Altri insediamenti commerciali in vista a Parma

Martedì 28 marzo 2017 in Consiglio comunale a Parma è stata presentata una proposta di delibera sui criteri qualitativi per le autorizzazioni per insediamenti commerciali con superficie fino a 2.500 metri quadrati ovvero nuovi edifici commerciali fino a 50 m per lato. Si tratta in sintesi di misurare la sostenibilità delle nuove domande di autorizzazione all’apertura di medie strutture di vendita attraverso tre serie di indicatori: impatto da incremento di superficie, impatto occupazionale, impatto ambientale.

La delibera in questione con allegato l’ennesimo regolamento da 21 pagine di questa amministrazione di stampo “neo bizantina” individua le compensazioni di tali impatti.
Per gli impatti occupazionali derivanti da nuovi insediamenti commerciali entrano ad esempio in fattore positivo la possibilità di passare da contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato.

Ma ora viene il bello! Le misure di compensazione per le caratteristiche di sostenibilità edilizia, ambientale, ed energetica prevedono le seguenti azioni per i nuovi insediamenti commerciali: uso di mezzi a basso impatto ambientale; uso di mezzi elettrici per la consegna a domicilio della spesa dei clienti; promozione di campagne informative per l’uso delle linee di trasporto pubblico locale.

Non si parla di calcolo obbligatorio dell’impronta ecologica o di quante anidride carbonica (CO2) venga immessa nell’ambiente per la realizzazione di queste nuove strutture commerciali o per la loro gestione. Non si parla in questa delibera di analisi del ciclo di vita dei nuovi edifici commerciali che verranno realizzati a Parma ovvero quanto inquinamento viene emesso per realizzare i prodotti dia costruzione di questi volumi edilizi, per farli funzionare e infine per dismetterli una volta arrivati a fine vita. Questi calcoli analitici inseriti nel programma elettorale che ha permesso al Movimento 5 Stelle di vincere le elezioni a Parma sono utili per individuare il vero inquinamento prodotto da questi fabbricati consumatori di suolo e sono anche utili per calcolare come compensare le emissioni aggiunte all’ambiente cittadino già fortemente compromesso.

Ma andando oltre a queste considerazioni di tipo tecnico, alla fine, qual è la compensazione ambientale per il consumo di suolo?
Io non lo so ma a me sembra che tali compensazioni siano in continuità con gli oneri della città pubblica o con gli extra oneri già presenti dalle giunte precedenti. In sostanza sembra davvero che tutto cambi perché tutto rimanga immutabile. Sembra di assistere alla stessa politica delle passate amministrazioni.

L’ambiente ancora una volta a Parma, città della Food Valley, viene disgregato, sezionato e compensato economicamente (ovvero soldi).
Io mi chiedo come si può compensare la vita di un albero a favore di un parcheggio magari piantando un altro albero. Come si può compensare l’ammazzamento di un albero per ampliare un parcheggio e poi come compensazione piantare un altro albero. Tutto questo non c’entra niente con la delibera in questione ma l’approccio culturale verso l’ambiente è questo. Gli impatti ambientali si quantificano con azioni che hanno un costo. La politica ambientale a Parma oggi ricorda un’arida stagione bianca.

Alla fine a dire il vero, tutte queste storie sembrano composte solo da parole che si depositano lentamente sul fondo del mare delle promesse mancate. Dopo 5 anni infatti si riparla ancora di nuove aree ad uso commerciale. Nel 2012 scrivevo articoli sull’esubero di centri commerciali sparsi per la città ed oggi mi ritrovo a riscrivere articoli su nuovi centri commerciali che verranno realizzati a Parma dopo un lustro di amministrazione che doveva portare tante belle novità. Infatti s’è visto.

E’ vero quanto diceva martedì un collega in Consiglio comunale; non abbiamo due stomaci per mangiare tutto quello che ci viene propinato. Non possiamo infatti fare la spesa 4 volte al giorno per sostenere tutti gli insediamenti commerciali presenti e futuri. Si perché sono previsti altri punti vendita fino a 2.500 metri quadrati se ancora qualcuno non lo avesse capito! Lo avete letto sui giornali?

Oggi io so e ribadisco che il consumo di suolo viene compensato economicamente. Con tanti saluti al nuovo piano regolatore generale (PSC) con consumo suolo sotto zero. “Certo! Disponibile al confronto (d’accordo) nella misura in cui” cantava il poeta di Crotone. Ecco, mi sembra allora che tutto torni.
Ogni cittadino dotato di buon senso può farsi una sua opinione osservando diversi edifici commerciali che sembrano “case coloniali scrostate ormai come chiese”.

Ricordo che questa amministrazione non è stata eletta per dare la stura a nuovi insediamenti commerciali. Questo non era scritto nel programma elettorale che ricordo rappresenta il patto che i politici siglano coi cittadini.

Certo mi si può contestare il fatto che si tratta di nuovi insediamenti commerciali il cui iter burocratico di approvazione è iniziato nelle precedenti amministrazioni e che quindi si tratta di diritti acquisiti. Ma ogni piano urbanistico attuativo anche se pensato in precedenza, può essere ridiscusso. E poi cosa vuol dire diritti acquisiti? Anche i vitalizi dei parlamentari o le pensioni d’oro sono dei diritti acquisiti. Ma si tratta di diritti che sono ritenuti ingiusti per ogni cittadino dotato di mero buon senso. Ma qualcuno a Parma pensa ancora che ci sia bisogno di nuovi mega negozi da 2.500 mq l’uno? Davvero qualcuno pensa che per compensare tali edifici sia sufficiente dotarsi di qualche auto elettrica? Io non lo so ma secondo me qui si esonda nell’assurdo.

Ho alla fine votato contro a questa delibera in quanto la giunta ducale doveva avere molto più coraggio e determinazione nell’approccio politico verso queste potenzialità insediative. Occorrevano misure draconiane e non dei pannicelli caldi per affrontare la questione del consumo di suolo e dell’inquinamento prodotto da realizzazione di nuovi volumi edilizi.

A me sembra che di fatto l’amministrazione comunale rimane inerme politicamente sia per le medie strutture di vendita sia e soprattutto per le grandi strutture di vendita. Ricordo che sotto questa giunta partirà a breve uno dei più grandi centri commerciali dell’Italia del nord.

La verità giuridica è che i PUA produttivi (lottizzazioni) sono strumenti urbanistici facoltativi (non obbligatori). Tali insediamenti edificatori sono il frutto di accurate analisi volte a definire bene il fabbisogno della città in funzione di un loro corretto dimensionamento, pena l’illegittimità della delibera comunale che li approva. Ma quanti centri commerciali ha bisogno Parma per capire che con c’è più bisogno di tali insediamenti?

Spero bene per Parma e vorrei che i cittadini spegnessero finalmente il falò inquinante delle vanità.

Parma una città senza nome

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In questo periodo in città a Parma dovrebbero partire i lavori di cura per gli alberi in vista dell’imminente stagione primaverile. Ecco allora che occorre ricordare il rispetto del Regolamento del verde pubblico che fissa i criteri per le potature e vieta le capitozzature ovvero quelle amputazioni alle piante che portano spesso alla loro morte.
Molti alberi non sono stati potati e pertanto si presenteranno gli stessi problemi che si sono manifestati lo scorso anno quando, insieme a tanti cittadini indignati dall’ignavia del Comune, sono riuscito a salvare 160 kaki potati male e destinati all’abbattimento da parte dell’Assessorato all’Ambiente.
Parma è piena di atti di cialtroneria ambientale perpetrati ai danni degli alberi. Abbiamo i gelsi capitozzati della zona di Via Newton, le piante abbattute in Via Barilli, gli alberi capitozzati in Via Nobel, gli alberi abbattuti al Parco Ducale, quelli abbattuti in Via Picedi Benettini e in Via Pellizzari, gli alberi abbattuti a Baganzola, gli alberi abbattuti in Via Burla.
Decine di segnalazioni mi sono giunte in questi anni da parte di cittadini sull’abbattimento o sulla capitozzatura di alberi. All’inizio mandavo le segnalazioni all’assessore Folli e suoi dirigenti ma non avevo risposta o avevo risposte evasive. Poi ho compreso che si tratta dell’ennesima prova della insensibilità di questa amministrazione impermeabile al grido di dolore dell’ambiente e alle segnalazioni dei cittadini.
Del resto cosa possiamo aspettarci da un sindaco che dichiara che ci sono troppi parchi a Parma o da una assessore che voleva ammazzare i citati kaki perché fanno i frutti. Cosa ci si può attendere da un’amministrazione che usa il Pardo Ducale, uno dei parchi storici più belli d’Italia come un parcheggio automobilistico durante la manifestazione delle Mille Miglia. Per non parlare dello scandalo del parco di via Jacobs dove di fatto si voleva concedere ad usi privati aree verdi a destinazione pubblica. Temo che la stessa sorte toccherà al Parco Ferrari.
Anche i mille alberi piantati, dichiarati dall’Assessore all’Urbanistica nel 2013 e frutto della monetizzazione del taglio di piante da parte di privati non sono poi stati accuditi ed innaffiati. La logica conseguenza è che molti sono di loro sono morti.
Cosa dire infine della biblioteca di Alice che verrà realizzata su un’area verde, una delle poche rimaste nel quartiere Pablo mentre a poca distanza si trovano edifici dismessi pronti per essere riqualificati. Tanti altri esempi si potrebbero citare e che fanno parte ormai nella storia recente di questa città.
A novembre dello scorso anno ho presentato una richiesta di accesso agli atti sui i lavori di riqualificazione del parco di Villa Parma e sui relativi abbattimenti di alberi. Nessuna risposta. Ho presentato una ulteriore richiesta di accesso agli atti sui costi e sulle responsabilità di chi voleva abbattere 160 alberi in centro storico. In tutta Italia si cerca di togliere le auto dai centri storici ma a Parma si vogliono invece togliere gli alberi. Queste richieste di accesso agli atti mi sono state ad oggi negate. Si tratta di una forma arrogante di gestione antidemocratica della macchina comunale.
Questa gente che si è ritrovata quasi per caso a fare l’assessore si ostina a non capire che un albero è una rappresentazione della Natura. Chi ammazza un albero offende la Natura e chi capitozza un albero bestemmia verso l’ambiente. Un albero è una testimonianza ambientale e valoriale con le radici nel passato e le braccia protese vero il futuro. Degradarlo a mero oggetto urbanistico è un affronto al diritto naturale di fruizione del paesaggio e del territorio sancito anche dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
Manca amore per il territorio e i suoi 4 elementi. Parma sta diventando una città senza nome. A Parma c’è bisogno di aria nuova, scorgo il respiro del vento dietro le dune.

I sassi di Parma

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Il 31 gennaio 2017, in Consiglio comunale è stata discussa la proposta di delibera inerente la variante generale del Piano delle attività estrattive del Comune. Si tratta in sostanza del piano delle attività estrattive (PAE) delle cave di ghiaia all’interno del territorio comunale. Il piano prevede una diminuzione delle quantità di ghiaia estratta, tarato in riferimento alle manifestazioni di interesse da parte dei privati.

Ovviamente le quantità potenzialmente estraibili sono ridotte rispetto all’attuale piano approvato nel 2006. Tuttavia la superficie totale delle aree di estrazioni (definiti tecnicamente ambiti comunali e pluricomunali o poli) viene di fatto ridefinita sulla scorta di un piano antecedente che prevedeva una bulimia edificatoria e infrastrutturale che mi ricorda il film “Le mani sulla città”.

Ora il consumo di suolo va fermato in tutti gli ambiti e in tutti i settori. Definire delle aree di estrazione anche su campi coltivabili è un vero e proprio consumo di suolo. L’Emilia Romagna è fra le regioni col più alto tasso di cementificazione e con un elevato rischio sismico e geologico. Occorre pertanto preservare l’ambiente anche con una divulgazione culturale del piano delle attività estrattive discusso in Consiglio comunale.

Anche nell’Assemblea comunale di ieri è mancata un’idonea condivisione e un’idonea comunicazione. Basti pensare che non sono state presentate delle tavole grafiche che evidenziassero le differenze fra il vecchio e il nuovo piano estrattivo o l’individuazione delle nuove aree di scavo. Non è stata data la documentazione adeguata ai consiglieri per analizzare la proposta di delibera; proposta presentata in Commissione ambiente il giorno prima della seduta consigliare. Ovvero zero rispetto verso i consiglieri da parte della Giunta. Da notare anche che il PAE doveva essere approvato entro la fine del 2010, oltre sei anni or sono, come risulta dalla prima pagina della delibera citata.

Un richiamo ai controlli delle estrazioni di ghiaia risulta fondamentale per tutelare il territorio. I funzionari comunali hanno evidenziato la tipologia dei controlli per le escavazioni. Si inizia con le perizie giurate del direttore dei lavori (come se un giuramento potesse fermare ipotetici malintenzionati). Poi si passa ai controlli casuali o su segnalazioni, alcuni controlli su scavi abusivi, controlli su mancanze di cancelli di chiusure delle cave, su recinzioni rotte o divelte o su mancanze delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro nei cantieri.

Nulla è stato detto invece sugli efficaci controlli delle attività di estrazione nelle cave di ghiaia. Mi riferisco ai controlli con battute topografiche, con uso di GPS dei punti fissi delle zone scavate anche con l’ausilio di droni di monitoraggio oppure ai controlli degli invasi (cave finite e riempite con acqua) con rilievi batimetrici dei fondali. Ma soprattutto nulla è stato detto in Consiglio comunale sugli eventuali controlli dei camion e della documentazione di trasporto. Non è stata evidenziata alcuna regolamentazione dei via vai dei camion. Nulla. Io chiesto invano quali erano i vari controlli specifici senza di fatto avere una risposta adeguata.

Io allora mi chiedo come si faccia a ridurre il rischio da guadagno di un potenziale e perverso rapporto fra rifiuti e ghiaia. L’Italia è una groviera di cave riempite di “rudo” civile e industriale. Non è una favola ma la triste realtà e non capita solo nel meridione ma in tutto il Bel Paese.

Le cave infatti sono un terreno appetibile per la criminalità organizzata. Le attività estrattive sono fra le azione antropica più impattante sull’ambiente e la contraddizione politica di questa Giunta, è data dalla mancanza di sensibilità su tale aspetto. Si accettano le autocertificazioni relative alle quantità dei materiali estratti senza verificarle onde evitare un danno ambientale e anche un eventuale danno erariale. Mi come fa in genere una maggioranza politica che pare disattenta sulle cave, sulla tutela del territorio e del verde pubblico, millantare il credito di associazioni cosiddette virtuose? Io non lo so ma penso che si tratti di azioni che sfociano nel cosiddetto greenwashing, ovvero costruire un’immagine positiva non veritiera.

Si deve allora essere preparati, con un ufficio strutturato e competente e che pianifichi controlli con metodi e strumenti adeguati.

Occorrerebbe che l’azione politica della Giunta valorizzasse il lavoro dei dipendenti comunali e la meritocrazia, leva necessaria per sollevare una serie di controlli mirati, capillari ed efficaci.
Sapete quanti sono i vigili ambientali deputati al controllo delle cave di ghiaia nel Comune di Parma? Sono 3. Tre vigili per controllare una potenzialità di scavo del nuovo piano di estrazione ghiaia di circa 6 milioni di metri cubi (ovvero 300.000 camion di movimentazione ghiaia da 20 metri cubi!). Ecco io penso che una Giunta che non dia una corretta dignità lavorativa ai suoi dipendenti non debba dirigere l’amministrazione cittadina.

Ricordo che sembra non ci sia un contesto migliore per coloro che vogliano delinquere e che potrebbero arrivare presto anche in città. Tale contesto è rappresentato dal rapporto che intercorre tra i “pochi controlli” e i “facili guadagni”.
E’ quindi indispensabile che Comune e società abbiano e adottino quegli anticorpi funzionali che ostacolino eventuali infiltrazioni criminali.
La criminalità organizzata non è lontana e non si trova dall’altra parte della Luna. E’ alle porte di Parma. Ricordo che il comune di Brescello è stato sciolto per mafia; uno scioglimento arrivato il 20 aprile 2016, firmato dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano e controfirmato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. (Fonte)

Ho provato in sintesi a dire tutto questo ieri, in Consiglio comunale. La proposta di delibera è passata senza il minimo intoppo o ripensamento.

“Almeno ci ho provato xx–xx, almeno ci ho provato”

(R. P. McMurphy).

La storia dei kaki – Basta poco, cambiare si può

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Un gruppo di cittadini ed alcune associazioni ambientaliste sono riusciti a dimostrare che basta poco per tutelare il patrimonio ambientale di Parma e che si può agire laddove il comune non riesce a fare il proprio mestiere.

Siamo riusciti a salvare la maggioranza dei 163 kaki che la pubblica amministrazione voleva abbattere (purtroppo una quindicina di piante il comune le aveva già ammazzate) evidenziando questo reato ambientale in Consiglio comunale. L’intento infatti del settore ambiente del comune e del suo assessore era quello di abbattere le piante in quanto i frutti cadendo sporcavano il marciapiede e la strada, durante il periodo di fruttificazione che dura circa un paio di settimane.

Il costo previsto era di 40.000 € per abbattere le piante e per la loro eventuale ed improbabile ri piantumazione (tutta da decidere dato i tempi geologici della burocrazia).
Armato di un raccogli frutta e di uno svettatoio ho dimostrato che con pochi soldi e poco tempo ci si poteva organizzare e raccogliere i frutti coinvolgendo cittadini ed associazioni.

Alcune associazioni di Parma hanno aderito all’appello che ho lanciato ed hanno organizzato la prima festa del raccolto urbano a Parma patrocinata dal Comune che finalmente ha capito di aver commesso un grave errore ambientale ed ha patrocinato questa festa. La nostra idea era di promuovere nelle strade della città un sano senso di comunità e di adesione alla tutela del verde a Parma e all’attenzione alla salvaguardia del patrimonio arboreo cittadino.

Ora rimane da capire quali siano state le responsabilità in ambito dirigenziale e chi abbia autorizzato lo stanziamento di una cifra enorme per un ‘azione che andava contro il mero buon senso. Sarebbe auspicabile che questa somma venisse utilizzata per portare avanti un’azione di tutela ambientale (in un parco o in una zona degradata della periferia).

Il mondo dell’associazionismo ha dimostrato che basta poco e che cambiare si può e che partendo dalla segnalazione di un cittadino si può e si deve stare sempre all’erta. Il verde a Parma è sempre maltrattato dal mondo della politica locale ma fortunatamente sono anche presenti delle sentinelle ambientali costituite da cittadini che vigilano nelle strade per combattere battaglie giuste come quella della guerra dei kaki.

Certo adesso il Comune deve tornare a fare il suo mestiere e controllare che la manutenzione del verde e la pulizia delle strade vengano correttamente eseguite, come da appalto in corso, anche mandando dei funzionari a controllare le strade.

I cittadini e le associazioni possono promuovere azioni virtuose e favorire eventi per stimolare la città e l’amministrazione. Ma non possono certo fare gli operatori ecologici al posto del comune.
Ancora grazie quindi al municipio che si è avveduto e ha patrocinato la festa del raccolto urbano.

Ora attendiamo che il comune ritorni a far pulire le strade agli operatori incaricati magari spiegandolo anche a quelle fazioni patetiche che imprecano contro chiunque stimoli la Giunta ad agire.

Un saluto e tanti kaki di fine anno!

Il Piano di Mobilità Sostenibile a Parma

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A novembre 2016 è stato approvato in Consiglio comunale il Piano Urbano di mobilità sostenibile. L’acronimo PUMS sembra il rumore del tubo di scappamento di un autobus a gasolio quando parte e sbuffa con una nuvoletta di fumo nero: “Pums, ciga bum ciga bum, ciga bum, pums!”
Scherzi a parte, si tratta di un documento previsto dalla legge 340/2000 che individua la visione della città in termini di mobilità nel periodo 2015-2025.
Il piano presentato in Consiglio dall’assessore alla mobilità è ben documentato ed è il frutto del lavoro di specialisti con strategie e programmi decisi altrove e molti anni fa. In sostanza è un documento che si basa sul recepimento di direttive europee. Nulla di originale e davvero innovativo per Parma.

Ecco di seguito alcune considerazione su tale documento di programmazione.
Il comune prevede di installare alcune colonnine di ricarica per le auto elettriche, ma occorrerebbero incentivi per comprare le auto elettriche medesime, specie quelle piccole. Un progetto di mobilità sostenibile capillare e tecnologicamente all’avanguardia creerebbe molte posizioni professionali d’alto livello: basterebbe dirigere su questi settori gli imponenti investimenti destinati alle grandi opere stradali ahimà previste anche a Parma, simbolo della vecchia mobilità insostenibile.
Ora nel PUMS si fa riferimento alla realizzazione del corridoio TI-BRE. In pratica non è stata valutata l’incidenza che tale asse di viabilità avrà nel sito dei Fontanili di Viarolo uno dei siti di Natura 2.000.

Inoltre tale opera che serviva come compensazione del passaggio della TIBRE nel territorio del Comune di Parma viene in pratica legittimato inserendolo nel PUMS. Il comune si è sempre dichiarato contro la TIBRE ma con questo passaggio in pratica ne sancisce l’approvazione.

A Baganzola si realizzerà uno dei più grandi centri commerciali dell’Italia settentrionale. Non è stata valutata all’interno del PUMS l’incidenza della strada di accesso al centro che dovrebbe essere una strada a 4 corsie. Inoltre non è stato valutato l’apporto di 7 milioni di visitatori all’anno previsti nel centro commerciale Circa 20.000 clienti al giorno (sabato e domenica compresi).

Non sembra siano stati analizzati nel dettaglio nemmeno i collegamenti con le frazioni e i paesini limitrofi spesso collegate attraverso strade ad alta percorribilità e ad alta velocità automobilistica (quali ad esempio la Strada Statale Asolana SS 304, Via Spezia, Via Traversetolo, Via Cremonese, Via Langhirano).

Per quanto riguarda i mobility menager (figura obbligatoria per le ditta con oltre 800 dipendenti) non sono stati previsti degli incontri con le realtà produttive e del terziario per cercare di favorire accordi sulla mobilità per le piccole aziende al di sotto degli 800 dipendenti (dato che la stragrande maggioranza delle persone lavora in aziende con pochi dipendenti).

La stima dei costi delle opere a corredo del PUMS è di circa 153 mln €. Mi chiedo quanto valga la nuova stazione ferroviaria che si vuole realizzare allo SPIP.
E’ previsto anche un aumento del costo dei parcheggi per disincentivare l’uso dell’automobile in città.
Nessuna previsione inoltre per la valutazione d’incidenza della inutile bretella fra lo SPIP e Bogolese; altro consumo di suolo.

Consumo del suolo inutile come inutile è la chiusura dell’anello della tangenziale est di Parma in zona ex salamini. E’ un tratto di strada che non ho mai visto congestionato ma il comune intraprende un’altra opera destinata a durare anni e a mettere a dure prova la pazienza degli automobilisti di Parma che dovranno fare per anni lunghe code per il cantiere in corso.

Non è stato eseguito alcun calcolo della impronta ecologica della visione del PUMS. In pratica non sappiamo quante emissioni di gas serra (negative) si produrranno per realizzare i lavori (strade, parcheggi, opere infrastrutturali, altro cemento) per la mobilità sostenibile che serve per risparmiare le emissioni di gas serra (positive). Come dire più la spesa che la resa (altrimenti avrebbero calcolato l’impronta ecologica, fra l’altro indicata nelle linee programmatiche del comune, chissà se sono mai state lette davvero).

Nessuno incontro neppure coi dirigenti scolastici (presidi) delle scuole superiori per favorire il deflusso veloce ed ordinato degli studenti che escono ad orari diversi e che si accalcano negli autobus negli orari di punta.

La valutazione ambientale strategica (altro documento a corredo del PUMS) è stata eseguita in modo coerente con l’attuale piano strutturale comunale (PSC ovvero il piano regolatore generale per intenderci). Sembra strano ma non è stato eseguito in previsione dell’imminente PSC e non è neppure stato eseguito in previsione della nuova norma regionale urbanistica anch’essa di imminente varo. Strano ma vero.

Nei parcheggi scambiatori non sono stati individuati delle pensiline con pannelli fotovoltaici che alimentino delle future colonnine per auto e bici elettriche come in molte città italiane. Era previsto nel programma elettorale. Feci un piano di fattibilità per il comune che lo ricevette e lo cestinò. Un altro caso emblematico della immobilità progettuale in senso di mobilità sostenibile e di aumento dell’uso di risorse energetiche rinnovabili da parte di questa Giunta.

Altro mistero non sondato nel PUMS. Ma che giro fanno i camion che da Reggio vanno al PAIP (acronimo del termo) a portare il rudo da bruciare proveniente da Reggio? Come verranno regolati i giri di camion che danzeranno per le strade che portano al PAIP nei prossimi decenni? Il Comune non ha minimamente valutato la possibilità di farli transitare via rotaia come chiesto da me e da Nuzzo mesi or sono al sindaco. Ovviamente non è arrivata alcuna risposta.

Alcune proposte per migliorare il PUMS
Infine invece di parlare di mobilità sostenibile occorrerebbe parlare di sostenibilità ecologica come dice Esterling o di comunità umane sostenibili.
Non si devono preservare solamente le risorse per le generazioni future ma si deve tutelare l’abbondanza e la bellezza della Terra per le generazioni presenti e future come dice la Carta della Terra
Ecco allora che si deve incentivare l’uso della bici anche nel settore pubblico come avviene in Francia. Si potrebbe dare anche pochi centesimi a km per chi usa la bici nel tratto casa lavoro. Sarebbe un modo per promuovere un percorso virtuoso verso la sostenibilità.
Il bike sharing. Penso che per Parma il servizio debba essere gratuito per i residenti. Viviamo in un periodo di profonda crisi ambientale e favorire le piccole azioni quotidiane dei cittadini che pagano le tariffe al massimo per i servizi forniti dal comune non manderà certo in crisi il bilancio della città.

Occorre da subito il pronto bus anche per lo SPIP e per i centri commerciali tramite un accordo diretto fra Comune e GDO (gruppi di distribuzione organizzata). Molte persone a Parma sono anziane e si deve favorire anche la loro mobilità. Pensiamo che bello sarebbe se gli anziani potessero recarsi da casa a far la spesa e poi un servizio come il pronto bus li riaccompagnasse a casa con le borse della spesa!

Occorre incentivare il piedi bus già attivo in molti paesi della provincia e in tante città più a misura d’uomo. Occorre una visione davvero ecologica con una intelligenza ambientale, ovvero la capacità di adattarsi al territorio senza depredarlo del suolo e senza ulteriori inquinamenti inutili con azioni di green washing. Spero bene per il territorio di Parma. Spero che la Giunta si muova in modo sostenibile magari verso la direzione che la porta a casa.

Il vento è cambiato

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Il Movimento 5 stelle di Parma è radioso per la vittoria del NO al referendum costituzionale e grato verso gli italiani che hanno scelto la democrazia contro “l’informazione di regime”, contro l’egemonia delle banche e dell’Europa.
I cittadini non vogliono padroni televisamente onnipresenti; non vogliono cialtronate portate avanti per modificare in modo improvvido la nostra Carta Costituzionale.
Questo è il messaggio che traspare forte dal referendum: noi cittadini vogliamo poter contare qualcosa nella vita politica del Paese, vogliamo la libertà di espressione che solo la nostra Costituzione garantisce.
Il Movimento 5 stelle di Parma ha lottato insieme a tutte le forze che sostenevano il NO dimostrando che ci sono situazioni che vanno oltre le aride e scellerate logiche di partito.
La politica portata avanti dal M5S non è populismo come vuol far credere il sistema mediatico televisivo e la stampa in genere. Non vi è stata un’informazione corretta nei confronti del referendum costituzionale, anzi è stata completamente sbilanciata a favore del fronte del SI.
Renzi, in carica per tre anni e non votato da nessun italiano, si è presentato come il leader (neo liberista) giovane e rottamatore ed è stato sconfessato da quegli stessi cittadini della sua età (hanno votato NO la stragrande maggioranza dei giovani under 34). Quei giovani, cittadini di un futuro incerto, hanno capito che il Capo del Governo non ha mantenuto le promesse millantate nei comizi, nei palazzi e nelle “leopolde”.
A Parma il Movimento 5 Stelle si è speso per far vincere il fronte del NO per il referendum costituzionale. In questi mesi il M5S ha testimoniato la sua presenza per tre volte alla settimana con banchetti informativi; insieme ad altre forze cittadine ha partecipato a un flash mob in centro storico per ravvivare l’interesse alla campagna referendaria; ha organizzato, sempre insieme alle numerose forze cittadine presenti sul territorio, varie serate informative sul quesito referendario invitando anche parlamentari e professori universitari.
Se anche altre forze partitiche o liste civiche casuali come quella al governo della città ducale avessero fatto qualcosa di politico, sicuramente il fronte del NO avrebbe vinto anche a Parma. Invece vi è stato sostanzialmente un pareggio (con una differenza di circa 700 voti a favore del fronte del SI).
A Parma la maggioranza ha da tempo perso il contato col mondo reale e si è completamente sconnessa dal territorio. Nuovi centri commerciali che nascono come funghi dopo un acquazzone; un nuovo piano regolatore finto che promette di togliere milioni di metri cubi di cemento in una città che già ora, adesso, è ai primissimi posti in Italia per consumo del suolo; una strategia assenteista nei confronti del legittimo contrasto verso l’inceneritore (punto fondamentale della campagna elettorale che ha permesso al M5S di vincere le elezioni); un piano di mobilità sostenibile che dovrebbe togliere le auto dal centro a fronte di una giunta che invece voleva togliere gli alberi dalla città perché sporcano; un sindaco inadeguato a gestire un’epidemia di legionella fra le più gravi che l’Italia ricordi. Come si fa a chiedere al Governo di questa Città un afflato di senso civico a difesa della Carta costituzionale? E’ praticamente impossibile.
Rappresento un movimento che ha anche delle criticità ma che è costituito da persone che, con passione, impegno e dedizione, hanno garantito la presenza quotidiane nelle piazze di città e di borghi italiani, fra la gente e per la gente. Questo è un segno distintivo positivo che ha testimoniato il presidio del Movimento 5 Stelle a favore della Costituzione e che nessuno può contestare.
Beppe Grillo ha detto: “Una lezione per tutti: non si può mentire per sempre al popolo senza subire conseguenze.” Spero che gli Italiani se ne ricordino quando andranno a votare alle prossime elezioni politiche. Spero che i cittadini di Parma se ne ricordino a maggio 2017 quando l’attuale Sindaco di Parma che si è tolto i vestiti del 5 stelle e ha indossato la maschera del civismo, chiederà il loro voto.
Il vento è cambiato, ora speriamo che soffi in favore di una politica che affronti i veri problemi del popolo italiano e sovrano.

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Ha vinto la democrazia

L’opera da tre kaki

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Primo kako

L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. (fonte Parma Repubblica)
L’ho ricordato a novembre di quest’anno in Consiglio comunale.
All’ente guidato da Raffaele Cantone si erano rivolti già nel 2012 gli avvocati Arrigo Allegri e Pietro De Angelis con un esposto.
Secondo l’ANAC l’inceneritore è un’opera “privata di interesse pubblico” e quindi l’omesso pagamento degli oneri di costruzione potrebbe costituire un danno all’erario e ha deciso di trasmettere gli atti anche alla Procura di Parma. Speriamo che finalmente la vicenda si risolva al meglio per la città.

Secondo kako
La convenzione di affidamento del servizio integrato di gestione dei rifiuti ad IREN è scaduta a fine 2014, stabilisce l’ANAC, quindi l’agenzia regionale competente, cioè ATERSIR, deve procedere subito a indire una nuova gara pubblica per l’affidamento.
Ripeto il servizio è scaduto a fine 2014 cioè 2 anni fa. Ma quanto tempo ci vuole per indire una gara in questo paese. Il Comune di Parma fa come al solito da scaricabarile e passa la palla ad ATERSIR, un’agenzia composta dai Comuni della nostra regione e quindi anche dal Comune di Parma. In Piazza Garibaldi tutto tace. Se qualche amministratore avesse mostrato un pò di interesse per la questione, penso che a quest’ora avremmo finalmente il nostro nuovo servizio di gestione dei rifiuti. Ma per una Giunta che si era insediata con la promessa di fermare l’inceneritore evidentemente questa non è più una priorità. E un brindisi di fine anno alla salute dei cittadini e dell’ambiente di Parma.

Terzo kako
Sempre Cantone nella delibera dell’ANAC del 02/05/2016 ha evidenziato che le reti del teleriscaldamento sono equiparabili alle opere di urbanizzazione e pertanto la loro proprietà è del Comune. Peccato che il Comune sia convinto che siano di proprietà di IREN.
Se ha ragione ANAC oltre a definire i termini del trasferimento della proprietà al Comune occorrerà anche una gara per la gestione delle reti del teleriscaldamento.
Se ha ragione il Comune IREN dovrà pagare il Comune per l’occupazione del suolo pubblico in quanto il teleriscaldamento è a tutti gli effetti un impianto privato utilizzato a scopo commerciale.
Quando verrà presa una posizione ufficiale in un senso o in un altro?
Le criticità sopra evidenziate erano già emerse a luglio 2014 nella relazione della Commissione Ambiente del Comune di Parma che aveva eseguito un controllo sull’attività amministrativa comunale relativa all’iter dell’inceneritore.

Alla fine

Alla fine in quattro anni l’inceneritore non solo non è stato chiuso (ora so che solo io ci credevo fra quegli statisti della maggioranza un tempo penta stellata) ma va alla grande.
Ma se l’inceneritore va così bene come mai IREN continua a lavorare al Cornocchio e non lavora tutto il rudo al PAIP? Ma poi IREN è autorizzata a lavorare il rudo a Cornocchio? E che senso ha quando c’è un impianto così grande ed efficiente al PAIP? Lo so saranno domande banali ma qualcuno prima o poi dopo 4 anni che continuo a chiederlo e dopo 150 pagine di relazione sull’iter del PAIP, qualcuno prima o poi dovrà pure rispondermi!
Ricordo sempre che chi era stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi era stato nominato per cercare in modo legittimo di farlo chiudere. Ricordo anche che nessuno di questi signori ha mai chiesto scusa ai cittadini.
In questa città c’è bisogno di persone che dicano ciò che fanno e che facciano ciò che hanno detto.
In altre parole prima ci liberiamo di questa gente in maggioranza in Comune e meglio sarà per tutti, alberi di kaki compresi!

SOSPESO L’ABBATTIMENTO DEI KAKI

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Ho appena ricevuto dal Comune la bella notizia che i lavori di abbattimento dei kaki sono stati sospesi!

Alla fine sembra che quest’amministrazione si sia accorta dell’atto di killeraggio ambientale rappresentato dall’ammazzamento degli  alberi di Parma.

Dopo la mia presa di pozione, dopo che due associazioni ambientaliste (sodales e fruttorti) e diversi cittadini si erano attivati per la raccolta dei frutti, la Giunta ha fatto marcia indietro.

Ora insieme ai cittadini e alle associazioni proporremo un’azione di raccolta organizzata e permanente che dia un senso di comunità fra le persone e che salvaguardi il patrimonio ambientale di Parma.

Abbiamo dimostrato che  con pochi soldi si possono eseguire dei lavori all’insegna del buon senso e della pratica, elementi ormai da tempo alieni ai politici di professione.

Ringrazio vivamente i cittadini di Via Cremona, i cittadini di Via Cocconelli, Antonio presidente di Sodales e Franceesca referente di Fruttorti. Un grazie a tutti coloro che a titolo personale e a nome della nostra città hanno partecipato a questa azione di salvataggio degli alberi di kaki.

Grazie anche alla Giunta che si è ravveduta sperando che ora lo faccia anche per l’inceneritore.

 

Parma Repubblica

Gazzetta di Parma

Parma Report

Troppi kaki a Parma, il Comune ci ricasca

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Le stagioni nel sole finiscono, lo sai

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I consiglieri di maggioranza in Consiglio Comunale a Parma ed eletti col Movimento 5 Stelle hanno tradito il contratto coi cittadini sciogliendo il patto del programma elettorale. Questo ormai è noto da anni a tutta la città.

Ora nella pagina di Facebook si legge che << il MU69 “Amici di Beppe Grillo” diventerà il Meet Up EffettoParma, il sito e la pagina facebook cambieranno logo e nome. >> (Fonte)

Rimane da capire che fine faranno tutti i documenti, le comunicazioni, i dibattiti, le foto, i dati potenzialmente sensibili, gli archivi e altro. Insomma tutta la vita del Movimento 5 Stelle di Parma sarà presa da un gruppo che politicamente non ha nulla a che fare col movimento medesimo?

Io non lo so ma penso che alla fine importi poco a Parma e ai suoi cittadini.

Penso invece che sia a tutti evidente la mancanza di “onestà intellettuale” e di coerenza politica da parte dei consiglieri ex pentastellati ora “imbullonati” allo scranno comunale.

I cittadini hanno infatti votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.

Lo ripeto per chiarire meglio il concetto: I cittadini hanno votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.

L’unica cosa che abbia quindi senso in questo momento è che la Giunta e la maggioranza si dimettano in blocco ridando dignità alle Istituzioni.

Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sono sempre stati contro il trasformismo e i voltagabbana.

Ebbene questo comportamento politico che muta il cambiamento in trasformismo si è evidenziato in questi anni col progressivo distaccamento della Giunta dal programma elettorale ed ora si è concretizzato ufficialmente con l’uscita dei Consiglieri dal M5S.

Tanti auguri al sindaco che rimane indagato nell’inchiesta per disastro colposo sull’alluvione di Parma del 2014 (fonte) e che risulta indagato nell’inchiesta aperta per la vendita della società partecipata “Stu Pasubio” che si occupa della riqualificazione di un’ampia area alle spalle della stazione ferroviaria della città. (fonte)

Ora io so che gli ignoranti e gli arroganti pur di non ammettere i propri limiti ed errori continuano a sbagliare nella convinzione di essere nel giusto senza dubitare mai di niente, in un atteggiamento fideistico verso il loro capo.

José Mujica, ex capo dello Stato dell’Urugay soleva dire: «Il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente». L’anno prossimo i parmigiani diranno chi sarà il nuovo Sindaco.

A questo punto si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre quindi immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia anche più sicura magari facendo qualcosa contro gli spacciatori oltre che contro “pericolosi” suonatori di fisarmonica.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

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Le stagioni nel sole finiscono, lo sai,  
proprio quando ti accorgi di amarle più che mai.
(R. Vecchioni – Le stagioni nel sole)

Fonte foto

 

E non inciampi scendendo le scale

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Che controllo politico fanno in maggioranza ora che non c’è più una maggioranza legittimata dal voto dei cittadini di Parma?
Alla fine è arrivata l’uscita dal 5 stelle della “truppa pizzarottiana”, una non notizia già evidente a tutti i cittadini di Parma.
Lo ha sancito il capo gruppo ex pentastallato ed ex PD nella seduta del Consiglio comunale dell’11 ottobre 2016 parlando a nome dei suoi colleghi praticamente sempre silenziosi durante tutto il mandato elettorale.
Durante lo spettacolo che potrebbe ricordare una sceneggiatura dei fratelli Coen si è evidenziata una situazione grottesca. I rappresentanti politici eletti col movimento 5 stelle formano un nuovo gruppo con un nuovo nome ma restano ancorati ai loro scranni municipali.
Penso sia a tutti evidente la mancanza di “onestà intellettuale” e di coerenza politica da parte dei consiglieri ex pentastellati.
Avevano un contratto coi cittadini di Parma e lo hanno tradito.
Hanno tradito il contratto coi cittadini sciogliendo il patto del programma elettorale del Movimento 5 stelle.
I cittadini hanno votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.
L’unica cosa che abbia senso in questo momento è che si dimettano in blocco ridando dignità alle istituzioni.
Invito pertanto tutti i consiglieri che hanno ancora dei dubbi a passare nel Movimento 5 Stelle.
Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sono sempre stati contro il trasformismo e i voltagabbana.
Ebbene questo comportamento politico che muta il cambiamento in trasformismo si è evidenziato in questi anni col progressivo distaccamento della Giunta dal programma elettorale ed ora si è concretizzato ufficialmente con l’uscita dei Consiglieri dal M5S.
Nel contempo è rimasto un solo consigliere nel “limbo istituzionale” fra maggioranza pizzarottiana ed il vero Movimento 5 Stelle. E’ difficile capirlo ma questo è il film andato in onda ieri pomeriggio.
Spero che questa buffonata politica si concluda presto e si torni a parlare e ad agire per risolvere i problemi della gente magari partendo dai quasi 100 abusi edilizi presenti nel torrente Baganza o dal dramma delle persone senza un tetto ricordandosi che la povertà non è mai una colpa. Insomma non c’e che l’imbarazzo della scelta…

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Il Sindaco sospeso e Il Sindaco archiviato.

 uscita_savani_2_2_16_tg_19-30_15488Il Sindaco sospeso e Il Sindaco archiviato. “Le roi est mort, vive le roi!”
Il Sindaco di Parma a maggio 2016 è stato sospeso a tempo indeterminato dal Movimento 5 Stelle per aver nascosto ai cittadini e ai vertici 5S l’avviso di garanzia ricevuto a febbraio ed emerso solo mesi dopo dalla stampa. Successivamente quasi tutti i Consiglieri di maggioranza si sono autosospesi dal M5S per solidarietà verso il loro “lider maximo”.
E’ quindi evidente che ad oggi in Comune non sia più presente una maggioranza politica legittimata dal voto dei cittadini. Tutto il resto sono chimere. L’ho ribadito in Consiglio comunale all’inizio di settembre.
Ma chi governa la città sta attuando il programma 5 stelle votato dagli elettori? Basta un’archiviazione per tornare al punto di partenza come se si giocasse un nuova partita al gioco dell’oca?
Sono sicuro che non la pensa così nemmeno il nostro sindaco. Occorre quindi una verifica delle linee programmatiche di mandato che rappresentano la trasposizione del programma elettorale (che ha permesso al 5 stelle di vincere le elezioni) per capire a che punto sia la sua attuazione visto che fra meno di un anno si torna a votare.
Dato che da tempo la città si è resa conto che il programma 5 stelle non è stato attuato occorre la ridefinizione delle linee programmatiche sulla base del “programma sospeso” non attuato dai “sospesi”.
Con una atteggiamento politico ridicolo la maggioranza ex 5 stelle e il sindaco si sono delegittimati politicamente evidenziando con una ingenuità imbarazzante la loro inadeguatezza a condurre il governo di una città. (fonte)
Tanti auguri al sindaco prosciolto e all’inchiesta archiviata. (fonte) Ricordo comunque che il sindaco rimane indagato nell’inchiesta per disastro colposo sull’alluvione di Parma del 2014. (fonte) Dal punto di vista umano spero che risolva anche questa situazione e che si faccia chiarezza sulla definizione delle responsabilità.
Mi auguro tuttavia ora che esca dal Movimento 5 stelle il prima possibile portandosi dietro i suoi fedeli compagni.
Meglio per Parma, meglio per tutti.

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Babele Italia

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In questi giorni il sistema mediatico enfatizza i problemi del M5S, sicuramente colpevole di aver agito in alcuni passaggi con evidente ingenuità. Ma quello che mi indigna è che la classe politica che in precedenza ha governato Roma voglia spacciarsi come vergine e scandalizzarsi per l’operato di un Sindaco insediato da 80 giorni. E’ dalla Giunta Alemanno che Roma è sotto scacco e si vuole attribuirne la causa alla Raggi. Penoso.

In questo bailamme, il sindaco di Parma cerca la visibilità mediatica nazionale per attaccare il M5S, ahimè colpevole di avergli dato la possibilità di diventare il primo cittadino di questa nostra meravigliosa città.

Con doti da puro statista un giorno si candida a ruolo di leader del M5S (Fonte) che tanto disprezza, e un altro giorno dichiara che sta pensando a una propria lista civica per concorrere alle prossime amministrative. (Fonte). Sono dunque evidenti le contraddizioni da parte di un sospeso dal M5S e in procinto di uscirne.

Da anni questa figura politica non è più interessata a rispettare gli impegni elettorali e tanto meno gli impegni presi col M5S che l’ha fatto eleggere. Il Sindaco ha invece deciso di costruirsi una carriera politica personale pare con l’appoggio di altri “fenomeni” sicuramente alieni al 5 stelle. Da tempo il personaggio coltiva il desiderio di accreditarsi presso altri soggetti politici come uomo capace e statista alternativo.

Noi cittadini sappiamo invece che siamo stati politicamente ingannati, abbandonati e traditi. La nostra Amministrazione è senza una guida culturale e politica dato che Il Sindaco decise ben presto di buttare alle ortiche il programma elettorale pentastellato. Le cinque stelle del programma erano: mobilità, energia, rifiuti zero, connettività, partecipazione. Nulla di tutto ciò è diventato davvero organico all’Amministrazione comunale. Siamo ormai alla scadenza del mandato elettorale e si può affermare che la maggioranza degli atti prodotti dai Dirigenti rappresenta la continuazione dei progetti della Giunta precedente. Proprio nell’ultimo Consiglio comunale è stato deliberato di realizzare una strada di collegamento fra il quartiere SPIP e Bogolese ideata nel 2006 e si è discusso di un mega centro commerciale approvato nel 2010 e i cui lavori inizieranno senza che questa Giunta abbia mai voluto fare qualcosa in linea col programma anche se aveva i poteri politici e giuridici per farlo.

Quindi abbiamo un sindaco sospeso (che mi rimanda al caffè sospeso al bar dell’angolo) e un programma 5 stelle sospeso. A tutto questo si aggiungono gli undici Consiglieri di maggioranza che si sono autosospesi dal M5S ma che non hanno presentato le dimissioni dal Consiglio comunale. Autosospendersi dal proprio movimento politico senza dimettersi è l’ennesima offesa ai cittadini che hanno votato per un cambiamento che non si è voluto realizzare.

La dichiarazione di conformità all’impianto politico è stata emessa dal premier Renzi che in questi giorni esprime apprezzamenti politici per il sindaco ducale. (Fonte). Chiaro come il sole, occorre altro per capire?

Dal piano urbanistico alla gestione dei rifiuti, dal debito pubblico fino alla gestione dei servizi sociali, la sottile linea rossa conduttrice delle scelte è apparsa essere quello del neoliberismo (insieme di concezioni politiche e economiche indirizzate ad una mera esaltazione del libero mercato) e in piena contraddizione col programma 5 stelle. Penso alla fine che il Sindaco ignori i valori che supportano il programma e il Movimento 5 stelle o semplicemente non li condivida.

Mai come in questi anni i cittadini si sono riuniti in comitati spontanei per cercare di trovare una soluzione ai problemi della città vista la trilogia della incomunicabilità dell’Amministrazione (Sindaco, Giunta e maggioranza in Consiglio comunale)

Le contestazioni pubbliche dei cittadini non sono mancate in questi anni.

Diverse volte ho personalmente chiesto scusa ai cittadini in quanto mi sono sentito coinvolto in diatribe da bar all’interno di un contesto istituzionale.

Penso che la vergogna e l’imbarazzo siano una prerogativa delle persone normali, dotate cioè di buon senso ed umiltà (intesa come capacità di incontrare ed ascoltare chi sa più di te).

Ecco cosa penso;  penso che gli ignoranti e gli arroganti pur di non ammettere i propri limiti ed errori continuino imperterriti a sbagliare nella convinzione di essere nel giusto e di non dubitare mai di niente evidenziando un atteggiamento fideistico vero il capo di turno.

José Mujica, ex capo dello Stato dell’Urugay soleva dire: «Il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente». L’anno prossimo i parmigiani diranno chi sarà il nuovo Sindaco.

Ora si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre quindi immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia più sicura.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città

Le lunghe ferie dei politici italiani

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Quaranta giorni di vacanza per i parlamentari italiani; una lunga estate calda lontana dai palazzi di Camera e Senato: le ferie sono cominciate all’inizio di agosto e termineranno verso metà settembre.
E’ il solito scandalo annuale e gli italiani ci hanno fatto purtroppo l’abitudine.
Anche a livello locale la situazione non è delle migliori.
L’ultimo Consiglio comunale di Parma si è tenuto il 12 luglio 2016. Il prossimo si terrà circa a metà settembre.
I politici locali sono entrati in quarantena ducale! Totale assenza dagli scranni cittadini per gustarsi le vacanze! Meritate? Io non lo so ma quando assisto alle sedute consiliari almeno la metà dei consiglieri fa scena muta; evidentemente non dicono niente perché forse (?) non hanno nemmeno letto le carte che approveranno di lì a poco.
E dire che il lavoro in Consiglio non manca, anzi è talmente tanto che interrogazioni ed interpellanze giacciono ferme in attesa di essere trattate. Diverse interrogazioni sono state presentate diversi mesi or sono e probabilmente passeranno altri mesi per la loro disamina.
A questo punto sarebbe opportuno per dare dignità ai lavori del Consiglio che per tali interrogazioni ed interpellanze il suo presidente velocizzasse i lavori e si attivasse per rispondere in forma scritta.
Ma questo vorrebbe dire operare con buon senso e semplicità, caratteristiche aliene a gran parte dei politici di professione anche se sospesi o in procinto di essere finalmente mandati a casa.
Io non lo so ma penso che invece qui a Parma ci sia un consiglio comunale che sembra un tempio di vestali che idolatrano il loro signore
Le prossime amministrative porteranno un vento nuovo e non sarà difficile trovare consiglieri che almeno facciano sentire la loro voce o che intraprendano un minimo di azione politica.
Basta poco, cambiare si può.

Fonte: Huffingtonpost

Fuori c’e’ caldo

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Probabilmente è il caldo estivo. Allora d’estate molta gente va in ferie. Totalmente. Fra un fritto misto al limone e un bicchiere di vino bianco freddo proviamo a buttare un occhio su una notizia banale e balneare.

A metà luglio 2016 ho riscontrato un’anomalia all’interno del sito internet comunale.
In precedenza avevo chiesto alla pubblica amministrazione di inserire il Movimento 5 stelle Parma nella composizione del Consiglio Comunale del sito istituzionale del Comune di Parma.
Ora dopo una serie di richieste all’Ufficio di Presidenza, questi prende tempo rifiutandosi di fatto di inserire il logo del Movimento 5 Stelle Parma accanto al relativo gruppo consiliare.
Niente di grave, certo non sono questi i problemi che interessano alla città.

La risposta del comune è in sintesi questa: Poiché risulta che il logo del Movimento 5 Stelle Parma sia uguale ad un logo precedentemente inserito (quello della maggioranza che appoggia il sindaco sospeso dal Movimento 5 Stelle), il logo medesimo non va pubblicato nel sito del Comune, in attesa di istruzioni. Che è come dire “Fino a prova contraria per la posizione che ricopro devo avere per forza ragione io”. Un cane che si morde la coda.

Io non lo so ma il fatto di rimbalzare contro il solito muro di gomma è l’ennesima conferma che l’attuale amministrazione lavora ormai ai confini della realtà entrando a pieno titolo nella metafisica istituzionale. Ormai è chiaro come il sole che lo scopo quotidiano di questa attuale maggioranza ducale sia quella di sopravvivere fino al giorno dopo in un orizzonte di breve, brevissimo termine.

Sarebbe invece opportuno cercare il dialogo coi cittadini e con le istituzioni, anche con quei politici che fanno parte dell’opposizione (anche se sono del Movimento 5 Stelle). Ma spero ancora che arrivi un po’ d’acqua a rinfrescare gli animi e le idee.

Sito del Comune di Parma col M5S senza logo

 

Alla mia città

Cattura

Apprendo dagli organi di stampa (fonte sito on line di Parma Repubblica) <<che i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale (sezione di Parma) con sentenza dei giorni scorsi hanno condannato il Comune di Parma accogliendo il ricordo di proprietari di terreni espropriati.
Si tratta di un lungo contenzioso che riguarda la realizzazione della strada di collegamento tra via Venezia e via Magellano a Parma.

Ecco cosa scrivono i giudici “(…) la condotta dell’Amministrazione, che ha disposto l’acquisizione di un bene già acquisito e non più restituibile ai proprietari in quanto irreversibilmente trasformato all’evidente fine di rideterminare in un importo irrisorio l’importo già liquidato in favore dei ricorrenti (…). In ragione della gravità della descritta condotta che ha determinato ulteriori oneri finanziari a carico dell’Amministrazione si dispone la trasmissione della presente sentenza alla Procura Regionale della Corte dei Conti per le eventuali valutazioni di competenza a carico del Dirigente responsabile”.

Il Comune di Parma è stato quindi condannato a pagare le spese legali più una sanzione pecuniaria. Inoltre dovrà sborsare un risarcimento di quasi mezzo milione stabilito dal Consiglio di Stato che nella sentenza ha parlato di “uso abusivo del mezzo processuale” da parte dell’Amministrazione Pubblica. Di tutta la questione se ne occuperà la Corte dei Conti. >>

Questo ennesimo debito fuori bilancio era sbarcato in Consiglio comunale l’8 marzo 2016. Già allora evidenziai l’assurdità di una proposta di delibera portata in Consiglio dove la cifra partiva da 64.000 euro nel 2004 per arrivare al totale astronomico finale di 853.000 euro nel 2016, oltre 10 volte la cifra iniziale come da Sentenza del febbraio 2015 della Corte d’appello di Bologna. (Leggi il mio post del marzo 2016 in merito).

Da anni evidenzio l’incapacità degli attuali amministratori di non riuscire a dare un’impostazione diversa, di verifica dei fatti e delle carte sui debiti fuori bilancio.
Da anni evidenzio l’incapacità di gran parte dei consiglieri di maggioranza che approvano queste delibere con quello che ritengo un senso di pigrizia mista a noia ed indifferenza.
Da anni evidenzio che si devono leggere e studiare bene le carte, che si deve dibattere nelle Commissioni consiliari, che si devono intraprendere tutte le azioni necessarie per trovare i responsabili e le cause di questi debiti fuori bilancio affinché si possa dare un segno forte di cambiamento, una scossa a questa amministrazione che sembra politicamente addormentata.
Ebbene nessuna risposta degna di significato mi è mai arrivata.

Penso che tutta questa storia dei debiti fuori bilancio sia vergognosa e che anche i cittadini la trovino legata a un profondo senso di ingiustizia. Per aver espresso quest’opinione sono stato definito un demagogo. In genere per questi debiti fuori bilancio (che si sono sgranati in questi anni senza la minima azione politica della maggioranza in Consiglio comunale, il massimo organo istituzionale di rappresentanza politica cittadina) ho votato contro in questi anni, assumendone sempre le responsabilità.

Questa ultima sentenza del TAR evidenza la correttezza del mio operato in coerenza col programma 5 stelle e coi valori che esso incarna.
Speriamo che la Procura della Repubblica oltre alla Corte dei Conti sappiano fare 2+2 e che non sia necessario rivolgersi a programmi TV come “Le Iene” o “Report” di Milena Gabanelli! 
C’è da sperare che i conti vengano fatti prima della decorrenza del termine di prescrizione secondo un copione molto frequente nella storia della giustizia italiana.

Ecco un altro dei motivi che mi ha convinto che non potevo più restare con una maggioranza del genere, di fatto separata dal Movimento 5 Stelle.
Io penso che in politica ci sia bisogno di azioni semplici e di puro buon senso e che il vento stia cambiando.
Penso che per la nostra Parma occorra una politica chiara, corretta, trasparente; una politica che non si attacchi a lettere e testamenti che fanno tornare alla mente le immagini poetiche dei governanti impiegati, degli avvocatucci unti di brillantina e dei funzionari liberali.

Dobbiamo invece immaginarci una città con un ritrovato senso di comunità e che sia davvero più sicura e serena. Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte.
Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

Un giro in bici

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Un giro in bici per compensare i fumi dell’inceneritore

C’è chi si fa un giro a piedi per smaltire i fumi dell’alcool dopo una sbronza al bar e c’è chi si fa un giro in bici per compensare i fumi di un inceneritore dopo una delibera.

Ebbene si. Oggi 12/7/16 in Consiglio Comunale si è discusso sulla delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio (variazione al bilancio 2016-2018) e verifica dello stato di attuazione dei programmi.

Fra le varie voci prese in considerazione per stabilire gli equilibri di bilancio ne ho trovata una che riguarda i maggiori proventi di spesa corrente per 166.000 euro circa destinati al conto capitale corrispondenti a oneri da parte del gestore Iren Ambiente SpA per il Piano ambientale integrato per la gestione rifiuti nel territorio provinciale (PAIP), come da nota del 19/02/2016 e destinati alla realizzazione di piste ciclabili. In pratica si accetta una pista ciclabile come compensazione dalle emissioni dell’inceneritore. Ho chiesto copia del documento che veniva citato nella delibera in questione e mi è stato risposto che avrei dovuto fare una richiesta di accesso agli atti.

Ancora una volta la distanza siderale fra la maggioranza un tempo penta stellata e il Movimento 5 stelle Parma all’opposizione si evidenza nella risposta che ricorda quella di un leguleio o di un avvocato codino di memoria pasoliniana.
Invece di considerare il PAIP come opera prioritaria per l’impatto a livello sociale, territoriale, ambientale ed economico definendo un piano strategico per l’esercizio di tutte le attività di competenza comunale relative al PAIP medesimo, come da delibera di natura politica approvata alla unanimità ad ottobre 2014 in Consiglio comunale, la Giunta non porta un documento così importante come la nota citata nella delibera in questione.

In pratica la Giunta e la maggioranza silente hanno abdicato al legittimo contrasto all’inceneritore dimostrando ancora una volta di aver tradito le promesse elettorali. Molti cittadini avevano infatti votato il 5 stelle proprio per questa chiara e semplice promessa elettorale.
Promesse da marinai, si dice, presto fatte e presto dimenticate.

Io non lo so ma se fossi sindaco invece di prendermela coi cittadini che vengono in Commissione Consiliare per far valere il loro diritto di cittadinanza attiva, cercherei di mantenere le promesse elettorali e farei di tutto per dare dignità e rispetto all’ambiente e ai cittadini di Parma.

Io non ho votato favorevole a questa delibera anche se ho ribadito che il governo centrale toglie sempre di più alle amministrazioni locali. Ma questa non era una delibera tecnica come qualcuno voleva farci credere. Si trattava di una delibera con una chiara matrice politica. Accettare pochi soldi per una pista ciclabile a parziale compensazione del “termo” mi sembra una cosa priva di senso.

L’assessorato al bilancio, i conti che devono sempre tornare e i conti che non tornano mai.
Questo assessorato (come quello all’ambiente d’altronde) mi sembra ormai che abbia come unico scopo quello di sopravvivere al giorno seguente in un orizzonte di breve termine.

C’è bisogno di un respiro nuovo per Parma. Basta poco, cambiare si può.

Sul referendum sulle scuole dell’infanzia

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Riassunto per chi si fosse perso dei passaggi di quello che sembra una presa per il naso da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini

4 maggio 2015: Il Comitato AttivarSi per l’Infanzia, nato grazie ad alcuni cittadini che capiscono che la Giunta di Pizzarotti vuole ampliare il numero dei posti da esternalizzare nella  scuola dell’infanzia comunale in netto contrasto col programma 5 stelle, deposita in Comune il quesito referendario: “Volete voi che il Comune di Parma mantenga la gestione diretta di tutte le scuole dell’infanzia comunali che il Comune stesso ha gestito direttamente nell’anno scolastico 2014/2015, adottando tutte le azioni e gli atti a tal fine necessari?”

Si tratta della prima proposta di referendum consultivo senza quorum a Parma.

12 maggio 2015: In   Consiglio Comunale passa la delibera sulla esternalizzazione della gestione delle scuole dell’infanzia comunali con un messaggio opposto al programma politico 5 stelle. La maggioranza del gruppo Pizzarotti si rimangia il programma elettorale deliberando in modo contrario al programma che infatti prevedeva la re internalizzazione della gestione delle scuole. E tutto questo per risparmiare 100.000 € per lo stesso servizio (la filosofia è sempre quella del massimo ribasso per i servizi al cittadino). A tanto vale la promessa politica sancita coi cittadini campagna elettorale!

Il Sindaco con la sua maggioranza schiaccia in tal modo l’opinione dei cittadini. Il tutto ovviamente senza il mio appoggio (in quanto contrario al programma 5 stelle) e senza quello del consigliere Mauro Nuzzo.

La delibera approvata, di fatto impedisce ai cittadini di pronunciarsi con un referendum consultivo, su un atto deciso in un bando di oltre 88 milioni di euro.

Quindi, prima gli asili comunali erano gestiti da personale comunale e altri da aziende esterne. Un comitato di cittadini chiede di indire un referendum per internalizzare la gestione come da programma elettorale. La delibera che va contro al programma elettorale viene approvata rendendo vano di fatto l’iter per il referendum che passa da senza quorum a senza senso.

3 giugno 2015: Dopo 30 giorni il parere sulla legittimità del quesito da parte della Commissione preposta, non viene emesso andando in tal modo contro il regolamento comunale stesso.

7 agosto 2015: il bando per la gestione delle scuole dell’infanzia comunali ha concluso il suo iter e parte delle scuole dell’infanzia che erano precedentemente a gestione pubblica, vengono affidate in gestione al privato. Da questa data diventa inutile il referendum che quindi muore nella culla

Lo statuto comunale infatti prevede che in pratica un referendum non possa andare contro una situazione di convenzione in essere (che in questo caso è avvenuta appunto il 7 agosto)

2 dicembre 2015: la commissione ritiene il referendum ammissibile nonostante la convenzione in essere.

11 dicembre:  Il referendum sugli asili? “Non è abrogativo e vincolante, ma consultivo. E’ impensabile abrogare la gara di Parmainfanzia”. E’ la risposta dell’assessore al Bilancio Ferretti al quesito sollevato sul tema del referendum consultivo sui servizi educativi chiesto dal comitato AttivarSi per l’Infanzia, ritenuto ammissibile nei giorni scorsi dopo sette mesi di attesa.

Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2015/12/11/referendum-asili-ferretti-impensabile-abrogare-la-gara/

12 aprile 2016: Sono trascorsi i 90 giorni per la raccolta firme. Il referendum quindi non si farà in quanto, come dice l’assessore Ferretti il referendum è consultivo e il Comune non ha voluto emettere un provvedimento che rendesse vincolante la consultazione del referendum come richiesto dal comitato promotore.

Ora appare chiaro che il referendum è stato asfaltato dalla Giunta e dal Sindaco che ha fatto di tutto per renderlo inutile tramite lungaggini burocratiche e bizantinismi tipici delle politica fossile.

Ora appare chiaro che il programma 5 stelle è stato tradito dalla Giunta e dal Sindaco.

Un grazie a tutti quei cittadini che si attivano e cercano di fare qualcosa per il bene della comunità.

Asili, a Parma niente referendum.

Fonte foto

In un paese normale (secondo passaggio)

Verti Giulia

Non vorrei rispondere a chi cerca di offendere invece di entrare nel merito ma penso di doverlo ai cittadini come aiuto ad una miglior comprensione della tematica edificatoria sia su casi particolari sia in generale. (leggi i post sul tema)

Chiedo a chi non si firma  con nome e cognome reali  di rivolgersi con onestà intellettuale dichiarando pubblicamente la propria identità senza nascondersi nell’anonimato. Le opinioni politiche sono sempre legittime, comprese le critiche accese; alcuni scrivono facendo a mio avviso trasparire  un astio e un odio che ho riscontrato solo nelle dinamiche relazionali dell’associazione Parma in Movimento e negli scranni della maggioranza del sindaco.

Vorrei informare i cittadini che sollevai varie volte il tema della variante del Piano Strutturale Comunale (PSC) sia nelle riunioni di maggioranza sia in quelle dell’associazione Parma in Movimento. Affrontammo e si parlò di rivedere le linee strategiche e di come affrontare i Piani Urbanistici Attuativi (PUA) presenti.

Sono uscito da questa maggioranza perché è stato tradito il mandato elettorale. La stessa associazione Parma in Movimento nel 2014 invitò l’amministrazione cittadina a rivedere il PSC secondo le linee politiche del programma. Appare chiaro che il Consiglio comunale di Parma ad oggi non ha mai deliberato in tal senso.

La maggioranza politica fin da giugno 2012 era a conoscenza del fatto che erano presenti vari PUA con convenzioni in stato di avanzamento e altri PUA in pratica fermi.

Il diritto urbanistico è chiaro (lo hanno ribadito anche all’interno della pubblica amministrazione): la maggioranza politica, motivando le proprie scelte, ha l’autonomia di cambiare le cose.

Appare evidente che la maggioranza politica non ha voluto cambiare fin da subito il PSC. Cercare di farlo adesso è una scelta tardiva (ricorda il famoso detto “si chiude il recinto dopo che sono scappati i buoi”).

Il Sindaco decise che non dovevamo cambiare il PSC poiché era prioritario incassare gli oneri di urbanizzazione. Questa è la verità politica.

La verità giuridica è che i PUA produttivi sono strumenti urbanistici facoltativi (non obbligatori). Tali insediamenti edificatori sono il frutto di accurate analisi volte a definire bene il fabbisogno della città in funzione di un loro corretto dimensionamento, pena l’illegittimità della delibera comunale che li approva. Ma quanti centri commerciali ha bisogno Parma per capire che con c’è più bisogno di tali insediamenti?

Se nel 2009 si pensava di realizzare quell’edificazione, oggi, nel 2016 esiste ancora una sua utilità? Esiste ancora quel fabbisogno? Sono questi i dubbi e le osservazioni politiche che il Sindaco e i miei ex colleghi di maggioranza non hanno voluto prendere in considerazione. Penso che questa ipertrofia edificatoria potrebbe invece innescare un danno economico alle imprese che investono e agli esercizi commercianti esistenti.

Penso che la maggioranza avrebbe dovuto predisporre una variante generale e discutere con la cittadinanza e le imprese sulla riorganizzazione del territorio anche in funzione dei cambiamenti ambientali, economici, sociali che la recessione ha innescato.

Penso che se la maggioranza fosse stata coerente con quanto dichiarato in campagna elettorale avrebbe potuto impostare una fase istruttoria fin da subito per il passaggio ad un nuovo PSC per poi affrontare i vari problemi pratici e giuridici. Successivamente ci sarebbe stato tutto il tempo per l’adozione e l’approvazione del PSC tramite una pianificazione partecipata. Il coinvolgimento della città infatti sarebbe stato fondamentale.

Era sufficiente rispettare il programma. Ora come allora penso sempre la stessa cosa. Basta poco, cambiare si può.

In un paese normale

Verti Giulia

In un paese normale sarebbe scontato ricordare alcune cose ma l’Italia è un Paese straordinario.

Quindi penso sia utile ricordare che l’obiettivo della pianificazione urbanistica è quello del corretto utilizzo del territorio per favorire i diritti della collettività. L’urbanistica quindi non mi sembra che sia uno strumento che serva a favorire il profitto economico dei privati attraverso lo sfruttamento del territorio e del paesaggio. 

E’ utile anche ricordare che i piani regolatori e le leggi regionali devono rispettare sia i principi ispiratori della Costituzione della Repubblica Italiana sulla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio (fra i quali gli artt. 9 e 42) sia i principi della Legge Urbanistica statale del 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni altrimenti si corre il rischio di rendere nulli gli atti della pubblica amministrazione.

E ora veniamo a Parma. Ecco arrivare un altro centro commerciale, non un centro commerciale come gli altri ma uno dei più grandi delle Regione!

 “Il progetto – denominato Parma Urban District – di riqualificazione dell’area industriale ex Salvarani Più di cento negozi, un cinema multisala, venti tra bar e ristoranti, un supermercato da 4.500 m2 . Un centro commerciale capace di ricevere 20mila persone al giorno, cioè sette milioni di presenze all’anno.”  (Rif. articolo sul sito di Parma.repubblica.it 08 aprile 2016 )

Non pensavo si arrivasse ad una situazione del genere sotto un’amministrazione che aveva fatto dello stop al consumo di suolo e ai centri commerciali una delle proprie bandiere in campagna elettorale. E allora penso che alcuni contesti risultino, dopo quattro anni, ormai evidenti a tutti.

Risulta evidente che il Consiglio comunale di Parma non ha adeguato gli strumenti urbanistici alle conoscenze moderne che misurano il consumo di risorse (energia, materiali, acqua) e la riduzione dell’inquinamento (aria, acqua, rifiuti) per tendere alla realizzazione di spazi di vita confortevoli e salubri.  

Risulta evidente che l’amministrazione di Parma non ha voluto mettere mano al Piano Strutturale Comunale (una volta chiamato piano regolatore). Col nuovo PSC probabilmente questo intervento avrebbe potuto essere ampiamente ridefinito. Si sarebbe quasi sicuramente costruito di meno e con uno sguardo più profondo verso il rispetto dell’ambiente, verso il risparmio delle materie prime, delle fonti energetiche e della riduzione dei rifiuti a cominciare dai lavori in cantiere.

Risulta evidente che questa Giunta non ha voluto attuare una vera pianificazione territoriale che avrebbe determinato una migliore qualità della vita locale attraverso la mediazione fra i processi decisionali consueti con quelli più avanzati fra i quali la cosiddetta pianificazione partecipata.

I nuovi progetti edificatori dovevano essere valutati coinvolgendo i Cittadini attraverso percorsi di partecipazione che tenessero conto dell’ambiente, della salute umana, del consumo consapevole delle risorse. Si dovevano applicare in concreto delle strategie condivise confrontandosi con la fattibilità tecnica, con la convenienza economica e con la praticabilità sociale.

Se è vero che la precedente amministrazione ha suggellato gli accordi edificatori col soggetto attuatore di questo mega intervento edilizio, è anche vero che come contropartita vi è la possibilità di attuare una serie di interventi nell’ambito della città pubblica. Ma è anche vero che questo enorme e futuribile centro commerciale corre il rischio nascere morto dato che è stato progettato agli inizi del 2000.

Da tempo i centri commerciali non vanno più a gonfie vele; è colpa della crisi certo ma anche di una overdose da acquisti compulsivi. Si credeva che i Cittadini potessero recarsi tutti i santi giorni che il Signore manda sulla Terra per fare compere. Ma possiamo ancora credere che i centri commerciali siano una soluzione alla crisi economica e sociale che ci è capitata?

La verità sulla crisi è che cerchiamo di curare il male con le stesse situazioni che l’hanno generato. Costruiamo come dei “lego” dei luoghi inesistenti inserendoci della relazioni inesistenti. Il Consiglio comunale in questi quattro anni ha fatto da tubo digerente delle politiche urbanistiche della giunta precedente. Il massimo organo di rappresentanza cittadina ha in pratica dato l’assenso politico ai piani urbanistici ereditati dalla precedente amministrazione. Se ci pensiamo bene la maggioranza di un Consiglio comunale che abdica al suo ruolo di analisi politica accettando qualsiasi delibera che gli viene sottoposta in pratica si priva della sua identità, delle relazioni con la città, si priva della sua storia. Proprio come un centro commerciale dove gli individui si incrociano senza entrare in relazione, spinti dal bisogno di consumare per fare crescere la freccia dei consumi. Si tratta di spazi fisici destinati ad essere soppiantati dagli spazi virtuali molto più ampi rispetto ai centri, iper o mega che siano. Ecco quindi perché a mio avviso questi spazi fisici nascono già morti. Ed ecco perché si fa finta di non capirlo trincerandosi dietro le frasi fatte dei “diritti acquisiti” o delle “carte in regola per costruire” o del “non possiamo farci niente, è tutto regolare, vorremmo ma niente non possiamo”.

Qui tutto sembra un incantesimo sospeso nel tempo. La verità è che gli anni sono solo dei momenti e passano senza che un sindaco dica niente alla Giunta, al Consiglio, alla Commissione Urbanistica, alla Commissione Ambiente (dove cacciano un presidente e subito dopo arriva un mega mall). Io non lo so ma sembra che tutto passi pigramente con un misto di noia ed indifferenza. E forse questo atteggiamento politico pare ai Cittadini ancor più grave di una colpa. Forse presto qualcuno proverà a capirlo.

Probabilmente l’iter per l’edificazione di questo nuovo centro commerciale era già stato in gran parte definito ma quello che appare evidente è la mancanza di trasparenza da parte del Comune nei confronti della città. E’ mancata una corretta e puntuale informazione alla collettività e adesso è sicuramente troppo tardi.

Non ho niente nei confronti di un’impresa che legittimamente vuole perseguire un interesse privato ed un utile aziendale per sé ed i suoi azionisti. Ma se la politica rimane inerme bloccata dalla sua inadeguatezza senza provare a fare niente allora cosa ci sta a fare. L’onestà e la buona fede sono certo fondamentali ma devono essere delle partenze e non degli arrivi per il nuovo politico; altrimenti dov’è il cambiamento?

“Mentre tu sei l’assurdo in persona e ti vedi già vecchio e cadente raccontare a tutta la gente del suo falso incidente” (Edoardo B.)

Fonti articoli

Un mega-Mall nella ex Salvarani

il più grosso centro commerciale di Parma

nuovo centro commerciale

Ma piantatela!

WP_20160318_11_39_23_ProQuesta mattina l’associazione Sodales ha messo a dimora un ciliegio all’asilo Mappamondo come dovuto riconoscimento dell’impegno di bambini e maestre per la realizzazione di opere d’arte con materiale di riciclo. Le opere sono state esposte alla Mostra Rifiu-ti-amo a maggio 2015 alla Casa della Musica a Parma. L’associazione ha così voluto premiare il senso di cittadinanza attiva e di risveglio ambientale all’inizio della Primavera. I bambini avranno un nuovo compagno di giochi all’interno del giardino del loro asilo. Sodales dal 2005 pianta alberi in città con l’aiuto di chiunque voglia con energia e coraggio mettersi in gioco per la propria comunità. Mentre tanti parlano di scranni ed ambiente altri fanno qualcosa per l’ambiente, insieme ai cittadini. Basta poco, cambiare si può.