Ancora alberi abbattuti a Parma

Oggi hanno abbattuto svariati Prunus alti anche fino a otto metri in Viale Dei Mille a Parma. Alberi apparentemente sani ma forse giudicati vecchi, malati o pericolosi sono stati sradicati per lasciar spazio a giovani piante. Vorrei chiedere al comune il motivo di questo gesto per me orribile.

Da anni in città si parla di consumo di suolo e di salvaguardia dell’ambiente ma non si discute mai di qualità della vita e di come cambiare stile di vita. Ecco allora che pare normale abbattere alberi per ripiantarne altri, più piccoli e tutti uguali. Piante belle, ordinate che non sporcano. Non è bello infatti avere alberi adulti con ampie fronde che sporcano in estate con fiori e frutta e d’autunno con foglie secche.

Ma che senso ha eliminare piante vive e adulte? Non si potevano togliere solo quelle necessarie? Ma è possibile che gli alberi di una strada siano tutti pericolosi, morti o malati? Sicuramente poi queste giovani piante andranno innaffiate ed accudite per almeno tre anni a differenza degli alberi adulti che sono sicuramente più resistenti. Avete mai visto innaffiare regolarmente le piante in città quest’estate? Se si devono mettere a dimora degli alberi e poi non innaffiarli tanto vale non piantarli neppure. E’ sempre molto triste vedere infatti un albero che muore.

Basterebbe solo ricordare di trovarsi di fronte ad un essere vivente e senziente.
L’anno scorso sono riuscito a salvare insieme a tanti cittadini 160 alberi di kaki che il comune voleva abbattere perché facevano i frutti che cadendo sporcavano la strada.

Ora ci risiamo. Altre piante abbattute senza un motivo apparentemente plausibile. Eppure tutto questo ha un costo. Costi economici, costi ambientali, costi e rischi della sicurezza sul lavoro.
Penso allora che dobbiamo renderci conto che noi esseri umani insieme alle piante e agli animali siamo in un unico barcone che cerca di non affondare nel futuro della nostra terra; ma la differenza è che gli alberi possono fare benissimo a meno di noi ma noi senza gli alberi non possiamo vivere. Pare comunque che ci siano ancora molte persone che siano convinti che l’uomo possa vivere di plastica, automobili, isole ecologiche, centri commerciali, e che si siano dimenticate le lezioni alle elementari dove viene insegnato ai bambini che l’uomo vive grazie alla fotosintesi clorofilliana.

Questo ennesimo evento luttuoso nei confronti del vede della città, passato ancora una volta in silenzio, mi ha fatto tornare alla memoria vari eventi e battaglie di questi ultimi anni che mi hanno visto a volte spettatore e a volte attore.
E’ arrivato l’inceneritore, sono arrivati gli innumerevoli debiti fuori bilancio, i nuovi centri commerciali, una situazione deficitaria del verde urbano, un inquinamento cittadino senza più alcun freno.
Un bel giorno arrivato tutto questo e non c’è rimasto più nessuno a protestare.

 

Altri insediamenti commerciali in vista a Parma

Martedì 28 marzo 2017 in Consiglio comunale a Parma è stata presentata una proposta di delibera sui criteri qualitativi per le autorizzazioni per insediamenti commerciali con superficie fino a 2.500 metri quadrati ovvero nuovi edifici commerciali fino a 50 m per lato. Si tratta in sintesi di misurare la sostenibilità delle nuove domande di autorizzazione all’apertura di medie strutture di vendita attraverso tre serie di indicatori: impatto da incremento di superficie, impatto occupazionale, impatto ambientale.

La delibera in questione con allegato l’ennesimo regolamento da 21 pagine di questa amministrazione di stampo “neo bizantina” individua le compensazioni di tali impatti.
Per gli impatti occupazionali derivanti da nuovi insediamenti commerciali entrano ad esempio in fattore positivo la possibilità di passare da contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato.

Ma ora viene il bello! Le misure di compensazione per le caratteristiche di sostenibilità edilizia, ambientale, ed energetica prevedono le seguenti azioni per i nuovi insediamenti commerciali: uso di mezzi a basso impatto ambientale; uso di mezzi elettrici per la consegna a domicilio della spesa dei clienti; promozione di campagne informative per l’uso delle linee di trasporto pubblico locale.

Non si parla di calcolo obbligatorio dell’impronta ecologica o di quante anidride carbonica (CO2) venga immessa nell’ambiente per la realizzazione di queste nuove strutture commerciali o per la loro gestione. Non si parla in questa delibera di analisi del ciclo di vita dei nuovi edifici commerciali che verranno realizzati a Parma ovvero quanto inquinamento viene emesso per realizzare i prodotti dia costruzione di questi volumi edilizi, per farli funzionare e infine per dismetterli una volta arrivati a fine vita. Questi calcoli analitici inseriti nel programma elettorale che ha permesso al Movimento 5 Stelle di vincere le elezioni a Parma sono utili per individuare il vero inquinamento prodotto da questi fabbricati consumatori di suolo e sono anche utili per calcolare come compensare le emissioni aggiunte all’ambiente cittadino già fortemente compromesso.

Ma andando oltre a queste considerazioni di tipo tecnico, alla fine, qual è la compensazione ambientale per il consumo di suolo?
Io non lo so ma a me sembra che tali compensazioni siano in continuità con gli oneri della città pubblica o con gli extra oneri già presenti dalle giunte precedenti. In sostanza sembra davvero che tutto cambi perché tutto rimanga immutabile. Sembra di assistere alla stessa politica delle passate amministrazioni.

L’ambiente ancora una volta a Parma, città della Food Valley, viene disgregato, sezionato e compensato economicamente (ovvero soldi).
Io mi chiedo come si può compensare la vita di un albero a favore di un parcheggio magari piantando un altro albero. Come si può compensare l’ammazzamento di un albero per ampliare un parcheggio e poi come compensazione piantare un altro albero. Tutto questo non c’entra niente con la delibera in questione ma l’approccio culturale verso l’ambiente è questo. Gli impatti ambientali si quantificano con azioni che hanno un costo. La politica ambientale a Parma oggi ricorda un’arida stagione bianca.

Alla fine a dire il vero, tutte queste storie sembrano composte solo da parole che si depositano lentamente sul fondo del mare delle promesse mancate. Dopo 5 anni infatti si riparla ancora di nuove aree ad uso commerciale. Nel 2012 scrivevo articoli sull’esubero di centri commerciali sparsi per la città ed oggi mi ritrovo a riscrivere articoli su nuovi centri commerciali che verranno realizzati a Parma dopo un lustro di amministrazione che doveva portare tante belle novità. Infatti s’è visto.

E’ vero quanto diceva martedì un collega in Consiglio comunale; non abbiamo due stomaci per mangiare tutto quello che ci viene propinato. Non possiamo infatti fare la spesa 4 volte al giorno per sostenere tutti gli insediamenti commerciali presenti e futuri. Si perché sono previsti altri punti vendita fino a 2.500 metri quadrati se ancora qualcuno non lo avesse capito! Lo avete letto sui giornali?

Oggi io so e ribadisco che il consumo di suolo viene compensato economicamente. Con tanti saluti al nuovo piano regolatore generale (PSC) con consumo suolo sotto zero. “Certo! Disponibile al confronto (d’accordo) nella misura in cui” cantava il poeta di Crotone. Ecco, mi sembra allora che tutto torni.
Ogni cittadino dotato di buon senso può farsi una sua opinione osservando diversi edifici commerciali che sembrano “case coloniali scrostate ormai come chiese”.

Ricordo che questa amministrazione non è stata eletta per dare la stura a nuovi insediamenti commerciali. Questo non era scritto nel programma elettorale che ricordo rappresenta il patto che i politici siglano coi cittadini.

Certo mi si può contestare il fatto che si tratta di nuovi insediamenti commerciali il cui iter burocratico di approvazione è iniziato nelle precedenti amministrazioni e che quindi si tratta di diritti acquisiti. Ma ogni piano urbanistico attuativo anche se pensato in precedenza, può essere ridiscusso. E poi cosa vuol dire diritti acquisiti? Anche i vitalizi dei parlamentari o le pensioni d’oro sono dei diritti acquisiti. Ma si tratta di diritti che sono ritenuti ingiusti per ogni cittadino dotato di mero buon senso. Ma qualcuno a Parma pensa ancora che ci sia bisogno di nuovi mega negozi da 2.500 mq l’uno? Davvero qualcuno pensa che per compensare tali edifici sia sufficiente dotarsi di qualche auto elettrica? Io non lo so ma secondo me qui si esonda nell’assurdo.

Ho alla fine votato contro a questa delibera in quanto la giunta ducale doveva avere molto più coraggio e determinazione nell’approccio politico verso queste potenzialità insediative. Occorrevano misure draconiane e non dei pannicelli caldi per affrontare la questione del consumo di suolo e dell’inquinamento prodotto da realizzazione di nuovi volumi edilizi.

A me sembra che di fatto l’amministrazione comunale rimane inerme politicamente sia per le medie strutture di vendita sia e soprattutto per le grandi strutture di vendita. Ricordo che sotto questa giunta partirà a breve uno dei più grandi centri commerciali dell’Italia del nord.

La verità giuridica è che i PUA produttivi (lottizzazioni) sono strumenti urbanistici facoltativi (non obbligatori). Tali insediamenti edificatori sono il frutto di accurate analisi volte a definire bene il fabbisogno della città in funzione di un loro corretto dimensionamento, pena l’illegittimità della delibera comunale che li approva. Ma quanti centri commerciali ha bisogno Parma per capire che con c’è più bisogno di tali insediamenti?

Spero bene per Parma e vorrei che i cittadini spegnessero finalmente il falò inquinante delle vanità.

La favola della Casa degli Animali

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C’era una volta Il 2 dicembre 2016.

Dopo anni di attesa infatti è arrivata in Commissione Ambiente la bozza del regolamento del polo integrato degli amici animali a 4 zampe.

Come un principe col suo destriero l’assessore all’Ambiente è arrivato al castello della buropazzia comunale, si è impegnato ad ascoltare le associazioni di volontari che assistono gli animali ogni giorno dell’anno e si è impegnato a portare una nuova bozza del regolamento con le osservazioni dei cittadini amanti degli animali.

Il variegato e colorato mondo dei volontari e delle associazioni ambientaliste che curano gli animali è un patrimonio per la città spesso scarsamente considerato da questa Giunta fiabesca.

Affermare che il regolamento di gestione del polo integrato è stato condiviso dai volontari e dai cittadini penso sia una favola che non incanti più nemmeno gli abitanti del fantabosco.

Spero che presto arrivi una nuova Commissione per condividere un servizio con la città e per la città. Spero che l’assessore mantenga le promesse. Spero che passi un minimo di condivisione altrimenti sarà l’ennesima prova muscolare di una Giunta ormai alla frutta.

Sarebbe bello che i bambini di Parma raccontassero le fiabe ai nostri amici a 4 zampe, quelli tristi perché un tempo maltrattati o perché abbandonati.

Questo sarebbe un bel progetto e non la favelle contate da alcuni politici che forse pensano di essere dei pifferai magici. Ma a Parma invece abbiamo degli statisti che decideranno il meglio per i nostri amati animali, come no!

Spero bene per Parma. Spero che la gente priva di empatia ambientale “sparisca” presto come d’incanto.

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L’ambiente scomparso

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Nelle sedute dicembrine del Consiglio comunale di discussione del bilancio ho posto in discussione anche la gestione ambientale da parte dell’attuale Giunta durante il suo mandato. Ho estrapolato alcuni punti che meritavano una particolare attenzione. Purtroppo l’elenco della inadeguatezze è sintetico e non esaustivo.

Inceneritore. Era realizzato all’80% e se lo si fermava partivano cause milionarie. Tutte balle, ora lo sanno anche i sassi. Lo si poteva fermare ma è mancata la determinazione da parte del Sindaco e della Giunta di intraprendere ogni strada possibile.

In quattro anni il termo non solo non è stato chiuso ma funziona tranquillamente a pieno regime.
Chi è stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi è stato nominato per cercare in modo legittimo di ostacolarlo. Nessuno di questi ha mai chiesto scusa ai cittadini.

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che aveva approvato una delibera passata alla unanimità e che individuava una road map per cercare di tutelare l’ambiente (strategia di riduzione dei rifiuti, riconversione dell’inceneritore, tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia, separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti).

La Giunta aveva detto che avrebbe relazionato periodicamente in Consiglio comunale e in Commissione ambiente e non lo ha fatto. In pratica ha mentito al Consiglio comunale ovvero la massima istituzione di rappresentanza politica locale.

Monitoraggio ambientale – Vengono eseguiti i rilevamenti con le centraline ma il Comune non pubblicizza adeguatamente i dati che non si trovano neppure nel suo sito. In alternativa come compensazione ai fumi dell’inceneritore l’amministrazione realizza una pista ciclabile che è un po’ come dire che a uno che vuole smettere di fumare per Natale gli regali delle mentine per l’alito.

Inquinamento aria a Parma – C’è un inquinamento elevatissimo a Parma e non viene presa nessuna azione sia straordinaria sia strutturale a medio termine. Il fatto che quest’anno gli sforamenti nella centralina della zona Cittadella siano stati inferiori rispetto all’anno precedente non vuol dire che l’aria della zona si sia di colpo trasformata in aria di montagna limpida e pulita. Vuol dire solo che è una delle poche zone monitorate di Parma. Tante altre zone sono più inquinate e non rilevate nel nostro territorio. Dipende da tanti fattori (numero di veicoli che vi transitano, larghezza della strada, altezza degli edifici altezza dei punti di monitoraggio, ecc). Il limite delle leggi che pongono un limite sono dipesi dal fatto che se stai appena al di sotto della soglia di riferimento l’aria è pulita come un giglio e se stai appena di sopra l’aria diventa magicamente pestilenziale. Si tratta in realtà di limiti politici e assolutamente non idonei a evidenziare la drammatica situazione dell’inquinamento presente a Parma e nella pianura Padana in generale.

E’ mancata (e tuttora manca) una pianificazione di lotta all’inquinamento che individui un percorso comune con le altre città almeno confinanti e con gli altri comuni della provincia limitrofi alla città.

Gestione dei rifiuti e bando – E’ scaduto nel 2014 e il Comune non si è davvero voluto attivare politicamente con il suo peso di capoluogo di provincia per sollecitare ATERSIR. Ha scritto una lettere e basta, compito finito.

Manutenzione verde – Che la Giunta sia allo sbando in questo settore lo dimostra il caso della guerra dei kaki dove il comune ha stanziato 40 k€ per abbattere delle piante perché sporcano quando c’e’ già un contratto in essere che prevede la pulizia delle strade con passaggi settimanali.

Discariche – Una mega discarica presente a fianco del centro a Parma segnalata varie volte al Comune (sia dalle Guardie Ecologiche di Legambiente a settembre 2016 sia dal sottoscritto a in questi mesi in Consiglio Comunale). L’assessore all’ambiente nega in pratica ogni evidenza senza prendersi la briga di verificare la situazione (chiunque può farsi un’idea guardando la discarica su Google Maps a fianco del centro sportivo Lauro Grossi). Poi l’ex discarica Metalfer con nessun azione di responsabilità verso la proprietà.

Teleriscaldamento. Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private.

Oneri di urbanizzazione – L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. Anche qui la Giunta sembra abbia fatto poco o niente e la situazione appare evidentemente in stallo.

Cosa rimarrà di questa Giunta – Infine vorrei chiedere al Sindaco, a Folli e alla Paci (ricordando ai due assessori che provenivano dal CGCR) di scrivere a Babbo Natale una letterina chiedendo di trovare sotto l’albero i 2 mln di € che Iren dovrebbe dare al Comune.

Ci sono politici che hanno fatto una campagna elettorale contro l’inceneritore e adesso col senno di poi mi chiedo cosa davvero abbiano fatto per fermare il termo. Ma non erano stati nominati per le loro competenze e per il loro convincimento di fare tutto quanto era possibile per fermare l’inceneritore?

Concludo augurando buon proseguimento alla Giunta sperando che lavorino il meno possibile (soprattutto su ambiente ed urbanistica) per quei pochi mesi di vita politica che le rimane. In tal modo si faranno meno danni. Auguri!

SOSPESO L’ABBATTIMENTO DEI KAKI

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Ho appena ricevuto dal Comune la bella notizia che i lavori di abbattimento dei kaki sono stati sospesi!

Alla fine sembra che quest’amministrazione si sia accorta dell’atto di killeraggio ambientale rappresentato dall’ammazzamento degli  alberi di Parma.

Dopo la mia presa di pozione, dopo che due associazioni ambientaliste (sodales e fruttorti) e diversi cittadini si erano attivati per la raccolta dei frutti, la Giunta ha fatto marcia indietro.

Ora insieme ai cittadini e alle associazioni proporremo un’azione di raccolta organizzata e permanente che dia un senso di comunità fra le persone e che salvaguardi il patrimonio ambientale di Parma.

Abbiamo dimostrato che  con pochi soldi si possono eseguire dei lavori all’insegna del buon senso e della pratica, elementi ormai da tempo alieni ai politici di professione.

Ringrazio vivamente i cittadini di Via Cremona, i cittadini di Via Cocconelli, Antonio presidente di Sodales e Franceesca referente di Fruttorti. Un grazie a tutti coloro che a titolo personale e a nome della nostra città hanno partecipato a questa azione di salvataggio degli alberi di kaki.

Grazie anche alla Giunta che si è ravveduta sperando che ora lo faccia anche per l’inceneritore.

 

Parma Repubblica

Gazzetta di Parma

Parma Report

Troppi kaki a Parma, il Comune ci ricasca

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Le stagioni nel sole finiscono, lo sai

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I consiglieri di maggioranza in Consiglio Comunale a Parma ed eletti col Movimento 5 Stelle hanno tradito il contratto coi cittadini sciogliendo il patto del programma elettorale. Questo ormai è noto da anni a tutta la città.

Ora nella pagina di Facebook si legge che << il MU69 “Amici di Beppe Grillo” diventerà il Meet Up EffettoParma, il sito e la pagina facebook cambieranno logo e nome. >> (Fonte)

Rimane da capire che fine faranno tutti i documenti, le comunicazioni, i dibattiti, le foto, i dati potenzialmente sensibili, gli archivi e altro. Insomma tutta la vita del Movimento 5 Stelle di Parma sarà presa da un gruppo che politicamente non ha nulla a che fare col movimento medesimo?

Io non lo so ma penso che alla fine importi poco a Parma e ai suoi cittadini.

Penso invece che sia a tutti evidente la mancanza di “onestà intellettuale” e di coerenza politica da parte dei consiglieri ex pentastellati ora “imbullonati” allo scranno comunale.

I cittadini hanno infatti votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.

Lo ripeto per chiarire meglio il concetto: I cittadini hanno votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.

L’unica cosa che abbia quindi senso in questo momento è che la Giunta e la maggioranza si dimettano in blocco ridando dignità alle Istituzioni.

Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sono sempre stati contro il trasformismo e i voltagabbana.

Ebbene questo comportamento politico che muta il cambiamento in trasformismo si è evidenziato in questi anni col progressivo distaccamento della Giunta dal programma elettorale ed ora si è concretizzato ufficialmente con l’uscita dei Consiglieri dal M5S.

Tanti auguri al sindaco che rimane indagato nell’inchiesta per disastro colposo sull’alluvione di Parma del 2014 (fonte) e che risulta indagato nell’inchiesta aperta per la vendita della società partecipata “Stu Pasubio” che si occupa della riqualificazione di un’ampia area alle spalle della stazione ferroviaria della città. (fonte)

Ora io so che gli ignoranti e gli arroganti pur di non ammettere i propri limiti ed errori continuano a sbagliare nella convinzione di essere nel giusto senza dubitare mai di niente, in un atteggiamento fideistico verso il loro capo.

José Mujica, ex capo dello Stato dell’Urugay soleva dire: «Il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente». L’anno prossimo i parmigiani diranno chi sarà il nuovo Sindaco.

A questo punto si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre quindi immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia anche più sicura magari facendo qualcosa contro gli spacciatori oltre che contro “pericolosi” suonatori di fisarmonica.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

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Le stagioni nel sole finiscono, lo sai,  
proprio quando ti accorgi di amarle più che mai.
(R. Vecchioni – Le stagioni nel sole)

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Una considerazione sulla legionella

Nell'infografica realizzata da Centimetri la scheda della Legionella. ANSA/CENTIMETRI

In questi giorni i cittadini di Parma si sono tristemente resi conto una volta di più dell’inadeguatezza dell’amministrazione comunale a gestire un problema sanitario drammatico come quello del caso legionella.
E’ passato oltre un mese da quando si sono manifestati i primi casi fino al giorno della prima assemblea pubblica con la presenza del Sindaco di Parma, massima autorità sanitaria locale.
Sicuramente è una situazione complessa e non è questo il momento per le polemiche e gli attacchi politici. Bisogna pensare alla salute delle persone ed affrontare il problema in modo rapido e serio.
Ho provato con un amico che abita nei pressi di Via Montebello a capire la genesi di questa situazione. Non sono un medico e non ho la pretesa di trovare la soluzione ma provo a fare delle considerazioni che forse potrebbero essere utili.
Provo a partire dalla bomba d’acqua del 17 settembre scorso; pioveva con un vento fortissimo e con una pioggia quasi orizzontale che entrava dai serramenti.
L’acqua piovana potrebbe essere filtrata all’interno di alcuni macchinari (U.T.A. – unità trattamento aria) posizionati sui tetti di edifici adiacenti alla “Zona Rossa ” dell’epidemia.
Nei giorni successivi la temperatura dell’aria era decisamente al di sopra della norma e può avere innescato, nei ristagni interni alle macchine, la proliferazione del batterio. Probabilmente il ristagno è avvenuto nei canali di espulsione dell’aria che, tramite potenti i ventilatori, possono avere veicolato nell’aria esterna il batterio attraverso un aerosol. Successivamente il ristagno può essersi drasticamente ridotto od asciugato poiché i potenti ventilatori lavorano in continuo h 24. Forse è anche per questo che il picco del numero dei casi sembra essere diminuito
Auguro all’unità di crisi di lavorare al meglio per la città e per uscire alla svelta da questa emergenza che ha potato notevoli disagi e preoccupazioni e purtroppo diversi lutti nella nostra comunità.

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La rivoluzione gentile

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E’ il trionfo di due donne e del Movimento 5 Stelle. E’ la vittoria del 5 stelle che ha praticamente sbaragliato ovunque nei venti comuni dove era al ballottaggio. La forza del nuovo, la forza dei cittadini che sono al centro del paese ha finalmente vinto in modo evidente.

Al termine dei ballottaggi delle amministrative di ieri infatti hanno vinto i cittadini che credono nella forza delle idee che promuovono il vero cambiamento.

Ha perso la vecchia politica. Il partito democratico/democristianio e Renzi hanno preso delle bastonate e hanno visto le stelle.

Una sconfitta netta ed inequivocabile.

Ora coloro (pochi fortunatamente) che non credono nelle idee del movimento o che le usano per i loro fini personali sarebbe meglio che si facessero da parte. Per loro il messaggio subliminale delle elezioni amministrative è forte e chiaro: Basta, lasciate in pace i cittadini ed andate a casa!

Coloro che hanno usato la politica in stile ancien régime e che si sono accampati nelle istituzioni devono avere il coraggio finale di ammettere la loro inadeguatezza ed autorottamarsi.

Il vento sta cambiando e travolgerà i trasformisti della vecchia politica, quella fatta di compromessi.

 

Grazie Beppe Grillo e grazie Gianroberto Casaleggio!

http://www.beppegrillo.it

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Mentre il mondo sta girando senza fretta

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La sera dell’8 giugno 2016 mi sono recato al Pablo ad assistere alla presentazione pubblica della nuova biblioteca di Alice.

Gli Assessori Alinovi, Ferraris, Paci oltre ad uno dei progettisti, hanno presentato alcuni elaborati dell’edificio che verrà realizzato al Parco Golese, una piccola area di verde pubblico nel quartiere. E’ consuetudine dei politici esibire immagini accattivanti per promuovere le proprie azioni cercando di indirizzare politicamente l’opinione pubblica.

L’area d’intervento occuperà quasi tutto il verde esistente che sarà opportunamente recintato.

L’Assessore Alinovi ha scelto l’incarico fiduciario diretto per disegnare la nuova biblioteca, un progetto definitivo utile ad istruire il bando di gara per l’impresa che risulterà aggiudicatrice e che quindi realizzerà l’intervento.

In precedenza la biblioteca era all’interno della scuola Racagni poi demolita e ricostruita. Nel nuovo edificio scolastico non è stata volutamente inserita ed ora occuperà un’area verde pubblica.

Anche in questa situazione l’Amministrazione si è mossa a mio avviso superficialmente e in direzione opposta alle promesse elettorali.

All’incontro della serata scorsa i cittadini hanno evidenziato che, dopo quattro anni, gli assessori si sono presentati con un progetto definitivo senza averlo minimamente condiviso precedentemente coi cittadini.

L’amministrazione comunale invece di promuovere una pianificazione partecipata della biblioteca (come scritto nero su bianco nel programma 5 stelle della città) è riuscita a formare due fazioni contrapposte fra cittadini a tutela di un’area verde e cittadini a sostegno della biblioteca.

Il 5 stelle a Parma aveva promesso di non consumare suolo ma di rigenerare l’esistente. Era scritto nel programma elettorale ovvero nel patto coi cittadini che ci hanno votato.

L’Assessore Alinovi ha invece  evidenziato, in sintesi, che una biblioteca su un’area verde rappresenta un intervento di rigenerazione urbana. Come portavoce dei valori del vero movimento 5 stelle ho provato a spiegare che il verde pubblico, uno degli standard urbanistici, (paragonabili ai diritti di urbanizzazione minima per ogni quartiere della città) non può essere brillantemente soppresso con un parcheggio e un fabbricato in modo così semplice.

Sarebbe stato sufficiente che, all’inizio del mandato elettorale, l’amministrazione promuovesse (anche con un passaggio in Consiglio Comunale) la volontà di recuperare le aree già urbanizzate ma abbandonate e sottoutilizzate e chiedesse ai cittadini dove collocare le nuove opere pubbliche. Se nel quartiere Pablo non erano presenti fabbricati pubblici idonei, gli stessi si potevano ricercare con accordi precisi anche fra quelli privati, appunto abbandonati e degradati. Durante l’incontro della sera scorsa sono emerse tali possibilità e l’amministrazione si è presa l’impegno di verificarle.

Io non lo so ma penso che ormai siamo fuori tempo massimo e i lavori inizieranno a breve. Si costruirà ancora in città sacrificando una delle pochissime aree verdi del quartiere. La giustificazione è stata anche quella di dire che l’area era degradata e quindi era giusto riqualificarla costruendoci sopra! Che è come dire: brucia la casa, mi è rimasto un secchio d’acqua e che faccio? La uso per farmi una doccia.

La biblioteca, l’ho detto in pubblico, è bella, bello il progetto, bella l’idea di mantenerla nel quartiere. Ma il  vero problema è che è stata la Giunta a volere la biblioteca in quell’unica area verde esistente, togliendola ai cittadini ed affermando infine che così si riqualifica il quartiere.

Nessuna condivisione coi cittadini, nessun ripensamento, nessuna vera sintonia con il programma 5 stelle di Parma.

Bastava parlare con la città, prima di presentare il progetto definitivo, ed ora ci sarebbe una biblioteca altrove (sempre al Pablo) ed un’area verde viva, esistente e pubblica. Dove andranno i bambini a giocare?

In questi anni, lo dico con amarezza, penso che nell’amministrazione sia mancata una sorta di negoziazione di posizione con lo scopo di umanizzare gli interlocutori e spingere le parti a chiedersi effettivamente quale sia il problema per poi cercare di trovare una soluzione condivisa. Invece le decisioni sembrano sempre calate dall’alto, prima di aver ascoltato le ragioni degli altri, e con la convinzione di avere la soluzione in tasca.

Il ruolo di un politico è invece quello di avere una visione lungimirante e coerente coi programmi e coi valori. Io forse mi sbaglio ma non mi sembra giusto che i politici programmino interventi a fine mandato per migliorare la loro immagine in vista della campagna elettorale. Mi trovo fuori posto in questo modo di fare di politica.

 

Ma il Comune
dice che però la città è moderna
non ci devi far caso
se il cemento ti chiude anche il naso,
la nevrosi è di moda:
chi non l’ha ripudiato sarà.

(da “Un albero di trenta piani” – Adriano Celentano)

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Il flop dei Consigli comunali volontari

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A fine maggio 2016 abbiamo assistito all’ennesima prova di disagio da parte di vari cittadini verso un’amministrazione da tempo impermeabile alle esigenze della comunità.

Stiamo parlando di una trentina di Cittadini Volontari eletti nei nuovi Consigli di quartiere che in una lettera aperta al Sindaco evidenziano una costante incapacità di ascolto e la mancanza di un semplice percorso politico come quello della partecipazione.

Nel programma elettorale era scritto chiaramente il tema della partecipazione anche attraverso il bilancio partecipativo.

Forse consigliata da quei dirigenti che il Sindaco non ha scelto ma che ha voluto mantenere tutti all’interno dell’amministrazione cittadina, si rispolverano le circoscrizioni di quartiere; vengono chiamate Consigli di Cittadini Volontari ma di fatto non si forniscono metodi efficaci per attuare la partecipazione al processo decisionale della politica.

La conseguenza denunciata è evidente: frustrazione, litigi, polemiche e nessun risvolto positivo.  Questo è quanto emerge in sintesi dalla lettera aperta di vari Cittadini.

Il Sindaco ancora una volta si dimostra culturalmente inadeguato al suo ruolo istituzionale e reca danni politici e dissapori persino ai Cittadini.

Ho sempre ribadito ad onor del vero che abbiamo ereditato una gestione commissariale con milioni di euro di debito ma i Parmigiani hanno eletto dei dipendenti con un programma elettorale, un patto, un contratto.

In quattro anni di politica, in gran parte contraria allo spirito del M5S, l’Amministrazione ha tagliato in maniera lineare e ha messo le mani nel portafogli di tutti, indipendente dalle capacità di reddito, accantonando risorse che potevano essere utilizzate anche per avviare il bilancio partecipativo, come era stato promesso in campagna elettorale. Invece niente.

Una delle proposte del cambiamento del vero Movimento 5 Stelle era anche questa, consentire alla cittadinanza di poter decidere come spendere una parte del bilancio con un percorso chiamato bilancio partecipativo, già sperimentato da anni in vari parti d’Italia e del mondo.

Questa maggioranza che grazie alla sua condotta non rappresenta più il Movimento 5 Stelle tradisce gli elettori a livello politico e persegue i metodi tipici della vecchia Amministrazione.

Un altro esempio di condotta inadeguata è quella del consumo del suolo. Alcuni anni fa, per regioni di sicurezza, si è demolita e ricostruita la scuola Racagni. Nell’edificio l’esistente biblioteca di Alice non ha potuto trovare spazio nell’edificio.

L’Amministrazione ancora una volta va in direzione contraria al programma elettorale. Sembra infatti che si voglia ricostruirla consumando il verde pubblico, anziché impiegare gli immobili pubblici e privati inutilizzati presenti nel quartiere Pablo.

Con questa scelta inadatta si andrebbe ad aumentare il carico urbanistico creando affollamento ed eliminando il verde pubblico così caro ai cittadini di Parma.

E pensare che sarebbe sufficiente adottare il buon senso e mantenere la promessa elettorale.

Basterebbe dare dignità al Consiglio comunale e approvare una variante al Piano Operativo Comunale (lo strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell’arco temporale di cinque anni).

Si potrebbero individuare le aree già urbanizzate ed inutilizzate o sottoutilizzate dove erigere opere pubbliche utili alla cittadinanza come appunto la biblioteca di Alice.

Il tutto potrebbe poi passare attraverso il bilancio partecipativo. Io non lo so ma a me sembra che ormai il mandato della Giunta sia scaduto come il latte andato a male. Siamo fuori tempo massimo.

L’amministrazione di un Sindaco sospeso (come quello del caffè al bar) ha rinviato di anno in anno il bilancio partecipato, previsto nel programma 5 stelle.

La città se n’è accorta e adesso penso che farà fatica a credere alle solite e roboanti dichiarazioni da preludio di campagna elettorale.

 

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In un paese normale (secondo passaggio)

Verti Giulia

Non vorrei rispondere a chi cerca di offendere invece di entrare nel merito ma penso di doverlo ai cittadini come aiuto ad una miglior comprensione della tematica edificatoria sia su casi particolari sia in generale. (leggi i post sul tema)

Chiedo a chi non si firma  con nome e cognome reali  di rivolgersi con onestà intellettuale dichiarando pubblicamente la propria identità senza nascondersi nell’anonimato. Le opinioni politiche sono sempre legittime, comprese le critiche accese; alcuni scrivono facendo a mio avviso trasparire  un astio e un odio che ho riscontrato solo nelle dinamiche relazionali dell’associazione Parma in Movimento e negli scranni della maggioranza del sindaco.

Vorrei informare i cittadini che sollevai varie volte il tema della variante del Piano Strutturale Comunale (PSC) sia nelle riunioni di maggioranza sia in quelle dell’associazione Parma in Movimento. Affrontammo e si parlò di rivedere le linee strategiche e di come affrontare i Piani Urbanistici Attuativi (PUA) presenti.

Sono uscito da questa maggioranza perché è stato tradito il mandato elettorale. La stessa associazione Parma in Movimento nel 2014 invitò l’amministrazione cittadina a rivedere il PSC secondo le linee politiche del programma. Appare chiaro che il Consiglio comunale di Parma ad oggi non ha mai deliberato in tal senso.

La maggioranza politica fin da giugno 2012 era a conoscenza del fatto che erano presenti vari PUA con convenzioni in stato di avanzamento e altri PUA in pratica fermi.

Il diritto urbanistico è chiaro (lo hanno ribadito anche all’interno della pubblica amministrazione): la maggioranza politica, motivando le proprie scelte, ha l’autonomia di cambiare le cose.

Appare evidente che la maggioranza politica non ha voluto cambiare fin da subito il PSC. Cercare di farlo adesso è una scelta tardiva (ricorda il famoso detto “si chiude il recinto dopo che sono scappati i buoi”).

Il Sindaco decise che non dovevamo cambiare il PSC poiché era prioritario incassare gli oneri di urbanizzazione. Questa è la verità politica.

La verità giuridica è che i PUA produttivi sono strumenti urbanistici facoltativi (non obbligatori). Tali insediamenti edificatori sono il frutto di accurate analisi volte a definire bene il fabbisogno della città in funzione di un loro corretto dimensionamento, pena l’illegittimità della delibera comunale che li approva. Ma quanti centri commerciali ha bisogno Parma per capire che con c’è più bisogno di tali insediamenti?

Se nel 2009 si pensava di realizzare quell’edificazione, oggi, nel 2016 esiste ancora una sua utilità? Esiste ancora quel fabbisogno? Sono questi i dubbi e le osservazioni politiche che il Sindaco e i miei ex colleghi di maggioranza non hanno voluto prendere in considerazione. Penso che questa ipertrofia edificatoria potrebbe invece innescare un danno economico alle imprese che investono e agli esercizi commercianti esistenti.

Penso che la maggioranza avrebbe dovuto predisporre una variante generale e discutere con la cittadinanza e le imprese sulla riorganizzazione del territorio anche in funzione dei cambiamenti ambientali, economici, sociali che la recessione ha innescato.

Penso che se la maggioranza fosse stata coerente con quanto dichiarato in campagna elettorale avrebbe potuto impostare una fase istruttoria fin da subito per il passaggio ad un nuovo PSC per poi affrontare i vari problemi pratici e giuridici. Successivamente ci sarebbe stato tutto il tempo per l’adozione e l’approvazione del PSC tramite una pianificazione partecipata. Il coinvolgimento della città infatti sarebbe stato fondamentale.

Era sufficiente rispettare il programma. Ora come allora penso sempre la stessa cosa. Basta poco, cambiare si può.

Ancora sul consumo del suolo

WP_20151029_14_55_56_ProAncora un cenno sul consumo di suolo, ma forse sono io che non ho mai capito niente.

Sono io che considero un campo agricolo, dove verrà edificato un centro sanitario urgentissimo (ciao), effettivamente un campo agricolo. Forse sono io che considero un’area industriale dismessa dove verrà costruito un altro centro commerciale affettivamente un fabbricato su un’area cementificata anche se si tratta di un diritto acquisito.

Perchè per me il consumo di suolo è questo: è sufficiente che nel lotto di terreno vi sia il cambio di destinazione d’uso del suolo da agricolo ad edificabile. Il percorso inverso semplicemente non esiste. Il percorso inverso si chiama riqualificazione e non rigenerazione come qualcuno da tre anni a questa parte vuole farci credere.

Lo possiamo chiamare anche recupero delle aree dismesse ma non venitemi a dire che non è consumo agricolo. Quando la città occupa la campagna è difficile che la città sparisca per magia come in un incantesimo magari per dar spazio nuovamente alla campagna. Io non sono un urbanista e non ho mai fatto neanche l’assessore. Applico solo il mero buon senso. A riveder le stelle…

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Waste on the road

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Ho presentato nei giorni scorsi un ordine del giorno da discutere nel prossimo Consiglio Comunale insieme anche al collega Mauro Nuzzo. Spero che altri consiglieri lo vogliano firmare. E’ un ODG di mero buon senso che pone il Sindaco davanti alle sue responsabilità … Continua a leggere

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Sui lavori del Consiglio Comunale dell’8 marzo 2016

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Ancora dei debiti fuori bilancio. Nel Consiglio Comunale dell’08 marzo 2016 il Vice Sindaco ha portato in dote altri due debiti fuori bilancio. Si tratta di debiti relativi ad espropri, con sentenze del tribunale di Bologna. Gli importi riconosciuti alle … Continua a leggere

a te che non ami i servi di partito

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Martedì 19 gennaio 2015 in Consiglio Comunale il gruppo del M5S di Parma (tranne il sottoscritto) ha espulso Il Consigliere eletto dai cittadini Mauro Nuzzo in forza di un regolamento del Gruppo consiliare che è stato approvato e depositato in Comune nei giorni scorsi.
Il Presidente 5 stelle del Consiglio comunale di Parma ha attuato il volere della maggioranza.
Io non ho approvato il regolamento e non ho votato contro l’espulsione del collega Nuzzo.
Non ho votato perché ritengo Illegittimo un documento che evidenzia che per tutti gli atti tranne quelli relativi a temi etici i consiglieri devono votare sempre e comunque come decide il gruppo a prescindere dal programma elettorale. Per i temi etici invece non esiste una posizione di gruppo ma è sempre il gruppo di maggioranza che decide quando si tratta o meno di tema etico e se quindi si deve votare in modo uniforme oppure no.
Un gruppo dove il confronto politico non è ammesso, dove il dibattito politico è perennemente soppresso a cominciare dal sindaco, che interpreta ogni critica come offesa personale, ecco, allora penso che si tratti di un gruppo dove comincia la deriva politica antidemocratica.
Il regolamento col logo 5 stelle vecchio, a testimonianza della superficialità politica del gruppo di maggioranza, non si preoccupa della coerenza degli atti rispetto al programma elettorale ma impone a tutti una modalità supina ai voleri della Giunta ben lungi dai doveri di indirizzo e controllo riservati ai Consiglieri dalla Legge.
Penso che a Parma si stia facendo il possibile per far perdere popolarità al Movimento 5 Stelle a livello nazionale e locale. Seguo il Movimento dalla nascita del blog di Beppe Grillo e ho investito tempo e passione in questa avventura straordinaria. Sarebbe stato sufficiente seguire con la schiena diritta il programma che ci ha permesso di assurgere ad un ruolo istituzionale quasi per caso e non per merito di consiglieri o assessori. Spero bene per il futuro della città e spero bene per il futuro del 5 stelle a Parma. Spero …

Fabrizio Savani – Consigliere Comunale di Parma – Movimento 5 Stelle

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a te che non ami i servi di partito
che ti chiedono il voto un voto pulito
partono tutti incendiari e fieri
ma quando arrivano sono tutti pompieri

(Rino G.)

Manifestazione a Casalmaggiore contro la TI-BRE

Stamane si è svolta a Casalmaggiore la manifestazione contro la TIBRE stradale, un’opera infrastrutturale inutile e costosa. Erano presenti vari Sindaci e rappresentanti dei sindaci dei Comuni attraversati da quest’opera devastante. Io c’ero. A rappresentare il Comune di Parma c’era invece il presidente della Commissione Cultura su decisione dell’amministrazione cittadina.

Ecco io penso che per evitare che in futuro qualcuno cambi idea e dia priorità a questa opera assurda, ecco io penso che ogni politico che ne abbia la possibilità debba ribadire con forza il proprio NO.

Si deve dire NO a tale scempio ambientale ed anche evitare di trincerarsi dietro  scuse come quelle di non partecipare ad incontri istituzionali per mancanza di tempo per decidere.

Oggi al corteo ho detto che i cittadini devono  mettere il fiato sul collo a noi politici locali, devono partecipare ai consigli comunali alle commissioni ed entrare con vigore nei palazzi polverosi delle istituzioni burocratiche il cui scopo principale è quello di auto perpetrarsi.

Non possiamo aspettare che i politici da soli facciano qualcosa senza il coinvolgimento dei cittadini.

Ho scritto al presidente della regione Emilia Romagan, ho scritto alla Unione Europea, ho scritto al Governo nazionale per chiedere di rivedere il progetto della TIBRE e per chiedere di fermarsi a riflettere. In pratica nessuna risposta.

Ma la migliore risposta invece la ricevo quando partecipo a manifestazioni come queste dove vedo dei ragazzi presenti e consapevoli.

Capisco allora che la coerenza e il rispetto della tua coscienza siano aspetti che trovino cittadinanza fra la gente e non fra i politici di professione.

Dopo la manifestazione alcuni bambini hanno affidato al cielo alcuni messaggi per l’ambiente appesi a dei palloncini.

Ecco quindi le mie frasi che ho oggi affido a Gea.

  • Ognuno di noi deve fare la differenza.
  • Ognuno di noi può fare politica.
  • Ognuno di noi può fare qualcosa di positivo per l’ambiente,
  • Lo dobbiamo fare per i nostri figli, lo dobbiamo fare per la nostra madre Terra.
  • Se aspettiamo solo i politici non cambierà mai niente.

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Foto della manifestazione del 29/11/2015 a Casalmaggiore contro la TI-BRE

TI-BRE on the road

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Sono sempre stato contro la TI-BRE un ‘opera infrastrutturale vecchia e inutile. Mi sono sempre espresso coerentemente contro la sua realizzazione. E’ sbagliato persino il nome di tale opera. Dovrebbe chiamarsi infatti LI-BRE ovvero Ligure – Brennero dato che il mar Tirreno comincia a Livorno. Anzi dovrebbe chiamarsi LI-TRE dato che si fermerà a Trecasali e mancano e mancheranno i soldi per andare oltre a questo comune parmense. Lo sanno tutti ma nessuno lo evidenzia.

Ho partecipato con la fascia tricolore alla manifestazione contro la TI-BRE insieme ad altri sindaci, ad aprile 2015 a Ronco Campo Canneto (PR) per dire no alla TI-BRE.

Ho inviato un accorato appello al presidente dell’Emilia Romagna, al Presidente del Consiglio, all’Unione Europea per dire SI alla Tirreno Brennero (TI-BRE) ferroviaria e NO alla TI – BRE autostradale.

Come consigliere comunale ho fatto quanto potevo per fermare quest’opera. Se fossi stato il Sindaco avrei partecipato anche all’Assemblea dei Sindaci presso la Provincia di Parma in data 26 ottobre 2015. Magari non sarebbe successo niente e tale carta non avrebbe avuto valore nel gioco dei ruoli politici che si sono delineati. Ma almeno avrei avuto un’ulteriore occasione per evidenziare il mio dissenso a questa opera che considero inutile.

Poi ognuno si assumerà la sua responsabilità politica delle azioni intraprese. L’opera è stata definita dalla regione ER con priorità 2 nel programma delle infrastrutture strategiche anche tenendo conto nel merito politico da quanto stabilito sempre il 26 ottobre 2015 dal Consiglio Provinciale che aveva detto sì alla TI-BRE.

Spero che tale priorità non salga al livello 1 nei mesi a venire (ovvero opera finanziabile ed eseguibile). Un netto NO da parte dell’Assemblea dei Sindaci avrebbe aiutato, a mio avviso, a mettere una pietra tombale sull’intera opera.

Spero bene per l’ambiente di Parma e ricordo che per temi così importanti occorre un’intesa fra le persone avulsa dai giochi politici spesso incomprensibili ai cittadini.

Consiglio Comunale del 13/10/15

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Nel Consiglio Comunale del 13/10/15 si è discusso in della variazione di bilancio 2015, delle vendite dell’ennesima partecipata Autocamionale della Cisa e di una variante al Piano operativo comunale per misure legate al risparmio energetico.

Inoltre il Sindaco ed alcuni Consiglieri hanno ricordato l’anniversario dell’alluvione a Parma, una tragedi che ha colpito diversi cittadini. Anch’io mi sono sentito in dovere di esprimere la mia solidarietà per i parmigiani colpiti dall’alluvione e ho espresso i miei dubbi sull’intervento della cassa di espansione sul torrente Baganza. Mi sembra obiettivamente troppo lungo il tempo di realizzazione di 7 anni. In Italia i tempi delle opere pubbliche sono sempre lunghissimi. Inoltre gli enti in gioco sono davvero tanti. Ragion per cui è prevedibile che i tempi si dilatino a 10 anni e oltre. E nel frattempo i cittadini cosa fanno? Penso che non si possa vivere con l’angoscia ogni volta che piove forte nell’attesa di vedere realizzata tale opera. Inoltre il costo di 55 milioni di mc per una cassa di 4 milioni di m3 di terra ghiaia scavata mi sembra troppo elevato.

Ecco di seguito una sintesi del mio intervento sulla delibera dell’efficientamento energetico.
Oggi noi votiamo una delibera per la modifica ed Integrazione alle NTA del POC per promuovere misure di risparmio energetico ed introdurre alcune semplificazioni.
Voterò questa delibera che spera di stimolare l’efficienza energetica anche se penso che non darà forza propulsiva all’economia dell’edilizia della città.
Il mercato immobiliare è imploso per la crisi e perché drogato dal PSC che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione.
Ora noi ci limitiamo a votare una delibera in modo velleitario invece di proporre una nuova visione di governo del territorio uscendo dalla mercificazione del suolo di Parma.
Un aumento della SLU del 20 % è la stessa politica di vendita dei GDO quando fanno il 3×2. Se non hai i soldi per comprare un pacco di merendine anche se te ne offrono altre 2 sei sempre al punto di prima, ovvero ti mancano sempre i soldi
Inoltre c’è sempre il problema della Provincia che pone dei dubbi di legittimità a questa delibera all’insegna della mancanza di intersettorialità fra enti della PA
Oggi quindi so che rimaniamo all’interno di una visione arcaica proponendo meccanismi premiali con le logiche di un mercato imploso su sé stesso.
La visione tecnica e valoriale del PSC e del POC rimangono sostanzialmente quelle delle Giunte Ubaldi e Vignali.
Avevamo promesso di cambiare l’urbanistica a Parma e il nostro mandato elettorale è orami entrato abbondantemente nel secondo tempo di questa partita. Ma quando verrà adottato il nuovo PSC, ma ormai è troppo tardi e io lo avevo chiesto da giugno 2012
Quando siamo stati eletti avevamo iniziato a studiare l’attuale PSC. Avevamo capito che il piano doveva essere cambiato fin da subito perché sbilanciato sugli interessi dei privati rispetto all’interesse pubblico.
Avevamo impostato dei tavoli tecnici coinvolgendo i cittadini e avevamo capito che non tutti i PUA si sarebbero realizzati. Ora mi sembra evidente che si è preferito lasciare le cose come stavano.
Alla fine anche se nessuno lo ha mai detto apertamente abbiamo pensato che sarebbe stato meglio lasciare i privati al proprio destino depennando di fatto il ruolo della pubblica amministrazione secondo il pensiero dominante in questo sistema edificatorio ipertrofico ovvero “meno Stato e più privato”.
Penso che alla fine abbiamo fatto poco per combattere le rendite di posizione. Penso che abbiamo agito condizionati dalla paura dell’azione legale dei privati contro la Pubblica Amministrazione. Penso che come dice il poeta in generale ancora oggi in Italia il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica siano due cose inconciliabili.
Ecco perché oggi votiamo questa delibera e sembra che ancora una volta si debba anelare a un consenso fra i privati dimenticando e vanificando il nostro ruolo politico che invece dovrebbe essere orientato all’interesse generale e non a quello particolare.
Io voterò questa delibera che di fatto non sposta il pendolo della storia di questa città che ancora oscilla per inerzia verso i rapporti consolidati della precedente compagine amministrativa.
Eravamo convinti di cambiare il mondo e invece il mondo ha cambiato noi. Il tempo è galantuomo e scoprirà se siamo cambiati in meglio o in peggio.
Ogni delibera dovrebbe essere portata avanti senza infingimenti ma in ogni caso saranno poi i cittadini a giudicare la nostra coerenza e capacità politica. Spero solo che siano indulgenti.
I cittadini infatti potranno anche perdonare, le divinità già lo fanno. L’ambiente la natura, il territorio, Gea invece non perdonano e restituiscono sempre e con gli interessi tutto il male subito.

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Non ho hobby, non vado a pescare e non raccolgo francobolli

20140206_101302Parma non affogherà certo in un laghetto d’acqua.

Mi dissocio comunque dall’evento della giornata del 20/9/2015 al “laghetto”, con scuola di pesca e canoa al Parco Ducale e patrocinato dal Comune di Parma.

Dal sito del Comune si apprende che <<il pomeriggio è dedicato, per tutti coloro che vorranno cimentarsi o semplicemente assistere, alle più suggestive tecniche di pesca, dalla “mosca” al “carp fishing” >> e che per <<tutto il pomeriggio, sarà possibile per bambini, ragazzi e famiglie trascorrere il proprio tempo alla riscoperta di uno degli spazi aperti più belli della nostra città, stando insieme con consapevolezza e rispetto dell’ambiente.>>

Non sono un vegano ma non ci vuole neppure un vegetariano per capire che il messaggio trasmesso nel comunicato stampa dal Comune di Parma risulta stonato.

Da diversi anni a Parma e nel mondo si assiste a un crescente senso di disagio sul modo in cui l’uomo maltratta gli essere viventi in modo spesso gratuito per scopi sia alimentari sia ludici.

Non penso sia questo il modo di una pubblica amministrazione per promuovere il rispetto per gli animali in ambito ambientale e sociale, lavorando per migliorare le loro condizioni di vita in città.

Va dato atto che il Comune investe tempo e risorse importanti per il canile e il gattile di Parma. Ma tutto questo non basta per proporre un modello di tutela del benessere animale che dovrebbe essere legato anche ad un senso di empatia.

Quando arriverà il tempo in cui un politico che rappresenta un porta voce di chi lo ha votato aprirà la porta a una nuova visione? Una visione che riesca a capire la sofferenza degli altri umani o animali. Una pesca per bambini in un laghetto non è certo una mattanza di tonni ma questo non ridimensiona la questione.

A nessuno piace essere infilzato in un amo, rinchiuso in un rete, sentirsi isolato in un luogo estraneo dove altri decidano fino a quando devi vivere.

Esiste poi un regolamento comunale che vieta la pesca nei laghetti cittadini. Penso che ci voglia poco per capire che un eccezione non è la regola ma è proprio questo il problema. Una pubblica amministrazione non può derogare a se’ stessa a seconda delle proprie necessità. Si crea un precedente pericoloso e non capirlo penso sia una grave miopia politica per un’amministrazione che appoggia anche eventi legati alla promozione di uno stile di vita vegano, animalista e ambientalista.

Non si può pretendere troppo dai politici nazionali o locali, lo affermo sentendomi parte in causa, ma sono arrivato in fine a capire che la “coerenza politica” sia un ossimoro.

Non ho hobby, non vado a pescare e non raccolgo francobolli. In quanto a scrivere versi o canzoni, quello non è un hobby ma una necessità. (Totò)