Il Comune ha eseguito una manutenzione importante in Cittadella fra dicembre e gennaio 2014. Si è reso necessario tagliare alcuni alberi in quanto da almeno 20 anni mancava un idoneo piano di manutenzione.
Delle 200 piante tagliate il 95 % circa erano essenze dolci a rapido accrescimento (acacie e pioppi). la Robinia pseudoacacia (Gaggia) detta “acacia” è una pianta alloctona proveniente dagli USA, molto infestante; un buon sistema di propagarla e quello di tagliarla, in quanto si formeranno una miriade di poloni sulle radici; il Populus nigra (Pioppo nero) è una pianta con una forte produzione di polloni basali in grado, come la Robinia, di pollonare anche sull’apparato radicale. Si tratta quindi di tagli e non di asportazione di piante. L’importante che da ora in avanti l’amministrazione comunale abbia più cura della Cittadella onde evitare che ritorni in breve tempo una giungla come era qualche mese fa. A me piaceva ma il Parco deve essere fruibile e sicuro per tutti.
Sono arrivate diverse critiche. Ne riporto solo alcune tralasciando gli insulti spesso espressi da coloro che si nascondono nell’anonimato.
Mi è stato detto che è avvenuto il taglio di alberi non pericolosi. Questa osservazione ha poco senso se non suffragata da controprove scientifiche sulla stabilità degli alberi. Al contrario i danni sulle mura sono evidenti. Forse alcuni non sanno che il volume dell’apparato radicale tende ad essere pari a quello della chioma. Basta questo per rendersi conto dei problemi che sorgono su opere nate con una destinazione completamente diversa dall’attuale.
Mi è stato detto che il taglio di siepi nulla aveva a che fare con la stabilità delle mura.
In realtà le siepi non si trovavano sulle mura ma sulle scarpate e per mancanza di manutenzioni precedenti, stavano soffocando la vegetazione principale. Per ripulire l’area era necessario eliminare i rovi che nascondevano rifiuti di ogni genere; naturalmente ora bisogna prevedere una manutenzione più costante dell’area. Come Comune abbiamo infatti iniziato a farlo dopo anni di incuria.
Mi è stato detto che è stata tagliata della flora protetta. In tal caso questi “vivaisti” dovrebbero fare una denuncia in quanto si tratterebbe di un reato ambientale. A livello arboreo ed arbustivo non mi risulta ci fossero piante protette del tipo: Taxus baccata, Quercus pseudosuber, Ilex aquifolium, Rhamnus alaternus; le altre arbustive nascono spontaneamente a quote più alte o in zone che recepiscono il clima mediterraneo; per quanto riguarda eventuali specie erbacee, in particolare la flora effimera, il diradamento del sottobosco crea in genere giovamento al sistema.
Mi è stato detto che i tagli avranno ripercussioni sul microclima del Parco.
A questi “metereologi de noantri” vorrei chiedere quale microclima aveva il Parco prima del disboscamento, da che cosa era determinato, quali sono i fattori che andranno ad interferire con questo ipotetico microclima. Io so solo che abbiamo tolto tonnellate di rifiuti anche organici e questi si che influiscono sul sistema del Parco.
Mi è stato detto che la potatura fatta è solo dannosa. Ma su quali basi viene fatta questa osservazione visto che fino a ieri in tutta la città si è capitozzato drasticamente il verde pubblico senza che nessuno dicesse mai niente e togliendo anche la forma alle piante (non si capiva più neanche che tipo di albero era rimasto dopo la potatura)
Mi è stato detto che potatura doveva essere eseguita con criteri scientifici e chiedendo il consiglio preventivo all’Ateneo. Ma questo “professore del verde” mi potrebbe indicare di quale Ateneo si tratta? Non mi risulta che ci sia, almeno in Italia, una facoltà che si interessi della tenuta del verde pubblico. Forse nelle precedenti amministrazioni avrebbero potuto fare un bel seminario sui vari tipi di potatura nei parchi pubblici chiedendo una consulenza a una qualche Università magari anche straniera, perché no?
Mi è stato detto che i mezzi usati per la potatura hanno creato pericolosi avvallamenti nelle piste dei podisti. Una critica costruttiva, non c’e’ che dire. Peccato che i tagli si facciano in questa stagione e non in Estate. Comunque potrebbe essere una bella pista per una campestre con un bel risparmio per le casse comunali.
Mi è stato detto che potature hanno tolto la privacy alle abitazioni limitrofe.
Infatti solitamente uno compra casa per avere la privacy con le piante di un parco comunale e non con le tende alle finestre.
Mi è stato detto che le proteste dei cittadini non sono state prese in considerazione.
La Consulta del verde pubblico, che ha desco sul da farsi in 2 sedute, è pubblica e sono invitati tutti i cittadini. Infatti diversi cittadini erano presenti. Ovviamente si tratta di persone strane, che si informano. Se alcuni non leggono i giornali non penso che possa dipendere comune; il fatto che non siano state accolte non significa che non siano state prese in considerazione. E’ stata indetta una conferenza stampa dove è stato spiegato il lavoro. Sono stati affissi pannelli esplicativi in Cittadella. Diverse associazioni ambientaliste erano presenti ai lavori della Consulta stessa.
Mi è stato detto che l’amministrazione è andata avanti senza avvertire il Consiglio Comunale. Ma se per ogni manutenzione del verde si deve interpellare il Consiglio Comunale, il massimo organo di verifica politica presente nella PA allora si pianta la macchina burocratica del Comune; e con la burocrazia che abbiamo in Italia sarebbe come andare in auto di notte a fari spenti!
Poi uno “statista” ha detto che questa potatura rappresenta uno dei maggiori scempi ambientali di Parma.
Il ponte Nord e il Ponte de Gasperi invece sono solo due ponticelli che hanno aiutato a tutelare l’ambiente. Questa gente sembra senza vergogna.
Mi sembra che sempre lo stesso “statista” abbia paragonato questa manutenzione della Cittadella al danno arrecato dalle bombe di Nagasaki ed Hiroshima. Questa forse è la più grande corbelleria che ho sentito sul tema. Ritengo che oltre ad aver offeso la comunità Giapponese di Parma, il solo paragone si commenta da solo e mette in luce la cattiveria gratuita di chi non ha niente da dire e di chi ignora il benessere della città a scapito della mera polemica.
Ringrazio i cittadini che hanno evidenziato delle civili critiche dandomi la possibilità di chiarire la situazione, i cittadini che hanno partecipato ai lavori, Marco Romano della Consulta del VP che mi ha fornito diversi dettagli, i tecnici comunali del verde pubblico, gli assessori presenti agli incontri.