La Giornata della memoria 2014

giorno della memoriaConsigli Comunale e Provinciale di Parma insieme per non dimenticare. 
Per la Giornata della Memoria 2014 si è tenuta la seduta congiunta Consiglio Comunale e Provinciale alla Sala Concerti della Casa della Musica in P.le S. Francesco a Parma
I Consigli, sono stati presieduti dai rispettivi presidenti: Marco Vagnozzi per il Consiglio Comunale di Parma e Mario De Blasi per il Consiglio della Provincia. Hanno Partecipato il Sindaco Federico Pizzarotti, il Presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, il Colonello Carlo Cerrina Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il Presidente della comunità ebraica Giorgio Yehuda Giavarini, Tommaso Ferrari e Teresa Malice dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Parma, studenti, cittadini e personalità pubbliche
Apprezzati i vari interventi, fra i quali quello di Pizzarotti che ha chiesto di guardare agli esempi positivi del passato e di farne tesoro valorizzandoli. Federico ha ricordato anche Pellegrino Riccardi giudice e pretore a Fornovo ai tempi dell’occupazione tedesca; un uomo di legge che la violò per non andare contro alla sua coscienza; Israele lo ha insignito della Medaglia di Giusto tra le nazioni.
Il Presidente del Consiglio Vagnozzi ha ricordato come ogni giorno un persona sia un uomo nuovo che rimane legato a se stesso attraverso la memoria. Entrambi hanno stigmatizzato gli atti vandalici e stupidi avvenuti a Roma
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Parma Cerrina ha ricordato il 200esimo anniversario dell’Arma dei Carabinieri e ha ricordato i militari deportati nei lager nazisti
Il presidente della Comunità ebraica di Parma, Giavarini, ha ricordato come oggi l’antisemitismo sia ancora vivo in nuove, subdole forme: “All’indomani degli accadimenti di Roma sulla stampa italiana sono apparsi numerosi tentativi di minimizzare la responsabilità dell’Italia nella Shoah. Questa è la strada che porta al negazionismo. Quando l’ultima generazione di testimoni si sarà estinta, che cosa ne sarà del ricordo?”
Infine sono stati apprezzati due ragazzi delle scuole superiori che hanno suonato dei brani tratti da autori vittime dell’Olocausto e tre studenti che hanno condiviso con il pubblico le loro emozioni durante la visita al campo di Terezìn

Unica nota stonata che mi ha lasciato basito. Durante i vari interventi suonavano i cellulari e diverse persone con un ruolo istituzionale chattavano e inviavano messaggini Un triste rituale che in quel contesto assumeva i contorni di una scena di un macabro cabaret.

Rigenerazione Urbana

“Ri-generazione urbana” è un programma ideato e curato dall’ Associazione di Promozione Culturale  “Basso Profilo”  con il patrocinio del Comune di Ferrara.

“Ri-generazione urbana” parte dal basso e in particolare dallo sguardo della popolazione giovanile. 

“Ri-generazione urbana” è una forma di cittadinanza attiva.

“Ri-generazione urbana” è un esperimento di ricognizione e ripensamento dei luoghi marginali e degli spazi pubblici della città.

“Ri-generazione urbana” è un insieme di progetti realizzati sul territorio attraverso incontri, eventi, contest, workshop, laboratori di progettazione urbanistica partecipata.

RIgenerazioneUrbana.

di fabriziosavani Inviato su Ambiente

Anche le mail inquinano

mailAnche le e-mail  inquinano: inviare (e ricevere) una e-mail comporta un’emissione di anidride carbonica. Dall’accesso ai social network alla condivisione di file, tutte on line contribuiscono in maniera consistente alle emissioni di gas serra. E l’inquinamento aumenta anche a causa della diffusione di numerosi dispositivi che permettono l’accesso a Internet da qualunque luogo e in qualunque momento col traffico di dati che non si ferma praticamente mai. Anche le e-mail contribuiscono ad alimentare l’inquinamento da gas serra: l’invio e la ricezione di un messaggio di un megabyte vengono emessi in media 19 g CO2. Se si considera che un’auto emette in media 140 g di CO2 per chilometro, spedire 8 email equivale a guidare un’auto per un chilometro.  In un’azienda di 100 persone, con 33 email al giorno e 220 giorni lavorativi /anno, l’azienda emetterà per le email 13 t CO2. Calcolare l’impatto di una mail non è facile: il calcolo viene effettuato prendendo in considerazione l’elettricità consumata da un pc durante la scrittura della mail, l’invio, la lettura da parte del destinatario e l’energia che serve al server per archiviarla in memoria. Sì perché più una mail rimane archiviata su un server, maggiore è il suo impatto sull’ambiente; grosso modo più un e-mail è pesante più inquina perché maggiore è il tempo trascorso nella lettura. In base ad una ricerca del 2010, i cui risultati sono stati pubblicati dal sito del Guardian, un e-mail di spam produce 0,3 g di CO2. E dei 250 miliardi di e-mail inviate ogni giorno del mondo, circa l’80% è costituito di spam. Si stimano che nel mondo circolino 500 miliardi di mail al giorno, una cifra con inquinamento importante. Ma  ogni mail  consuma 1/60 di un foglio spedito e imbustato. Ma abbiamo un ritmo di spedizione mail 60 volte più alto rispetto a quello che avevamo nel recapitare lettere cartacee. In totale si calcola un utente medio della rete emetta quasi 10 kg/anno di CO2. Esistono soluzioni per diminuire l’inquinamento. Es. il trashing hardware: rovistare fra la spazzatura tecnologica e rigenerare i computer dismessi o buttati e inserendo programmi open source (sorgente libera) che sono più  efficienti. Per ogni computer rigenerato si risparmiano circa 10 kg di rifiuti pericolosi, 30 kg di rifiuti solidi, 30 kg di rifiuti di materiali, 100 litri di acqua inquinata, 30 t di aria inquinata, 600 kg di C02 e 7.800 kW di energia. In atre parole si ottiene un computer che costa zero (in quanto si recupera anziché buttarlo) e che non inquina. Anche nella città di Parma è arrivato il trash ware: Fabrizio Savani, presidente dell’Associazione Sodales che promuove e divulga a livello didattico e culturale varie tematiche ambientali, afferma: “Parma in Movimento auspica che nel ducato ogni computer pubblico dismesso invece che potenziale rifiuto da inceneritore arrivi ad essere rigenerato e dotato di programmi open source liberi e gratuiti. Più risparmio e più efficienza”. Per quanto riguarda il nostro quotidiano più immediato si può iniziare a compiere piccole e importanti azioni: rinunciare alle email non necessarie, magari sostituendole con due chiacchiere reali, meno alienante e più ecologico. Oppure in momenti in cui non si ha nulla da fare anziché navigare in rete senza meta, uscire fuori a far due passi. E in genere non dimenticare che ogni eccesso può comportare eccessivi costi da dover pagare: costi che riguardano il nostro ambiente, in nostro mondo, il nostro futuro.

Anche le mail inquinano | water(on)line.

Associazione Sodales | Benvenuto

SODALES  è un associazione onlus che  promuove e divulga a livello didattico e culturale le tematiche, le attività ed i risultati delle ricerche relative a ecologia, recupero energetico, energie alternative, agricoltura biologica, commercio eco ed equo-solidale. Informa principalmente i giovani sulla tutela, la valorizzazione e il rispetto della natura, lo sviluppo dell’istruzione e della cultura ambientale.

Divulga queste tematiche con la realizzazione e distribuzione di opuscoli e pubblicazioni, organizza mostre, convegni, seminari e corsi. Si occupa direttamente di formazione e informazione alle scuole di ogni ordine e grado. Infine svolge studi sul calcolo dell’impronta ecologica nelle Aziende e segue tutte le pratiche organizzative ed amministrative per le attività di bio-compensazione urbana.

Associazione Sodales | Benvenuto.

Consumo ergo sum

Consumo ergo sum

Fabrizio SAVANI (Faber)

Scrissi questo articolo in occasione dell’apertura di un mega store a Roma che vendeva merce a basso prezzo. L’evento causò code interminabili di auto, persone e danni da parte di alcuni che si pestarono per accaparrarsi la merce in offerta.

Ne ripropongo una sintesi. Eravamo ad ottobre 2011.

images (1)Il design di un iphone 4 o 5, il tv al plasma con un definizione che nemmeno l’occhio umano riesce percepire, una macchina del caffè al costo di un cappuccio al bar, un computer per essere in contatto col mondo dove la connessione veloce è pura utopia per metà dello stivale (…) Migliaia di offerte costellano i nostri sogni di consumatori in preda al delirio da acquisto compulsivo. Bisogni indotti da uno stile di vita alieno alla natura umana e. Ecco i nuovi nativi digitali che per sentirsi reali devono stare in coda delle ore per avere il virtuale. Consumo ergo sum. Preghiamo. Centro…

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Consumo ergo sum

Scrissi questo articolo in occasione dell’apertura di un mega store a Roma che vendeva merce a basso prezzo. L’evento causò code interminabili di auto, persone e danni da parte di alcuni che si pestarono per accaparrarsi la merce in offerta.

Ne ripropongo una sintesi. Eravamo ad ottobre 2011.

images (1)Il design di un iphone 4 o 5, il tv al plasma con un definizione che nemmeno l’occhio umano riesce percepire, una macchina del caffè al costo di un cappuccio al bar, un computer per essere in contatto col mondo dove la connessione veloce è pura utopia per metà dello stivale (…) Migliaia di offerte costellano i nostri sogni di consumatori in preda al delirio da acquisto compulsivo. Bisogni indotti da uno stile di vita alieno alla natura umana e. Ecco i nuovi nativi digitali che per sentirsi reali devono stare in coda delle ore per avere il virtuale. Consumo ergo sum. Preghiamo. Centro commerciale, cattedrale laica di ogni paese, dacci oggi la nostra offerta quotidiana. Per essere in linea, per vivere il nostro tempo, per essere al passo coi tempi, per non rimanere indietro, per darci sicurezza, per fare salire la freccia del consumo, per aumentare il PIL, per abbassare sto’ deficit, per aiutare il “made in Italy”, per consumare aiutando l’economia, perché ce lo meritiamo, per tutto questo e per un posto in prima fila, affinché la rata mensile ci sostenga, e così sia. La classe operaia va in paradiso, ma non con le desuete conquiste sindacali ma con l’accaparramento della merce. La redistribuzione del capitale per tutti, la mano invisibile che distribuisce benessere alla città. (…) Un centro commerciale in centro è puro delirio urbanistico. E le botteghe sotto casa chiudono non potendo competere col sottocosto. Per dare a lavoro a 100 cassieri, per far ripartire la crescita si perde l’ossatura economica di un paese che fino a ieri valorizzava la qualità artigianale e il rapporto di relazione e fiducia fra acquirente e venditore. Il bottegaio sotto casa ci consigliava, ci aiutava, ci dava assistenza, certo era un più caro ma alla base c’era la reciprocità. Oggi compri cose che non ti servono e senti che non ne puoi fare a meno. Allora dobbiamo dire basta. (…) Basta coi centri commerciali simboli di opere inutili. Quanti ne deve avere Parma ? (…) 

Chiarimento sulla Cittadella (spero definitivo)

Il Comune ha eseguito una manutenzione importante in Cittadella fra dicembre e gennaio 2014. Si è reso necessario tagliare alcuni alberi in quanto da almeno 20 anni mancava un idoneo piano di manutenzione.

Delle 200 piante tagliate il 95 % circa erano essenze dolci a rapido accrescimento (acacie e pioppi). la Robinia pseudoacacia (Gaggia) detta “acacia” è una pianta alloctona proveniente dagli USA, molto infestante; un buon sistema di propagarla e quello di tagliarla, in quanto si formeranno una miriade di poloni sulle radici; il Populus nigra (Pioppo nero) è una pianta con una forte produzione di polloni basali in grado, come la Robinia, di pollonare anche sull’apparato radicale. Si tratta quindi di tagli e non di asportazione di piante. L’importante che da ora in avanti l’amministrazione comunale abbia più cura della Cittadella onde evitare che ritorni in breve tempo una giungla come era qualche mese fa. A me piaceva ma il Parco deve essere fruibile e sicuro per tutti.

Sono arrivate diverse critiche. Ne riporto solo alcune tralasciando gli insulti spesso espressi da coloro che si nascondono nell’anonimato.

Mi è stato detto che è avvenuto il taglio di alberi non pericolosi. Questa osservazione ha poco senso se non suffragata da controprove scientifiche sulla stabilità degli alberi. Al contrario i danni sulle mura sono evidenti. Forse alcuni non sanno che il volume dell’apparato radicale tende ad essere pari a quello della chioma. Basta questo per rendersi conto dei problemi che sorgono su opere nate con una destinazione completamente diversa dall’attuale.

Mi è stato detto che il taglio di siepi nulla aveva a che fare con la stabilità delle mura.
In realtà le siepi non si trovavano sulle mura ma sulle scarpate e per mancanza di manutenzioni precedenti, stavano soffocando la vegetazione principale. Per ripulire l’area era necessario eliminare i rovi che nascondevano rifiuti di ogni genere; naturalmente ora bisogna prevedere una manutenzione più costante dell’area. Come Comune abbiamo infatti iniziato a farlo dopo anni di incuria.

Mi è stato detto che è stata tagliata della flora protetta. In tal caso questi “vivaisti” dovrebbero fare una denuncia in quanto si tratterebbe di un reato ambientale. A livello arboreo ed arbustivo non mi risulta ci fossero piante protette del tipo: Taxus baccata, Quercus pseudosuber, Ilex aquifolium, Rhamnus alaternus; le altre arbustive nascono spontaneamente a quote più alte o in zone che recepiscono il clima mediterraneo; per quanto riguarda eventuali specie erbacee, in particolare la flora effimera, il diradamento del sottobosco crea in genere giovamento al sistema.

Mi è stato detto che i tagli avranno ripercussioni sul microclima del Parco.
A questi “metereologi de noantri” vorrei chiedere quale microclima aveva il Parco prima del disboscamento, da che cosa era determinato, quali sono i fattori che andranno ad interferire con questo ipotetico microclima. Io so solo che abbiamo tolto tonnellate di rifiuti anche organici e questi si che influiscono sul sistema del Parco.

Mi è stato detto che la potatura fatta è solo dannosa. Ma su quali basi viene fatta questa osservazione visto che fino a ieri in tutta la città si è capitozzato drasticamente il verde pubblico senza che nessuno dicesse mai niente e togliendo anche la forma alle piante (non si capiva più neanche che tipo di albero era rimasto dopo la potatura)

Mi è stato detto che potatura doveva essere eseguita con criteri scientifici e chiedendo il consiglio preventivo all’Ateneo. Ma questo “professore del verde” mi potrebbe indicare di quale Ateneo si tratta? Non mi risulta che ci sia, almeno in Italia, una facoltà che si interessi della tenuta del verde pubblico. Forse nelle precedenti amministrazioni avrebbero potuto fare un bel seminario sui vari tipi di potatura nei parchi pubblici chiedendo una consulenza a una qualche Università magari anche straniera, perché no?

Mi è stato detto che i mezzi usati per la potatura hanno creato pericolosi avvallamenti nelle piste dei podisti. Una critica costruttiva, non c’e’ che dire. Peccato che i tagli si facciano in questa stagione e non in Estate. Comunque potrebbe essere una bella pista per una campestre con un bel risparmio per le casse comunali.

Mi è stato detto che potature hanno tolto la privacy alle abitazioni limitrofe.
Infatti solitamente uno compra casa per avere la privacy con le piante di un parco comunale e non con le tende alle finestre.

Mi è stato detto che le proteste dei cittadini non sono state prese in considerazione.
La Consulta del verde pubblico, che ha desco sul da farsi in 2 sedute, è pubblica e sono invitati tutti i cittadini. Infatti diversi cittadini erano presenti. Ovviamente si tratta di persone strane, che si informano. Se alcuni non leggono i giornali non penso che possa dipendere comune; il fatto che non siano state accolte non significa che non siano state prese in considerazione. E’ stata indetta una conferenza stampa dove è stato spiegato il lavoro. Sono stati affissi pannelli esplicativi in Cittadella. Diverse associazioni ambientaliste erano presenti ai lavori della Consulta stessa.

Mi è stato detto che l’amministrazione è andata avanti senza avvertire il Consiglio Comunale. Ma se per ogni manutenzione del verde si deve interpellare il Consiglio Comunale, il massimo organo di verifica politica presente nella PA allora si pianta la macchina burocratica del Comune; e con la burocrazia che abbiamo in Italia sarebbe come andare in auto di notte a fari spenti!

Poi uno “statista” ha detto che questa potatura rappresenta uno dei maggiori scempi ambientali di Parma.
Il ponte Nord e il Ponte de Gasperi invece sono solo due ponticelli che hanno aiutato a tutelare l’ambiente. Questa gente sembra senza vergogna.

Mi sembra che sempre lo stesso “statista” abbia paragonato questa manutenzione della Cittadella al danno arrecato dalle bombe di Nagasaki ed Hiroshima. Questa forse è la più grande corbelleria che ho sentito sul tema. Ritengo che oltre ad aver offeso la comunità Giapponese di Parma, il solo paragone si commenta da solo e mette in luce la cattiveria gratuita di chi non ha niente da dire e di chi ignora il benessere della città a scapito della mera polemica.

Ringrazio i cittadini che hanno evidenziato delle civili critiche dandomi la possibilità di chiarire la situazione, i cittadini che hanno partecipato ai lavori, Marco Romano della Consulta del VP che mi ha fornito diversi dettagli, i tecnici comunali del verde pubblico, gli assessori presenti agli incontri.

Rifiuti per strada ululì e inceneritore ululà

imagesDurante le trascorse Feste Natalizie Iren ha comunicato alla cittadinanza che la raccolta ha avuto un bilancio positivo. Secondo me abbiamo assistito a una “piccola” carenza della raccolta differenziata. Durante questi giorni di festa la cittadinanza rimane prevalentemente a casa, si tratta di feste famigliari. Si è portati a mangiare oltre il consueto, cappelletti in brodo, pasta fatta in casa, carne e verdure. E poi regali e dolci di tutti i tipi. Tutto questo produce uno straordinario ma prevedibile aumento dei rifiuti. Lo sanno anche i fanciulli che in questo periodo si consuma di più. La nostra multi utility ne avrà tenuto in debito conto aumentando il numero dei passaggi della raccolta dei rifiuti? Io non lo so, forse si; a me non è sembrato. Parma invece mi è sembrata invasa dai rifiuti non solo domestici  ma anche industriali, rifiuti di cantiere, eternit e altre porcherie. Il partito trasversale pro inceneritore ha sempre magnificato tale impianto e tale paradigma culturale di smaltimento dei rifiuti adombrando lo spettro che l’unica alternativa sarebbe stato un disastro ambientale. “Senza l’inceneritore Parma diventerà come Napoli” era la cantilena tantrica dei fautori dell’eco impianto. Ecco ora abbiamo un inceneritore nella Food Valley e la nostra città “invasa” da rifiuti e da discariche abusive. Io non so di chi sia la colpa ma certo Parma non si merita tutto questo. Dopo l’aria occupata dalle polveri di un inquinamento fra i più elevati in Europa, ora ci toccheranno anche le strade occupate dai rifiuti? La raccolta differenziata è presente in tutte le città più virtuose sia d’Italia sia del mondo. Chi viaggia per lavoro o per diletto lo sa benissimo. E’ solo sufficiente che venga fatta bene. Il Comune controllerà e mi auguro che Iren continui a fare la sua parte. Lo pretendono i cittadini che hanno diritto ad una raccolta efficace ed efficiente.

Manutenzione Parco Cittadella

In questo periodo, a cavallo delle Feste Natalizie del 2013, è stato eseguito un importante intervento in Cittadella ormai improcrastinabile. Il lavoro di manutenzione straordinaria, resosi necessario a seguito di anni di mancata cura ordinaria, ha restituito ampi spazi verdi alla cittadinanza. Diversi autocarri di rifiuti indifferenziati sono stati raccolti e smaltiti. Siringhe, preservativi, fazzolettini vari, rifiuti organici di origine animale ed umana, bottiglie rotte, lattine, residui di cantieri, chiodi e pezzi di ferro arrugginiti, lamiere, giocattoli, palloni, ecc. Mi sono quindi recato in Cittadella insieme al presidente della Consulta del Verde comunale anche per capire le rimostranze di alcuni cittadini che manifestavano un forte disagio per l’intervento. Alla Consulta del Verde, dove era stato discusso l’intervento, erano stati invitati (ne fanno anche parte) diverse associazioni ambientaliste di Parma fra le quali le Guardie Ecologiche (G.E.L.A.), Legambiente, il WWF, l’Associazione Ornitologi dell’Emilia Romagna, il Corpo Guardie Ecologiche Volontarie (C.G.E.V.), la Società Italiana Arboricoltura, il Consorzio Fitosanitario Provinciale, oltre all’Università degli Studi di Parma. Si è poi svolta una conferenza stampa alla presenza dei cittadini e degli organi di stampa dove si spiegava nel dettaglio i lavori. La Cittadella, nata per scopi difensivi, fu adibita inizialmente a caserma poi utilizzata come parco pubblico a fine ottocento. Ultimamente si era trasformata in giungla urbana per una storica mancanza di manutenzione. Personalmente sono un teorico dei giardini e delle riserve in movimento ovvero aree verdi con una piccola opera di controllo e di manutenzione dove la natura sia libera di muoversi e di prendersi i propri spazi. Ma per Parma la Cittadella era e resta un parco urbano e considero prioritaria la salvaguardia degli utenti, ovvero i cittadini. Non si poteva più lasciare che madri e bambini usufruissero di una struttura non sicura col rischio di ferirsi raccattando ogni sorta di schifezza. L’importante lavoro di manutenzione ha riportato alla luce la vista dell’Ostello che ora, dopo la profonda pulizia, risulta molto più visibile. Si è in tal modo recuperata una vasta area di terreno ora fruibile dai cittadini. In questo modo attività poco lecite, penso ad esempio allo spaccio, potranno essere ostacolate con l’aumentata visibilità. La fruizione della zona, l’accessibilità, sono azioni che disincentivano la presenza della delinquenza. Non si pretende di risolvere la situazione con un’opera di manutenzione del verde ma sicuramente l’ordine e la pulizia possono aiutare. Diverse piante sono state potate ed alcune sono state abbattute. E’ prevista la loro compensazione come stabilito durante la seduta di novembre 2013 della Consulta del Verde. E’ anche prevista l’installazione di nidi artificiali per garantire la consueta nidificazione dei volatili. Il lavoro è stato eseguito anche grazie all’aiuto di cittadini con urgenti necessità economiche utilizzando un contributo di duecentomila € stanziato dal Comune per lavori socialmente utili. 

Si è cercato di impattare il meno possibile sull’ecosistema intervenendo anche con l’obiettivo di ripristinare le condizioni minime di sicurezza soprattutto su torrioni, bastioni e baluardi (rischio di caduta di pietre, mattoni o piante morte o pericolanti, ecc). Il lavoro, evidenziato anche grazie ad installazioni esplicative per i cittadini nei pressi degli accessi alla Cittadella, è in fase di ultimazione. Rimangono alcuni interventi da pianificare in alcune modeste aree secondarie e limitrofe ai torrioni. Il Comune ha ripristinato un’importante area verde che sta a cuore a molti cittadini. Ringrazio tutti coloro che con le loro segnalazioni e sollecitazioni mantengono viva l’attenzione della pubblica amministrazione anche su temi così importanti.
Sta ora ad ognuno di noi cercare di mantenere bello e pulito questo straordinario ambiente verde.

Isotopi e papere

tempesat nel bicchiereQuesto 2013 ha visto i botti di San Silvestro anticipati da una notizia bomba che sembra esplosa nel classico bicchier d’acqua. La vicenda risale al 16 e al 17 dicembre 2013 come compare dal sito della Gazzetta di Parma. Due automezzi carichi di rifiuti non avrebbero superato il controllo dei valori di radioattività in quanto superiori al limite consentito. Il portale di verifica della radioattività all’accesso dell’area dell’inceneritore (PAIP) ha rilevato un risultato positivo al controllo radiometrico dei rifiuti in ingresso. Si tratta poca roba (pare un fazzoletto di carta) con bassissimi valori di radioattività.
L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale (ARPA) ha diramato un comunicato stampa in data 30 dicembre 2013 (oltre 20 giorni dopo), comparso anche sul sito di Parma Repubblica, dove evidenzia che la corretta procedura prevede il fermo del carico che superi una data soglia di radioattività come previsto dalla norma di riferimento. Arpa ha effettuato un’ispezione il 28 dicembre 2013 controllando che Iren avesse correttamente applicato la procedura di controllo prevista. La procedura è in pratica risultata corretta.
iodioPoi rileggo il tutto e penso. Io non lo so ma mi sembra strano che si parli di materiali radioattivi, ripeto radioattivi, di siti per la decontaminazione, di portali per la radioattività, di decadimento rapido. Tutti termini che generano disagio e prefigurano scenari spettrali nella mente dei cittadini.
Forse Iren Ambiente e la Provincia pensano che la gente voglia essere tranquillizzata affermando che l’inceneritore sia “buono” e che non crei problemi particolari. Forse Iren e la Provincia non vogliono che i cittadini pensino alla diossina dopo aver buttato un imballo in PVC o non vogliono che i cittadini pensino a un isotopo radioattivo dopo aver buttato un qualunque fazzoletto di carta.
Forse Provincia e Iren Ambiente dovrebbero fare rete col Comune informandolo da subito su ogni tipo di anomalia. Altrimenti è evidente che manchi la fiducia verso la pubblica amministrazione cittadina e quindi verso la città medesima.
Messori Matteo 4° B PitturaIl presidente di Iren è venuto a Parma e ci ha spiegato che vuole raggiungere l’80 % di raccolta differenziata insieme al Comune. Il Comitato Gestione Corretta Rifiuti porta avanti col Comune e con Iren il progetto Rifiuti Risorse all’interno delle scuole. Poi ecco che arriva una svista minima ma madornale come quella di un fazzoletto forse radioattivo e che ricorda le gesta di un eroe da manga giapponese piuttosto che un “termo convertitore di energia” di ubaldiana definizione. Ma perché allora Iren e Provincia hanno tolto la fiducia al Comune non comunicando tempestivamente nulla se è vero che anche l’assessore Folli si è detto all’oscuro della faccenda? Quando manca il dialogo, quando il Comune, la casa dei cittadini, non è considerato un Ente importante di riferimento sia per la Provincia sia per Iren, allora non c’è progetto che tenga e ancora una volta la vecchia e decrepita politica, “assassina” dell’ambiente e mai morta, risorge dalla sue ceneri combuste.
Penso che l’inceneritore sia l’impianto più “significativo” di Parma per quanto riguarda le emissioni nocive, frutto di una concezione radicalmente sbagliata della gestione dei rifiuti. Se le informazioni sulla potenziale pericolosità di un impianto fra i più nocivi a Parma non sono immesse in rete immediatamente e se non vengono comunicate tempestivamente alla popolazione, allora c’è qualcosa che non funziona in questo sistema alieno al territorio nostrano. I cittadini hanno un debole per chi dice la verità e la verità è che la situazione ambientale a Parma è tragica. Siamo praticamente all’ultimo posto per la qualità dell’aria per i valori delle polveri sottili (PM 10). Dovevamo essere inflessibili nei controlli. Beh allora facciamolo.
stop-247x300Mi appello quindi alla Provincia affinché si responsabilizzi non solo a parole e informi tutti gli Enti coinvolti a cominciare dal Comune e senza nascondersi dietro a frasi di circostanza. Occorrono controlli rigorosi e immediati e comunicati stampa chiari e semplici.
E’ infatti inaccettabile che si debbano sapere notizie così importanti sulla salute pubblica venti giorni dopo un evento così significativo.

Io ancora non riesco a capacitarmi dell’aumento del rischio per la salute dei cittadini di Parma a fronte di ulteriori dosi di inquinanti immessi a norma di legge, che si tratti di materiale radioattivo, di polveri sottili o di diossina, in una delle città fra le più inquinate d’Europa e sicuramente la più inquinata della Regione.

Buona Anno, spero con meno inquinamento inutile a Parma!