siamo ai primi posti in Italia e non è che siamo di colpo diventati tutti incivili.

Diversi errori sono stati commessi, con un combinato disposto fra arroganza ed antipatia ambientale urbanistica e sociale, con la assoluta mancanza di voler condividere la gestione pubblica della città attraverso la partecipazione cittadina.

Basti pensare al Tartaruga un piccolo gioiellino ammirato anche all’estero e che abbiamo voluto perdere; basti pensare al bando sul servizio integrazione scolastica per gli studenti con disabilità dove si volevano ridurre fondi e ore di assistenza, basti pensare alla gestione dei vari debiti fuori bilancio senza la minima condivisione col Consiglio comunale e senza che la Giunta abbia mai voluto perseguire azioni di responsabilità verso i responsabili di tali debiti.

Sicuramente io non lo avrei fatto, avrei premuto l’acceleratore sui temi ambientali, sulla lotta all’inceneritore, sulla revisione dei piani urbanistici ereditati dalla precedente amministrazione. Il sindaco invece ha frenato sui temi forti della città. Non ha voluto toccare quelli che l’assessore ha spesso chiamato i diritti acquisiti. Ma anche le pensioni d’oro e i vitalizi dei parlamentari sono diritti acquisiti ma non sono certo giusti. I diritti acquisiti si devono fermare nel momento in cui vanno contro la giustizia sociale e l’interesse pubblico della collettività.

Questa Giunta fa finta di non vedere ma in realtà non vuole vedere, fa finta di non sentire ma in realtà non vuole sentire. Non vuole sentire la disperazione di 90 persone senza casa e senza un tetto e che vivono silenziosamente sotto i ponti ma intanto spende 1milione e 300 mila euro per ampliare il marciapiede di via Mazzini. I lavori previsti a febbraio. E’ un discorso di scelte e di scale di priorità completamente rovesciate. Tutto questo è semplicemente vergognare!

In ogni attività è stato dato il cattivo esempio, un esempio antitetico al programma 5 stelle di Parma.
• Un cattivo esempio sulle legittime scelte del bilancio (si doveva fare di più per l’ambiente e per il sociale)
• Un cattivo esempio sulla gestione del territorio
• Un cattivo esempio sulla pessima modalità di gestione dei rifiuti
• Un cattivo esempio sulla mobilità, basta vedere lo smantellamento della TEP
• Un cattivo esempio sul consolidamento di Iren sul territorio grazie anche al consenso del sindaco sulla governane di Iren con allora una maggioranza dei sindaci del PD al controllo.

Il piano strutturale comunale
Pensare alla fine di un mandato di voler cambiare il piano strutturale comunale è semplicemente inutile. Nessuna possibilità di completare l’iter del piano urbanistico che prevede fra l’altro almeno un passaggio istituzionale per l’adozione e per la successiva approvazione con tempi tecnici stabiliti dalla legge.

Quando si usano termini come città compatta, ricucitura del tessuto urbano o altri fraseggi fritti misti allora siamo alle comiche finali. Le istituzioni come un’enorme friggitoria di chiacchiere.
Occorreva invece una vera pianificazione con la città, che andava adottata da giugno 2012. Lo dissi varie volte al Sindaco e ad Alinovi.

Non vollero ascoltare andando avanti per la loro strada e non arrestando il consumo di suolo, nonostante l’ampia disponibilità edilizia già esistente.
L’assessore all’urbanistica in questi anni è andato in direzione contraria al programma 5 stelle; cito solo alcuni punti per rendere l’idea:

– accettazione di tutti i PUA facendo da tubo digerente della precedente Giunta
– autorizzazione di nuovi centri commerciali a Baganzola ed ex Bormioli,
– una strada a 4 corsi inutile fra SPIP e Bogolese
– 5 anni senza fare niente per gli abusi del Torrente Baganza,
– l’autorizzazione di un fabbricato in uno degli ultimi terreni agricoli di Parma, il Polo Lubiana ricordate doveva essere urgentissimo e fatto in pochi mesi. Andate a vedere a che punto è, non è stato fatto niente;
– la realizzazione di una biblioteca pubblica in una delle poche aree verdi rimaste nel quartiere Pablo quando vi erano edifici limitrofi vuoti ed inutilizzati, la chiusura dell’anello della tangenziale a est, completamente inutile)
– un’altra colata di cemento per la riqualificazione dell’aeroporto.

Alla fine il programma 5 stelle è stato tradito da questa maggioranza orfana di valori come pianificazione partecipata o bilancio partecipativo. E’ emblematico il festeggiamento con cena di gala al Ponte Nord realizzato con volumi edilizi inutili e di fatto “abusivi”. Ricordo che questo comune ha chiesto la sanatoria del ponte Nord chiedendo di fatto di legalizzare un abuso edilizio e in pratica sdoganando il concetto che chi non rispetta la legge è più furbo di chi la rispetta. Un messaggio tipico della cultura mafiosa.

Poi l’assessore vuol far passare la storia dei 4 mln di m2 di terreno urbanizzato ritornato agricolo.
Il consumo di suolo si misura con la variazione fra crescita dell’area urbanizzata e riduzione dell’area di suolo agricolo. Normalmente l’espansione urbana avviene su suoli agricoli attraverso cambi di destinazione d’uso delle aree, indicati nel piano regolatore generale. Il consumo di suolo agricolo si concretizza con la costruzione di opere edilizie e di opere di urbanizzazione primaria. Non esiste il processo inverso.

Pochi giorni di ruspe e betoniere e un suolo coltivato e curato per secoli viene distrutto ed urbanizzato. Il suolo è infatti è è una pellicola che avvolge il pianeta che ha uno spessore di pochi cm, è un organo vitale ed un laboratorio di energia e materia prima che dà vita a tutto quel che c’è sopra. Rifare il suolo dopo che è stato urbanizzato non è possibile almeno non in tempi umani.

Il suolo, una volta urbanizzato non può tornare come prima poiché impiega secoli prima di rigenerarsi. Il suolo si forma attraverso lunghi processi ed è quindi una risorsa non rinnovabile mentre i processi di urbanizzazione e di espansione urbana sono irreversibili.
Il suolo urbanizzato è quasi sempre quello migliore ed è la nostra assicurazione sul futuro: il futuro paesaggistico, agricolo, ambientale, turistico e di sequestro di CO2.

Fine prima parte

Il Piano di Mobilità Sostenibile a Parma

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A novembre 2016 è stato approvato in Consiglio comunale il Piano Urbano di mobilità sostenibile. L’acronimo PUMS sembra il rumore del tubo di scappamento di un autobus a gasolio quando parte e sbuffa con una nuvoletta di fumo nero: “Pums, ciga bum ciga bum, ciga bum, pums!”
Scherzi a parte, si tratta di un documento previsto dalla legge 340/2000 che individua la visione della città in termini di mobilità nel periodo 2015-2025.
Il piano presentato in Consiglio dall’assessore alla mobilità è ben documentato ed è il frutto del lavoro di specialisti con strategie e programmi decisi altrove e molti anni fa. In sostanza è un documento che si basa sul recepimento di direttive europee. Nulla di originale e davvero innovativo per Parma.

Ecco di seguito alcune considerazione su tale documento di programmazione.
Il comune prevede di installare alcune colonnine di ricarica per le auto elettriche, ma occorrerebbero incentivi per comprare le auto elettriche medesime, specie quelle piccole. Un progetto di mobilità sostenibile capillare e tecnologicamente all’avanguardia creerebbe molte posizioni professionali d’alto livello: basterebbe dirigere su questi settori gli imponenti investimenti destinati alle grandi opere stradali ahimà previste anche a Parma, simbolo della vecchia mobilità insostenibile.
Ora nel PUMS si fa riferimento alla realizzazione del corridoio TI-BRE. In pratica non è stata valutata l’incidenza che tale asse di viabilità avrà nel sito dei Fontanili di Viarolo uno dei siti di Natura 2.000.

Inoltre tale opera che serviva come compensazione del passaggio della TIBRE nel territorio del Comune di Parma viene in pratica legittimato inserendolo nel PUMS. Il comune si è sempre dichiarato contro la TIBRE ma con questo passaggio in pratica ne sancisce l’approvazione.

A Baganzola si realizzerà uno dei più grandi centri commerciali dell’Italia settentrionale. Non è stata valutata all’interno del PUMS l’incidenza della strada di accesso al centro che dovrebbe essere una strada a 4 corsie. Inoltre non è stato valutato l’apporto di 7 milioni di visitatori all’anno previsti nel centro commerciale Circa 20.000 clienti al giorno (sabato e domenica compresi).

Non sembra siano stati analizzati nel dettaglio nemmeno i collegamenti con le frazioni e i paesini limitrofi spesso collegate attraverso strade ad alta percorribilità e ad alta velocità automobilistica (quali ad esempio la Strada Statale Asolana SS 304, Via Spezia, Via Traversetolo, Via Cremonese, Via Langhirano).

Per quanto riguarda i mobility menager (figura obbligatoria per le ditta con oltre 800 dipendenti) non sono stati previsti degli incontri con le realtà produttive e del terziario per cercare di favorire accordi sulla mobilità per le piccole aziende al di sotto degli 800 dipendenti (dato che la stragrande maggioranza delle persone lavora in aziende con pochi dipendenti).

La stima dei costi delle opere a corredo del PUMS è di circa 153 mln €. Mi chiedo quanto valga la nuova stazione ferroviaria che si vuole realizzare allo SPIP.
E’ previsto anche un aumento del costo dei parcheggi per disincentivare l’uso dell’automobile in città.
Nessuna previsione inoltre per la valutazione d’incidenza della inutile bretella fra lo SPIP e Bogolese; altro consumo di suolo.

Consumo del suolo inutile come inutile è la chiusura dell’anello della tangenziale est di Parma in zona ex salamini. E’ un tratto di strada che non ho mai visto congestionato ma il comune intraprende un’altra opera destinata a durare anni e a mettere a dure prova la pazienza degli automobilisti di Parma che dovranno fare per anni lunghe code per il cantiere in corso.

Non è stato eseguito alcun calcolo della impronta ecologica della visione del PUMS. In pratica non sappiamo quante emissioni di gas serra (negative) si produrranno per realizzare i lavori (strade, parcheggi, opere infrastrutturali, altro cemento) per la mobilità sostenibile che serve per risparmiare le emissioni di gas serra (positive). Come dire più la spesa che la resa (altrimenti avrebbero calcolato l’impronta ecologica, fra l’altro indicata nelle linee programmatiche del comune, chissà se sono mai state lette davvero).

Nessuno incontro neppure coi dirigenti scolastici (presidi) delle scuole superiori per favorire il deflusso veloce ed ordinato degli studenti che escono ad orari diversi e che si accalcano negli autobus negli orari di punta.

La valutazione ambientale strategica (altro documento a corredo del PUMS) è stata eseguita in modo coerente con l’attuale piano strutturale comunale (PSC ovvero il piano regolatore generale per intenderci). Sembra strano ma non è stato eseguito in previsione dell’imminente PSC e non è neppure stato eseguito in previsione della nuova norma regionale urbanistica anch’essa di imminente varo. Strano ma vero.

Nei parcheggi scambiatori non sono stati individuati delle pensiline con pannelli fotovoltaici che alimentino delle future colonnine per auto e bici elettriche come in molte città italiane. Era previsto nel programma elettorale. Feci un piano di fattibilità per il comune che lo ricevette e lo cestinò. Un altro caso emblematico della immobilità progettuale in senso di mobilità sostenibile e di aumento dell’uso di risorse energetiche rinnovabili da parte di questa Giunta.

Altro mistero non sondato nel PUMS. Ma che giro fanno i camion che da Reggio vanno al PAIP (acronimo del termo) a portare il rudo da bruciare proveniente da Reggio? Come verranno regolati i giri di camion che danzeranno per le strade che portano al PAIP nei prossimi decenni? Il Comune non ha minimamente valutato la possibilità di farli transitare via rotaia come chiesto da me e da Nuzzo mesi or sono al sindaco. Ovviamente non è arrivata alcuna risposta.

Alcune proposte per migliorare il PUMS
Infine invece di parlare di mobilità sostenibile occorrerebbe parlare di sostenibilità ecologica come dice Esterling o di comunità umane sostenibili.
Non si devono preservare solamente le risorse per le generazioni future ma si deve tutelare l’abbondanza e la bellezza della Terra per le generazioni presenti e future come dice la Carta della Terra
Ecco allora che si deve incentivare l’uso della bici anche nel settore pubblico come avviene in Francia. Si potrebbe dare anche pochi centesimi a km per chi usa la bici nel tratto casa lavoro. Sarebbe un modo per promuovere un percorso virtuoso verso la sostenibilità.
Il bike sharing. Penso che per Parma il servizio debba essere gratuito per i residenti. Viviamo in un periodo di profonda crisi ambientale e favorire le piccole azioni quotidiane dei cittadini che pagano le tariffe al massimo per i servizi forniti dal comune non manderà certo in crisi il bilancio della città.

Occorre da subito il pronto bus anche per lo SPIP e per i centri commerciali tramite un accordo diretto fra Comune e GDO (gruppi di distribuzione organizzata). Molte persone a Parma sono anziane e si deve favorire anche la loro mobilità. Pensiamo che bello sarebbe se gli anziani potessero recarsi da casa a far la spesa e poi un servizio come il pronto bus li riaccompagnasse a casa con le borse della spesa!

Occorre incentivare il piedi bus già attivo in molti paesi della provincia e in tante città più a misura d’uomo. Occorre una visione davvero ecologica con una intelligenza ambientale, ovvero la capacità di adattarsi al territorio senza depredarlo del suolo e senza ulteriori inquinamenti inutili con azioni di green washing. Spero bene per il territorio di Parma. Spero che la Giunta si muova in modo sostenibile magari verso la direzione che la porta a casa.

E non inciampi scendendo le scale

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Che controllo politico fanno in maggioranza ora che non c’è più una maggioranza legittimata dal voto dei cittadini di Parma?
Alla fine è arrivata l’uscita dal 5 stelle della “truppa pizzarottiana”, una non notizia già evidente a tutti i cittadini di Parma.
Lo ha sancito il capo gruppo ex pentastallato ed ex PD nella seduta del Consiglio comunale dell’11 ottobre 2016 parlando a nome dei suoi colleghi praticamente sempre silenziosi durante tutto il mandato elettorale.
Durante lo spettacolo che potrebbe ricordare una sceneggiatura dei fratelli Coen si è evidenziata una situazione grottesca. I rappresentanti politici eletti col movimento 5 stelle formano un nuovo gruppo con un nuovo nome ma restano ancorati ai loro scranni municipali.
Penso sia a tutti evidente la mancanza di “onestà intellettuale” e di coerenza politica da parte dei consiglieri ex pentastellati.
Avevano un contratto coi cittadini di Parma e lo hanno tradito.
Hanno tradito il contratto coi cittadini sciogliendo il patto del programma elettorale del Movimento 5 stelle.
I cittadini hanno votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.
L’unica cosa che abbia senso in questo momento è che si dimettano in blocco ridando dignità alle istituzioni.
Invito pertanto tutti i consiglieri che hanno ancora dei dubbi a passare nel Movimento 5 Stelle.
Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sono sempre stati contro il trasformismo e i voltagabbana.
Ebbene questo comportamento politico che muta il cambiamento in trasformismo si è evidenziato in questi anni col progressivo distaccamento della Giunta dal programma elettorale ed ora si è concretizzato ufficialmente con l’uscita dei Consiglieri dal M5S.
Nel contempo è rimasto un solo consigliere nel “limbo istituzionale” fra maggioranza pizzarottiana ed il vero Movimento 5 Stelle. E’ difficile capirlo ma questo è il film andato in onda ieri pomeriggio.
Spero che questa buffonata politica si concluda presto e si torni a parlare e ad agire per risolvere i problemi della gente magari partendo dai quasi 100 abusi edilizi presenti nel torrente Baganza o dal dramma delle persone senza un tetto ricordandosi che la povertà non è mai una colpa. Insomma non c’e che l’imbarazzo della scelta…

Fonte foto

Fuori c’e’ caldo

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Probabilmente è il caldo estivo. Allora d’estate molta gente va in ferie. Totalmente. Fra un fritto misto al limone e un bicchiere di vino bianco freddo proviamo a buttare un occhio su una notizia banale e balneare.

A metà luglio 2016 ho riscontrato un’anomalia all’interno del sito internet comunale.
In precedenza avevo chiesto alla pubblica amministrazione di inserire il Movimento 5 stelle Parma nella composizione del Consiglio Comunale del sito istituzionale del Comune di Parma.
Ora dopo una serie di richieste all’Ufficio di Presidenza, questi prende tempo rifiutandosi di fatto di inserire il logo del Movimento 5 Stelle Parma accanto al relativo gruppo consiliare.
Niente di grave, certo non sono questi i problemi che interessano alla città.

La risposta del comune è in sintesi questa: Poiché risulta che il logo del Movimento 5 Stelle Parma sia uguale ad un logo precedentemente inserito (quello della maggioranza che appoggia il sindaco sospeso dal Movimento 5 Stelle), il logo medesimo non va pubblicato nel sito del Comune, in attesa di istruzioni. Che è come dire “Fino a prova contraria per la posizione che ricopro devo avere per forza ragione io”. Un cane che si morde la coda.

Io non lo so ma il fatto di rimbalzare contro il solito muro di gomma è l’ennesima conferma che l’attuale amministrazione lavora ormai ai confini della realtà entrando a pieno titolo nella metafisica istituzionale. Ormai è chiaro come il sole che lo scopo quotidiano di questa attuale maggioranza ducale sia quella di sopravvivere fino al giorno dopo in un orizzonte di breve, brevissimo termine.

Sarebbe invece opportuno cercare il dialogo coi cittadini e con le istituzioni, anche con quei politici che fanno parte dell’opposizione (anche se sono del Movimento 5 Stelle). Ma spero ancora che arrivi un po’ d’acqua a rinfrescare gli animi e le idee.

Sito del Comune di Parma col M5S senza logo

 

Alla mia città

Cattura

Apprendo dagli organi di stampa (fonte sito on line di Parma Repubblica) <<che i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale (sezione di Parma) con sentenza dei giorni scorsi hanno condannato il Comune di Parma accogliendo il ricordo di proprietari di terreni espropriati.
Si tratta di un lungo contenzioso che riguarda la realizzazione della strada di collegamento tra via Venezia e via Magellano a Parma.

Ecco cosa scrivono i giudici “(…) la condotta dell’Amministrazione, che ha disposto l’acquisizione di un bene già acquisito e non più restituibile ai proprietari in quanto irreversibilmente trasformato all’evidente fine di rideterminare in un importo irrisorio l’importo già liquidato in favore dei ricorrenti (…). In ragione della gravità della descritta condotta che ha determinato ulteriori oneri finanziari a carico dell’Amministrazione si dispone la trasmissione della presente sentenza alla Procura Regionale della Corte dei Conti per le eventuali valutazioni di competenza a carico del Dirigente responsabile”.

Il Comune di Parma è stato quindi condannato a pagare le spese legali più una sanzione pecuniaria. Inoltre dovrà sborsare un risarcimento di quasi mezzo milione stabilito dal Consiglio di Stato che nella sentenza ha parlato di “uso abusivo del mezzo processuale” da parte dell’Amministrazione Pubblica. Di tutta la questione se ne occuperà la Corte dei Conti. >>

Questo ennesimo debito fuori bilancio era sbarcato in Consiglio comunale l’8 marzo 2016. Già allora evidenziai l’assurdità di una proposta di delibera portata in Consiglio dove la cifra partiva da 64.000 euro nel 2004 per arrivare al totale astronomico finale di 853.000 euro nel 2016, oltre 10 volte la cifra iniziale come da Sentenza del febbraio 2015 della Corte d’appello di Bologna. (Leggi il mio post del marzo 2016 in merito).

Da anni evidenzio l’incapacità degli attuali amministratori di non riuscire a dare un’impostazione diversa, di verifica dei fatti e delle carte sui debiti fuori bilancio.
Da anni evidenzio l’incapacità di gran parte dei consiglieri di maggioranza che approvano queste delibere con quello che ritengo un senso di pigrizia mista a noia ed indifferenza.
Da anni evidenzio che si devono leggere e studiare bene le carte, che si deve dibattere nelle Commissioni consiliari, che si devono intraprendere tutte le azioni necessarie per trovare i responsabili e le cause di questi debiti fuori bilancio affinché si possa dare un segno forte di cambiamento, una scossa a questa amministrazione che sembra politicamente addormentata.
Ebbene nessuna risposta degna di significato mi è mai arrivata.

Penso che tutta questa storia dei debiti fuori bilancio sia vergognosa e che anche i cittadini la trovino legata a un profondo senso di ingiustizia. Per aver espresso quest’opinione sono stato definito un demagogo. In genere per questi debiti fuori bilancio (che si sono sgranati in questi anni senza la minima azione politica della maggioranza in Consiglio comunale, il massimo organo istituzionale di rappresentanza politica cittadina) ho votato contro in questi anni, assumendone sempre le responsabilità.

Questa ultima sentenza del TAR evidenza la correttezza del mio operato in coerenza col programma 5 stelle e coi valori che esso incarna.
Speriamo che la Procura della Repubblica oltre alla Corte dei Conti sappiano fare 2+2 e che non sia necessario rivolgersi a programmi TV come “Le Iene” o “Report” di Milena Gabanelli! 
C’è da sperare che i conti vengano fatti prima della decorrenza del termine di prescrizione secondo un copione molto frequente nella storia della giustizia italiana.

Ecco un altro dei motivi che mi ha convinto che non potevo più restare con una maggioranza del genere, di fatto separata dal Movimento 5 Stelle.
Io penso che in politica ci sia bisogno di azioni semplici e di puro buon senso e che il vento stia cambiando.
Penso che per la nostra Parma occorra una politica chiara, corretta, trasparente; una politica che non si attacchi a lettere e testamenti che fanno tornare alla mente le immagini poetiche dei governanti impiegati, degli avvocatucci unti di brillantina e dei funzionari liberali.

Dobbiamo invece immaginarci una città con un ritrovato senso di comunità e che sia davvero più sicura e serena. Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte.
Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Il senso del sindaco per la città

 

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In questi giorni si parla in Italia del movimento 5 stelle solo per le beghe di partito sul sindaco di Parma.

I media locali e nazionali hanno ampliato a dismisura le velleità di un uomo la cui inconsapevolezza lo porta ad immaginare situazioni irreali come quella di intentare una possibile causa ad un movimento politico o un ricorso al TAR. [1] [2]

Oggi, 23 maggio 2016, è stata indetta una conferenza stampa dove evidenzierà le controdeduzioni alla sospensione arrivata dal movimento 5 stelle. [3]

Usa una sede istituzionale per problemi tutti interni al movimento. Penso che non sia corretto e penso che non riuscirò mai ad abituarmi a questa contaminazione valoriale dove tutto sembra assurdo: niente è com’è perché tutto è come non è, e viceversa! (Alice docet).

Martedì 24 maggio 2016 in Consiglio comunale non si dibatterà della questione che ha portato a questa situazione: l’affaire Teatro Regio con l’avviso di garanzia.

Mi sembra che il sindaco voglia evitare il dibattito perché convinto che la miglior invenzione per l’amministrazione politica sia quella del pensiero a senso unico.

La gestione della cosa pubblica è sparita sostituita dalle ambizioni personali troppo ingombranti per una singola città. Ma gli italiani sono davvero interessati a questa deriva?

L’unica cosa rilevante è che il sindaco di Parma non ha informato i suoi concittadini di aver ricevuto un avviso di garanzia. Hanno dovuto saperlo solo mesi dopo dagli organi di stampa.

In questi giorni il sindaco ha partecipato a numerosi intrattenimenti televisivi attaccando per l’ennesima volta il movimento 5 stelle e spostando l’attenzione pubblica con una narrazione incomprensibile.

L’aspetto singolare di questa storia è che il sindaco di Parma attribuisce ai responsabili del M5S un comportamento speculare al suo operato durante i quattro anni del mandato.

  • Ma perché il sindaco di Parma non ha informato subito i cittadini e si è mostrato reticente?
  • E perché di fatto il Sindaco ha politicamente “tradito” la fiducia dei suoi concittadini?
  • E ancora, perché Grillo e il direttorio del movimento 5 stelle hanno perso fiducia nei confronti del sindaco di Parma?
  • E infine perché il sindaco di Parma reagisce in maniera scomposta svicolando dalle sue responsabilità politiche?

In questi anni l’ex portavoce penta stellato ha cercato di costruire una narrazione infondata e fantasiosa: quella di essere diventato Sindaco grazie alle sue capacità. Senza il disastro prodotto dai politici precedenti e il sostegno di Grillo nessuno di noi sarebbe stato mai eletto.

Ancora oggi, nelle sue reazioni scomposte, cerca la visibilità mediatica sui circuiti nazionali per auto referenziarsi e tentare di cancellare la storia dei fatti e cioè che siamo diventati politici eletti poiché gli altri hanno fallito; ma soprattutto grazie a due fattori determinanti: la partecipazione dei cittadini e l’immagine del personaggio pubblico Beppe Grillo.

Ogni consigliere eletto sapeva di non essere all’altezza del ruolo ma anziché restare umili (ovvero la capacità di avvicinarsi a chi sapeva) e studiare le carte, si è preferito adeguarsi velocemente ai vizi dei vecchi politici. In una parola si sono istituzionalizzati nell’anima.

Venendo ora al Teatro Regio, lo si può considerare come la fase finale di una serie ininterrotta di posizioni contrastanti fra diverse azioni del sindaco e i valori che incarna il movimento 5 stelle.

La comprensione dell’affaire Teatro Regio è rapida come una fucilata. Basta leggere la lettera aperta del dott. Carmelo Di Gennaro, fra gli esclusi per la carica di direttore. Se ne riportano alcuni stralci:

«[…] la cosa curiosa, però, è che lei e il suo Movimento, i 5 stelle, siete scesi in politica e avete preso milioni di voti dichiarandovi contro i vecchi metodi della politica, metodi che giustamente avete bollato come poco trasparenti, poco chiari. Il problema è che poi, alla fine dei conti, tali metodi li applicate anche voi. […] Improvvisamente blocca il procedimento [Pizzarotti e Ferraris ndr], dando così apertamente il fianco a chi la accusava di manovre poco chiare. Noi candidati veniamo tenuti all’oscuro di tutto per altri due mesi, sino a che, qualche giorno fa, non arriva una laconica lettera dall’Ufficio del personale del Regio, nella quale ci si comunica che la “procedura si è conclusa senza esito”» [4]

Chi davvero ha danneggiato l’immagine del M5S in questi anni? Io non lo so ma penso che sia stato proprio il sindaco di Parma che col suo comportamento ha di fatto oscurato la luce delle stelle sotto il cielo ducale.

Già dei dubbi sorgono fin dall’inizio della narrazione pseudo grillina: dopo poche ore dall’elezione a maggio 2012 il sindaco di Parma dà lustro alla sua immagine con un servizio fotografico su “Chi” il settimanale del gruppo Mondadori diretto da Signorini.[5] Seguiranno diverse comparsate sui network nazionali.

Altri dubbi nascono dalla cena “segreta” con Villani, allora esponente di Forza Italia e vice presidente Iren, il gruppo multiutility dell’inceneritore di Parma. [6]

Si prosegue sol sindaco di Parma che dichiara che non ha mai promesso di chiudere il termo di Parma. L’avviamento dell’inceneritore poteva essere evitato e non sono state giocate tutte le carte a disposizione da parte l’amministrazione cittadina. Il Consiglio comunale all’unanimità ha votato ad ottobre 2014 una delibera di indirizzo politico incaricando la Giunta a realizzare vari obiettivi fra i quali:
a) strategia di riduzione dei rifiuti anche attraverso la raccolta differenziata;
b) riconversione dell’inceneritore con un sistema di trattamento a freddo dei rifiuti che prevede costi di gestione inferiori rispetto al sistema attuale (a caldo);
c) tema della tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia;
d) separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti;

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che lo aveva approvato con una delibera passata alla unanimità.

Come risultato finale la maggioranza ha pensato bene di cacciare il presidente della Commissione Ambiente che aveva organizzato i lavori sulla relazione d’indagine del termo.

Con questa epurazione si è assistito una separazione fra politica e ambiente, una vera e propria frattura fra buon senso e burocrazia partitica.

Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) [7] ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private.

Altra perla è una affermazione del sindaco: «a Parma ci sono troppi parchi» avendo come unica stella polare politica il senso di austerità indotta dal pareggio di bilancio e dalla riduzione dei costi per i diritti dei cittadini, come il verde pubblico.  [8]

Altro imbarazzo quando si scopre che la società di riscossione del Comune, Parma Gestione Entrate, sembra non fosse iscritta all’albo dei soggetti accreditati per farlo e la visita della Guardia di Finanza che esegue controlli su PGE (gennaio 2015); infine vengono indagati i vertici di PGE (avvisi di garanzia con l’accusa di usura, peculato e falso ideologico) e successivamente in un infuocato Consiglio comunale vengono annunciate le dimissioni del CdA di PGE. [9]

Altro passaggio di questa istituzionalizzazione politica fu il tentativo del sindaco di auto referenziarsi nel M5S, comportandosi come un segretario di partito quando organizzò autonomamente, senza essere in alcun modo concordato né con lo staff del M5S né con Beppe Grillo, l’evento della convocazione dei candidati sindaci delle gare amministrative. Presi pubblicamente le distanze da tale evento e non vi partecipai. Al primo incontro di aprile 2013 ne seguì un altro nel marzo 2014. [10]

Pizzarotti si presentò per recitare la parte del maestro nei confronti degli eletti del M5S, non per costruire ma per delegittimare gli altri e promuovere se stesso. Mi ricorda Renzi nel ruolo di rottamatore e dello scalatore del suo partito. [11]

Le improbabili spiegazioni che il sindaco rilascia evidenziano il fatto che non rappresentare più il M5S conoscendo bene le ragioni del suo cosiddetto isolamento. Da tempo coltiva il desiderio di accreditarsi presso altri soggetti politici come un uomo politico capace e uno statista alternativo.

Diverse scelte politiche lo testimoniano. La prima è l’approvazione a giugno 2013 della Governance Iren targata PD che politicamente lo conduce dentro ANCI, uno scambio di “interessi” che mostrano il modus operandi tipico della vecchia politica da prima repubblica.  [12]

La seconda è l’intesa per le elezioni provinciali proprio col partito renziano (poi fortunatamente saltata). [13]

La terza è la volontà di non partecipare alla campagna elettorale per le elezioni regionali ER aiutando di fatto l’egemonia del PD. Anche su questa decisone del sindaco e del gruppo M5S in comune, presi la distanza dal pensiero unico. [14]

Tali scelte esprimono un’idea politica opposta al M5S sia perché le multiutilities sono l’espressione politica del potere verso la privatizzazione degli utili attraverso oligopoli e concessioni pubbliche sia perché il M5S non è interessato alle Province, di fatto trasformate in carrozzoni politici locali togliendo ai cittadini la possibilità di votare direttamente gli eletti.

Altre scelte lo connotano a mio avviso come liberista e hanno contribuito ad aumentare la distanza fra i valori 5 stelle e l’amministrazione politica di Parma.

Il debito pubblico. Non è stato gestito il debito con una politica di trasparenza radicale, non sono stati aperti i conti alla città con dibattiti pubblici e con una pianificazione partecipata della gestione del debito. Il debito non era colpa del M5S locale ma con la sua arroganza di gestirlo in modo autonomo si sono tarpate le ali ai cittadini. Si è poi rinunciato nei confronti degli istituti di credito a controllare la presenza di anatocismo, con la conseguente ricaduta negativa sull’intero bilancio e sui servizi sociali necessari per i ceti meno abbienti.

I debiti fuori bilancio. Dall’inizio del mandato elettorale sono stati approvati svariati milioni di euro come debiti fuori bilancio. La scelta politica fu quella di avviare azioni di responsabilità nei confronti di quegli eventuali politici e funzionari che avevano favorito la pessima gestione di soldi pubblici in contrasto con la normativa contabile vigente in materia. Nonostante questo argomento fosse determinante per il buon andamento della pubblica amministrazione della città, non ci siamo comportati come i nostri elettori volevano. Non c’è stata la volontà politica di accertare le cause e portare avanti delle azioni di responsabilità; ricordo che dopo 5 anni va tutto in prescrizione. [15]

Referendum. Come dimenticare la scelta di negare un referendum ai cittadini, e la esternalizzazione dei servizi scolastici favorendo in tal modo gli interessi dei privati e andando in direzione opposta al programma elettorale che prevedeva l’aumento della internalizzazione?

E l’indirizzo politico per vessare i cittadini attraverso le multe – 10 milioni di euro previsti nel bilancio 2015 del Comune [16] – mentre c’è l’imbarazzante vicenda delle multe “annullate alla casta”? [17]

Onorificenza. Il sindaco entra anche a far parte del ristretto club dell’Ordine Costantiniano, che alcuni vedono come una sorta di massoneria locale, pur di area cattolica. Sono tutti i sintomi di una condotta in continuità col passato. [18]

Urbanistica. La scelta di non toccare l’obsoleto piano strutturale comunale ha avuto l’effetto dannoso di proseguire di fatto col consumo di suolo e di impedire uno sviluppo sociale della comunità secondo le idee del M5S e lasciando tutto l’indotto delle costruzioni dentro l’esplosione della bolla speculativa.

Si doveva cambiarlo con una pianificazione partecipata che non c’è stata.
La parola d’ordine era “consumo del suolo zero” ribaltando l’impostazione precedente di Parma città cantiere in “Parma città della rigenerazione urbana verde e sostenibile”.

Abbiamo lasciato fino ad ora immutato il Piano Strutturale Comunale ovvero il piano regolatore urbanistico di Parma.

La visione tecnica e valoriale del PSC rimane ad oggi sostanzialmente quella delle Giunte precedenti.
Avevamo promesso di cambiare l’urbanistica a Parma e il nostro mandato elettorale è ora agli sgoccioli.

Avevamo la possibilità di eliminare tutte le aree di espansione e questo non è ancora stato fatto. Ora mi sembra evidente che si è preferito lasciare le cose come stavano.

Non siamo riusciti a fermare questa macchina burocratica volta al mantenimento dei diritti acquisti che io invece giudico dei vecchi ed ingiusti privilegi che la città non si può più permettere. Basti pensare che nello scorso Consiglio Comunale abbiamo approvato un Piano Urbanistico Attuativo (le vecchie lottizzazioni) che di fatto approva la possibilità di realizzare un ulteriore centro commerciale a Parma. Infine ad ottobre 2016 partirà la realizzazione di uno dei più grandi centri commerciali della regione. [19]

La Giunta afferma che il nuovo piano verrà portato in Consiglio a breve. In ogni caso è già stato dichiarato che: “Però non vogliamo essere dei talebani, sposando una visione di deindustrializzazione: il manifatturiero per noi è assolutamente importante, Parma è una delle principali realtà a livello europeo. La disponibilità di aree per la realizzazione di nuove aziende è un tema fondamentale. Non rinunceremo a questa eccellenza del territorio, sia nel settore dell’agroalimentare che del farmaceutico”.  [20]

Voglio vedere se le aree non edificate saranno riclassificate come terreno agricolo o inedificabile.

Espulsione di Nuzzo. Una nota importante merita il discorso della cacciata del consigliere di maggioranza Nuzzo. Si era astenuto sulla votazione del bilancio. Per estrometterlo il gruppo 5 stelle si inventò un regolamento di gestione del gruppo di maggioranza medesimo e lo si rese retroattivo affermando che chi votata contro era fuori.

Espulsione di Savani. Mi rifiutai di firmare un regolamento che di fatto cacciava chi non lo avesse firmato, che diceva che si doveva votare sempre conformemente alla maggioranza tranne per i temi di natura etica, che i temi di natura etica li stabiliva la maggioranza. Me ne andai da un gruppo che aveva da tempo intrapreso una deriva antidemocratica. I fatti mi stanno dando ragione. [21]

Considerazioni finali

Ecco cosa prevedeva il programma di Parma ai primi punti: democrazia diretta e trasparenza, connettività libera e gratuita, ambiente e rifiuti zero, acqua pubblica, agricoltura, energie rinnovabili, urbanistica e consumo suolo zero, mobilità sostenibile.

Partiamo dai dati, quelli elettorali a Parma ad esempio.

  • Alle comunali di Parma del 6 maggio 2012 il 5 stelle raccolse 13.817 voti (19,90%).
  • Alle elezioni europee del 25 maggio 2014 il 5 stelle a Parma raccolse 16.248 (19,02%).
  • Alle regionali del 23 novembre 2014 il 5 stelle a Parma raccolse 6.027 voti (13,51%).

L’immagine del Sindaco in questi anni non ha avuto alcun effetto di traino per le elezioni locali, anzi la sua condotta ha tolto consensi, da 13.817 voti del 2012 (comunali) a 6.027 voti del 2014 (regionali); tutto questo nonostante l’enorme spinta mediatica nazionale che ha favorito il M5S Parma, con uno storytelling farcito di speranza ed ottimismo verso il cambiamento.

La recente sospensione del sindaco di Parma, la sua reazione politica sgrammaticata disvela ora a tutti il suo profilo che ha condizionato negativamente il mandato elettorale disarticolando gli obiettivi del programma.

Come ho più volte dichiarato in Consiglio comunale la responsabilità politica del mancato rispetto del contratto con gli elettori è soprattutto dei consiglieri di maggioranza dato che è il Consiglio il maggior organo politico cittadino che ha il potere di indirizzo e di controllo nei confronti del Sindaco e della Giunta.

Le dichiarazioni di sostegno dei miei ex colleghi cercano di raccontare la favola della coerenza ai valori del M5S. Ricordo che a marzo 2014 fu convocata una riunione di maggioranza dove si discusse l’uscita o meno dal M5S a seguito della nota vicenda dell’espulsione di cinque parlamentari dal movimento. [22] Prendo sempre appunti alle riunioni.

Io non lo so ma penso che Pizzarotti resti nel M5S perché politicamente strumento di altri soggetti politici. Il gruppo 5 stelle a Parma è più volte stato critico nei confronti della gestione organizzativa del M5S. Ma questo penso sia normale e penso che faccia parte di una sana e legittima democrazia.

Trovo invece inopportuno ed ingiusto strumentalizzare i problemi del movimento per costruirsi una carriera personale. “Abusare” della propria posizione politica per ostentare meriti inesistenti è un’azione ora visibile a tutti.

La condotta politica del sindaco di Parma, nota ai consiglieri e ai veri attivisti di Parma (quelli che sono volati via come pernici nella stagione di caccia appena capito l’aria che tirava) ha coltivato situazioni opposte al programma 5 stelle ducale.

Voglio concludere con una nota positiva. Io non ho nulla di personale contro il sindaco e penso che il movimento 5 stelle a Parma abbia portato un vento di cambiamento e molte speranze di un senso di cittadinanza per gli abitanti di Parma. Ora si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia più sicura

Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte.

Occorre immaginarla bene la nostra città, il nostro territorio e il nostro ambiente troppo spesso umiliato.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Fabrizio Savani – Movimento 5 Stelle Parma

 

[1] Fonte http://www.huffingtonpost.it/2016/05/17/pizzarotti-ricorso-tar_n_10005000.html

[2] Fonte http://www.corriere.it/politica/16_maggio_14/pizzarotti-il-movimento-ha-sbracato-loro-non-ha-senso-restare-potrei-anche-fargli-causa-7987f9d8-193f-11e6-a60e-5fac25fd8ba7.shtml

[3] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/05/22/news/parma_conferenza_di_pizzarotti_lunedi_memoria_contro_espulsione_m5s-140345462/

[4] Fonte: http://www.parmatoday.it/cronaca/teatro-regio-carmelo-di-gennaro-pizzarotti.html

[5] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/06/01/foto/pizzarotti_al_settimanale_chi_comanda_mia_moglia-36359593/1/

[6] Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2012/07/05/pizzarotti-a-cena-con-villani/comment-page-1/

[7] Fonte http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?id=a16733a90a77804203b216877a0eb609

[8] Fonte http://www.parmatoday.it/cronaca/parchi-pizzarotti-polemiche.html

[9] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/news/317771/-Parma-Gestione-Entrate-non-poteva.html

Fonte http://www.7per24.it/2016/03/22/parma-gestione-entrate-vertici-indagati-e-finanza-negli-uffici/

Fonte http://www.parmapress24.it/2016/03/22/15557/

[10] Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/14/parma-pizzarotti-incontra-i-candidati-sindaco-m5s-ma-il-luogo-e-lora-sono-segreti/914059/

Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/03/grillo-sconfessa-pizzarotti-mai-autorizzato-incontro-candidati-sindaco-m5s/901060/

[11] Fonte http://www.dirittodicritica.com/2014/11/20/matteo-renzi-federico-pizzarotti-m5s-beppe-grillo-53971/

[12] Fonte http://www.parmaquotidiano.info/2013/06/03/ghiretti-sulla-governance-iren-il-ruolo-di-parma-ridimensionato-a-fronte-della-nomina-del-sindaco-pizzarotti-allanci-e-la-stabilizzazione-di-bagnacani/

[13] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/politica/216555/Provincia–Pizzarotti-sfida-Grillo-e.html

[14] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2014/09/16/provinciali-e-regionali-2014/

[15] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/02/02/discorso-duscita-dalla-maggioranza/

[16] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/parma/291115/Stt-e-Parma-Infrastrutture–confermati.html

[17] Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/08/parma-prefetto-annulla-multe-a-consiglieri-m5s-buona-fede-pd-siete-la-casta/2707393/

[18] Fonte http://www.parmaquotidiano.info/2015/09/26/pizzarotti-accetta-onorificenza-dai-borbone-ora-fa-parte-dellordine-costantiniano/

[19] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/04/08/news/centro_commerciale_nell_ex_salvarani_ascom_parma_spaventata_una_citta_nella_citta_-137211075/

Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/04/12/in-un-paese-normale/

[20] Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2016/04/29/piano-strutturale-comunale-rilanciare-lagricolo-aree-per-il-manifatturiero/

[21] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/01/20/a-te-che-non-ami-i-servi-di-partito/

[22] Fonte http://www.repubblica.it/politica/2014/03/06/news/grillo_caccia_senatori-80337076/

 

Scarica l’articolo in pdf: osservazioni politiche 23 Maggio 2016 Fabrizio Savani

Sul referendum sulle scuole dell’infanzia

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Riassunto per chi si fosse perso dei passaggi di quello che sembra una presa per il naso da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini

4 maggio 2015: Il Comitato AttivarSi per l’Infanzia, nato grazie ad alcuni cittadini che capiscono che la Giunta di Pizzarotti vuole ampliare il numero dei posti da esternalizzare nella  scuola dell’infanzia comunale in netto contrasto col programma 5 stelle, deposita in Comune il quesito referendario: “Volete voi che il Comune di Parma mantenga la gestione diretta di tutte le scuole dell’infanzia comunali che il Comune stesso ha gestito direttamente nell’anno scolastico 2014/2015, adottando tutte le azioni e gli atti a tal fine necessari?”

Si tratta della prima proposta di referendum consultivo senza quorum a Parma.

12 maggio 2015: In   Consiglio Comunale passa la delibera sulla esternalizzazione della gestione delle scuole dell’infanzia comunali con un messaggio opposto al programma politico 5 stelle. La maggioranza del gruppo Pizzarotti si rimangia il programma elettorale deliberando in modo contrario al programma che infatti prevedeva la re internalizzazione della gestione delle scuole. E tutto questo per risparmiare 100.000 € per lo stesso servizio (la filosofia è sempre quella del massimo ribasso per i servizi al cittadino). A tanto vale la promessa politica sancita coi cittadini campagna elettorale!

Il Sindaco con la sua maggioranza schiaccia in tal modo l’opinione dei cittadini. Il tutto ovviamente senza il mio appoggio (in quanto contrario al programma 5 stelle) e senza quello del consigliere Mauro Nuzzo.

La delibera approvata, di fatto impedisce ai cittadini di pronunciarsi con un referendum consultivo, su un atto deciso in un bando di oltre 88 milioni di euro.

Quindi, prima gli asili comunali erano gestiti da personale comunale e altri da aziende esterne. Un comitato di cittadini chiede di indire un referendum per internalizzare la gestione come da programma elettorale. La delibera che va contro al programma elettorale viene approvata rendendo vano di fatto l’iter per il referendum che passa da senza quorum a senza senso.

3 giugno 2015: Dopo 30 giorni il parere sulla legittimità del quesito da parte della Commissione preposta, non viene emesso andando in tal modo contro il regolamento comunale stesso.

7 agosto 2015: il bando per la gestione delle scuole dell’infanzia comunali ha concluso il suo iter e parte delle scuole dell’infanzia che erano precedentemente a gestione pubblica, vengono affidate in gestione al privato. Da questa data diventa inutile il referendum che quindi muore nella culla

Lo statuto comunale infatti prevede che in pratica un referendum non possa andare contro una situazione di convenzione in essere (che in questo caso è avvenuta appunto il 7 agosto)

2 dicembre 2015: la commissione ritiene il referendum ammissibile nonostante la convenzione in essere.

11 dicembre:  Il referendum sugli asili? “Non è abrogativo e vincolante, ma consultivo. E’ impensabile abrogare la gara di Parmainfanzia”. E’ la risposta dell’assessore al Bilancio Ferretti al quesito sollevato sul tema del referendum consultivo sui servizi educativi chiesto dal comitato AttivarSi per l’Infanzia, ritenuto ammissibile nei giorni scorsi dopo sette mesi di attesa.

Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2015/12/11/referendum-asili-ferretti-impensabile-abrogare-la-gara/

12 aprile 2016: Sono trascorsi i 90 giorni per la raccolta firme. Il referendum quindi non si farà in quanto, come dice l’assessore Ferretti il referendum è consultivo e il Comune non ha voluto emettere un provvedimento che rendesse vincolante la consultazione del referendum come richiesto dal comitato promotore.

Ora appare chiaro che il referendum è stato asfaltato dalla Giunta e dal Sindaco che ha fatto di tutto per renderlo inutile tramite lungaggini burocratiche e bizantinismi tipici delle politica fossile.

Ora appare chiaro che il programma 5 stelle è stato tradito dalla Giunta e dal Sindaco.

Un grazie a tutti quei cittadini che si attivano e cercano di fare qualcosa per il bene della comunità.

Asili, a Parma niente referendum.

Fonte foto

In un paese normale

Verti Giulia

In un paese normale sarebbe scontato ricordare alcune cose ma l’Italia è un Paese straordinario.

Quindi penso sia utile ricordare che l’obiettivo della pianificazione urbanistica è quello del corretto utilizzo del territorio per favorire i diritti della collettività. L’urbanistica quindi non mi sembra che sia uno strumento che serva a favorire il profitto economico dei privati attraverso lo sfruttamento del territorio e del paesaggio. 

E’ utile anche ricordare che i piani regolatori e le leggi regionali devono rispettare sia i principi ispiratori della Costituzione della Repubblica Italiana sulla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio (fra i quali gli artt. 9 e 42) sia i principi della Legge Urbanistica statale del 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni altrimenti si corre il rischio di rendere nulli gli atti della pubblica amministrazione.

E ora veniamo a Parma. Ecco arrivare un altro centro commerciale, non un centro commerciale come gli altri ma uno dei più grandi delle Regione!

 “Il progetto – denominato Parma Urban District – di riqualificazione dell’area industriale ex Salvarani Più di cento negozi, un cinema multisala, venti tra bar e ristoranti, un supermercato da 4.500 m2 . Un centro commerciale capace di ricevere 20mila persone al giorno, cioè sette milioni di presenze all’anno.”  (Rif. articolo sul sito di Parma.repubblica.it 08 aprile 2016 )

Non pensavo si arrivasse ad una situazione del genere sotto un’amministrazione che aveva fatto dello stop al consumo di suolo e ai centri commerciali una delle proprie bandiere in campagna elettorale. E allora penso che alcuni contesti risultino, dopo quattro anni, ormai evidenti a tutti.

Risulta evidente che il Consiglio comunale di Parma non ha adeguato gli strumenti urbanistici alle conoscenze moderne che misurano il consumo di risorse (energia, materiali, acqua) e la riduzione dell’inquinamento (aria, acqua, rifiuti) per tendere alla realizzazione di spazi di vita confortevoli e salubri.  

Risulta evidente che l’amministrazione di Parma non ha voluto mettere mano al Piano Strutturale Comunale (una volta chiamato piano regolatore). Col nuovo PSC probabilmente questo intervento avrebbe potuto essere ampiamente ridefinito. Si sarebbe quasi sicuramente costruito di meno e con uno sguardo più profondo verso il rispetto dell’ambiente, verso il risparmio delle materie prime, delle fonti energetiche e della riduzione dei rifiuti a cominciare dai lavori in cantiere.

Risulta evidente che questa Giunta non ha voluto attuare una vera pianificazione territoriale che avrebbe determinato una migliore qualità della vita locale attraverso la mediazione fra i processi decisionali consueti con quelli più avanzati fra i quali la cosiddetta pianificazione partecipata.

I nuovi progetti edificatori dovevano essere valutati coinvolgendo i Cittadini attraverso percorsi di partecipazione che tenessero conto dell’ambiente, della salute umana, del consumo consapevole delle risorse. Si dovevano applicare in concreto delle strategie condivise confrontandosi con la fattibilità tecnica, con la convenienza economica e con la praticabilità sociale.

Se è vero che la precedente amministrazione ha suggellato gli accordi edificatori col soggetto attuatore di questo mega intervento edilizio, è anche vero che come contropartita vi è la possibilità di attuare una serie di interventi nell’ambito della città pubblica. Ma è anche vero che questo enorme e futuribile centro commerciale corre il rischio nascere morto dato che è stato progettato agli inizi del 2000.

Da tempo i centri commerciali non vanno più a gonfie vele; è colpa della crisi certo ma anche di una overdose da acquisti compulsivi. Si credeva che i Cittadini potessero recarsi tutti i santi giorni che il Signore manda sulla Terra per fare compere. Ma possiamo ancora credere che i centri commerciali siano una soluzione alla crisi economica e sociale che ci è capitata?

La verità sulla crisi è che cerchiamo di curare il male con le stesse situazioni che l’hanno generato. Costruiamo come dei “lego” dei luoghi inesistenti inserendoci della relazioni inesistenti. Il Consiglio comunale in questi quattro anni ha fatto da tubo digerente delle politiche urbanistiche della giunta precedente. Il massimo organo di rappresentanza cittadina ha in pratica dato l’assenso politico ai piani urbanistici ereditati dalla precedente amministrazione. Se ci pensiamo bene la maggioranza di un Consiglio comunale che abdica al suo ruolo di analisi politica accettando qualsiasi delibera che gli viene sottoposta in pratica si priva della sua identità, delle relazioni con la città, si priva della sua storia. Proprio come un centro commerciale dove gli individui si incrociano senza entrare in relazione, spinti dal bisogno di consumare per fare crescere la freccia dei consumi. Si tratta di spazi fisici destinati ad essere soppiantati dagli spazi virtuali molto più ampi rispetto ai centri, iper o mega che siano. Ecco quindi perché a mio avviso questi spazi fisici nascono già morti. Ed ecco perché si fa finta di non capirlo trincerandosi dietro le frasi fatte dei “diritti acquisiti” o delle “carte in regola per costruire” o del “non possiamo farci niente, è tutto regolare, vorremmo ma niente non possiamo”.

Qui tutto sembra un incantesimo sospeso nel tempo. La verità è che gli anni sono solo dei momenti e passano senza che un sindaco dica niente alla Giunta, al Consiglio, alla Commissione Urbanistica, alla Commissione Ambiente (dove cacciano un presidente e subito dopo arriva un mega mall). Io non lo so ma sembra che tutto passi pigramente con un misto di noia ed indifferenza. E forse questo atteggiamento politico pare ai Cittadini ancor più grave di una colpa. Forse presto qualcuno proverà a capirlo.

Probabilmente l’iter per l’edificazione di questo nuovo centro commerciale era già stato in gran parte definito ma quello che appare evidente è la mancanza di trasparenza da parte del Comune nei confronti della città. E’ mancata una corretta e puntuale informazione alla collettività e adesso è sicuramente troppo tardi.

Non ho niente nei confronti di un’impresa che legittimamente vuole perseguire un interesse privato ed un utile aziendale per sé ed i suoi azionisti. Ma se la politica rimane inerme bloccata dalla sua inadeguatezza senza provare a fare niente allora cosa ci sta a fare. L’onestà e la buona fede sono certo fondamentali ma devono essere delle partenze e non degli arrivi per il nuovo politico; altrimenti dov’è il cambiamento?

“Mentre tu sei l’assurdo in persona e ti vedi già vecchio e cadente raccontare a tutta la gente del suo falso incidente” (Edoardo B.)

Fonti articoli

Un mega-Mall nella ex Salvarani

il più grosso centro commerciale di Parma

nuovo centro commerciale

Andiamo a votare al Referendum del 17 Aprile

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Ecco in sintesi la mia comunicazione che ho eseguito in Consiglio Comunale a Parma il 22 Marzo 2016.

Il 17 aprile si voterà per il referendum sulle trivelle, voluto da nove Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto) preoccupate per le conseguenze ambientali e per i contraccolpi sul turismo dipeso da un maggiore sfruttamento degli idrocarburi.

Il referendum non chiede uno STOP immediato delle trivelle. Chiede invece di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo.
Il significato della consultazione popolare pone in gioco il rapporto tra energia e territorio attraverso il ruolo dei combustibili fossili.

Il Partito democristiano invita a non andare a votare dichiarando che il più importante strumento di democrazia è inutile. Questo ha passato il segno della decenza.

Lo stesso Rodotà ha dichiarato che è intollerabile il modo in cui è stato liquidato dal vertice del Pd il referendum sulle trivelle affermando che non serve a nulla, è costoso e provocherà dei danni economici.
E’ incredibile come il capo di un governo mai convalidato col voto popolare tenti di delegittimare le istituzioni invitando a non andare a votare come fece a suo tempo il suo predecessore Craxi.

I referendum sono spesso mal visti dai governi in quanto affermano la volontà popolare e il diritto alla cittadinanza attiva.
Anche a livello locale sono spesso malvisti. Basti pensare al referendum sull’inceneritore chiesto da migliaia di cittadini e negato dalla vecchia amministrazione cittadina. Basti pensare al referendum sul mantenimento della gestione diretta di tutte le scuole dell’infanzia comunali, di fatto  nato morto grazie all’attuale amministrazione cittadina. La verità è che i politici nazionali e locali hanno paura dei cittadini, temono il loro giudizio e basano il loro potere sull’indifferenza della città.

Ecco perché è importante votare ad ogni tornata elettorale e ad ogni referendum, per riappropriarci del nostro diritto a partecipare.
Facciamo vedere che i cittadini sono migliori di quei politici nazionali non legittimati dal voto.
Facciamo vedere che i cittadini sono migliori di qui politici locali di professione che hanno tradito il mandato elettorale o il programma elettorale.
Andiamo quindi tutti a votare il 17 Aprile per garantire per garantire un passaggio fondamentale per la nostra democrazia.
Io andrò a votare e voterò SI.

Referendum del 17 aprile: Fabrizio Savani spiega il “SI”

VotaSiCambiaEnergia

Fonti articolo 1

Fonti articolo 2

Fonti articolo 3

a te che non ami i servi di partito

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Martedì 19 gennaio 2015 in Consiglio Comunale il gruppo del M5S di Parma (tranne il sottoscritto) ha espulso Il Consigliere eletto dai cittadini Mauro Nuzzo in forza di un regolamento del Gruppo consiliare che è stato approvato e depositato in Comune nei giorni scorsi.
Il Presidente 5 stelle del Consiglio comunale di Parma ha attuato il volere della maggioranza.
Io non ho approvato il regolamento e non ho votato contro l’espulsione del collega Nuzzo.
Non ho votato perché ritengo Illegittimo un documento che evidenzia che per tutti gli atti tranne quelli relativi a temi etici i consiglieri devono votare sempre e comunque come decide il gruppo a prescindere dal programma elettorale. Per i temi etici invece non esiste una posizione di gruppo ma è sempre il gruppo di maggioranza che decide quando si tratta o meno di tema etico e se quindi si deve votare in modo uniforme oppure no.
Un gruppo dove il confronto politico non è ammesso, dove il dibattito politico è perennemente soppresso a cominciare dal sindaco, che interpreta ogni critica come offesa personale, ecco, allora penso che si tratti di un gruppo dove comincia la deriva politica antidemocratica.
Il regolamento col logo 5 stelle vecchio, a testimonianza della superficialità politica del gruppo di maggioranza, non si preoccupa della coerenza degli atti rispetto al programma elettorale ma impone a tutti una modalità supina ai voleri della Giunta ben lungi dai doveri di indirizzo e controllo riservati ai Consiglieri dalla Legge.
Penso che a Parma si stia facendo il possibile per far perdere popolarità al Movimento 5 Stelle a livello nazionale e locale. Seguo il Movimento dalla nascita del blog di Beppe Grillo e ho investito tempo e passione in questa avventura straordinaria. Sarebbe stato sufficiente seguire con la schiena diritta il programma che ci ha permesso di assurgere ad un ruolo istituzionale quasi per caso e non per merito di consiglieri o assessori. Spero bene per il futuro della città e spero bene per il futuro del 5 stelle a Parma. Spero …

Fabrizio Savani – Consigliere Comunale di Parma – Movimento 5 Stelle

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a te che non ami i servi di partito
che ti chiedono il voto un voto pulito
partono tutti incendiari e fieri
ma quando arrivano sono tutti pompieri

(Rino G.)

Consiglio Comunale del 13/10/15

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Nel Consiglio Comunale del 13/10/15 si è discusso in della variazione di bilancio 2015, delle vendite dell’ennesima partecipata Autocamionale della Cisa e di una variante al Piano operativo comunale per misure legate al risparmio energetico.

Inoltre il Sindaco ed alcuni Consiglieri hanno ricordato l’anniversario dell’alluvione a Parma, una tragedi che ha colpito diversi cittadini. Anch’io mi sono sentito in dovere di esprimere la mia solidarietà per i parmigiani colpiti dall’alluvione e ho espresso i miei dubbi sull’intervento della cassa di espansione sul torrente Baganza. Mi sembra obiettivamente troppo lungo il tempo di realizzazione di 7 anni. In Italia i tempi delle opere pubbliche sono sempre lunghissimi. Inoltre gli enti in gioco sono davvero tanti. Ragion per cui è prevedibile che i tempi si dilatino a 10 anni e oltre. E nel frattempo i cittadini cosa fanno? Penso che non si possa vivere con l’angoscia ogni volta che piove forte nell’attesa di vedere realizzata tale opera. Inoltre il costo di 55 milioni di mc per una cassa di 4 milioni di m3 di terra ghiaia scavata mi sembra troppo elevato.

Ecco di seguito una sintesi del mio intervento sulla delibera dell’efficientamento energetico.
Oggi noi votiamo una delibera per la modifica ed Integrazione alle NTA del POC per promuovere misure di risparmio energetico ed introdurre alcune semplificazioni.
Voterò questa delibera che spera di stimolare l’efficienza energetica anche se penso che non darà forza propulsiva all’economia dell’edilizia della città.
Il mercato immobiliare è imploso per la crisi e perché drogato dal PSC che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione.
Ora noi ci limitiamo a votare una delibera in modo velleitario invece di proporre una nuova visione di governo del territorio uscendo dalla mercificazione del suolo di Parma.
Un aumento della SLU del 20 % è la stessa politica di vendita dei GDO quando fanno il 3×2. Se non hai i soldi per comprare un pacco di merendine anche se te ne offrono altre 2 sei sempre al punto di prima, ovvero ti mancano sempre i soldi
Inoltre c’è sempre il problema della Provincia che pone dei dubbi di legittimità a questa delibera all’insegna della mancanza di intersettorialità fra enti della PA
Oggi quindi so che rimaniamo all’interno di una visione arcaica proponendo meccanismi premiali con le logiche di un mercato imploso su sé stesso.
La visione tecnica e valoriale del PSC e del POC rimangono sostanzialmente quelle delle Giunte Ubaldi e Vignali.
Avevamo promesso di cambiare l’urbanistica a Parma e il nostro mandato elettorale è orami entrato abbondantemente nel secondo tempo di questa partita. Ma quando verrà adottato il nuovo PSC, ma ormai è troppo tardi e io lo avevo chiesto da giugno 2012
Quando siamo stati eletti avevamo iniziato a studiare l’attuale PSC. Avevamo capito che il piano doveva essere cambiato fin da subito perché sbilanciato sugli interessi dei privati rispetto all’interesse pubblico.
Avevamo impostato dei tavoli tecnici coinvolgendo i cittadini e avevamo capito che non tutti i PUA si sarebbero realizzati. Ora mi sembra evidente che si è preferito lasciare le cose come stavano.
Alla fine anche se nessuno lo ha mai detto apertamente abbiamo pensato che sarebbe stato meglio lasciare i privati al proprio destino depennando di fatto il ruolo della pubblica amministrazione secondo il pensiero dominante in questo sistema edificatorio ipertrofico ovvero “meno Stato e più privato”.
Penso che alla fine abbiamo fatto poco per combattere le rendite di posizione. Penso che abbiamo agito condizionati dalla paura dell’azione legale dei privati contro la Pubblica Amministrazione. Penso che come dice il poeta in generale ancora oggi in Italia il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica siano due cose inconciliabili.
Ecco perché oggi votiamo questa delibera e sembra che ancora una volta si debba anelare a un consenso fra i privati dimenticando e vanificando il nostro ruolo politico che invece dovrebbe essere orientato all’interesse generale e non a quello particolare.
Io voterò questa delibera che di fatto non sposta il pendolo della storia di questa città che ancora oscilla per inerzia verso i rapporti consolidati della precedente compagine amministrativa.
Eravamo convinti di cambiare il mondo e invece il mondo ha cambiato noi. Il tempo è galantuomo e scoprirà se siamo cambiati in meglio o in peggio.
Ogni delibera dovrebbe essere portata avanti senza infingimenti ma in ogni caso saranno poi i cittadini a giudicare la nostra coerenza e capacità politica. Spero solo che siano indulgenti.
I cittadini infatti potranno anche perdonare, le divinità già lo fanno. L’ambiente la natura, il territorio, Gea invece non perdonano e restituiscono sempre e con gli interessi tutto il male subito.

FONTE FOTO

Consiglio Comunale sul Bilancio previsionale 2015

Oggi 28/7/15 si è tenuto il Consiglio Comunale con all’ODG i vari interventi dei colleghi consiglieri sul bilancio di previsione 2015 (in leggero ritardo). Ecco una sintesi del mio intervento.
Voterò favorevole a questo bilancio di previsione per l’ultima volta penso.
Ho apprezzato gli sforzi da parte della Giunta per cercare di inserire varie tematiche ambientali individuate nel programma comunale e nelle linee programmatiche di mandato. Di questo rendo atto all’amministrazione comunale.
Dato che siamo ormai a metà del secondo tempo di questa gara vorrei davvero che la Giunta cambiasse marcia, mettesse la quinta, 5° come 5 stelle.
Abbiamo sicuramente fatto qualcosa di positivo per la città. Abbiamo dimostrato che per governare la città non occorre essere uomini di apparato o di partito. Abbiamo dimostrato che dei cittadini prestati alla politica possono gestire la cosa pubblica come un qualsiasi altro partito anzi meglio di un partito.
Ora però non basta l’onestà e la non militanza a logiche partitiche vecchie come il cucco. Occorre anche competenza e la voglia di perseguire il programma e gli impegni presi in campagna elettorale. Molto è stato fatto ma tanto ancora si può fare e quello che è stato fatto, diverse volte è stato fatto male. Basti pensare al Tartaruga un piccolo gioiellino ammirato anche all’estero e che abbiamo voluto perdere; basti pensare al bando sul servizio integrazione scolastica per gli studenti con disabilità, basti pensare alla gestione dei vari debiti fuori bilancio senza la minima condivisione col Consiglio comunale.
Sicuramente si sarà agito in buona fede ma diversi errori sono stati commessi, con arroganza, con ignoranza, con scarsità di empatia e con la assoluta mancanza di voler condividere la gestione pubblica della città attraverso il consenso cittadino. Perché col consenso cittadino non puoi mai sbagliare, senza il consenso cittadino nulla ti riuscirà mai bene.
Queste stanze della burocrazia e della pubblica amministrazione mi sembrano i muri della “stanza 237” di Kubrik dove la verità è addirittura più falsa di tutte le apparenze e gli incantesimi. La verità è che in questi anni i cittadini che sono entrati a palazzo si sono istituzionalizzati e hanno incominciato a pensare come le istituzioni.
La città globale, la città compatta, la città smart city sono mere parole prive di significato se non vengono portate avanti attraverso una vera pianificazione partecipata non come quella della giornata della democrazia o dei 40 o 100 incontri con la città se poi non hanno portato a nulla di effettivamente concreto. La direzione era giusta ma ci si è fermati alle dichiarazioni di intenti senza strutturarsi a livello dirigenziale e senza una empatia e una determinazione che potesse portare in porto dei veri progetti condivisi. Allora la città non la si cambia da soli.
Che ne è stato ad esempio del nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC). Ad ottobre 2013 il Sindaco affermò che era necessario: “fare squadra su temi strategici come quelli legati alla riqualificazione urbanistica ed alla programmazione territoriale” [ fonte ] .
Si doveva da li a poco mettere mano al nuovo PSC e avviare un percorso con i cittadini. Zero, non è stato fatto niente, parliamoci chiaro. Bella l’idea ma la Giunta è rimasta al palo.
Vorrei sperarci ancora ma so che è tardi e la Giunta ha avuto un atteggiamento a volte colposo e spesso contraddittorio.
Con questo voto voglio ancora sperare che ci sia un moto di orgoglio e cha la strigliata che la città ha dato a noi 5 stelle serva da stimolo. Tante azioni del programma potevano essere portate avanti e possono ancora essere portate avanti. Ma siamo alla campana dell’ultimo giro, non c’è più tempo e si deve agire. Anche nella lotta all’inceneritore ad esempio si è assistito ad un atteggiamento ambiguo. Una delibera votata all’unanimità dal Consiglio Comunale ad ottobre 2014 e mai di fatto attuata. Abbiamo partecipato ad una manifestazione contro lo sblocca Italia, non contro l’inceneritore, e poi prendiamo dei soldi da Iren come se fosse una mucca da mungere per portare avanti alcuni progetti che non siamo in grado di completare.
Ma allora ecco che torna a mancare la richiesta di partecipazione attiva nei confronti dei cittadini.
Se una multi utility a maggioranza pubblica doveva redistribuire delle risorse avrebbe dovuto farlo nell’ambito di una effettiva perequazione sociale. Finanziare un progetto di un anello di atletica come può avvantaggiare tutti i cittadini? Un paraplegico che magari compie una ottima raccolta differenziata che vantaggi ne trae? Ecco allora che in un momento di crisi come questo le fasce deboli dovevano essere quelle più tutelate all’insegna di una inclusione e non di una esclusione. Allora avrebbe avuto più senso che questi 800 k€ circa (a proposito ma dove sono individuati nel bilancio preventivo?) fossero scontati nelle bollette della TARI dei cittadini magari in maniera proporzionale al reddito.
I cittadini e tutti coloro che hanno votato 5 stelle e che non volevano l’inceneritore non vogliono l’obolo di Iren ma una bolletta più equa e un sistema di raccolta davvero condiviso con la città. Ad esempio la raccolta differenziata notturna la città non la vuole, non l’ha digerita non l’ha capita, non l’ha condivisa. Non dico che non vuole la raccolta differenziata ma l’amministrazione comunale non può avere un atteggiamento così ostativo e integralista. Lo dico io che sono sempre stato tacciato di essere un talebano sia da alcuni della maggioranza sia da alcuni dall’opposizione.
In una città che si vorrebbe sempre connessa manca la vera connessione con l’ambiente, con Gea, con la terra e col territorio ma soprattutto coi bisogni della gente.
Quindi o ci svegliamo da questo torpore istituzionale, o ci rendiamo conto che dobbiamo cambiare oppure siamo tutti morti. Prima lo capiamo e meglio sarà per la città.

fonte foto

I cani non hanno che un difetto: credono agli uomini.

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Il 17 marzo 2015 ho presentato al Consiglio Comunale, al sindaco e all’assessore all’Ambiente un’interrogazione sul bando del “Polo Sanitario Integrato di Affezione” (c.d. canile e gattile).

Il Comune di Parma ha indetto una gara per l’affidamento del servizio di gestione del Polo per 3 anni e importo di circa 840 k€. Un impegno considerevole e meritevole per il Comune. Ricordo che la struttura è eccellente grazie al personale della struttura (interno ed esterno) e all’impegno dei validi cittadini volontari.

Il servizio di gestione del Polo scadeva il 31/12/2013. Ho quindi chiesto fra l’altro

  1. Il motivo delle sei proroghe del bando
  2. Il motivo per cui non si sia ancora arrivati all’aggiudicazione finale del bando
  3. Qual sarà la data di aggiudicazione del bando ad oltre un anno dalla scadenza ragion per cui si risente della provvisorietà della situazione che mina il clima di serenità dei lavoratori nella struttura e mette a rischio anche il benessere degli animali ospitati

Dopo tre mesi aspetto ancora la risposta che spero di avere a breve. A norma di regolamento doveva arrivarmi entro 30 giorni.


La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali. – M. K. “Mahatma” Gandhi

Riconosci nell’animale un soggetto, non un oggetto? – Charlotte Probst

L’uomo è l’unico animale che arrossisce, ma è l’unico ad averne bisogno.  – Mark Twain

Gli animali hanno propri diritti e dignità come te stesso. – Marguerite Yourcenar

In politica contano molto le amicizie. Se contassero i meriti al posto dei politici avremmo i loro cani nelle istituzioni. –  Faber

Ancora un’altra edificazione a Parma

IMG_0066Il 16/5/15 si è tenuto il Consiglio Comunale a Parma con all’ODG il PUA di Via Strobel (controdeduzioni al Piano Urbanistico Attuativo di iniziativa privata). Ecco il mio discorso in Sala Consigliare.

Come a settembre quando si parlò sempre dello stesso PUA di Via Strobel, annuncio anche ora il mio voto contrario.

Si fa un gran parlare ultimamente di città compatta, di consumo del suolo, di sviluppo sostenibile, di green economy. Paradossalmente la terra, il suolo, l’agricoltura, le comunità contano sempre meno nello sviluppo dell’economia a livello nazionale ma sono argomenti sempre frequenti nei discorsi dei media.

Noi ci illudiamo che le parole abbiano un senso preciso e che esista un modo condiviso per enunciare una cosa, un concetto, un valore.

Ma in effetti sembra esistere solo la retorica del pensiero unico, tra dibattiti da bar e salotti televisivi, fra consigli comunali e riunioni di partito. Questa retorica raggiunge la quasi totalità dell’opinione pubblica.

Ma forse ultimamente i cittadini  incominciano a percepire lo scollamento fra la realtà e le istituzioni, fra la vita delle persone e la rappresentazione mediatica dei politici, siano essi parlamentari, assessori, consiglieri o sindaci.

Un’altra moda del pensiero unico è quella del marketing del territorio, dell’uso consapevole del terreno edificabile, della rigenerazione urbana. Anche su tali temi possiamo fare uno story telling questo atto del narrare, questa disciplina che usa i principi della retorica e della narratologia.

Il neoliberismo (insieme di concezioni filosofiche, politiche e economiche non ben definite, indirizzate ad una esaltazione del libero mercato ed a una riduzione del peso dello Stato nella vita pubblica) fa proprio questo: racconta storie, incantesimi per inserire nuovi sensi alle parole che il sistema stesso fagocita. E chi evidenzia il contrario sembra semplicemente un pazzo.

Il consumo dei beni, il consumo dei suoli, lo sviluppo sostenibile, nuove volumetrie che vanno a delineare la cucitura di uno strappo in un quartiere in precedenza degradato, ecco tutte queste definizioni si basano su questo, sulla fiducia, sulla necessità di rappresentare mondi ideali quasi sempre inesistenti.

I cittadini invece dovrebbero essere sereni e fiduciosi per comprare beni o appartamenti. Dovrebbero sentirsi partecipi ai processi decisionali della città attraverso una pianificazione partecipata per continuare a lavorare e accumulare quei soldi che servono appunto per mettersi alla sera dentro in quegli appartamenti delle urbanizzazioni che si susseguono una dietro l’altra.

Per i terreni presenti in città, per le aree verdi, per i campi, ecco per tutto questo occorrerebbe una destinazione universale di questi beni. Questi beni anche se privati rappresentano e sono un bene comune ovvero l’ambiente.

Questa destinazione universale del bene terra, del territorio e del paesaggio dovrebbe coincidere con la vera salvaguardia dell’ambiente così come sancito dalla Costituzione  e come ribadito anche da un Ente autorevole.

“L’ambiente è protetto come elemento determinativo della qualità della vita. La sua protezione non persegue astratte finalità naturalistiche o estetizzanti, ma esprime l’esigenza di un «habitat» naturale nel quale l’uomo vive ed agisce e che é necessario alla collettività e, per essa, ai cittadini, secondo valori largamente sentiti; é imposta anzitutto da precetti costituzionali (artt. 9 e 32 Costituzione), per cui esso assurge a valore primario ed assoluto”. Si tratta della Corte Costituzionale – Sentenza 641/1987.

In 30 anni non abbiamo imparato nulla. Questo PUA è un bel compitino ma non rappresenta un vero cambiamento in ambito urbanistico come richiesto dal programma 5 stelle.


Mi risponde l’assessore all’Urbanistica dicendo che occorre meno qualunquismo e più cultura

(http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2015/06/15/17605/ )


In dichiarazione di voto riprendo il discorso ribadendo in sostanza quanto già evidenziato a settembre 2014.

Un Piano Urbanistico Attuativo (PUA) come potrebbe quello di Via Strobel va a delineare un disegno urbanistico per la città ormai desueto, un quartiere che reputo dis-economico per la città e dis-ecologico per l’ambiente urbano.

Nulla da eccepire sulla legittimità dell’intervento ma lo trovo inadeguato e con pochi valori innovativi e penta stellati.

La città non ha bisogno di altri appartamenti, negozi ed uffici. Ho bisogno di sapere se il quartiere condivide questa edificazione che andrà ad inserirsi in una periferia che ha già tante criticità.

Per questa delibera si potevano ad esempio eseguire interventi strutturali e di servizi in co-housing.

Questo PUA doveva essere studiato meglio nel dettaglio e condiviso con la maggioranza e con i componenti della Commissione e con la città attraverso una pianificazione partecipata. Si doveva discutere prima, conoscere, approfondire e poi approvare in Consiglio Comunale.

Non si possono utilizzare i PUA  come oggetto per la futura pianificazione urbanistica e territoriale della città con questo Piano Strutturale Comunale (PSC) e che rappresentano “solo” degli accordi fra pubblico e privato per una determinata area edificatoria. I PUA rappresentano una pianificazione di dettaglio che hanno a monte una pianificazione generale del PSC. Se questo attuale PSC non viene modificato questi desueti PUA continueranno sempre ad arrivare in Consiglio Comunale per essere approvati. La pianificazione territoriale attraverso il governo della città si possono concepire infatti come l’ipotetico collegamento fra la linea politica di chi ha vinto le elezioni e la linea amministrativa, direzionale e dirigenziale del Comune.

In altre parole le scelte della nuova amministrazione cittadina devono portare ad atti di pianificazione e di programmazione assolutamente in linea col programma e con le linee programmatiche di mandato. L’efficacia di un PUA non può essere approvato in toto in Consiglio recependolo come un mero passaggio burocratico o istituzionale.

Io non dico di bocciare a priori ogni singolo PUA ma che si dovrebbe essere liberi di approvare, in funzione del perseguimento dell’interesse pubblico, un contenuto diverso e condiviso, che sia frutto di una decisione politica adeguatamente giustificata (e non solo tecnica o amministrativa e questo sino a quando non avremo modificato gli atti di pianificazione sulla base del nostro programma).

Sono motivazioni giustificate quelle ragioni di interesse pubblico o quelle ragioni che si prefigurano come dicotomiche rispetto alle scelte della precedente compagine amministrativa.

Il nuovo Comune, il nuovo Consiglio devono potere evidenziare le eventuali storture di un PUA che non siano in linea con le linee programmatiche di mandato.

La nuova compagine amministrativa deve poter correggere ciò che la città non considera più giusto, ciò che non rappresenta più lo specchio dei tempi, ciò che sembra ormai anacronistico in termini valoriali e ambientali. Si devono correggere le situazioni edificatorie in divenire anche con una pianificazione partecipata con la città.

A breve arriverà il rudo da tutta Italia ?

CatturaINCREDIBILE e purtroppo legittima la richiesta della multiutility locale di presentare depositato in Provincia la documentazione per richiedere l’autorizzazione a un incremento dei rifiuti da smaltire da 130mila a 195mila tonnellate all’anno (vedi articolo). Per un anno all’interno della Commissione Ambiente del Consiglio Comunale di Parma mi sono fatto il mazzo per individuare (insieme ai colleghi della Commissione medesima) le criticità nell’iter burocratico dell’inceneritore. Alla fine è emersa una relazione di analisi dei vari documenti che sono riuscito a visionare. La relazione individua anche una strategia per affrontare il tema dell’inquinamento ambientale che vada anche oltre quest’Amministrazione.

Ebbene in tale relazione si impegnava la Giunta a mettere in atto una serie di interventi fra i quali:

  • la strategia di riduzione dei rifiuti
  • la eventuale riconversione dell’inceneritore
  • il tema della tariffa dello smaltimento dei rifiuti e al divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia.
  • la separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti

Questa relazione, pronta a giugno 2014, è stata approvata in Consiglio Comunale solo ad ottobre 2014. Da allora la Giunta non ha ancora portato in Consiglio Comunale il resoconto semestrale sui lavori svolti a livello di tutela ambientale per la città, come era stato deliberato all’unanimità dal Consiglio Comunale medesimo.

Lo scrissi a ottobre 2014, LO SCRISSI A OTTOBRE 2014 (leggi articolo)

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Ennesimo debito fuori bilancio in Consiglio

Nella seduta del Consiglio Comunale del 14 Aprile 2015 si è discusso sull’ ennesima delibera sul riconoscimento di legittimità di un debito fuori bilancio che scaturisce da una Sentenza della Corte d’Appello di Bologna del luglio 2013, cioè quasi due anni fa.

Si tratta di una proposta di delibera di un debito fuori bilancio discussa in Commissione la sera del giorno prima. Praticamente non c’è stato tempo di discuterla, studiarla e capirla in modo esauriente. Si tratta di lavori su una strada di collegamento fra Via Budellungo e Via Emilia Est.

Si era aperto un contenzioso con una ditta privata e ancora aperto nei confronti del Comune. L’importo da riconoscere come DFB era di circa 7.300 €. Ho fatto notare che mancava ancora per l’ennesima volta un elenco esaustivo di tutti i debiti fuori bilancio e dei potenziali DFB ovvero degli espropri o delle causa in corso che potrebbero portare appunto a un DFB. L’Assessore alla scuola ha riferito ancora una volta che era pronto. Ancora una volta ho riferito che fino ad allora avrei votato coerentemente allo stesso modo, astenendomi.

Il Consiglio Comunale infatti non può essere considerato uno zerbinificio e gli assessori non possono porsi con un atteggiamento pastorale nei confronti di singoli Consiglieri invitandoli a prendere atto e approvare qualsiasi debito fuori bilancio che arriva in “aula” Poi non ho visto nessuno della Giunta che nella seduta in questione del Consiglio abbia dichiarato che verrà portata avanti una azione di responsabilità su quegli eventuali dirigenti che abbiano commesso degli errori portando un danno alle casse comunali. Questo continuo a chiederlo da tempo e da tempo continuo ad essere inascoltato. Il mantra è sempre lo stesso. Porteremo a conoscenza la Corte dei Conti su questo ulteriore DFB. Ma questo è comunque un obbligo di legge, è comunque scontato. Ma la Corte dei Conti non mi risulta che chieda a chi non ha fatto bene il suo lavoro di dimettersi o di restituire i soldi che derivano dal danno che hanno portato alle casse comunali.