“Lei è ridicolo si informi, si convinca”

Succede anche questo a Parma, questa città straordinaria.

Leggendo i giornali, questa preghiera laica che ogni cittadino consapevole dovrebbe recitare ogni giorno, apprendo la questione del Consiglio Comunale del 22 luglio 2015 saltato per mancanza del numero legale. Mancavano vari assessori, il sindaco e il vece sindaco. Mancavano dei consiglieri e diversi di quelli presenti nei banchi dell’opposizione non hanno risposto all’appello del vice segretario comunale. Vedendo in seguito alcuni frammenti dei filmati mi torna alla mente una frase  di un film del grande Totò: “Lei è ridicolo, si informi, si convinca”. Io non c’ero ma ancora una volta chiedo scusa per questo spettacolo che mortifica le istituzioni e la Casa dei Cittadini. 

Noi del 5 Stelle abbiamo dimostrato che un gruppo di cittadini possono salire al governo della città ed amministrarla riducendo drasticamente  il debito nel giro di 3 anni e salvando il Comune dal fallimento.

Allora dove abbiamo sbagliato? Io non lo so, ma penso nella comunicazione, nell’arroganza e nella mancanza di dialogo, nella mancanza di un vero coinvolgimento della città, nell’ascolto, nella capacitò di provare una vera empatia verso i cittadini e verso coloro che non la pensano come noi.

Ma ha sbagliato anche l’opposizione che ha voluto che ci fosse un movimento come il nostro al governo della città. Ha voluto che ci fossimo noi sul muro di cinta a difendere il confine. Mentre l’opposizione si leccava le ferite e si riorganizzava dalla batosta avuta a livello locale, poteva bearsi nel denigrare il nostro operato mentre noi cercavamo di salvare il comune a un passo dalla bancarotta.

Certo abbiamo fornito diverse occasioni per essere denigrati ed attaccati. E’ chiaro che ufficialmente l’opposizione non voleva il 5 stelle su quel muro in Comune a difendere la città. Ma in realtà questa situazione la desiderava. Il 5 stelle usava parole come nuovo paradigma culturale, NO inceneritore, pianificazione partecipata, raddoppio degli alberi a Parma, impronta ecologica, stop consumo suolo, cittadinanza attiva. Per molti questi termini non sono altro che una barzelletta e l’opposizione ha sempre cercato di delegittimare la maggioranza ma questo fa parte dei giochi. Ecco senza di noi la città non si sarebbe risvegliata, senza di noi sul muro l’opposizione non avrebbe rialzato la testa e non avrebbe cercato di fare quel minimo di pulizia nelle sue stanze.

Ma al di là di queste considerazioni condivisibili o meno l’errore che mi pesa di più è stato quello di istituzionalizzarci. Abbiamo incominciato a pensare come le istituzioni. E’ come se avessimo passato gran parte della vita a palazzo. Pensavamo di essere indispensabili, di essere dentro per merito, di essere dei veri politici. Quando sono entrato ero convinto di poter realizzare quanto promesso. Pensavo di avere avuto in dono della ali che mi avrebbero fatto volare attraverso la realizzazione di un bellissimo programma. Pensavo di realizzare tutto questo attraverso delle scelte politiche condivise.

Alla fine la scelta politica che ho dovuto fare è molto semplice: o fai di tutto per vivere o fai di tutto per morire.
Ho imparato invece che la differenza in politica la fanno le persone. E ho imparato che i politici non sono tutti uguali e che la dignità vale molto di più dei compromessi al ribasso e di una poltrona con stipendio e voto favorevole incorporato.

Pensavamo di cambiare il mondo e il mondo ha cambiato noi (N. Palumbo).

Lei è ridicolo

Consiglio Comunale sul Bilancio previsionale 2015

Oggi 28/7/15 si è tenuto il Consiglio Comunale con all’ODG i vari interventi dei colleghi consiglieri sul bilancio di previsione 2015 (in leggero ritardo). Ecco una sintesi del mio intervento.
Voterò favorevole a questo bilancio di previsione per l’ultima volta penso.
Ho apprezzato gli sforzi da parte della Giunta per cercare di inserire varie tematiche ambientali individuate nel programma comunale e nelle linee programmatiche di mandato. Di questo rendo atto all’amministrazione comunale.
Dato che siamo ormai a metà del secondo tempo di questa gara vorrei davvero che la Giunta cambiasse marcia, mettesse la quinta, 5° come 5 stelle.
Abbiamo sicuramente fatto qualcosa di positivo per la città. Abbiamo dimostrato che per governare la città non occorre essere uomini di apparato o di partito. Abbiamo dimostrato che dei cittadini prestati alla politica possono gestire la cosa pubblica come un qualsiasi altro partito anzi meglio di un partito.
Ora però non basta l’onestà e la non militanza a logiche partitiche vecchie come il cucco. Occorre anche competenza e la voglia di perseguire il programma e gli impegni presi in campagna elettorale. Molto è stato fatto ma tanto ancora si può fare e quello che è stato fatto, diverse volte è stato fatto male. Basti pensare al Tartaruga un piccolo gioiellino ammirato anche all’estero e che abbiamo voluto perdere; basti pensare al bando sul servizio integrazione scolastica per gli studenti con disabilità, basti pensare alla gestione dei vari debiti fuori bilancio senza la minima condivisione col Consiglio comunale.
Sicuramente si sarà agito in buona fede ma diversi errori sono stati commessi, con arroganza, con ignoranza, con scarsità di empatia e con la assoluta mancanza di voler condividere la gestione pubblica della città attraverso il consenso cittadino. Perché col consenso cittadino non puoi mai sbagliare, senza il consenso cittadino nulla ti riuscirà mai bene.
Queste stanze della burocrazia e della pubblica amministrazione mi sembrano i muri della “stanza 237” di Kubrik dove la verità è addirittura più falsa di tutte le apparenze e gli incantesimi. La verità è che in questi anni i cittadini che sono entrati a palazzo si sono istituzionalizzati e hanno incominciato a pensare come le istituzioni.
La città globale, la città compatta, la città smart city sono mere parole prive di significato se non vengono portate avanti attraverso una vera pianificazione partecipata non come quella della giornata della democrazia o dei 40 o 100 incontri con la città se poi non hanno portato a nulla di effettivamente concreto. La direzione era giusta ma ci si è fermati alle dichiarazioni di intenti senza strutturarsi a livello dirigenziale e senza una empatia e una determinazione che potesse portare in porto dei veri progetti condivisi. Allora la città non la si cambia da soli.
Che ne è stato ad esempio del nuovo Piano Strutturale Comunale (PSC). Ad ottobre 2013 il Sindaco affermò che era necessario: “fare squadra su temi strategici come quelli legati alla riqualificazione urbanistica ed alla programmazione territoriale” [ fonte ] .
Si doveva da li a poco mettere mano al nuovo PSC e avviare un percorso con i cittadini. Zero, non è stato fatto niente, parliamoci chiaro. Bella l’idea ma la Giunta è rimasta al palo.
Vorrei sperarci ancora ma so che è tardi e la Giunta ha avuto un atteggiamento a volte colposo e spesso contraddittorio.
Con questo voto voglio ancora sperare che ci sia un moto di orgoglio e cha la strigliata che la città ha dato a noi 5 stelle serva da stimolo. Tante azioni del programma potevano essere portate avanti e possono ancora essere portate avanti. Ma siamo alla campana dell’ultimo giro, non c’è più tempo e si deve agire. Anche nella lotta all’inceneritore ad esempio si è assistito ad un atteggiamento ambiguo. Una delibera votata all’unanimità dal Consiglio Comunale ad ottobre 2014 e mai di fatto attuata. Abbiamo partecipato ad una manifestazione contro lo sblocca Italia, non contro l’inceneritore, e poi prendiamo dei soldi da Iren come se fosse una mucca da mungere per portare avanti alcuni progetti che non siamo in grado di completare.
Ma allora ecco che torna a mancare la richiesta di partecipazione attiva nei confronti dei cittadini.
Se una multi utility a maggioranza pubblica doveva redistribuire delle risorse avrebbe dovuto farlo nell’ambito di una effettiva perequazione sociale. Finanziare un progetto di un anello di atletica come può avvantaggiare tutti i cittadini? Un paraplegico che magari compie una ottima raccolta differenziata che vantaggi ne trae? Ecco allora che in un momento di crisi come questo le fasce deboli dovevano essere quelle più tutelate all’insegna di una inclusione e non di una esclusione. Allora avrebbe avuto più senso che questi 800 k€ circa (a proposito ma dove sono individuati nel bilancio preventivo?) fossero scontati nelle bollette della TARI dei cittadini magari in maniera proporzionale al reddito.
I cittadini e tutti coloro che hanno votato 5 stelle e che non volevano l’inceneritore non vogliono l’obolo di Iren ma una bolletta più equa e un sistema di raccolta davvero condiviso con la città. Ad esempio la raccolta differenziata notturna la città non la vuole, non l’ha digerita non l’ha capita, non l’ha condivisa. Non dico che non vuole la raccolta differenziata ma l’amministrazione comunale non può avere un atteggiamento così ostativo e integralista. Lo dico io che sono sempre stato tacciato di essere un talebano sia da alcuni della maggioranza sia da alcuni dall’opposizione.
In una città che si vorrebbe sempre connessa manca la vera connessione con l’ambiente, con Gea, con la terra e col territorio ma soprattutto coi bisogni della gente.
Quindi o ci svegliamo da questo torpore istituzionale, o ci rendiamo conto che dobbiamo cambiare oppure siamo tutti morti. Prima lo capiamo e meglio sarà per la città.

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Coincidenze ed indizi

Cerri ElisaOggi si è tenuta la commissione congiunta “IV – Patrimonio, Partecipazioni, Interventi in campo economico e tributario, Bilancio” e “VI Lavori pubblici, Ambiente, Interventi su viabilità e traffico” (di quest’ultima sono il presidente).

La commissione è stata indetta per mercoledì 15 luglio 2015 alle 18.

Mi era stato chiesto in precedenza quale giorno mi poteva andare bene e avevo risposto NON il 15 luglio per impegni di lavoro già presi.

Prima della Commissione è stata inviata una integrazione all’ODG per due proposte di delibere che dovevano essere discusse in coda ai lavori.

Ebbene quando viene convocata la commissione? Proprio il 15 luglio, una bella coincidenza.

Da notare che la commissione congiunta è stata indetta con un documento a mio nome ma a mia insaputa (una specie di commissione “scajolizzata” per dirla in tono scherzoso).

Non è finita. Ora state bene attenti alla sequenza delle scene che non hanno nulla da invidiare a un B-movie.

Ore 18.00 – sono in Comune per la commissione annullando gli appuntamenti data l’importanza dei lavori in discussione (regolamento e piano economico della tassa dei rifiuti). Sono presenti solo due consiglieri.

Ore 18.15 – un dirigente ci consiglia di trasferirci in Sala Consiliare in quanto più fresca.

Ore 18.45 – arrivano alla spicciolata i consiglieri di maggioranza e di opposizione. Inizia la commissione e uno dei presidenti apre i lavori stravolgendo l’ODG e mettendo subito in discussione le proposte di delibera che erano in coda ai lavori.

Faccio notare che è incredibile che si inizi con 45 minuti di ritardo e che dopo 3 anni al Governo della città non si sia ancora riusciti a pianificare il rispetto di un calendario dei lavori.

Evidenzio che alle 19 devo lasciare l’aula per impegni successivi. Penso che nemmeno in Uganda succeda una cosa del genere (parafrasando Gaber) e penso che nella pubblica amministrazione il rispetto della forma sia anche il rispetto della sostanza (o almeno dovrebbe).

Sono invitato a non polemizzare e sono licenziate velocemente le delibere.

Ore 19 – vengono invitati due dipendenti di Iren per contribuire a spiegare il regolamento della TARI (la tassa sui rifiuti) proposto dal Comune. Entrano i funzionari Iren ed esco io, presidente della commissione ambiente e da sempre contrario all’inceneritore. Altra coincidenza.

Due coincidenze sono un indizio; manca il terzo per diventare la prova, forse la prova che sono un poco stanchino di correre inutilmente e di essere preso per il naso.

di fabriziosavani Inviato su Politica

Ascoltando Nico

In questi giorni mi sembra di pensare molto nico (1)
Vorrei smettere di sbattermi,
Non azzardo troppo
Come tutti i cambiamenti sul sentiero poco battuto
E mi chiedo quando arriveranno i lupi.
E se mi sembra di essere stanco
E’ perché ho perso troppo tempo inutilmente
Ho cercato i miei sogni
Non voglio fare strategie
In questi giorni mi siedo ai piedi delle colonne brunite
Un cappello di paglia tenendo il tempo in citazioni
Per favore, non confrontatemi coi fallimenti altrui
Non dimenticherò mai il caldo
Nella lunga estate assolata

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Nico – These Days

La gallina non è un animale…

Come fare per evitare che prolifichino le micro discariche abusive in giro per la città ora che è partita la tariffa puntuale col porta a porta e la raccolta differenziata spinta? Un modo potrebbe essere quello di invertire il metodo del pagamento.

Fino ad ora infatti il cittadino virtuoso si è fatto il mazzo per differenziare principalmente organico, carta, plastica e barattolame a vantaggio economico di chi effettua la raccolta e il recupero.

Il cittadino paga il residuo, ovvero quello che rimane dopo la raccolta differenziata.

Ebbene si potrebbe dar la possibilità ai parmigiani di vendere i loro rifiuti ovvero le loro materie prime seconde. Quindi carta, plastica vetro dovrebbero essere venduti da chi ne è proprietario.

Perché infatti devo regalare i miei rifiuti ad una rete di attori economici che ne trae un profitto, certo legittimo e regolamentato, ma pur sempre un profitto. E io, devo solo pagare?

Il sistema turbo capitalista mi impone di comprare sempre di più per mantenere viva la freccia dei consumi ed uscire dalla crisi. Per quasi tutti gli economisti neo liberisti, almeno per quelli che sono ascoltati dai politici al potere sia nazionali sia purtroppo locali, questo è infatti l’unico modo per uscire dalla recessione: comprare sempre di più.

Nell’attesa di disaccoppiare l’andamento della produzione delle merci da quello dei rifiuti (questa sarebbe davvero una nuova prospettiva) un terzo di quel che compriamo quando facciamo la spesa è costituito ancora oggi da imballi ovvero rifiuti che paghiamo e che poi portiamo a casa.

Questi miei rifiuti poi li devo regalare a chi li avvia a recupero o a chi li incenerisce traendone un’attività economica rilevante. E’ come se invitassi a cena casa mia una pletora di amici e poi alla fine della serata questi amici pretendessero di essere pagati in base a quanto hanno mangiato e bevuto. Io non lo so ma a me sembrerebbe diciamo un po’ strano.

Un’altra cosa strana è il trattamento riservato ai tanti cittadini che vivono insieme ad uno o più amici a 4 zampe. Prendersi cura di un cane o di un gatto è un servizio alla città soprattutto se si tratta di esseri abbandonati o adottati dal canile o dal gattile comunale. E’ un risparmio per l’amministrazione che non si deve così occupare di questi amici come peraltro impone la legge. Ma per contro una lettiera dovrebbe avere gli stessi sgravi di un pannolino o di un pannolone. Si tratta inoltre di un rischio biologico evidente detenere degli escrementi in casa per tanto tempo (animali od umani che siano)  specie se d’estate o in appartamenti senza balconi.

Io sono un fautore della raccolta differenziata e sono contento di vivere in un comune che la attui. Basti pensare che con l’associazione ambientalista di cui faccio parte ho scritto un libretto sul tema rifiuti e raccolta e ne ho stampate 10.000 copie donandole alle scuole elementari di Parma e provincia.

Ecco perché posso tranquillamente sostenere senza alcuna remora che il metodo per la differenziata deve essere un percorso condiviso e tarato anche in base alle esigenze dei cittadini. Il sistema non deve essere imposto ma proposto attraverso la formazione di un nuovo cambio culturale.

I cittadini in tempi brevi si sono adattati a questa nuova visione, cambiata peraltro varie volte in quasi due anni, che ha portato la citta di Parma ad essere in pratica il primo capoluogo di provincia in Italia con la percentuale più alta di differenziata. Ma per evitare che le discariche abusive soffochino la città si deve ritarare il sistema magari dando un contributo a chi differenzia di più e togliendo dal residuo la lettiera di cani e gatti. Si può cominciare da questo e da subito.

Poi si potrebbe aumentare ad esempio lo sconto a chi realizza il compost in giardino o agevolando chi ha delle galline che essendo onnivore tolgono molto residuo, come avviene anche in Francia.

Ma questa è un’altra storia intelligente.

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GREXIT?

Alla fine si va al referendum in Grecia. Renzi ha sentenziato: “C’è un’altra via d’uscita tra irresponsabilità e austerity, ma non è una consultazione come quella di domenica. In realtà deve stare nell’agenda politica dell’Unione Europea” (fonte http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/01/grecia-renzi-e-la-terza-via-no-allausterity-ma-il-referendum-e-scelta-azzardata/1832643/ )

Un capo del governo non eletto che dice che il referendum è un azzardo mi sembra un discorso leggermente contraddittorio.

Avevamo la possibilità in Europa di trovare a impostare una nuova visione di aiuto ad uno Stato ad una comunità in forte difficoltà°. Potevamo parlare di un nuovo stato sociale, di una nuova economia non legata esclusivamente al PIL, potevamo parlare di benessere equo e sostenibile, di bio economia di filiere corte, potevamo parlare di nuovi modelli perequativi, di efficientemente dell’uso di materie prime e di servizi essenziali (acqua, luce, gas), potevamo parlare in una parola di decrescita felice. Potevamo seguire le indicazione della nuova enciclica di Papa Francesco.

Invece dobbiamo seguire le visioni sempre giuste a priori  ma che si rilevano sempre sbagliate della maggioranza degli economisti, quasi sempre neo liberisti. Le visioni che hanno condotto la Germania a imporre delle condizioni umilianti di rientro e a porre le basi di una guerra tra poveri. Portogallo, Spagna, Italia sollecitano la Grecia a fare bene i compiti a casa. Come dire i tori che danno del cornuto all’asino.

In questi mesi in Grecia si stanno vivendo azioni di mutua reciprocità. Persone che si danno un mano attraverso il baratto, la condivisione, l’assistenza tramite l’apparenza ad una comunità di gestione di servizi anche domiciliari. Ma evidentemente non basta. Per i creditori internazionali di casa nostra (banca centrale europea, fondo monetario internazionale, eccetera, eccetera.

Penso che nessuno voglia che la Grecia muoia di fame solo per restituire al massimo un 1 o un 2% del suo debito. Perché è di questo che stiamo parlando ovvero restituire 7 miliardi e rimanere con un debito di 330 e passa miliardi. In questo delirio di numeri penso si stia perdendo l’essenza della questione e cioè: A chi giova ciò? Se la Grecia torna alla dracma e si fa di tutto per smontarla, che ha il potere economico e decisionale di ricomporla preferisce comprarla a pezzi in saldo o aiutare i greci povere e sempre più poveri a rialzarsi? (i greci ricchi mi sa che si siano già messi in salvo).

Noi siamo così e i nostri pensieri, il nostro modo di vivere di relazionarci in tutti i campi dello scibile umano lo dobbiamo quasi esclusivamente alla civiltà ellenica di 2500 anni or sono, talmente avanti da sembrare aliena nel mondo allora conosciuto.

E’ solo uno spunto di riflessione per ricordarci che l’Europa non esiste più da tempo e che se abbandoniamo la Grecia, non fallisce una nazione ma fallisce l’idea stessa di Europa.

Manca una politica fiscale unitaria, un esercito comune, una politica assistenziale comune, una geopoltica condivisa, un piano energetico importante e collaborativo. I burocrati soloni che frequentano le città dei trattati europei, Bruxelles, Strasburgo, Schengen, Maastricht, Dublino, Lisbona, hanno deliberato sopra le testa dei cittadini che quasi sempre hanno subito passivamente i giochi d’azzardo di personaggi che portavano avanti l’interesse di pochi spacciandoli per il perseguimento del bene comune.

Nel tritacarne di questa fantapolitica economica oggi c’e’ la Grecia, domani forse l’Italia anche se viene tenuta in coma vigile dai creditori altrimenti chiamato “patto di stabilità”.

Non so come finirà il referendum, il paese uscirà spaccato in due; forse vinceranno i SI contro i NO, ovvero la volontà del popolo greco ad aderire all’accordo della UE (peraltro già ritirato). In questo caso il Capo del Governo ellenico si dimetterà e proporrà un accordo di larghe intese con tutte le forze politiche nazionali. Una sorta di governo nazionale di liberazione dal debito. In altre parole si è ridata la dignità e la volontà partecipativa alla polis. Il governo è pieno di debiti, le banche internazionali vogliono i soldi e vogliono rientrare, i servizi sono alle stelle e i cittadini sono poveri. Il governo che ha legittimamente vinto le elezioni ha scelto di cercare di scalzare il sistema andato in tilt anche grazie a coloro che adesso pretendono di aiutarlo a modo loro.

Certo mi si può dire che anche la Grecia ci ha messo del suo, si legge sui vari organi di stampa che forse è mancata una ristrutturazione delle pensioni, che esiste un problema dell’elevato numero di dipendenti pubblici, che il sistema fiscale greco non è certo equo In Italia invece…).

Ma alla fine penso che la cura non possa essere attuata con le stesse modalità che ha generato il male.

Infine Merkel, Schäuble, Renzi, Hollande, Junker dicono che l’unico voto AMMISSIBILE è il SI. Com’è possibile pensare di essere consigliati bene, che gli interessi di questi personaggi possano anche coincidere con quelli del popolo greco messo alla canna del gas anche da coloro che pretendono di avere la ricetta giusta per la salvezza della Grecia? Se ho paura che mi rubino in casa, non mi faccio consigliare da un ladro su dove mettere al sicuro l’argenteria di famiglia.

Chi sbaglia paga

ac572f8589219597d36cd97bbffc227b_1_1_resize_597_334E’ saltato il concerto inaugurale del 2 Luglio in Piazza Duomo a Parma. La mancanza di autorizzazioni non ne ha permesso lo svolgimento: dopo una lunga attesa in coda è stato comunicato agli spettatori che lo spettacolo non si sarebbe svolto. A poche ore dal suo inizio la Commissione Comunale di Vigilanza ha dato parere negativo all’evento. Come era prevedibile i cittadini si sono infuriati; probabilmente partiranno delle cause mentre ad oggi sembra che non sia colpa di nessuno ma tutti danno la colpa agli altri.

Se non è colpa del sindaco o dell’assessore ma allora chi ha preso parte alle decisioni anche all’interno della Commissione di Vigilanza dedicata?

Io non lo so ma è chiaro che chi ha sbagliato debba assumersene la responsabilità e dimettersi. La Pubblica Amministrazione è l’insieme delle attività con le quali si provvede alla cura degli interessi pubblici. Il Movimento 5 Stelle è sempre stato per una Amministrazione che lavori secondo criteri di trasparenza e meritocrazia. Ecco perché è necessario capire chi abbia sbagliato e mandarlo a casa. Infine mi sento coinvolto politicamente e ritengo quindi di porgere le mie scuse ai cittadini che si sono sentiti presi per il naso.

Fabrizio Savani – Consigliere Comunale di Parma – Movimento 5 Stelle

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di fabriziosavani Inviato su Politica