La bella città addormenta nella nebbia

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C’era una volta una città vissuta per 5 anni senza visione, addormentata e resa sciatta dal “maleficio politico” di una Giunta senza futuro. Oggi io penso che il futuro della città non debba essere previsto. Parma non ha bisogno di ipotetici “sciamani”  che dispensano previsioni astrali.
Il futuro del M5S a Parma non deve essere previsto. Il futuro del M5S a Parma deve essere creato.
Il futuro del M5S a Parma deve essere creato alieno da “lupi travestiti da agnelli”.
Il futuro del M5S a Parma deve essere alieno da chi sostiene la Giunta attuale.
Il futuro del M5S a Parma deve essere alieno da chi sostiene l’attuale maggioranza politica a Parma.
Chi appoggia il sindaco di Parma non può appoggiare il 5 stelle e non può essere un Consigliere 5 stelle a Parma e non può fare una lista 5 stelle a Parma. Essere del Movimento 5 Stelle vuole dire essere coerenti col programma elettorale, vuole dire non tradire il patto coi cittadini stretto con la città durante la campagna elettorale. Il 5 stelle è trasparenza, coerenza, partecipazione. Chi abbandona questa strada e rincorre altri lidi fa un favore al Movimento andandosene. Rappresentanti istituzionali che “esondano”, che strepitano, che urlano sembrando forsennati durante un incontro coi cittadini non fanno parte per natura del M5 Stelle. La partecipazione non è un circo dove più gente entra e più belve si vedono.
Il futuro del M5S a Parma deve essere alieno da coloro che dichiarano una cosa e fanno il contrario il giorno dopo, che ti fanno il sorriso e ti “pugnalano” nel web.
Il futuro del M5S a Parma va creato alzando lo sguardo verso una città che è migliore rispetto agli attuali politici che l’hanno amministrata fino ad ora. Occorre immaginazione per vedere Parma con un senso maggiore di comunità, che sia più sicura e che rispetti il territorio. Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.
A Parma c’è gente confusa e penso che in generale non ci sia solo bisogno di tornare ai valori della buona politica; penso invece che ci sia bisogno anche di tornare a pensare!

Fonte foto: Albo 76 Deserto bianco

 

la città di Hamelin

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C’era una volta la voglia di cambiamento

Ecco la favola di un gruppo di amici che volevamo aiutare la città ma che rimasero “schiacciati” dall’immaturità politica, dai personalismi e dal generale tradimento delle promesse elettorali.
In un gruppo politico le responsabilità sono condivise e il Sindaco rappresenta il successo di un progetto. Ma sono i Consiglieri che devono guidare l’esecutivo verso il rispetto del mandato elettorale.

Nelle cronache politiche si narra che i primi cedimenti si ebbero già al ballottaggio senza riuscire a gestire quei primi attimi, fra il sogno e la veglia, quei primi atteggiamenti autoritari prodromici del trasformismo partitico.

Le migliori intenzioni e le promesse di fare bene si sciolsero come neve al sole una volta giunti a palazzo a causa dell’ego di una sola persona che “spezzò” le velleità della maggioranza.
Tutta l’esperienza precedente e i legami relazionali, valoriali e politici furono falcidiati e il programma elettorale ben presto accantonato. Mentre Parma e l’Italia osservavano con incredulità l’avventura pentastellata come l’inizio di un vero cambiamento, qualcuno di noi capì ben presto che la situazione era ormai irrimediabilmente compromessa.

Ora dopo quasi cinque anni anche i cittadini, i quartieri, le strade financo i sanpietrini del centro storico, sanno di essere stati traditi dall’arroganza di un capo di turno e dalla rinuncia dei Consiglieri di maggioranza all’azione politica e di controllo.

Nel 2012 si vinsero le elezioni grazie al fallimento altrui che lasciarono debiti e disastri. La forza dei 5 stelle di Parma erano facce pulite e fedine penali intonse. In realtà noi perfetti sconosciuti vincemmo grazie a Beppe Grillo. Questo il Sindaco lo dimenticò il giorno stesso della vittoria. Le chiavi del Palazzo furono consegnate al neo eletto dal Commissario Prefettizio che aveva già indicato la direzione da seguire. La neo compagine governativa usò infatti come unica stella polare il mero criterio ragionieristico attraverso l’equilibrio di bilancio con tasse al massimo per i cittadini ed una politica ambientale, sociale ed urbanistica ridotta al lumicino.

Il sistema mediatico pur di attaccare il M5S, ha sfruttato la disponibilità di un sindaco con un ego troppo grande per una singola città e che è sembrato intraprendere un ruolo di messaggero divino. Parma, il Sindaco e la diatriba con Grillo erano conditi nei vari talk show locali e nazionali. Un politico per caso era diventato opinionista grazie all’esposizione televisiva e alle sue frequenti bordate contro il 5 stelle.

Anche in ambito locale i cittadini di Parma hanno tristemente assistito a diatribe mediatiche nel Consiglio comunale, nelle Commissioni consiliari, nelle conferenze stampa e nei rapporti coi giornalisti, paragonabili alle scene dell’avanspettacolo.

Il risultato di questi varietà è sotto gli occhi di tutti. La qualità di vita dei cittadini è peggiorata: meno servizi, una città con una crisi economica che perdura, un’assenza di una visione e di un progetto politici.  L’idea di città, disegnata nel programma divenuto “Linee Programmatiche di Mandato”, è stata cancellata dal Sindaco responsabile di aver usato le sue elevate doti di statista mettendo da parte il programma elettorale.

Oggi io so che a maggio 2012 gli industriali e i media cittadini attaccavano “ferocemente” il 5 stelle locale; oggi invece sono sostenitori del Sindaco uscente mentre sono sorti numerosi comitati spontanei di cittadini che protestano sotto i Portici del Grano del Municipio comunale.

“Partono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri” cantava il poeta di Crotone. E’ tutto così il mandato di uno che considero politicamente fra i peggiori sindaci del dopo guerra italiano.

Un mandato di annunci dicotomici: dai rifiuti alla democrazia partecipata, dalle internalizzazioni dei servizi alle sue esternalizzazioni, dalla presunta lotta al termo alla sua accensione, dalla volontà di rinnovare da subito il piano urbanistico a un piano ipotetico che prevede l’ampliamento dell’aeroporto e dei servizi afferenti oltre alla salvaguardia della capacità edificatoria dello SPIP 2, dalla volontà di ridurre lo smog di una città fra le più inquinate in Europa alla totale assenza di una seria strategia di lotta per combattere questo dramma ambientale.

Ora il “sindaco per caso” dichiara che si ricandida per “non lasciare a metà un buon lavoro” e presenta un video propaganda dove appare solo. Transita davanti a scenari della precedente amministrazione quasi per legittimarne l’eredità politica: la nuova Stazione dai costi faraonici, il Teatro dei dialetti, opera incompiuta apparsa ricenatemene anche su “Striscia la notizia”, il Viale Toschi riqualificato dai “precedenti”.

Io non lo so ma penso che alla fine si possa affermare che in questi anni, coloro che sono entrati nelle stanze del Comune per caso e non per merito hanno volutamente estraniato i cittadini dalla partecipazione politica tanto promessa in campagna elettorale e hanno “pugnalato” alle spalle Beppe Grillo che ha costruito la vittoria elettorale a Parma.

La condotta dei componenti della maggioranza è stata quasi sempre quella di “sagome politiche”, elementi che con un atteggiamento ignavo non hanno mai voluto calarsi nel ruolo del consigliere delegando in toto l’azione politica alla Giunta.

L’esperienza di Consigliere comunale in Comune a Parma mi ha insegnato che svolgere correttamente il proprio ruolo è arduo. Occorrono competenze specifiche per studiare tutti gli atti che devi approvare. Tutto questo ti corrode il tempo, il lavoro, le relazioni e la qualità della vita. Spesso gli atti sono talmente complessi che un gruppo politico privo di consulenti non può svolgere adeguatamente il mandato.

Il mio impegno in Comune si è concentrato sui temi ambientali all’insegna della trasparenza radicale, della legalità e della salvaguardia del territorio. Tutto questo dava fastidio e appena si è presentata l’occasione, la maggioranza mi ha rimosso dal ruolo di Presidente della Commissione Ambiente. La mia azione di rendere trasparente la gestione dei rifiuti e l’iter dell’inceneritore con una dettagliata relazione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale ma di fatto mai attuata, è stata considerata uno “sgarro politico”.

Per fortuna il mio percorso politico di trasparenza e legalità è stato riconosciuto e considerato dal Movimento 5 Stelle come un valore. Io ho intrapreso il sentiero meno battuto. Ed è per questo che sono diverso.

Ecco cosa resta di questo mandato. Il ricordo di una stagione, virgulti attorno al falò effimero del virtuale che compiono azioni senza assumersi la responsabilità politiche delle conseguenze.
Il futuro governo della città non potrà più fondarsi sulla “teoria del darwinismo digitale” dove sopravvive chi è più presuntuoso ed incline ad alzare la voce e ai dileggi.

Oggi io so che si deve alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano. Occorre immaginazione per vedere Parma con un senso maggiore di comunità, che sia più sicura e che rispetti il territorio. Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Fonte foto

L’ambiente scomparso

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Nelle sedute dicembrine del Consiglio comunale di discussione del bilancio ho posto in discussione anche la gestione ambientale da parte dell’attuale Giunta durante il suo mandato. Ho estrapolato alcuni punti che meritavano una particolare attenzione. Purtroppo l’elenco della inadeguatezze è sintetico e non esaustivo.

Inceneritore. Era realizzato all’80% e se lo si fermava partivano cause milionarie. Tutte balle, ora lo sanno anche i sassi. Lo si poteva fermare ma è mancata la determinazione da parte del Sindaco e della Giunta di intraprendere ogni strada possibile.

In quattro anni il termo non solo non è stato chiuso ma funziona tranquillamente a pieno regime.
Chi è stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi è stato nominato per cercare in modo legittimo di ostacolarlo. Nessuno di questi ha mai chiesto scusa ai cittadini.

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che aveva approvato una delibera passata alla unanimità e che individuava una road map per cercare di tutelare l’ambiente (strategia di riduzione dei rifiuti, riconversione dell’inceneritore, tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia, separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti).

La Giunta aveva detto che avrebbe relazionato periodicamente in Consiglio comunale e in Commissione ambiente e non lo ha fatto. In pratica ha mentito al Consiglio comunale ovvero la massima istituzione di rappresentanza politica locale.

Monitoraggio ambientale – Vengono eseguiti i rilevamenti con le centraline ma il Comune non pubblicizza adeguatamente i dati che non si trovano neppure nel suo sito. In alternativa come compensazione ai fumi dell’inceneritore l’amministrazione realizza una pista ciclabile che è un po’ come dire che a uno che vuole smettere di fumare per Natale gli regali delle mentine per l’alito.

Inquinamento aria a Parma – C’è un inquinamento elevatissimo a Parma e non viene presa nessuna azione sia straordinaria sia strutturale a medio termine. Il fatto che quest’anno gli sforamenti nella centralina della zona Cittadella siano stati inferiori rispetto all’anno precedente non vuol dire che l’aria della zona si sia di colpo trasformata in aria di montagna limpida e pulita. Vuol dire solo che è una delle poche zone monitorate di Parma. Tante altre zone sono più inquinate e non rilevate nel nostro territorio. Dipende da tanti fattori (numero di veicoli che vi transitano, larghezza della strada, altezza degli edifici altezza dei punti di monitoraggio, ecc). Il limite delle leggi che pongono un limite sono dipesi dal fatto che se stai appena al di sotto della soglia di riferimento l’aria è pulita come un giglio e se stai appena di sopra l’aria diventa magicamente pestilenziale. Si tratta in realtà di limiti politici e assolutamente non idonei a evidenziare la drammatica situazione dell’inquinamento presente a Parma e nella pianura Padana in generale.

E’ mancata (e tuttora manca) una pianificazione di lotta all’inquinamento che individui un percorso comune con le altre città almeno confinanti e con gli altri comuni della provincia limitrofi alla città.

Gestione dei rifiuti e bando – E’ scaduto nel 2014 e il Comune non si è davvero voluto attivare politicamente con il suo peso di capoluogo di provincia per sollecitare ATERSIR. Ha scritto una lettere e basta, compito finito.

Manutenzione verde – Che la Giunta sia allo sbando in questo settore lo dimostra il caso della guerra dei kaki dove il comune ha stanziato 40 k€ per abbattere delle piante perché sporcano quando c’e’ già un contratto in essere che prevede la pulizia delle strade con passaggi settimanali.

Discariche – Una mega discarica presente a fianco del centro a Parma segnalata varie volte al Comune (sia dalle Guardie Ecologiche di Legambiente a settembre 2016 sia dal sottoscritto a in questi mesi in Consiglio Comunale). L’assessore all’ambiente nega in pratica ogni evidenza senza prendersi la briga di verificare la situazione (chiunque può farsi un’idea guardando la discarica su Google Maps a fianco del centro sportivo Lauro Grossi). Poi l’ex discarica Metalfer con nessun azione di responsabilità verso la proprietà.

Teleriscaldamento. Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private.

Oneri di urbanizzazione – L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. Anche qui la Giunta sembra abbia fatto poco o niente e la situazione appare evidentemente in stallo.

Cosa rimarrà di questa Giunta – Infine vorrei chiedere al Sindaco, a Folli e alla Paci (ricordando ai due assessori che provenivano dal CGCR) di scrivere a Babbo Natale una letterina chiedendo di trovare sotto l’albero i 2 mln di € che Iren dovrebbe dare al Comune.

Ci sono politici che hanno fatto una campagna elettorale contro l’inceneritore e adesso col senno di poi mi chiedo cosa davvero abbiano fatto per fermare il termo. Ma non erano stati nominati per le loro competenze e per il loro convincimento di fare tutto quanto era possibile per fermare l’inceneritore?

Concludo augurando buon proseguimento alla Giunta sperando che lavorino il meno possibile (soprattutto su ambiente ed urbanistica) per quei pochi mesi di vita politica che le rimane. In tal modo si faranno meno danni. Auguri!

L’ultimo bilancio di previsione della Giunta

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In queste ultime tre sedute del Consiglio comunale si è discusso del bilancio di previsione (documento di programmazione 2017-2019).

Iniziamo col ricordare un paio di articoli della Costituzione della Repubblica Italiana come ci è stato insegnato in educazione civica alle scuole medie.
Art. 2 “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
Art. 3. “(…) È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Il sistema italiano di garanzia dei diritti di cittadinanza si basa su questi principi: sulle leggi di tutela della dignità di ogni cittadino con una particolare attenzione ai più deboli e ai più poveri.
Questa è in pratica la definizione dello Stato sociale.

Oggi a Parma lo Stato sociale è messo in discussione, c’è il rischio fondato che una sempre maggiore quantità di cittadini, bambini, donne e anziani siano privati dei servizi essenziali (difesa della salute, istruzione, casa, lavoro) e si vedano cadere nella povertà e nell’abbandono.
La povertà l’ho già ricordato non è mai una colpa. La Giunta per risanare i conti lo ha fatto sulla pelle dei più deboli. Mettere a posto i conti era importante ma non si doveva farlo dimenticandosi degli ultimi in quanto sta scritto nella Costituzione.

E’ anche vero che se non si perseguono i gli obblighi contabili il sindaco può essere rimosso ma si sono fatte scelte togliendo e diminuendo fortemente i diritti dei cittadini e con le tariffe dei servizi mantenute costantemente alte.

La causa dell’allargarsi della povertà dei cittadini va ricercata non solo nella crisi e non solo nel debito cittadino oggettivamente fra i più alti delle città capoluogo di comune simili a Parma ma è da ricercare anche nell’affermarsi in questi anni a Parma come in tutta Italia di una politica di liberismo economico, di speculazioni finanziarie, nella decisione consapevole della politica di abbandonare i più deboli mentendo gli interessi dei già ricchi che, anche in periodo di crisi, continuano ad arricchirsi sempre di più, a danno della stragrande maggioranza dei cittadini del nostro paese.

I poteri economici forti a Parma non sono stati contestati all’interno del debito della città.
Non sono stati rivisti i tassi di interesse dei debiti delle banche private, non è stato rivista la legittimità del debito, non dico la legalità ma neppure la legittimità. Avete accettato tutto quello che era stato già stabilito prima.

Ormai siamo alla fine del mandato e la Giunta sta sparando i suoi fuochi artificiali migliori. Bei progetti patinati e dichiarazioni roboanti. Questo sembra un bilancio redatto dal Re di denari. C’è un avanzo di bilancio importante, va dato atto, ma si segue una politica gestionale molto antipatica, basta vedere ad esempio i 14 milioni di euro a bilancio per le multe. Siamo ai primi posti in Italia e non è che siamo di colpo diventati tutti incivili.

Diversi errori sono stati commessi, con un combinato disposto fra arroganza ed antipatia ambientale urbanistica e sociale, con la assoluta mancanza di voler condividere la gestione pubblica della città attraverso la partecipazione cittadina.

Basti pensare al Tartaruga un piccolo gioiellino ammirato anche all’estero e che abbiamo voluto perdere; basti pensare al bando sul servizio integrazione scolastica per gli studenti con disabilità dove si volevano ridurre fondi e ore di assistenza, basti pensare alla gestione dei vari debiti fuori bilancio senza la minima condivisione col Consiglio comunale e senza che la Giunta abbia mai voluto perseguire azioni di responsabilità verso i responsabili di tali debiti.

Sicuramente io non lo avrei fatto, avrei premuto l’acceleratore sui temi ambientali, sulla lotta all’inceneritore, sulla revisione dei piani urbanistici ereditati dalla precedente amministrazione. Il sindaco invece ha frenato sui temi forti della città. Non ha voluto toccare quelli che l’assessore ha spesso chiamato i diritti acquisiti. Ma anche le pensioni d’oro e i vitalizi dei parlamentari sono diritti acquisiti ma non sono certo giusti. I diritti acquisiti si devono fermare nel momento in cui vanno contro la giustizia sociale e l’interesse pubblico della collettività.

Questa Giunta fa finta di non vedere ma in realtà non vuole vedere, fa finta di non sentire ma in realtà non vuole sentire. Non vuole sentire la disperazione di 90 persone senza casa e senza un tetto e che vivono silenziosamente sotto i ponti ma intanto spende 1milione e 300 mila euro per ampliare il marciapiede di via Mazzini. I lavori previsti a febbraio. E’ un discorso di scelte e di scale di priorità completamente rovesciate. Tutto questo è semplicemente vergognare!

In ogni attività è stato dato il cattivo esempio, un esempio antitetico al programma 5 stelle di Parma.
• Un cattivo esempio sulle legittime scelte del bilancio (si doveva fare di più per l’ambiente e per il sociale)
• Un cattivo esempio sulla gestione del territorio
• Un cattivo esempio sulla pessima modalità di gestione dei rifiuti
• Un cattivo esempio sulla mobilità, basta vedere lo smantellamento della TEP
• Un cattivo esempio sul consolidamento di Iren sul territorio grazie anche al consenso del sindaco sulla governane di Iren con allora una maggioranza dei sindaci del PD al controllo.

Il piano strutturale comunale
Pensare alla fine di un mandato di voler cambiare il piano strutturale comunale è semplicemente inutile. Nessuna possibilità di completare l’iter del piano urbanistico che prevede fra l’altro almeno un passaggio istituzionale per l’adozione e per la successiva approvazione con tempi tecnici stabiliti dalla legge.

Quando si usano termini come città compatta, ricucitura del tessuto urbano o altri fraseggi fritti misti allora siamo alle comiche finali. Le istituzioni come un’enorme friggitoria di chiacchiere.
Occorreva invece una vera pianificazione con la città, che andava adottata da giugno 2012. Lo dissi varie volte al Sindaco e ad Alinovi.

Non vollero ascoltare andando avanti per la loro strada e non arrestando il consumo di suolo, nonostante l’ampia disponibilità edilizia già esistente.
L’assessore all’urbanistica in questi anni è andato in direzione contraria al programma 5 stelle; cito solo alcuni punti per rendere l’idea:

– accettazione di tutti i PUA facendo da tubo digerente della precedente Giunta
– autorizzazione di nuovi centri commerciali a Baganzola ed ex Bormioli,
– una strada a 4 corsi inutile fra SPIP e Bogolese
– 5 anni senza fare niente per gli abusi del Torrente Baganza,
– l’autorizzazione di un fabbricato in uno degli ultimi terreni agricoli di Parma, il Polo Lubiana ricordate doveva essere urgentissimo e fatto in pochi mesi. Andate a vedere a che punto è, non è stato fatto niente;
– la realizzazione di una biblioteca pubblica in una delle poche aree verdi rimaste nel quartiere Pablo quando vi erano edifici limitrofi vuoti ed inutilizzati, la chiusura dell’anello della tangenziale a est, completamente inutile)
– un’altra colata di cemento per la riqualificazione dell’aeroporto.

Alla fine il programma 5 stelle è stato tradito da questa maggioranza orfana di valori come pianificazione partecipata o bilancio partecipativo. E’ emblematico il festeggiamento con cena di gala al Ponte Nord realizzato con volumi edilizi inutili e di fatto “abusivi”. Ricordo che questo comune ha chiesto la sanatoria del ponte Nord chiedendo di fatto di legalizzare un abuso edilizio e in pratica sdoganando il concetto che chi non rispetta la legge è più furbo di chi la rispetta. Un messaggio tipico della cultura mafiosa.

Poi l’assessore vuol far passare la storia dei 4 mln di m2 di terreno urbanizzato ritornato agricolo.
Il consumo di suolo si misura con la variazione fra crescita dell’area urbanizzata e riduzione dell’area di suolo agricolo. Normalmente l’espansione urbana avviene su suoli agricoli attraverso cambi di destinazione d’uso delle aree, indicati nel piano regolatore generale. Il consumo di suolo agricolo si concretizza con la costruzione di opere edilizie e di opere di urbanizzazione primaria. Non esiste il processo inverso.

Pochi giorni di ruspe e betoniere e un suolo coltivato e curato per secoli viene distrutto ed urbanizzato. Il suolo è infatti è è una pellicola che avvolge il pianeta che ha uno spessore di pochi cm, è un organo vitale ed un laboratorio di energia e materia prima che dà vita a tutto quel che c’è sopra. Rifare il suolo dopo che è stato urbanizzato non è possibile almeno non in tempi umani.

Il suolo, una volta urbanizzato non può tornare come prima poiché impiega secoli prima di rigenerarsi. Il suolo si forma attraverso lunghi processi ed è quindi una risorsa non rinnovabile mentre i processi di urbanizzazione e di espansione urbana sono irreversibili.
Il suolo urbanizzato è quasi sempre quello migliore ed è la nostra assicurazione sul futuro: il futuro paesaggistico, agricolo, ambientale, turistico e di sequestro di CO2.

Fine prima parte

Il vento è cambiato

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Il Movimento 5 stelle di Parma è radioso per la vittoria del NO al referendum costituzionale e grato verso gli italiani che hanno scelto la democrazia contro “l’informazione di regime”, contro l’egemonia delle banche e dell’Europa.
I cittadini non vogliono padroni televisamente onnipresenti; non vogliono cialtronate portate avanti per modificare in modo improvvido la nostra Carta Costituzionale.
Questo è il messaggio che traspare forte dal referendum: noi cittadini vogliamo poter contare qualcosa nella vita politica del Paese, vogliamo la libertà di espressione che solo la nostra Costituzione garantisce.
Il Movimento 5 stelle di Parma ha lottato insieme a tutte le forze che sostenevano il NO dimostrando che ci sono situazioni che vanno oltre le aride e scellerate logiche di partito.
La politica portata avanti dal M5S non è populismo come vuol far credere il sistema mediatico televisivo e la stampa in genere. Non vi è stata un’informazione corretta nei confronti del referendum costituzionale, anzi è stata completamente sbilanciata a favore del fronte del SI.
Renzi, in carica per tre anni e non votato da nessun italiano, si è presentato come il leader (neo liberista) giovane e rottamatore ed è stato sconfessato da quegli stessi cittadini della sua età (hanno votato NO la stragrande maggioranza dei giovani under 34). Quei giovani, cittadini di un futuro incerto, hanno capito che il Capo del Governo non ha mantenuto le promesse millantate nei comizi, nei palazzi e nelle “leopolde”.
A Parma il Movimento 5 Stelle si è speso per far vincere il fronte del NO per il referendum costituzionale. In questi mesi il M5S ha testimoniato la sua presenza per tre volte alla settimana con banchetti informativi; insieme ad altre forze cittadine ha partecipato a un flash mob in centro storico per ravvivare l’interesse alla campagna referendaria; ha organizzato, sempre insieme alle numerose forze cittadine presenti sul territorio, varie serate informative sul quesito referendario invitando anche parlamentari e professori universitari.
Se anche altre forze partitiche o liste civiche casuali come quella al governo della città ducale avessero fatto qualcosa di politico, sicuramente il fronte del NO avrebbe vinto anche a Parma. Invece vi è stato sostanzialmente un pareggio (con una differenza di circa 700 voti a favore del fronte del SI).
A Parma la maggioranza ha da tempo perso il contato col mondo reale e si è completamente sconnessa dal territorio. Nuovi centri commerciali che nascono come funghi dopo un acquazzone; un nuovo piano regolatore finto che promette di togliere milioni di metri cubi di cemento in una città che già ora, adesso, è ai primissimi posti in Italia per consumo del suolo; una strategia assenteista nei confronti del legittimo contrasto verso l’inceneritore (punto fondamentale della campagna elettorale che ha permesso al M5S di vincere le elezioni); un piano di mobilità sostenibile che dovrebbe togliere le auto dal centro a fronte di una giunta che invece voleva togliere gli alberi dalla città perché sporcano; un sindaco inadeguato a gestire un’epidemia di legionella fra le più gravi che l’Italia ricordi. Come si fa a chiedere al Governo di questa Città un afflato di senso civico a difesa della Carta costituzionale? E’ praticamente impossibile.
Rappresento un movimento che ha anche delle criticità ma che è costituito da persone che, con passione, impegno e dedizione, hanno garantito la presenza quotidiane nelle piazze di città e di borghi italiani, fra la gente e per la gente. Questo è un segno distintivo positivo che ha testimoniato il presidio del Movimento 5 Stelle a favore della Costituzione e che nessuno può contestare.
Beppe Grillo ha detto: “Una lezione per tutti: non si può mentire per sempre al popolo senza subire conseguenze.” Spero che gli Italiani se ne ricordino quando andranno a votare alle prossime elezioni politiche. Spero che i cittadini di Parma se ne ricordino a maggio 2017 quando l’attuale Sindaco di Parma che si è tolto i vestiti del 5 stelle e ha indossato la maschera del civismo, chiederà il loro voto.
Il vento è cambiato, ora speriamo che soffi in favore di una politica che affronti i veri problemi del popolo italiano e sovrano.

Fonte foto

Ha vinto la democrazia

L’opera da tre kaki

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Primo kako

L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. (fonte Parma Repubblica)
L’ho ricordato a novembre di quest’anno in Consiglio comunale.
All’ente guidato da Raffaele Cantone si erano rivolti già nel 2012 gli avvocati Arrigo Allegri e Pietro De Angelis con un esposto.
Secondo l’ANAC l’inceneritore è un’opera “privata di interesse pubblico” e quindi l’omesso pagamento degli oneri di costruzione potrebbe costituire un danno all’erario e ha deciso di trasmettere gli atti anche alla Procura di Parma. Speriamo che finalmente la vicenda si risolva al meglio per la città.

Secondo kako
La convenzione di affidamento del servizio integrato di gestione dei rifiuti ad IREN è scaduta a fine 2014, stabilisce l’ANAC, quindi l’agenzia regionale competente, cioè ATERSIR, deve procedere subito a indire una nuova gara pubblica per l’affidamento.
Ripeto il servizio è scaduto a fine 2014 cioè 2 anni fa. Ma quanto tempo ci vuole per indire una gara in questo paese. Il Comune di Parma fa come al solito da scaricabarile e passa la palla ad ATERSIR, un’agenzia composta dai Comuni della nostra regione e quindi anche dal Comune di Parma. In Piazza Garibaldi tutto tace. Se qualche amministratore avesse mostrato un pò di interesse per la questione, penso che a quest’ora avremmo finalmente il nostro nuovo servizio di gestione dei rifiuti. Ma per una Giunta che si era insediata con la promessa di fermare l’inceneritore evidentemente questa non è più una priorità. E un brindisi di fine anno alla salute dei cittadini e dell’ambiente di Parma.

Terzo kako
Sempre Cantone nella delibera dell’ANAC del 02/05/2016 ha evidenziato che le reti del teleriscaldamento sono equiparabili alle opere di urbanizzazione e pertanto la loro proprietà è del Comune. Peccato che il Comune sia convinto che siano di proprietà di IREN.
Se ha ragione ANAC oltre a definire i termini del trasferimento della proprietà al Comune occorrerà anche una gara per la gestione delle reti del teleriscaldamento.
Se ha ragione il Comune IREN dovrà pagare il Comune per l’occupazione del suolo pubblico in quanto il teleriscaldamento è a tutti gli effetti un impianto privato utilizzato a scopo commerciale.
Quando verrà presa una posizione ufficiale in un senso o in un altro?
Le criticità sopra evidenziate erano già emerse a luglio 2014 nella relazione della Commissione Ambiente del Comune di Parma che aveva eseguito un controllo sull’attività amministrativa comunale relativa all’iter dell’inceneritore.

Alla fine

Alla fine in quattro anni l’inceneritore non solo non è stato chiuso (ora so che solo io ci credevo fra quegli statisti della maggioranza un tempo penta stellata) ma va alla grande.
Ma se l’inceneritore va così bene come mai IREN continua a lavorare al Cornocchio e non lavora tutto il rudo al PAIP? Ma poi IREN è autorizzata a lavorare il rudo a Cornocchio? E che senso ha quando c’è un impianto così grande ed efficiente al PAIP? Lo so saranno domande banali ma qualcuno prima o poi dopo 4 anni che continuo a chiederlo e dopo 150 pagine di relazione sull’iter del PAIP, qualcuno prima o poi dovrà pure rispondermi!
Ricordo sempre che chi era stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi era stato nominato per cercare in modo legittimo di farlo chiudere. Ricordo anche che nessuno di questi signori ha mai chiesto scusa ai cittadini.
In questa città c’è bisogno di persone che dicano ciò che fanno e che facciano ciò che hanno detto.
In altre parole prima ci liberiamo di questa gente in maggioranza in Comune e meglio sarà per tutti, alberi di kaki compresi!

Le stagioni nel sole finiscono, lo sai

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I consiglieri di maggioranza in Consiglio Comunale a Parma ed eletti col Movimento 5 Stelle hanno tradito il contratto coi cittadini sciogliendo il patto del programma elettorale. Questo ormai è noto da anni a tutta la città.

Ora nella pagina di Facebook si legge che << il MU69 “Amici di Beppe Grillo” diventerà il Meet Up EffettoParma, il sito e la pagina facebook cambieranno logo e nome. >> (Fonte)

Rimane da capire che fine faranno tutti i documenti, le comunicazioni, i dibattiti, le foto, i dati potenzialmente sensibili, gli archivi e altro. Insomma tutta la vita del Movimento 5 Stelle di Parma sarà presa da un gruppo che politicamente non ha nulla a che fare col movimento medesimo?

Io non lo so ma penso che alla fine importi poco a Parma e ai suoi cittadini.

Penso invece che sia a tutti evidente la mancanza di “onestà intellettuale” e di coerenza politica da parte dei consiglieri ex pentastellati ora “imbullonati” allo scranno comunale.

I cittadini hanno infatti votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.

Lo ripeto per chiarire meglio il concetto: I cittadini hanno votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.

L’unica cosa che abbia quindi senso in questo momento è che la Giunta e la maggioranza si dimettano in blocco ridando dignità alle Istituzioni.

Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sono sempre stati contro il trasformismo e i voltagabbana.

Ebbene questo comportamento politico che muta il cambiamento in trasformismo si è evidenziato in questi anni col progressivo distaccamento della Giunta dal programma elettorale ed ora si è concretizzato ufficialmente con l’uscita dei Consiglieri dal M5S.

Tanti auguri al sindaco che rimane indagato nell’inchiesta per disastro colposo sull’alluvione di Parma del 2014 (fonte) e che risulta indagato nell’inchiesta aperta per la vendita della società partecipata “Stu Pasubio” che si occupa della riqualificazione di un’ampia area alle spalle della stazione ferroviaria della città. (fonte)

Ora io so che gli ignoranti e gli arroganti pur di non ammettere i propri limiti ed errori continuano a sbagliare nella convinzione di essere nel giusto senza dubitare mai di niente, in un atteggiamento fideistico verso il loro capo.

José Mujica, ex capo dello Stato dell’Urugay soleva dire: «Il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente». L’anno prossimo i parmigiani diranno chi sarà il nuovo Sindaco.

A questo punto si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre quindi immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia anche più sicura magari facendo qualcosa contro gli spacciatori oltre che contro “pericolosi” suonatori di fisarmonica.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

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Le stagioni nel sole finiscono, lo sai,  
proprio quando ti accorgi di amarle più che mai.
(R. Vecchioni – Le stagioni nel sole)

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E non inciampi scendendo le scale

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Che controllo politico fanno in maggioranza ora che non c’è più una maggioranza legittimata dal voto dei cittadini di Parma?
Alla fine è arrivata l’uscita dal 5 stelle della “truppa pizzarottiana”, una non notizia già evidente a tutti i cittadini di Parma.
Lo ha sancito il capo gruppo ex pentastallato ed ex PD nella seduta del Consiglio comunale dell’11 ottobre 2016 parlando a nome dei suoi colleghi praticamente sempre silenziosi durante tutto il mandato elettorale.
Durante lo spettacolo che potrebbe ricordare una sceneggiatura dei fratelli Coen si è evidenziata una situazione grottesca. I rappresentanti politici eletti col movimento 5 stelle formano un nuovo gruppo con un nuovo nome ma restano ancorati ai loro scranni municipali.
Penso sia a tutti evidente la mancanza di “onestà intellettuale” e di coerenza politica da parte dei consiglieri ex pentastellati.
Avevano un contratto coi cittadini di Parma e lo hanno tradito.
Hanno tradito il contratto coi cittadini sciogliendo il patto del programma elettorale del Movimento 5 stelle.
I cittadini hanno votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.
L’unica cosa che abbia senso in questo momento è che si dimettano in blocco ridando dignità alle istituzioni.
Invito pertanto tutti i consiglieri che hanno ancora dei dubbi a passare nel Movimento 5 Stelle.
Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sono sempre stati contro il trasformismo e i voltagabbana.
Ebbene questo comportamento politico che muta il cambiamento in trasformismo si è evidenziato in questi anni col progressivo distaccamento della Giunta dal programma elettorale ed ora si è concretizzato ufficialmente con l’uscita dei Consiglieri dal M5S.
Nel contempo è rimasto un solo consigliere nel “limbo istituzionale” fra maggioranza pizzarottiana ed il vero Movimento 5 Stelle. E’ difficile capirlo ma questo è il film andato in onda ieri pomeriggio.
Spero che questa buffonata politica si concluda presto e si torni a parlare e ad agire per risolvere i problemi della gente magari partendo dai quasi 100 abusi edilizi presenti nel torrente Baganza o dal dramma delle persone senza un tetto ricordandosi che la povertà non è mai una colpa. Insomma non c’e che l’imbarazzo della scelta…

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Il Sindaco sospeso e Il Sindaco archiviato.

 uscita_savani_2_2_16_tg_19-30_15488Il Sindaco sospeso e Il Sindaco archiviato. “Le roi est mort, vive le roi!”
Il Sindaco di Parma a maggio 2016 è stato sospeso a tempo indeterminato dal Movimento 5 Stelle per aver nascosto ai cittadini e ai vertici 5S l’avviso di garanzia ricevuto a febbraio ed emerso solo mesi dopo dalla stampa. Successivamente quasi tutti i Consiglieri di maggioranza si sono autosospesi dal M5S per solidarietà verso il loro “lider maximo”.
E’ quindi evidente che ad oggi in Comune non sia più presente una maggioranza politica legittimata dal voto dei cittadini. Tutto il resto sono chimere. L’ho ribadito in Consiglio comunale all’inizio di settembre.
Ma chi governa la città sta attuando il programma 5 stelle votato dagli elettori? Basta un’archiviazione per tornare al punto di partenza come se si giocasse un nuova partita al gioco dell’oca?
Sono sicuro che non la pensa così nemmeno il nostro sindaco. Occorre quindi una verifica delle linee programmatiche di mandato che rappresentano la trasposizione del programma elettorale (che ha permesso al 5 stelle di vincere le elezioni) per capire a che punto sia la sua attuazione visto che fra meno di un anno si torna a votare.
Dato che da tempo la città si è resa conto che il programma 5 stelle non è stato attuato occorre la ridefinizione delle linee programmatiche sulla base del “programma sospeso” non attuato dai “sospesi”.
Con una atteggiamento politico ridicolo la maggioranza ex 5 stelle e il sindaco si sono delegittimati politicamente evidenziando con una ingenuità imbarazzante la loro inadeguatezza a condurre il governo di una città. (fonte)
Tanti auguri al sindaco prosciolto e all’inchiesta archiviata. (fonte) Ricordo comunque che il sindaco rimane indagato nell’inchiesta per disastro colposo sull’alluvione di Parma del 2014. (fonte) Dal punto di vista umano spero che risolva anche questa situazione e che si faccia chiarezza sulla definizione delle responsabilità.
Mi auguro tuttavia ora che esca dal Movimento 5 stelle il prima possibile portandosi dietro i suoi fedeli compagni.
Meglio per Parma, meglio per tutti.

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Babele Italia

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In questi giorni il sistema mediatico enfatizza i problemi del M5S, sicuramente colpevole di aver agito in alcuni passaggi con evidente ingenuità. Ma quello che mi indigna è che la classe politica che in precedenza ha governato Roma voglia spacciarsi come vergine e scandalizzarsi per l’operato di un Sindaco insediato da 80 giorni. E’ dalla Giunta Alemanno che Roma è sotto scacco e si vuole attribuirne la causa alla Raggi. Penoso.

In questo bailamme, il sindaco di Parma cerca la visibilità mediatica nazionale per attaccare il M5S, ahimè colpevole di avergli dato la possibilità di diventare il primo cittadino di questa nostra meravigliosa città.

Con doti da puro statista un giorno si candida a ruolo di leader del M5S (Fonte) che tanto disprezza, e un altro giorno dichiara che sta pensando a una propria lista civica per concorrere alle prossime amministrative. (Fonte). Sono dunque evidenti le contraddizioni da parte di un sospeso dal M5S e in procinto di uscirne.

Da anni questa figura politica non è più interessata a rispettare gli impegni elettorali e tanto meno gli impegni presi col M5S che l’ha fatto eleggere. Il Sindaco ha invece deciso di costruirsi una carriera politica personale pare con l’appoggio di altri “fenomeni” sicuramente alieni al 5 stelle. Da tempo il personaggio coltiva il desiderio di accreditarsi presso altri soggetti politici come uomo capace e statista alternativo.

Noi cittadini sappiamo invece che siamo stati politicamente ingannati, abbandonati e traditi. La nostra Amministrazione è senza una guida culturale e politica dato che Il Sindaco decise ben presto di buttare alle ortiche il programma elettorale pentastellato. Le cinque stelle del programma erano: mobilità, energia, rifiuti zero, connettività, partecipazione. Nulla di tutto ciò è diventato davvero organico all’Amministrazione comunale. Siamo ormai alla scadenza del mandato elettorale e si può affermare che la maggioranza degli atti prodotti dai Dirigenti rappresenta la continuazione dei progetti della Giunta precedente. Proprio nell’ultimo Consiglio comunale è stato deliberato di realizzare una strada di collegamento fra il quartiere SPIP e Bogolese ideata nel 2006 e si è discusso di un mega centro commerciale approvato nel 2010 e i cui lavori inizieranno senza che questa Giunta abbia mai voluto fare qualcosa in linea col programma anche se aveva i poteri politici e giuridici per farlo.

Quindi abbiamo un sindaco sospeso (che mi rimanda al caffè sospeso al bar dell’angolo) e un programma 5 stelle sospeso. A tutto questo si aggiungono gli undici Consiglieri di maggioranza che si sono autosospesi dal M5S ma che non hanno presentato le dimissioni dal Consiglio comunale. Autosospendersi dal proprio movimento politico senza dimettersi è l’ennesima offesa ai cittadini che hanno votato per un cambiamento che non si è voluto realizzare.

La dichiarazione di conformità all’impianto politico è stata emessa dal premier Renzi che in questi giorni esprime apprezzamenti politici per il sindaco ducale. (Fonte). Chiaro come il sole, occorre altro per capire?

Dal piano urbanistico alla gestione dei rifiuti, dal debito pubblico fino alla gestione dei servizi sociali, la sottile linea rossa conduttrice delle scelte è apparsa essere quello del neoliberismo (insieme di concezioni politiche e economiche indirizzate ad una mera esaltazione del libero mercato) e in piena contraddizione col programma 5 stelle. Penso alla fine che il Sindaco ignori i valori che supportano il programma e il Movimento 5 stelle o semplicemente non li condivida.

Mai come in questi anni i cittadini si sono riuniti in comitati spontanei per cercare di trovare una soluzione ai problemi della città vista la trilogia della incomunicabilità dell’Amministrazione (Sindaco, Giunta e maggioranza in Consiglio comunale)

Le contestazioni pubbliche dei cittadini non sono mancate in questi anni.

Diverse volte ho personalmente chiesto scusa ai cittadini in quanto mi sono sentito coinvolto in diatribe da bar all’interno di un contesto istituzionale.

Penso che la vergogna e l’imbarazzo siano una prerogativa delle persone normali, dotate cioè di buon senso ed umiltà (intesa come capacità di incontrare ed ascoltare chi sa più di te).

Ecco cosa penso;  penso che gli ignoranti e gli arroganti pur di non ammettere i propri limiti ed errori continuino imperterriti a sbagliare nella convinzione di essere nel giusto e di non dubitare mai di niente evidenziando un atteggiamento fideistico vero il capo di turno.

José Mujica, ex capo dello Stato dell’Urugay soleva dire: «Il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente». L’anno prossimo i parmigiani diranno chi sarà il nuovo Sindaco.

Ora si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre quindi immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia più sicura.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città

Le lunghe ferie dei politici italiani

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Quaranta giorni di vacanza per i parlamentari italiani; una lunga estate calda lontana dai palazzi di Camera e Senato: le ferie sono cominciate all’inizio di agosto e termineranno verso metà settembre.
E’ il solito scandalo annuale e gli italiani ci hanno fatto purtroppo l’abitudine.
Anche a livello locale la situazione non è delle migliori.
L’ultimo Consiglio comunale di Parma si è tenuto il 12 luglio 2016. Il prossimo si terrà circa a metà settembre.
I politici locali sono entrati in quarantena ducale! Totale assenza dagli scranni cittadini per gustarsi le vacanze! Meritate? Io non lo so ma quando assisto alle sedute consiliari almeno la metà dei consiglieri fa scena muta; evidentemente non dicono niente perché forse (?) non hanno nemmeno letto le carte che approveranno di lì a poco.
E dire che il lavoro in Consiglio non manca, anzi è talmente tanto che interrogazioni ed interpellanze giacciono ferme in attesa di essere trattate. Diverse interrogazioni sono state presentate diversi mesi or sono e probabilmente passeranno altri mesi per la loro disamina.
A questo punto sarebbe opportuno per dare dignità ai lavori del Consiglio che per tali interrogazioni ed interpellanze il suo presidente velocizzasse i lavori e si attivasse per rispondere in forma scritta.
Ma questo vorrebbe dire operare con buon senso e semplicità, caratteristiche aliene a gran parte dei politici di professione anche se sospesi o in procinto di essere finalmente mandati a casa.
Io non lo so ma penso che invece qui a Parma ci sia un consiglio comunale che sembra un tempio di vestali che idolatrano il loro signore
Le prossime amministrative porteranno un vento nuovo e non sarà difficile trovare consiglieri che almeno facciano sentire la loro voce o che intraprendano un minimo di azione politica.
Basta poco, cambiare si può.

Fonte: Huffingtonpost

Il senso del PAIP per il Comune

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Sulla stampa on line (*) e cartacea (**) compare la notizia che L’Agenzia anti corruzione di Raffaele Cantone, nella sua relazione sull’attività svolta nel 2015, considera l’inceneritore di Parma come un’opera privata di interesse pubblico.
La conseguenza, si legge, è che Iren dovrà pagare al Comune gli oneri di urbanizzazione legati alla realizzazione dell’inceneritore di Ugozzolo pari a circa 2 milioni di euro.
Personalmente penso che siano belle notizie. Mi dispiace però evidenziare che sono vecchie di almeno due anni!
Già perché la Commissione Ambiente del Comune di Parma aveva eseguito un controllo sull’attività amministrativa comunale relativa all’iter del termo i cui lavori erano sintetizzati in un documento che aveva evidenziato già a luglio 2014 tutte le criticità che ora stanno via via emergendo.
Tale relazione era un allegato alla delibera del Consiglio Comunale di Ottobre 2014 approvata all’unanimità con il plauso della Giunta pseudo stellata. Quattro mesi per portare in Consiglio un lavoro così importante evidenzia come politicamente lo stesso fosse osteggiato dall’amministrazione comunale.
Bastava semplicemente leggere le carte. Si sarebbe infatti potuto apprendere che il PAIP era considerato come opera privata di interesse pubblico e che pertanto l’amministrazione avrebbe dovuto fare il possibile per ottenere gli oneri di urbanizzazione.
Anche le Sentenze che in questi anni si sono succedute rilevano dei passaggi fondamentali e a volte imbarazzanti per la pubblica amministrazione.
Certo bisogna mettersi lì e incominciare a studiare gli atti.
A titolo esemplificativo cito due passaggi. Il primo è quello a pag. 21 della sentenza TAR del 16/1/2014 n. 4/2014: “Che l’opera in questione, come già evidenziato, sia privata è testimoniato dal fatto che la necessaria variante al POC (piano operativo comunale ndr) è stata adottata dal Comune; viceversa se si fosse trattato di opera pubblica, sarebbe stata adottata dalla Provincia ex art. 17, c. 3, LR 9/99”
L’altro passaggio significativo (ma ce ne sono tanti basta prendersi la briga di leggere la relazione citata sui lavori della Commissione Ambiente) è quello a pag. 8 della sentenza TAR Parma n. 92/2014 del 27/3/2014 e che di fatto evidenza la condotta del Comune sull’iter amministrativo del PAIP: “in linea di principio, la colpa della pubblica Amministrazione viene ravvisata nella violazione dei canoni di imparzialità, correttezza e buona Amministrazione, ovvero in negligenza, omissioni o errori interpretativi di norme, ritenuti non scusabili, in ragione dell’interesse giuridicamente protetto di colui che instaura un rapporto con l’Amministrazione.“
In quattro anni il termo non solo non è stato chiuso ma si è corso il rischio che aumentasse la potenzialità dei rifiuti da bruciare.
Chi è stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi è stato nominato per cercare in modo legittimo di ostacolarlo. Nessuno di questi ha mai chiesto scusa ai cittadini.
Io non lo so ma penso che ci sia sempre più bisogno a Parma di persone che dicano ciò che fanno e che facciano ciò che hanno detto.
In altre parole c’è bisogno di un nuovo respiro per l’ambiente di Parma. Basta poco, cambiare si può.

(*) Parma Repubblica – Rosso Parma – Parma Quotidiano

(**) Gazzetta di Parma di Domenica 07/08/2016

Fuori c’e’ caldo

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Probabilmente è il caldo estivo. Allora d’estate molta gente va in ferie. Totalmente. Fra un fritto misto al limone e un bicchiere di vino bianco freddo proviamo a buttare un occhio su una notizia banale e balneare.

A metà luglio 2016 ho riscontrato un’anomalia all’interno del sito internet comunale.
In precedenza avevo chiesto alla pubblica amministrazione di inserire il Movimento 5 stelle Parma nella composizione del Consiglio Comunale del sito istituzionale del Comune di Parma.
Ora dopo una serie di richieste all’Ufficio di Presidenza, questi prende tempo rifiutandosi di fatto di inserire il logo del Movimento 5 Stelle Parma accanto al relativo gruppo consiliare.
Niente di grave, certo non sono questi i problemi che interessano alla città.

La risposta del comune è in sintesi questa: Poiché risulta che il logo del Movimento 5 Stelle Parma sia uguale ad un logo precedentemente inserito (quello della maggioranza che appoggia il sindaco sospeso dal Movimento 5 Stelle), il logo medesimo non va pubblicato nel sito del Comune, in attesa di istruzioni. Che è come dire “Fino a prova contraria per la posizione che ricopro devo avere per forza ragione io”. Un cane che si morde la coda.

Io non lo so ma il fatto di rimbalzare contro il solito muro di gomma è l’ennesima conferma che l’attuale amministrazione lavora ormai ai confini della realtà entrando a pieno titolo nella metafisica istituzionale. Ormai è chiaro come il sole che lo scopo quotidiano di questa attuale maggioranza ducale sia quella di sopravvivere fino al giorno dopo in un orizzonte di breve, brevissimo termine.

Sarebbe invece opportuno cercare il dialogo coi cittadini e con le istituzioni, anche con quei politici che fanno parte dell’opposizione (anche se sono del Movimento 5 Stelle). Ma spero ancora che arrivi un po’ d’acqua a rinfrescare gli animi e le idee.

Sito del Comune di Parma col M5S senza logo

 

Alla mia città

Cattura

Apprendo dagli organi di stampa (fonte sito on line di Parma Repubblica) <<che i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale (sezione di Parma) con sentenza dei giorni scorsi hanno condannato il Comune di Parma accogliendo il ricordo di proprietari di terreni espropriati.
Si tratta di un lungo contenzioso che riguarda la realizzazione della strada di collegamento tra via Venezia e via Magellano a Parma.

Ecco cosa scrivono i giudici “(…) la condotta dell’Amministrazione, che ha disposto l’acquisizione di un bene già acquisito e non più restituibile ai proprietari in quanto irreversibilmente trasformato all’evidente fine di rideterminare in un importo irrisorio l’importo già liquidato in favore dei ricorrenti (…). In ragione della gravità della descritta condotta che ha determinato ulteriori oneri finanziari a carico dell’Amministrazione si dispone la trasmissione della presente sentenza alla Procura Regionale della Corte dei Conti per le eventuali valutazioni di competenza a carico del Dirigente responsabile”.

Il Comune di Parma è stato quindi condannato a pagare le spese legali più una sanzione pecuniaria. Inoltre dovrà sborsare un risarcimento di quasi mezzo milione stabilito dal Consiglio di Stato che nella sentenza ha parlato di “uso abusivo del mezzo processuale” da parte dell’Amministrazione Pubblica. Di tutta la questione se ne occuperà la Corte dei Conti. >>

Questo ennesimo debito fuori bilancio era sbarcato in Consiglio comunale l’8 marzo 2016. Già allora evidenziai l’assurdità di una proposta di delibera portata in Consiglio dove la cifra partiva da 64.000 euro nel 2004 per arrivare al totale astronomico finale di 853.000 euro nel 2016, oltre 10 volte la cifra iniziale come da Sentenza del febbraio 2015 della Corte d’appello di Bologna. (Leggi il mio post del marzo 2016 in merito).

Da anni evidenzio l’incapacità degli attuali amministratori di non riuscire a dare un’impostazione diversa, di verifica dei fatti e delle carte sui debiti fuori bilancio.
Da anni evidenzio l’incapacità di gran parte dei consiglieri di maggioranza che approvano queste delibere con quello che ritengo un senso di pigrizia mista a noia ed indifferenza.
Da anni evidenzio che si devono leggere e studiare bene le carte, che si deve dibattere nelle Commissioni consiliari, che si devono intraprendere tutte le azioni necessarie per trovare i responsabili e le cause di questi debiti fuori bilancio affinché si possa dare un segno forte di cambiamento, una scossa a questa amministrazione che sembra politicamente addormentata.
Ebbene nessuna risposta degna di significato mi è mai arrivata.

Penso che tutta questa storia dei debiti fuori bilancio sia vergognosa e che anche i cittadini la trovino legata a un profondo senso di ingiustizia. Per aver espresso quest’opinione sono stato definito un demagogo. In genere per questi debiti fuori bilancio (che si sono sgranati in questi anni senza la minima azione politica della maggioranza in Consiglio comunale, il massimo organo istituzionale di rappresentanza politica cittadina) ho votato contro in questi anni, assumendone sempre le responsabilità.

Questa ultima sentenza del TAR evidenza la correttezza del mio operato in coerenza col programma 5 stelle e coi valori che esso incarna.
Speriamo che la Procura della Repubblica oltre alla Corte dei Conti sappiano fare 2+2 e che non sia necessario rivolgersi a programmi TV come “Le Iene” o “Report” di Milena Gabanelli! 
C’è da sperare che i conti vengano fatti prima della decorrenza del termine di prescrizione secondo un copione molto frequente nella storia della giustizia italiana.

Ecco un altro dei motivi che mi ha convinto che non potevo più restare con una maggioranza del genere, di fatto separata dal Movimento 5 Stelle.
Io penso che in politica ci sia bisogno di azioni semplici e di puro buon senso e che il vento stia cambiando.
Penso che per la nostra Parma occorra una politica chiara, corretta, trasparente; una politica che non si attacchi a lettere e testamenti che fanno tornare alla mente le immagini poetiche dei governanti impiegati, degli avvocatucci unti di brillantina e dei funzionari liberali.

Dobbiamo invece immaginarci una città con un ritrovato senso di comunità e che sia davvero più sicura e serena. Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte.
Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Un giro in bici

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Un giro in bici per compensare i fumi dell’inceneritore

C’è chi si fa un giro a piedi per smaltire i fumi dell’alcool dopo una sbronza al bar e c’è chi si fa un giro in bici per compensare i fumi di un inceneritore dopo una delibera.

Ebbene si. Oggi 12/7/16 in Consiglio Comunale si è discusso sulla delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio (variazione al bilancio 2016-2018) e verifica dello stato di attuazione dei programmi.

Fra le varie voci prese in considerazione per stabilire gli equilibri di bilancio ne ho trovata una che riguarda i maggiori proventi di spesa corrente per 166.000 euro circa destinati al conto capitale corrispondenti a oneri da parte del gestore Iren Ambiente SpA per il Piano ambientale integrato per la gestione rifiuti nel territorio provinciale (PAIP), come da nota del 19/02/2016 e destinati alla realizzazione di piste ciclabili. In pratica si accetta una pista ciclabile come compensazione dalle emissioni dell’inceneritore. Ho chiesto copia del documento che veniva citato nella delibera in questione e mi è stato risposto che avrei dovuto fare una richiesta di accesso agli atti.

Ancora una volta la distanza siderale fra la maggioranza un tempo penta stellata e il Movimento 5 stelle Parma all’opposizione si evidenza nella risposta che ricorda quella di un leguleio o di un avvocato codino di memoria pasoliniana.
Invece di considerare il PAIP come opera prioritaria per l’impatto a livello sociale, territoriale, ambientale ed economico definendo un piano strategico per l’esercizio di tutte le attività di competenza comunale relative al PAIP medesimo, come da delibera di natura politica approvata alla unanimità ad ottobre 2014 in Consiglio comunale, la Giunta non porta un documento così importante come la nota citata nella delibera in questione.

In pratica la Giunta e la maggioranza silente hanno abdicato al legittimo contrasto all’inceneritore dimostrando ancora una volta di aver tradito le promesse elettorali. Molti cittadini avevano infatti votato il 5 stelle proprio per questa chiara e semplice promessa elettorale.
Promesse da marinai, si dice, presto fatte e presto dimenticate.

Io non lo so ma se fossi sindaco invece di prendermela coi cittadini che vengono in Commissione Consiliare per far valere il loro diritto di cittadinanza attiva, cercherei di mantenere le promesse elettorali e farei di tutto per dare dignità e rispetto all’ambiente e ai cittadini di Parma.

Io non ho votato favorevole a questa delibera anche se ho ribadito che il governo centrale toglie sempre di più alle amministrazioni locali. Ma questa non era una delibera tecnica come qualcuno voleva farci credere. Si trattava di una delibera con una chiara matrice politica. Accettare pochi soldi per una pista ciclabile a parziale compensazione del “termo” mi sembra una cosa priva di senso.

L’assessorato al bilancio, i conti che devono sempre tornare e i conti che non tornano mai.
Questo assessorato (come quello all’ambiente d’altronde) mi sembra ormai che abbia come unico scopo quello di sopravvivere al giorno seguente in un orizzonte di breve termine.

C’è bisogno di un respiro nuovo per Parma. Basta poco, cambiare si può.

La crisi della rappresentanza politica

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Si può senz’ombra di dubbio affermare che oggi in Italia, Parma ne è un degno esempio, esiste una crisi della rappresentanza politica. I politici attualmente al potere non rappresentano minimamente la quotidianità della cittadinanza.
Scherzando col mondo della fisica si potrebbe arrivare ad affermare che l’energia profusa per rincorrere il potere, una volta raggiunto, si trasforma non in energia del cambiamento ma in energia della conservazione della cadrega. Da quel momento ci si dimentica semplicemente di quel che è stato e spesso ci si barrica a palazzo  avocando a sé trombettieri e prosseneti.

Ma allora oggi in Italia cosa potrebbe fare la politica, a partire da quella locale, per cercare di rappresentare davvero in modo reale il paese? Qual è oggi il senso del politico per la città?
Io non lo so ma si potrebbe iniziare col rispettare le promesse elettorali. Ovvero non solo dire ciò che si farà ma fare ciò che si è detto. Mantenere le promesse del programma elettorale altro non è che il rispetto del patto dei politici con la città. Si chiama coerenza.

Io ad esempio, se fossi al governo di una città in piena crisi economica, ambientale, etica e valoriale, proporrei in modo forte e chiaro il referendum come mezzo per cambiare davvero i regolamenti comunali spesso oscuri e ambigui proprio per mantenere lo status quo. Si potrebbe partire dal bilancio partecipativo attraverso una consultazione diretta della città. Oppure con una vera pianificazione partecipata del piano regolatore urbanistico (che a Parma si chiama PSC, piano strutturale comunale).

I politici invece hanno la pretesa di portare avanti ciò che ritengono sia giusto spesso infischiandosene delle promesse elettorali.
Il ruolo del politico deve essere anche e soprattutto quello di indicare una direzione che porti ad una autonomia di pensiero e che porti ad una consapevolezza dei cittadini di poter incidere davvero nella vita della comunità.

Occorre ascoltare i cittadini, chiedere la loro opinione sulla gestione dei soldi pubblici. Ma anche cosa ne pensano della gestione della raccolta dei rifiuti, della mobilità pubblica e dei suoi costi esorbitanti; cosa ne pensano del senso di sicurezza ormai ai minimi storici dai tempi del dopoguerra, della totale mancanza di lavoro dei nostri giovani e dell’assenza della pubblica amministrazione nell’affrontare questo dramma che coinvolge la quasi totalità delle famiglie; occorre chiedere ai cittadini cosa ne pensano nel mancato rispetto costituzionale a garantire la possibilità di una casa per tutti come un diritto alla dignità di ogni essere umano. Occorre chiedere ai cittadini cosa ne pensano del cantiere che partirà in autunno per la realizzazione di uno dei più grandi centri commerciali della regione e che porterà probabilmente alla chiusura di molti negozi di vicinato senza che il comune faccia o dica davvero qualcosa di utile.

Certo molti temi locali possono essere affrontati solo partendo da una strategia nazionale ma i comuni devono farsi carico di attivarsi con tutte le forze possibili e gestendo in maniera prioritaria tali temi, togliendo dai primi posti dell’agenda istituzionale i tagli dei nastri di opere che non si finiranno mai o che sono spesso finte e inutili (vedasi il Ponte Nord costato 25 mln di euro e dopo 4 anni senza destinazione se non quella di improbabile dormitorio per disperati senza tetto).

Oggi io so che i partiti hanno un ruolo ridomandante e autoperpetuante. I loro compito dovrebbe essere ridotto a vantaggio della popolazione o di movimenti che ne rappresentino degnamente le istanze reali e non virtuali.

Prospettive
Occorre pertanto che i cittadini disegnino, insieme a rappresentanti degni, la prospettiva di un governo locale fatto di buon senso e di azioni semplici, portate avanti attraverso una trasparenza radicale. Solo così si possono davvero cambiare le cose e non assistere più all’alternanza di giunte considerate tubi digerenti delle passate amministrazioni.
Ora si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che l’amministrano.
Occorre immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia davvero più sicura e serena.
Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte.
Occorre immaginarla bene la nostra città, il nostro territorio e il nostro ambiente troppo spesso umiliato.
Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Fabrizio Savani – Movimento 5 Stelle Parma

Scarica l’articolo – La crisi della rappresentanza politica

La rivoluzione gentile

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E’ il trionfo di due donne e del Movimento 5 Stelle. E’ la vittoria del 5 stelle che ha praticamente sbaragliato ovunque nei venti comuni dove era al ballottaggio. La forza del nuovo, la forza dei cittadini che sono al centro del paese ha finalmente vinto in modo evidente.

Al termine dei ballottaggi delle amministrative di ieri infatti hanno vinto i cittadini che credono nella forza delle idee che promuovono il vero cambiamento.

Ha perso la vecchia politica. Il partito democratico/democristianio e Renzi hanno preso delle bastonate e hanno visto le stelle.

Una sconfitta netta ed inequivocabile.

Ora coloro (pochi fortunatamente) che non credono nelle idee del movimento o che le usano per i loro fini personali sarebbe meglio che si facessero da parte. Per loro il messaggio subliminale delle elezioni amministrative è forte e chiaro: Basta, lasciate in pace i cittadini ed andate a casa!

Coloro che hanno usato la politica in stile ancien régime e che si sono accampati nelle istituzioni devono avere il coraggio finale di ammettere la loro inadeguatezza ed autorottamarsi.

Il vento sta cambiando e travolgerà i trasformisti della vecchia politica, quella fatta di compromessi.

 

Grazie Beppe Grillo e grazie Gianroberto Casaleggio!

http://www.beppegrillo.it

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Il flop dei Consigli comunali volontari

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A fine maggio 2016 abbiamo assistito all’ennesima prova di disagio da parte di vari cittadini verso un’amministrazione da tempo impermeabile alle esigenze della comunità.

Stiamo parlando di una trentina di Cittadini Volontari eletti nei nuovi Consigli di quartiere che in una lettera aperta al Sindaco evidenziano una costante incapacità di ascolto e la mancanza di un semplice percorso politico come quello della partecipazione.

Nel programma elettorale era scritto chiaramente il tema della partecipazione anche attraverso il bilancio partecipativo.

Forse consigliata da quei dirigenti che il Sindaco non ha scelto ma che ha voluto mantenere tutti all’interno dell’amministrazione cittadina, si rispolverano le circoscrizioni di quartiere; vengono chiamate Consigli di Cittadini Volontari ma di fatto non si forniscono metodi efficaci per attuare la partecipazione al processo decisionale della politica.

La conseguenza denunciata è evidente: frustrazione, litigi, polemiche e nessun risvolto positivo.  Questo è quanto emerge in sintesi dalla lettera aperta di vari Cittadini.

Il Sindaco ancora una volta si dimostra culturalmente inadeguato al suo ruolo istituzionale e reca danni politici e dissapori persino ai Cittadini.

Ho sempre ribadito ad onor del vero che abbiamo ereditato una gestione commissariale con milioni di euro di debito ma i Parmigiani hanno eletto dei dipendenti con un programma elettorale, un patto, un contratto.

In quattro anni di politica, in gran parte contraria allo spirito del M5S, l’Amministrazione ha tagliato in maniera lineare e ha messo le mani nel portafogli di tutti, indipendente dalle capacità di reddito, accantonando risorse che potevano essere utilizzate anche per avviare il bilancio partecipativo, come era stato promesso in campagna elettorale. Invece niente.

Una delle proposte del cambiamento del vero Movimento 5 Stelle era anche questa, consentire alla cittadinanza di poter decidere come spendere una parte del bilancio con un percorso chiamato bilancio partecipativo, già sperimentato da anni in vari parti d’Italia e del mondo.

Questa maggioranza che grazie alla sua condotta non rappresenta più il Movimento 5 Stelle tradisce gli elettori a livello politico e persegue i metodi tipici della vecchia Amministrazione.

Un altro esempio di condotta inadeguata è quella del consumo del suolo. Alcuni anni fa, per regioni di sicurezza, si è demolita e ricostruita la scuola Racagni. Nell’edificio l’esistente biblioteca di Alice non ha potuto trovare spazio nell’edificio.

L’Amministrazione ancora una volta va in direzione contraria al programma elettorale. Sembra infatti che si voglia ricostruirla consumando il verde pubblico, anziché impiegare gli immobili pubblici e privati inutilizzati presenti nel quartiere Pablo.

Con questa scelta inadatta si andrebbe ad aumentare il carico urbanistico creando affollamento ed eliminando il verde pubblico così caro ai cittadini di Parma.

E pensare che sarebbe sufficiente adottare il buon senso e mantenere la promessa elettorale.

Basterebbe dare dignità al Consiglio comunale e approvare una variante al Piano Operativo Comunale (lo strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell’arco temporale di cinque anni).

Si potrebbero individuare le aree già urbanizzate ed inutilizzate o sottoutilizzate dove erigere opere pubbliche utili alla cittadinanza come appunto la biblioteca di Alice.

Il tutto potrebbe poi passare attraverso il bilancio partecipativo. Io non lo so ma a me sembra che ormai il mandato della Giunta sia scaduto come il latte andato a male. Siamo fuori tempo massimo.

L’amministrazione di un Sindaco sospeso (come quello del caffè al bar) ha rinviato di anno in anno il bilancio partecipato, previsto nel programma 5 stelle.

La città se n’è accorta e adesso penso che farà fatica a credere alle solite e roboanti dichiarazioni da preludio di campagna elettorale.

 

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Il senso del sindaco per la città

 

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In questi giorni si parla in Italia del movimento 5 stelle solo per le beghe di partito sul sindaco di Parma.

I media locali e nazionali hanno ampliato a dismisura le velleità di un uomo la cui inconsapevolezza lo porta ad immaginare situazioni irreali come quella di intentare una possibile causa ad un movimento politico o un ricorso al TAR. [1] [2]

Oggi, 23 maggio 2016, è stata indetta una conferenza stampa dove evidenzierà le controdeduzioni alla sospensione arrivata dal movimento 5 stelle. [3]

Usa una sede istituzionale per problemi tutti interni al movimento. Penso che non sia corretto e penso che non riuscirò mai ad abituarmi a questa contaminazione valoriale dove tutto sembra assurdo: niente è com’è perché tutto è come non è, e viceversa! (Alice docet).

Martedì 24 maggio 2016 in Consiglio comunale non si dibatterà della questione che ha portato a questa situazione: l’affaire Teatro Regio con l’avviso di garanzia.

Mi sembra che il sindaco voglia evitare il dibattito perché convinto che la miglior invenzione per l’amministrazione politica sia quella del pensiero a senso unico.

La gestione della cosa pubblica è sparita sostituita dalle ambizioni personali troppo ingombranti per una singola città. Ma gli italiani sono davvero interessati a questa deriva?

L’unica cosa rilevante è che il sindaco di Parma non ha informato i suoi concittadini di aver ricevuto un avviso di garanzia. Hanno dovuto saperlo solo mesi dopo dagli organi di stampa.

In questi giorni il sindaco ha partecipato a numerosi intrattenimenti televisivi attaccando per l’ennesima volta il movimento 5 stelle e spostando l’attenzione pubblica con una narrazione incomprensibile.

L’aspetto singolare di questa storia è che il sindaco di Parma attribuisce ai responsabili del M5S un comportamento speculare al suo operato durante i quattro anni del mandato.

  • Ma perché il sindaco di Parma non ha informato subito i cittadini e si è mostrato reticente?
  • E perché di fatto il Sindaco ha politicamente “tradito” la fiducia dei suoi concittadini?
  • E ancora, perché Grillo e il direttorio del movimento 5 stelle hanno perso fiducia nei confronti del sindaco di Parma?
  • E infine perché il sindaco di Parma reagisce in maniera scomposta svicolando dalle sue responsabilità politiche?

In questi anni l’ex portavoce penta stellato ha cercato di costruire una narrazione infondata e fantasiosa: quella di essere diventato Sindaco grazie alle sue capacità. Senza il disastro prodotto dai politici precedenti e il sostegno di Grillo nessuno di noi sarebbe stato mai eletto.

Ancora oggi, nelle sue reazioni scomposte, cerca la visibilità mediatica sui circuiti nazionali per auto referenziarsi e tentare di cancellare la storia dei fatti e cioè che siamo diventati politici eletti poiché gli altri hanno fallito; ma soprattutto grazie a due fattori determinanti: la partecipazione dei cittadini e l’immagine del personaggio pubblico Beppe Grillo.

Ogni consigliere eletto sapeva di non essere all’altezza del ruolo ma anziché restare umili (ovvero la capacità di avvicinarsi a chi sapeva) e studiare le carte, si è preferito adeguarsi velocemente ai vizi dei vecchi politici. In una parola si sono istituzionalizzati nell’anima.

Venendo ora al Teatro Regio, lo si può considerare come la fase finale di una serie ininterrotta di posizioni contrastanti fra diverse azioni del sindaco e i valori che incarna il movimento 5 stelle.

La comprensione dell’affaire Teatro Regio è rapida come una fucilata. Basta leggere la lettera aperta del dott. Carmelo Di Gennaro, fra gli esclusi per la carica di direttore. Se ne riportano alcuni stralci:

«[…] la cosa curiosa, però, è che lei e il suo Movimento, i 5 stelle, siete scesi in politica e avete preso milioni di voti dichiarandovi contro i vecchi metodi della politica, metodi che giustamente avete bollato come poco trasparenti, poco chiari. Il problema è che poi, alla fine dei conti, tali metodi li applicate anche voi. […] Improvvisamente blocca il procedimento [Pizzarotti e Ferraris ndr], dando così apertamente il fianco a chi la accusava di manovre poco chiare. Noi candidati veniamo tenuti all’oscuro di tutto per altri due mesi, sino a che, qualche giorno fa, non arriva una laconica lettera dall’Ufficio del personale del Regio, nella quale ci si comunica che la “procedura si è conclusa senza esito”» [4]

Chi davvero ha danneggiato l’immagine del M5S in questi anni? Io non lo so ma penso che sia stato proprio il sindaco di Parma che col suo comportamento ha di fatto oscurato la luce delle stelle sotto il cielo ducale.

Già dei dubbi sorgono fin dall’inizio della narrazione pseudo grillina: dopo poche ore dall’elezione a maggio 2012 il sindaco di Parma dà lustro alla sua immagine con un servizio fotografico su “Chi” il settimanale del gruppo Mondadori diretto da Signorini.[5] Seguiranno diverse comparsate sui network nazionali.

Altri dubbi nascono dalla cena “segreta” con Villani, allora esponente di Forza Italia e vice presidente Iren, il gruppo multiutility dell’inceneritore di Parma. [6]

Si prosegue sol sindaco di Parma che dichiara che non ha mai promesso di chiudere il termo di Parma. L’avviamento dell’inceneritore poteva essere evitato e non sono state giocate tutte le carte a disposizione da parte l’amministrazione cittadina. Il Consiglio comunale all’unanimità ha votato ad ottobre 2014 una delibera di indirizzo politico incaricando la Giunta a realizzare vari obiettivi fra i quali:
a) strategia di riduzione dei rifiuti anche attraverso la raccolta differenziata;
b) riconversione dell’inceneritore con un sistema di trattamento a freddo dei rifiuti che prevede costi di gestione inferiori rispetto al sistema attuale (a caldo);
c) tema della tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia;
d) separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti;

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che lo aveva approvato con una delibera passata alla unanimità.

Come risultato finale la maggioranza ha pensato bene di cacciare il presidente della Commissione Ambiente che aveva organizzato i lavori sulla relazione d’indagine del termo.

Con questa epurazione si è assistito una separazione fra politica e ambiente, una vera e propria frattura fra buon senso e burocrazia partitica.

Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) [7] ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private.

Altra perla è una affermazione del sindaco: «a Parma ci sono troppi parchi» avendo come unica stella polare politica il senso di austerità indotta dal pareggio di bilancio e dalla riduzione dei costi per i diritti dei cittadini, come il verde pubblico.  [8]

Altro imbarazzo quando si scopre che la società di riscossione del Comune, Parma Gestione Entrate, sembra non fosse iscritta all’albo dei soggetti accreditati per farlo e la visita della Guardia di Finanza che esegue controlli su PGE (gennaio 2015); infine vengono indagati i vertici di PGE (avvisi di garanzia con l’accusa di usura, peculato e falso ideologico) e successivamente in un infuocato Consiglio comunale vengono annunciate le dimissioni del CdA di PGE. [9]

Altro passaggio di questa istituzionalizzazione politica fu il tentativo del sindaco di auto referenziarsi nel M5S, comportandosi come un segretario di partito quando organizzò autonomamente, senza essere in alcun modo concordato né con lo staff del M5S né con Beppe Grillo, l’evento della convocazione dei candidati sindaci delle gare amministrative. Presi pubblicamente le distanze da tale evento e non vi partecipai. Al primo incontro di aprile 2013 ne seguì un altro nel marzo 2014. [10]

Pizzarotti si presentò per recitare la parte del maestro nei confronti degli eletti del M5S, non per costruire ma per delegittimare gli altri e promuovere se stesso. Mi ricorda Renzi nel ruolo di rottamatore e dello scalatore del suo partito. [11]

Le improbabili spiegazioni che il sindaco rilascia evidenziano il fatto che non rappresentare più il M5S conoscendo bene le ragioni del suo cosiddetto isolamento. Da tempo coltiva il desiderio di accreditarsi presso altri soggetti politici come un uomo politico capace e uno statista alternativo.

Diverse scelte politiche lo testimoniano. La prima è l’approvazione a giugno 2013 della Governance Iren targata PD che politicamente lo conduce dentro ANCI, uno scambio di “interessi” che mostrano il modus operandi tipico della vecchia politica da prima repubblica.  [12]

La seconda è l’intesa per le elezioni provinciali proprio col partito renziano (poi fortunatamente saltata). [13]

La terza è la volontà di non partecipare alla campagna elettorale per le elezioni regionali ER aiutando di fatto l’egemonia del PD. Anche su questa decisone del sindaco e del gruppo M5S in comune, presi la distanza dal pensiero unico. [14]

Tali scelte esprimono un’idea politica opposta al M5S sia perché le multiutilities sono l’espressione politica del potere verso la privatizzazione degli utili attraverso oligopoli e concessioni pubbliche sia perché il M5S non è interessato alle Province, di fatto trasformate in carrozzoni politici locali togliendo ai cittadini la possibilità di votare direttamente gli eletti.

Altre scelte lo connotano a mio avviso come liberista e hanno contribuito ad aumentare la distanza fra i valori 5 stelle e l’amministrazione politica di Parma.

Il debito pubblico. Non è stato gestito il debito con una politica di trasparenza radicale, non sono stati aperti i conti alla città con dibattiti pubblici e con una pianificazione partecipata della gestione del debito. Il debito non era colpa del M5S locale ma con la sua arroganza di gestirlo in modo autonomo si sono tarpate le ali ai cittadini. Si è poi rinunciato nei confronti degli istituti di credito a controllare la presenza di anatocismo, con la conseguente ricaduta negativa sull’intero bilancio e sui servizi sociali necessari per i ceti meno abbienti.

I debiti fuori bilancio. Dall’inizio del mandato elettorale sono stati approvati svariati milioni di euro come debiti fuori bilancio. La scelta politica fu quella di avviare azioni di responsabilità nei confronti di quegli eventuali politici e funzionari che avevano favorito la pessima gestione di soldi pubblici in contrasto con la normativa contabile vigente in materia. Nonostante questo argomento fosse determinante per il buon andamento della pubblica amministrazione della città, non ci siamo comportati come i nostri elettori volevano. Non c’è stata la volontà politica di accertare le cause e portare avanti delle azioni di responsabilità; ricordo che dopo 5 anni va tutto in prescrizione. [15]

Referendum. Come dimenticare la scelta di negare un referendum ai cittadini, e la esternalizzazione dei servizi scolastici favorendo in tal modo gli interessi dei privati e andando in direzione opposta al programma elettorale che prevedeva l’aumento della internalizzazione?

E l’indirizzo politico per vessare i cittadini attraverso le multe – 10 milioni di euro previsti nel bilancio 2015 del Comune [16] – mentre c’è l’imbarazzante vicenda delle multe “annullate alla casta”? [17]

Onorificenza. Il sindaco entra anche a far parte del ristretto club dell’Ordine Costantiniano, che alcuni vedono come una sorta di massoneria locale, pur di area cattolica. Sono tutti i sintomi di una condotta in continuità col passato. [18]

Urbanistica. La scelta di non toccare l’obsoleto piano strutturale comunale ha avuto l’effetto dannoso di proseguire di fatto col consumo di suolo e di impedire uno sviluppo sociale della comunità secondo le idee del M5S e lasciando tutto l’indotto delle costruzioni dentro l’esplosione della bolla speculativa.

Si doveva cambiarlo con una pianificazione partecipata che non c’è stata.
La parola d’ordine era “consumo del suolo zero” ribaltando l’impostazione precedente di Parma città cantiere in “Parma città della rigenerazione urbana verde e sostenibile”.

Abbiamo lasciato fino ad ora immutato il Piano Strutturale Comunale ovvero il piano regolatore urbanistico di Parma.

La visione tecnica e valoriale del PSC rimane ad oggi sostanzialmente quella delle Giunte precedenti.
Avevamo promesso di cambiare l’urbanistica a Parma e il nostro mandato elettorale è ora agli sgoccioli.

Avevamo la possibilità di eliminare tutte le aree di espansione e questo non è ancora stato fatto. Ora mi sembra evidente che si è preferito lasciare le cose come stavano.

Non siamo riusciti a fermare questa macchina burocratica volta al mantenimento dei diritti acquisti che io invece giudico dei vecchi ed ingiusti privilegi che la città non si può più permettere. Basti pensare che nello scorso Consiglio Comunale abbiamo approvato un Piano Urbanistico Attuativo (le vecchie lottizzazioni) che di fatto approva la possibilità di realizzare un ulteriore centro commerciale a Parma. Infine ad ottobre 2016 partirà la realizzazione di uno dei più grandi centri commerciali della regione. [19]

La Giunta afferma che il nuovo piano verrà portato in Consiglio a breve. In ogni caso è già stato dichiarato che: “Però non vogliamo essere dei talebani, sposando una visione di deindustrializzazione: il manifatturiero per noi è assolutamente importante, Parma è una delle principali realtà a livello europeo. La disponibilità di aree per la realizzazione di nuove aziende è un tema fondamentale. Non rinunceremo a questa eccellenza del territorio, sia nel settore dell’agroalimentare che del farmaceutico”.  [20]

Voglio vedere se le aree non edificate saranno riclassificate come terreno agricolo o inedificabile.

Espulsione di Nuzzo. Una nota importante merita il discorso della cacciata del consigliere di maggioranza Nuzzo. Si era astenuto sulla votazione del bilancio. Per estrometterlo il gruppo 5 stelle si inventò un regolamento di gestione del gruppo di maggioranza medesimo e lo si rese retroattivo affermando che chi votata contro era fuori.

Espulsione di Savani. Mi rifiutai di firmare un regolamento che di fatto cacciava chi non lo avesse firmato, che diceva che si doveva votare sempre conformemente alla maggioranza tranne per i temi di natura etica, che i temi di natura etica li stabiliva la maggioranza. Me ne andai da un gruppo che aveva da tempo intrapreso una deriva antidemocratica. I fatti mi stanno dando ragione. [21]

Considerazioni finali

Ecco cosa prevedeva il programma di Parma ai primi punti: democrazia diretta e trasparenza, connettività libera e gratuita, ambiente e rifiuti zero, acqua pubblica, agricoltura, energie rinnovabili, urbanistica e consumo suolo zero, mobilità sostenibile.

Partiamo dai dati, quelli elettorali a Parma ad esempio.

  • Alle comunali di Parma del 6 maggio 2012 il 5 stelle raccolse 13.817 voti (19,90%).
  • Alle elezioni europee del 25 maggio 2014 il 5 stelle a Parma raccolse 16.248 (19,02%).
  • Alle regionali del 23 novembre 2014 il 5 stelle a Parma raccolse 6.027 voti (13,51%).

L’immagine del Sindaco in questi anni non ha avuto alcun effetto di traino per le elezioni locali, anzi la sua condotta ha tolto consensi, da 13.817 voti del 2012 (comunali) a 6.027 voti del 2014 (regionali); tutto questo nonostante l’enorme spinta mediatica nazionale che ha favorito il M5S Parma, con uno storytelling farcito di speranza ed ottimismo verso il cambiamento.

La recente sospensione del sindaco di Parma, la sua reazione politica sgrammaticata disvela ora a tutti il suo profilo che ha condizionato negativamente il mandato elettorale disarticolando gli obiettivi del programma.

Come ho più volte dichiarato in Consiglio comunale la responsabilità politica del mancato rispetto del contratto con gli elettori è soprattutto dei consiglieri di maggioranza dato che è il Consiglio il maggior organo politico cittadino che ha il potere di indirizzo e di controllo nei confronti del Sindaco e della Giunta.

Le dichiarazioni di sostegno dei miei ex colleghi cercano di raccontare la favola della coerenza ai valori del M5S. Ricordo che a marzo 2014 fu convocata una riunione di maggioranza dove si discusse l’uscita o meno dal M5S a seguito della nota vicenda dell’espulsione di cinque parlamentari dal movimento. [22] Prendo sempre appunti alle riunioni.

Io non lo so ma penso che Pizzarotti resti nel M5S perché politicamente strumento di altri soggetti politici. Il gruppo 5 stelle a Parma è più volte stato critico nei confronti della gestione organizzativa del M5S. Ma questo penso sia normale e penso che faccia parte di una sana e legittima democrazia.

Trovo invece inopportuno ed ingiusto strumentalizzare i problemi del movimento per costruirsi una carriera personale. “Abusare” della propria posizione politica per ostentare meriti inesistenti è un’azione ora visibile a tutti.

La condotta politica del sindaco di Parma, nota ai consiglieri e ai veri attivisti di Parma (quelli che sono volati via come pernici nella stagione di caccia appena capito l’aria che tirava) ha coltivato situazioni opposte al programma 5 stelle ducale.

Voglio concludere con una nota positiva. Io non ho nulla di personale contro il sindaco e penso che il movimento 5 stelle a Parma abbia portato un vento di cambiamento e molte speranze di un senso di cittadinanza per gli abitanti di Parma. Ora si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia più sicura

Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte.

Occorre immaginarla bene la nostra città, il nostro territorio e il nostro ambiente troppo spesso umiliato.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Fabrizio Savani – Movimento 5 Stelle Parma

 

[1] Fonte http://www.huffingtonpost.it/2016/05/17/pizzarotti-ricorso-tar_n_10005000.html

[2] Fonte http://www.corriere.it/politica/16_maggio_14/pizzarotti-il-movimento-ha-sbracato-loro-non-ha-senso-restare-potrei-anche-fargli-causa-7987f9d8-193f-11e6-a60e-5fac25fd8ba7.shtml

[3] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/05/22/news/parma_conferenza_di_pizzarotti_lunedi_memoria_contro_espulsione_m5s-140345462/

[4] Fonte: http://www.parmatoday.it/cronaca/teatro-regio-carmelo-di-gennaro-pizzarotti.html

[5] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2012/06/01/foto/pizzarotti_al_settimanale_chi_comanda_mia_moglia-36359593/1/

[6] Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2012/07/05/pizzarotti-a-cena-con-villani/comment-page-1/

[7] Fonte http://www.anticorruzione.it/portal/public/classic/AttivitaAutorita/AttiDellAutorita/_Atto?id=a16733a90a77804203b216877a0eb609

[8] Fonte http://www.parmatoday.it/cronaca/parchi-pizzarotti-polemiche.html

[9] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/news/317771/-Parma-Gestione-Entrate-non-poteva.html

Fonte http://www.7per24.it/2016/03/22/parma-gestione-entrate-vertici-indagati-e-finanza-negli-uffici/

Fonte http://www.parmapress24.it/2016/03/22/15557/

[10] Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/14/parma-pizzarotti-incontra-i-candidati-sindaco-m5s-ma-il-luogo-e-lora-sono-segreti/914059/

Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/03/grillo-sconfessa-pizzarotti-mai-autorizzato-incontro-candidati-sindaco-m5s/901060/

[11] Fonte http://www.dirittodicritica.com/2014/11/20/matteo-renzi-federico-pizzarotti-m5s-beppe-grillo-53971/

[12] Fonte http://www.parmaquotidiano.info/2013/06/03/ghiretti-sulla-governance-iren-il-ruolo-di-parma-ridimensionato-a-fronte-della-nomina-del-sindaco-pizzarotti-allanci-e-la-stabilizzazione-di-bagnacani/

[13] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/politica/216555/Provincia–Pizzarotti-sfida-Grillo-e.html

[14] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2014/09/16/provinciali-e-regionali-2014/

[15] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/02/02/discorso-duscita-dalla-maggioranza/

[16] Fonte http://www.gazzettadiparma.it/news/parma/291115/Stt-e-Parma-Infrastrutture–confermati.html

[17] Fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/08/parma-prefetto-annulla-multe-a-consiglieri-m5s-buona-fede-pd-siete-la-casta/2707393/

[18] Fonte http://www.parmaquotidiano.info/2015/09/26/pizzarotti-accetta-onorificenza-dai-borbone-ora-fa-parte-dellordine-costantiniano/

[19] Fonte http://parma.repubblica.it/cronaca/2016/04/08/news/centro_commerciale_nell_ex_salvarani_ascom_parma_spaventata_una_citta_nella_citta_-137211075/

Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/04/12/in-un-paese-normale/

[20] Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2016/04/29/piano-strutturale-comunale-rilanciare-lagricolo-aree-per-il-manifatturiero/

[21] Fonte https://fabriziosavani.wordpress.com/2016/01/20/a-te-che-non-ami-i-servi-di-partito/

[22] Fonte http://www.repubblica.it/politica/2014/03/06/news/grillo_caccia_senatori-80337076/

 

Scarica l’articolo in pdf: osservazioni politiche 23 Maggio 2016 Fabrizio Savani

Sul referendum sulle scuole dell’infanzia

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Riassunto per chi si fosse perso dei passaggi di quello che sembra una presa per il naso da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini

4 maggio 2015: Il Comitato AttivarSi per l’Infanzia, nato grazie ad alcuni cittadini che capiscono che la Giunta di Pizzarotti vuole ampliare il numero dei posti da esternalizzare nella  scuola dell’infanzia comunale in netto contrasto col programma 5 stelle, deposita in Comune il quesito referendario: “Volete voi che il Comune di Parma mantenga la gestione diretta di tutte le scuole dell’infanzia comunali che il Comune stesso ha gestito direttamente nell’anno scolastico 2014/2015, adottando tutte le azioni e gli atti a tal fine necessari?”

Si tratta della prima proposta di referendum consultivo senza quorum a Parma.

12 maggio 2015: In   Consiglio Comunale passa la delibera sulla esternalizzazione della gestione delle scuole dell’infanzia comunali con un messaggio opposto al programma politico 5 stelle. La maggioranza del gruppo Pizzarotti si rimangia il programma elettorale deliberando in modo contrario al programma che infatti prevedeva la re internalizzazione della gestione delle scuole. E tutto questo per risparmiare 100.000 € per lo stesso servizio (la filosofia è sempre quella del massimo ribasso per i servizi al cittadino). A tanto vale la promessa politica sancita coi cittadini campagna elettorale!

Il Sindaco con la sua maggioranza schiaccia in tal modo l’opinione dei cittadini. Il tutto ovviamente senza il mio appoggio (in quanto contrario al programma 5 stelle) e senza quello del consigliere Mauro Nuzzo.

La delibera approvata, di fatto impedisce ai cittadini di pronunciarsi con un referendum consultivo, su un atto deciso in un bando di oltre 88 milioni di euro.

Quindi, prima gli asili comunali erano gestiti da personale comunale e altri da aziende esterne. Un comitato di cittadini chiede di indire un referendum per internalizzare la gestione come da programma elettorale. La delibera che va contro al programma elettorale viene approvata rendendo vano di fatto l’iter per il referendum che passa da senza quorum a senza senso.

3 giugno 2015: Dopo 30 giorni il parere sulla legittimità del quesito da parte della Commissione preposta, non viene emesso andando in tal modo contro il regolamento comunale stesso.

7 agosto 2015: il bando per la gestione delle scuole dell’infanzia comunali ha concluso il suo iter e parte delle scuole dell’infanzia che erano precedentemente a gestione pubblica, vengono affidate in gestione al privato. Da questa data diventa inutile il referendum che quindi muore nella culla

Lo statuto comunale infatti prevede che in pratica un referendum non possa andare contro una situazione di convenzione in essere (che in questo caso è avvenuta appunto il 7 agosto)

2 dicembre 2015: la commissione ritiene il referendum ammissibile nonostante la convenzione in essere.

11 dicembre:  Il referendum sugli asili? “Non è abrogativo e vincolante, ma consultivo. E’ impensabile abrogare la gara di Parmainfanzia”. E’ la risposta dell’assessore al Bilancio Ferretti al quesito sollevato sul tema del referendum consultivo sui servizi educativi chiesto dal comitato AttivarSi per l’Infanzia, ritenuto ammissibile nei giorni scorsi dopo sette mesi di attesa.

Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2015/12/11/referendum-asili-ferretti-impensabile-abrogare-la-gara/

12 aprile 2016: Sono trascorsi i 90 giorni per la raccolta firme. Il referendum quindi non si farà in quanto, come dice l’assessore Ferretti il referendum è consultivo e il Comune non ha voluto emettere un provvedimento che rendesse vincolante la consultazione del referendum come richiesto dal comitato promotore.

Ora appare chiaro che il referendum è stato asfaltato dalla Giunta e dal Sindaco che ha fatto di tutto per renderlo inutile tramite lungaggini burocratiche e bizantinismi tipici delle politica fossile.

Ora appare chiaro che il programma 5 stelle è stato tradito dalla Giunta e dal Sindaco.

Un grazie a tutti quei cittadini che si attivano e cercano di fare qualcosa per il bene della comunità.

Asili, a Parma niente referendum.

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