Reato di clandestinità

lampedusaDurante la seduta del Consiglio Comunale del 26 novembre 2013 Il consigliere Buzzi ha presentato un Ordine del Giorno dove si invita il Governo ed il Parlamento Italiano a mantenere il reato di clandestinità. Tale reato non frena minimamente l’immigrazione illegale. Anche senza questo cosiddetto reato, rimangono determinate azioni quali il fermo, l’inefficace e spesso disumana detenzione nei Centri di Identificazione ed Espulsione,  l’identificazione e l’immediata espulsione, tutte volte a cercare di gestire l’immigrazione irregolare. Ciò che è certo è che in questi ultimi anni il reato di clandestinità ha aumentato in modo esponenziale la grave situazione delle carceri italiane e dei processi. Ritengo barbarico mettere dietro le sbarre tantissime persone che avrebbero il diritto d’asilo umanitario o lo status di rifugiato. Ricordo inoltre che I nostri compatrioti nel secolo scorso sono immigrati a milioni e con una legge del genere sarebbero finiti in galera anche loro.

Il reato di clandestinità in questi ultimi anni ha distolto le forze dell’ordine dalla sicurezza del territorio ed ha aumentato i costi per la Giustizia con cifre spropositate.

Già nel 2008, il  Sindacato Autonomo di Polizia prevedeva che le pattuglie avrebbero dovuto abbandonare il territorio per sorvegliare i fermati con una conseguente diminuzione della sicurezza.

La permanenza a 18 mesi nei CIE, strutture perennemente sovraffollate e con tanti problemi comprese le frequenti rivolte e i danneggiamenti, significa destinare ancora più uomini e mezzi per la sorveglianza personale che viene costantemente sottratta al territorio.

Ecco perché il reato di clandestinità non ha risolto nulla aggravando solo i costi per la Giustizia, con meno sicurezza per le strade, senza combattere il fenomeno e lo sfruttamento dell’immigrazione irregolare. Abolendo il reato di clandestinità le espulsioni dei cittadini irregolari potranno proseguire per via civile. Coloro che salveranno persone in mezzo al mare non saranno in tal modo più perseguibili. Si potranno forse evitare morti inumane e il nostro Paese tornerà ad avere più dignità. 

Amo il Parmigiano Reggiano: lo voglio buono e lo voglio sano

pr reProdotti DOP in ambiente ad HOC

Durante la seduta del Consiglio Comunale del 19 novembre 2013 Il consigliere Buzzi insieme ad altri consiglieri hanno presentato un Ordine del Giorno che chiede il sostegno del Comune all’iniziativa per ottenere il “Patrimonio mondiale immateriale” da parte dell’Unesco per il territorio di produzione del formaggio Parmigiano Reggiano.

Ecco la sintesi del mio intervento di risposta in Consiglio Comunale.

Prendo atto dell’ODG proposto dal collega Buzzi e da alcuni CC. Meno male quindi che qualcuno si è ri-svegliato. Buzzi mi ricorda un moderno Siddharta che “schiuse gli occhi e si guardò intorno (…) come un uomo che sa quel che ha da fare.”
Ora i prodotti tipici di Parma e provincia sono universalmente noti e rappresentano un immagine nel mondo di bontà, di genuinità, di salute e di ambiente sano. Come sia possibile che personaggi politici nostrani possano sostenere un tale ODG e sostengano al tempo stesso un inceneritore a Parma, risulta per me un mistero. Ricordo che gli inceneritori sono stati inseriti nell’elenco delle industrie insalubri di classe 1 ex DM 05 09 94. Si tratta quindi di impianti che inquinano “maledettamente”.
Quindi noi del M5SPR appoggiamo ogni iniziativa che aiuti la città a tutelare la genuinità dei prodotti alimentari tipici della nostra zona. Proprio per questo abbiamo sempre osteggiato ogni forma di inquinamento inutile che vada a danneggiare il buon nome della Food Valley.
Parma, il territorio di Parma, l’ambiente di Parma, deve essere tutelato non solo per i prodotti tipici ma anche per la salute e per il futuro di ognuno di noi e dei ns. figli.
Ritengo inaccettabile infatti l’aumento del rischio per la salute e per la qualità dei ns. prodotti a fronte di ulteriori dosi di inquinanti immesse a norma di legge in una delle città fra le più inquinate d’Europa e sicuramente la più inquinata dell’ER.
Parma a ottobre ha sforato quasi quotidianamente il limite di 50 µg/m3 di aria dei Pm10. Dal 18 ottobre 2013 Parma è prima in ER in questa triste classifica.
Ora se l’ambiente è l’ossatura morale di Parma, se l’agricoltura e i prodotti tipici rappresentano una identità profonda dei cittadini, allora quando si parla di promozione del “Patrimonio mondiale immateriale” inserito in questo ODG, dicendo che sarebbe un riconoscimento importante per l’immagine e il marketing, ma di cosa stiamo parlando? Dobbiamo parlare invece di un intero contesto di tutela dell’ambiente, di tutela dell’agricoltura, di tutela dei prodotti tipici ma soprattutto di tutela della salute e del benessere dei cittadini
Se non si opera davvero per tutelare l’ambiente allora parliamo di aria fritta anzi di aria alla diossina e penso che senza un impegno forte da parte di tutti noi, questo ODG sia decisamente inadeguato e legato a un senso di ingiustizia.
Riusciamo a vedere la dicotomia di chi è per la tutela del territorio di Parma e dei suoi prodotti tipici, e chi è per impianti altamente inquinanti, anche se nel rispetto dei limiti di legge? Quindi o ci svegliamo tutti o dovremo renderci conto che siamo tutti “morti”.
Infine il messaggio di tale ODG risulta sicuramente valido anche se proposto da coloro che sostengono l’incenerimento a Parma. Colleghi  in questo specifico caso poco credibili.

34 anni: una ferita per molti ancora aperta

img99221 figli di un dio minore il 13 novembre 1979 alle 14:30 persero la vita nel crollo dell’ala est del padiglione Cattani. 
L’esplosione di una ipotetica bombola nel reparto di Cardiochirurgia provocò il crollo della struttura. Fra le macerie si estrassero i corpi di 21 persone: degenti e parenti in visita, pazienti, un infermiere e due operaie addette alle pulizie.
Seguirono le informazioni frammentarie, i soccorsi caotici, la gente che scavava con le mani sotto le luci delle torce elettriche, gli aiuti dei volontari e delle forze dell’ordine, i funerali silenziosi in una città attonita che si scoprì violata e amputata nella sua dignità.
Questa catastrofe mai ricordata abbastanza dalle istituzioni e dai media rappresenta una delle più grandi tragedie di Parma dai tempi della seconda guerra mondiale. Uno scenario apocalittico che distrusse la vita di decine di famiglie segnando per sempre l’esistenza dei parenti delle vittime.
Da allora le normative in Italia si sono evolute e hanno cercato di introdurre se non una cultura almeno un clima di sicurezza nella popolazione lavorativa. Ciò che invece resta inalterato a Parma, come del resto in tutta Italia, è il senso di abbandono per tragedie come queste.
Le varie e complesse indagini, le perizie, i 5 processi senza il volto di un colpevole, i risarcimenti di 20-25 milioni di lire per la vita di ogni vittima. Ecco, sono sicuro che per ogni cittadino dotato di comune buon senso, tutto questo rappresenti un lento ed inesorabile rituale che accomuna molte tragedie civili di questi ultimi decenni italiani. Questi rituali tutti uguali portano sempre ad un’unica destinazione: il profondo buio nella lunga notte della nostra martoriata Repubblica.
Ricordi, anniversari e frasi di circostanza che lasciano un senso di amarezza e di abbandono per chi è rimasto.
stele1In memoria delle 21 vittime è stata posata 4 anni fa, in Ospedale davanti alla Torre delle Medicine, una lapide dove sono incisi i loro nomi. Chiedo adesso che per ognuna di queste persone sia messo a dimora, nella stessa area, un albero del ricordo.

Desio , esempio virtuoso da seguire

downloadA Palazzo del Governatore, un edificio pubblico stupendo a servizio dei cittadini per mostre convegni ed eventi, si è tenuto  il corso di formazione della Scuola di Alt(r)a Amministrazione.

In apertura sono intervenuti il sindaco Pizzarotti, il presidente dell’Associazione Comuni Virtuosi Luca Fioretti ed il coordinatore Marco Boschini. Nel pomeriggio l’intervento dell’assessore Folli e del sindaco di Capannori sulla gestione dei rifiuti. Folli ha spiegato il progetto di raccolta differenziata spinta introdotta a Parma evidenziando che laddove la raccolta differenziata è attiva nel quartiere Parma Centro, si è arrivati al 72%.

La giornata è proseguita sul tema “Fermare il cemento si può! L’esperienza del Comune di Desio”: città di 40 mila abitanti in provincia di Monza –Brianza, che ha detto no alla cementificazione.

A Desio il nuovo Piano di governo del territorio (a Parma equivale al PSC) prende forma in questi giorni. Ma una prima variante ha già annullato gran parte delle previsioni edificatorie. E’ stato ridisegnato sulla mappa della città un perimetro rosso all’interno del quale sono stati cancellati il 10 % di superficie urbanizzata prevista dal vecchio piano, oltre 1.400.000 metri quadrati che già qualcuno sognava coperti di cemento. Stando alle stime i terreni di quattro aree di trasformazione valevano circa  8 milioni 660 mila € prima del nuovo piano ma schizzavano a 62 milioni 270 mila € dopo l’approvazione del nuovo piano. Tutte plusvalenze sfumate, garantite non dal costruito, ma dalla semplice concessione (comperata) di edificabilità.

Annullato un centro commerciale, l’ennesimo della zona, oltre 100.000 metri quadrati, contro il quale si era espressa anche la Provincia di Milano. Annullata una lottizzazione per 45.000 metri cubi (case, strutture commerciali e industriali) in una delle zone più pregiate della città. Annullati vari altri insediamenti più tutti disposti a macchia di leopardo in piena zona agricola.

Altro tema trattato è stato quello del risparmio energetico: “Virtuosi a costo zero: un gruppo di acquisto nazionale per il risparmio energetico”. Le conclusioni sono state tratte dall’Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi. La Scuola di AltRa Amministrazione è un corso di alta formazione promosso dall’Associazione Nazionale dei Comuni Virtuosi e ha lo scopo di contribuire alla diffusione di pratiche di gestione “virtuosa” della “res publica” ed alla trasmissione di competenze fra amministratori.

Sicuramente Parma saprà trarre utili consigli dagli esempi virtuosi e realizzabili da parte di amministrazioni cittadine illuminate.

Info: http://www.altramministrazione.itinfo@comunivirtuosi.org