Esposto alla Procura della Repubblica sugli abusi del Torrente Baganza

Il 31 Maggio 2017 mi sono recato alla Procura della Repubblica di Parma per depositare un esposto sugli abusi all’interno del Torrente Baganza.
Da trent’anni sono presenti baracche e volumi edilizi abusivi all’interno dell’alveo del torrente Baganza che insistono su terreni inedificabili.
Durante il mio mandato elettorale ho cercato di dare impulso, nell’ambito del mio ruolo istituzionale, alle attività amministrative necessarie alla demolizione delle opere abusive e al ripristino dello stato dei luoghi rilevando un’inerzia protrattasi negli anni che per la maggior parte dei casi non è ancora stata risolta.
Per questo ho chiesto alla Procura della Repubblica di disporre gli opportuni accertamenti valutando gli eventuali profili di illiceità penale in ordine ai fatti esposti e, nel caso, individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti.
A novembre 2016 l’Assessorato all’Urbanistica ha risposto ad una mia interrogazione presentata cinque mesi prima (che ho girato alla Procura) dove ponevo una serie di domande fra le quali i nomi dei funzionari che si sono avvicendati negli ultimi trent’anni e che dovevano intraprendere tutti le azioni necessarie per demolire gli abusi in questione.
Spero che emergano finalmente i meriti dei vari dipendenti comunali che hanno lavorato a tali pratiche soprattutto sotto questa Giunta che si era vantata di portare un vento di cambiamento e di legalità. “Zefiro torna, e ‘l bel tempo rimena”. (Chiedo scusa a Petrarca per l’accostamento)
Oggi, 5 Giugno, è la giornata mondiale dell’Ambiente con un tema preciso per quest’anno: il rapporto fra le persone e la Natura.
Eco io penso che fino a quando i politici rimarranno con lo sguardo rivolto al loro piccolo mandato quinquennale  continuando a navigare nell’immobilismo della pubblica amministrazione allora il rapporto fra persone e Natura continuerà di fatto ad essere portato avanti solo ed esclusivamente da cittadini volenterosi (salvataggio dei kaki docet).

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Alluvione – indagati il Sindaco e 4 dirigenti (giugno 2016 – Gazzetta di Parma)

Altri insediamenti commerciali in vista a Parma

Martedì 28 marzo 2017 in Consiglio comunale a Parma è stata presentata una proposta di delibera sui criteri qualitativi per le autorizzazioni per insediamenti commerciali con superficie fino a 2.500 metri quadrati ovvero nuovi edifici commerciali fino a 50 m per lato. Si tratta in sintesi di misurare la sostenibilità delle nuove domande di autorizzazione all’apertura di medie strutture di vendita attraverso tre serie di indicatori: impatto da incremento di superficie, impatto occupazionale, impatto ambientale.

La delibera in questione con allegato l’ennesimo regolamento da 21 pagine di questa amministrazione di stampo “neo bizantina” individua le compensazioni di tali impatti.
Per gli impatti occupazionali derivanti da nuovi insediamenti commerciali entrano ad esempio in fattore positivo la possibilità di passare da contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato.

Ma ora viene il bello! Le misure di compensazione per le caratteristiche di sostenibilità edilizia, ambientale, ed energetica prevedono le seguenti azioni per i nuovi insediamenti commerciali: uso di mezzi a basso impatto ambientale; uso di mezzi elettrici per la consegna a domicilio della spesa dei clienti; promozione di campagne informative per l’uso delle linee di trasporto pubblico locale.

Non si parla di calcolo obbligatorio dell’impronta ecologica o di quante anidride carbonica (CO2) venga immessa nell’ambiente per la realizzazione di queste nuove strutture commerciali o per la loro gestione. Non si parla in questa delibera di analisi del ciclo di vita dei nuovi edifici commerciali che verranno realizzati a Parma ovvero quanto inquinamento viene emesso per realizzare i prodotti dia costruzione di questi volumi edilizi, per farli funzionare e infine per dismetterli una volta arrivati a fine vita. Questi calcoli analitici inseriti nel programma elettorale che ha permesso al Movimento 5 Stelle di vincere le elezioni a Parma sono utili per individuare il vero inquinamento prodotto da questi fabbricati consumatori di suolo e sono anche utili per calcolare come compensare le emissioni aggiunte all’ambiente cittadino già fortemente compromesso.

Ma andando oltre a queste considerazioni di tipo tecnico, alla fine, qual è la compensazione ambientale per il consumo di suolo?
Io non lo so ma a me sembra che tali compensazioni siano in continuità con gli oneri della città pubblica o con gli extra oneri già presenti dalle giunte precedenti. In sostanza sembra davvero che tutto cambi perché tutto rimanga immutabile. Sembra di assistere alla stessa politica delle passate amministrazioni.

L’ambiente ancora una volta a Parma, città della Food Valley, viene disgregato, sezionato e compensato economicamente (ovvero soldi).
Io mi chiedo come si può compensare la vita di un albero a favore di un parcheggio magari piantando un altro albero. Come si può compensare l’ammazzamento di un albero per ampliare un parcheggio e poi come compensazione piantare un altro albero. Tutto questo non c’entra niente con la delibera in questione ma l’approccio culturale verso l’ambiente è questo. Gli impatti ambientali si quantificano con azioni che hanno un costo. La politica ambientale a Parma oggi ricorda un’arida stagione bianca.

Alla fine a dire il vero, tutte queste storie sembrano composte solo da parole che si depositano lentamente sul fondo del mare delle promesse mancate. Dopo 5 anni infatti si riparla ancora di nuove aree ad uso commerciale. Nel 2012 scrivevo articoli sull’esubero di centri commerciali sparsi per la città ed oggi mi ritrovo a riscrivere articoli su nuovi centri commerciali che verranno realizzati a Parma dopo un lustro di amministrazione che doveva portare tante belle novità. Infatti s’è visto.

E’ vero quanto diceva martedì un collega in Consiglio comunale; non abbiamo due stomaci per mangiare tutto quello che ci viene propinato. Non possiamo infatti fare la spesa 4 volte al giorno per sostenere tutti gli insediamenti commerciali presenti e futuri. Si perché sono previsti altri punti vendita fino a 2.500 metri quadrati se ancora qualcuno non lo avesse capito! Lo avete letto sui giornali?

Oggi io so e ribadisco che il consumo di suolo viene compensato economicamente. Con tanti saluti al nuovo piano regolatore generale (PSC) con consumo suolo sotto zero. “Certo! Disponibile al confronto (d’accordo) nella misura in cui” cantava il poeta di Crotone. Ecco, mi sembra allora che tutto torni.
Ogni cittadino dotato di buon senso può farsi una sua opinione osservando diversi edifici commerciali che sembrano “case coloniali scrostate ormai come chiese”.

Ricordo che questa amministrazione non è stata eletta per dare la stura a nuovi insediamenti commerciali. Questo non era scritto nel programma elettorale che ricordo rappresenta il patto che i politici siglano coi cittadini.

Certo mi si può contestare il fatto che si tratta di nuovi insediamenti commerciali il cui iter burocratico di approvazione è iniziato nelle precedenti amministrazioni e che quindi si tratta di diritti acquisiti. Ma ogni piano urbanistico attuativo anche se pensato in precedenza, può essere ridiscusso. E poi cosa vuol dire diritti acquisiti? Anche i vitalizi dei parlamentari o le pensioni d’oro sono dei diritti acquisiti. Ma si tratta di diritti che sono ritenuti ingiusti per ogni cittadino dotato di mero buon senso. Ma qualcuno a Parma pensa ancora che ci sia bisogno di nuovi mega negozi da 2.500 mq l’uno? Davvero qualcuno pensa che per compensare tali edifici sia sufficiente dotarsi di qualche auto elettrica? Io non lo so ma secondo me qui si esonda nell’assurdo.

Ho alla fine votato contro a questa delibera in quanto la giunta ducale doveva avere molto più coraggio e determinazione nell’approccio politico verso queste potenzialità insediative. Occorrevano misure draconiane e non dei pannicelli caldi per affrontare la questione del consumo di suolo e dell’inquinamento prodotto da realizzazione di nuovi volumi edilizi.

A me sembra che di fatto l’amministrazione comunale rimane inerme politicamente sia per le medie strutture di vendita sia e soprattutto per le grandi strutture di vendita. Ricordo che sotto questa giunta partirà a breve uno dei più grandi centri commerciali dell’Italia del nord.

La verità giuridica è che i PUA produttivi (lottizzazioni) sono strumenti urbanistici facoltativi (non obbligatori). Tali insediamenti edificatori sono il frutto di accurate analisi volte a definire bene il fabbisogno della città in funzione di un loro corretto dimensionamento, pena l’illegittimità della delibera comunale che li approva. Ma quanti centri commerciali ha bisogno Parma per capire che con c’è più bisogno di tali insediamenti?

Spero bene per Parma e vorrei che i cittadini spegnessero finalmente il falò inquinante delle vanità.

Parma una città senza nome

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In questo periodo in città a Parma dovrebbero partire i lavori di cura per gli alberi in vista dell’imminente stagione primaverile. Ecco allora che occorre ricordare il rispetto del Regolamento del verde pubblico che fissa i criteri per le potature e vieta le capitozzature ovvero quelle amputazioni alle piante che portano spesso alla loro morte.
Molti alberi non sono stati potati e pertanto si presenteranno gli stessi problemi che si sono manifestati lo scorso anno quando, insieme a tanti cittadini indignati dall’ignavia del Comune, sono riuscito a salvare 160 kaki potati male e destinati all’abbattimento da parte dell’Assessorato all’Ambiente.
Parma è piena di atti di cialtroneria ambientale perpetrati ai danni degli alberi. Abbiamo i gelsi capitozzati della zona di Via Newton, le piante abbattute in Via Barilli, gli alberi capitozzati in Via Nobel, gli alberi abbattuti al Parco Ducale, quelli abbattuti in Via Picedi Benettini e in Via Pellizzari, gli alberi abbattuti a Baganzola, gli alberi abbattuti in Via Burla.
Decine di segnalazioni mi sono giunte in questi anni da parte di cittadini sull’abbattimento o sulla capitozzatura di alberi. All’inizio mandavo le segnalazioni all’assessore Folli e suoi dirigenti ma non avevo risposta o avevo risposte evasive. Poi ho compreso che si tratta dell’ennesima prova della insensibilità di questa amministrazione impermeabile al grido di dolore dell’ambiente e alle segnalazioni dei cittadini.
Del resto cosa possiamo aspettarci da un sindaco che dichiara che ci sono troppi parchi a Parma o da una assessore che voleva ammazzare i citati kaki perché fanno i frutti. Cosa ci si può attendere da un’amministrazione che usa il Pardo Ducale, uno dei parchi storici più belli d’Italia come un parcheggio automobilistico durante la manifestazione delle Mille Miglia. Per non parlare dello scandalo del parco di via Jacobs dove di fatto si voleva concedere ad usi privati aree verdi a destinazione pubblica. Temo che la stessa sorte toccherà al Parco Ferrari.
Anche i mille alberi piantati, dichiarati dall’Assessore all’Urbanistica nel 2013 e frutto della monetizzazione del taglio di piante da parte di privati non sono poi stati accuditi ed innaffiati. La logica conseguenza è che molti sono di loro sono morti.
Cosa dire infine della biblioteca di Alice che verrà realizzata su un’area verde, una delle poche rimaste nel quartiere Pablo mentre a poca distanza si trovano edifici dismessi pronti per essere riqualificati. Tanti altri esempi si potrebbero citare e che fanno parte ormai nella storia recente di questa città.
A novembre dello scorso anno ho presentato una richiesta di accesso agli atti sui i lavori di riqualificazione del parco di Villa Parma e sui relativi abbattimenti di alberi. Nessuna risposta. Ho presentato una ulteriore richiesta di accesso agli atti sui costi e sulle responsabilità di chi voleva abbattere 160 alberi in centro storico. In tutta Italia si cerca di togliere le auto dai centri storici ma a Parma si vogliono invece togliere gli alberi. Queste richieste di accesso agli atti mi sono state ad oggi negate. Si tratta di una forma arrogante di gestione antidemocratica della macchina comunale.
Questa gente che si è ritrovata quasi per caso a fare l’assessore si ostina a non capire che un albero è una rappresentazione della Natura. Chi ammazza un albero offende la Natura e chi capitozza un albero bestemmia verso l’ambiente. Un albero è una testimonianza ambientale e valoriale con le radici nel passato e le braccia protese vero il futuro. Degradarlo a mero oggetto urbanistico è un affronto al diritto naturale di fruizione del paesaggio e del territorio sancito anche dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
Manca amore per il territorio e i suoi 4 elementi. Parma sta diventando una città senza nome. A Parma c’è bisogno di aria nuova, scorgo il respiro del vento dietro le dune.

La bella città addormenta nella nebbia

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C’era una volta una città vissuta per 5 anni senza visione, addormentata e resa sciatta dal “maleficio politico” di una Giunta senza futuro. Oggi io penso che il futuro della città non debba essere previsto. Parma non ha bisogno di ipotetici “sciamani”  che dispensano previsioni astrali.
Il futuro del M5S a Parma non deve essere previsto. Il futuro del M5S a Parma deve essere creato.
Il futuro del M5S a Parma deve essere creato alieno da “lupi travestiti da agnelli”.
Il futuro del M5S a Parma deve essere alieno da chi sostiene la Giunta attuale.
Il futuro del M5S a Parma deve essere alieno da chi sostiene l’attuale maggioranza politica a Parma.
Chi appoggia il sindaco di Parma non può appoggiare il 5 stelle e non può essere un Consigliere 5 stelle a Parma e non può fare una lista 5 stelle a Parma. Essere del Movimento 5 Stelle vuole dire essere coerenti col programma elettorale, vuole dire non tradire il patto coi cittadini stretto con la città durante la campagna elettorale. Il 5 stelle è trasparenza, coerenza, partecipazione. Chi abbandona questa strada e rincorre altri lidi fa un favore al Movimento andandosene. Rappresentanti istituzionali che “esondano”, che strepitano, che urlano sembrando forsennati durante un incontro coi cittadini non fanno parte per natura del M5 Stelle. La partecipazione non è un circo dove più gente entra e più belve si vedono.
Il futuro del M5S a Parma deve essere alieno da coloro che dichiarano una cosa e fanno il contrario il giorno dopo, che ti fanno il sorriso e ti “pugnalano” nel web.
Il futuro del M5S a Parma va creato alzando lo sguardo verso una città che è migliore rispetto agli attuali politici che l’hanno amministrata fino ad ora. Occorre immaginazione per vedere Parma con un senso maggiore di comunità, che sia più sicura e che rispetti il territorio. Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.
A Parma c’è gente confusa e penso che in generale non ci sia solo bisogno di tornare ai valori della buona politica; penso invece che ci sia bisogno anche di tornare a pensare!

Fonte foto: Albo 76 Deserto bianco

 

la città di Hamelin

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C’era una volta la voglia di cambiamento

Ecco la favola di un gruppo di amici che volevamo aiutare la città ma che rimasero “schiacciati” dall’immaturità politica, dai personalismi e dal generale tradimento delle promesse elettorali.
In un gruppo politico le responsabilità sono condivise e il Sindaco rappresenta il successo di un progetto. Ma sono i Consiglieri che devono guidare l’esecutivo verso il rispetto del mandato elettorale.

Nelle cronache politiche si narra che i primi cedimenti si ebbero già al ballottaggio senza riuscire a gestire quei primi attimi, fra il sogno e la veglia, quei primi atteggiamenti autoritari prodromici del trasformismo partitico.

Le migliori intenzioni e le promesse di fare bene si sciolsero come neve al sole una volta giunti a palazzo a causa dell’ego di una sola persona che “spezzò” le velleità della maggioranza.
Tutta l’esperienza precedente e i legami relazionali, valoriali e politici furono falcidiati e il programma elettorale ben presto accantonato. Mentre Parma e l’Italia osservavano con incredulità l’avventura pentastellata come l’inizio di un vero cambiamento, qualcuno di noi capì ben presto che la situazione era ormai irrimediabilmente compromessa.

Ora dopo quasi cinque anni anche i cittadini, i quartieri, le strade financo i sanpietrini del centro storico, sanno di essere stati traditi dall’arroganza di un capo di turno e dalla rinuncia dei Consiglieri di maggioranza all’azione politica e di controllo.

Nel 2012 si vinsero le elezioni grazie al fallimento altrui che lasciarono debiti e disastri. La forza dei 5 stelle di Parma erano facce pulite e fedine penali intonse. In realtà noi perfetti sconosciuti vincemmo grazie a Beppe Grillo. Questo il Sindaco lo dimenticò il giorno stesso della vittoria. Le chiavi del Palazzo furono consegnate al neo eletto dal Commissario Prefettizio che aveva già indicato la direzione da seguire. La neo compagine governativa usò infatti come unica stella polare il mero criterio ragionieristico attraverso l’equilibrio di bilancio con tasse al massimo per i cittadini ed una politica ambientale, sociale ed urbanistica ridotta al lumicino.

Il sistema mediatico pur di attaccare il M5S, ha sfruttato la disponibilità di un sindaco con un ego troppo grande per una singola città e che è sembrato intraprendere un ruolo di messaggero divino. Parma, il Sindaco e la diatriba con Grillo erano conditi nei vari talk show locali e nazionali. Un politico per caso era diventato opinionista grazie all’esposizione televisiva e alle sue frequenti bordate contro il 5 stelle.

Anche in ambito locale i cittadini di Parma hanno tristemente assistito a diatribe mediatiche nel Consiglio comunale, nelle Commissioni consiliari, nelle conferenze stampa e nei rapporti coi giornalisti, paragonabili alle scene dell’avanspettacolo.

Il risultato di questi varietà è sotto gli occhi di tutti. La qualità di vita dei cittadini è peggiorata: meno servizi, una città con una crisi economica che perdura, un’assenza di una visione e di un progetto politici.  L’idea di città, disegnata nel programma divenuto “Linee Programmatiche di Mandato”, è stata cancellata dal Sindaco responsabile di aver usato le sue elevate doti di statista mettendo da parte il programma elettorale.

Oggi io so che a maggio 2012 gli industriali e i media cittadini attaccavano “ferocemente” il 5 stelle locale; oggi invece sono sostenitori del Sindaco uscente mentre sono sorti numerosi comitati spontanei di cittadini che protestano sotto i Portici del Grano del Municipio comunale.

“Partono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri” cantava il poeta di Crotone. E’ tutto così il mandato di uno che considero politicamente fra i peggiori sindaci del dopo guerra italiano.

Un mandato di annunci dicotomici: dai rifiuti alla democrazia partecipata, dalle internalizzazioni dei servizi alle sue esternalizzazioni, dalla presunta lotta al termo alla sua accensione, dalla volontà di rinnovare da subito il piano urbanistico a un piano ipotetico che prevede l’ampliamento dell’aeroporto e dei servizi afferenti oltre alla salvaguardia della capacità edificatoria dello SPIP 2, dalla volontà di ridurre lo smog di una città fra le più inquinate in Europa alla totale assenza di una seria strategia di lotta per combattere questo dramma ambientale.

Ora il “sindaco per caso” dichiara che si ricandida per “non lasciare a metà un buon lavoro” e presenta un video propaganda dove appare solo. Transita davanti a scenari della precedente amministrazione quasi per legittimarne l’eredità politica: la nuova Stazione dai costi faraonici, il Teatro dei dialetti, opera incompiuta apparsa ricenatemene anche su “Striscia la notizia”, il Viale Toschi riqualificato dai “precedenti”.

Io non lo so ma penso che alla fine si possa affermare che in questi anni, coloro che sono entrati nelle stanze del Comune per caso e non per merito hanno volutamente estraniato i cittadini dalla partecipazione politica tanto promessa in campagna elettorale e hanno “pugnalato” alle spalle Beppe Grillo che ha costruito la vittoria elettorale a Parma.

La condotta dei componenti della maggioranza è stata quasi sempre quella di “sagome politiche”, elementi che con un atteggiamento ignavo non hanno mai voluto calarsi nel ruolo del consigliere delegando in toto l’azione politica alla Giunta.

L’esperienza di Consigliere comunale in Comune a Parma mi ha insegnato che svolgere correttamente il proprio ruolo è arduo. Occorrono competenze specifiche per studiare tutti gli atti che devi approvare. Tutto questo ti corrode il tempo, il lavoro, le relazioni e la qualità della vita. Spesso gli atti sono talmente complessi che un gruppo politico privo di consulenti non può svolgere adeguatamente il mandato.

Il mio impegno in Comune si è concentrato sui temi ambientali all’insegna della trasparenza radicale, della legalità e della salvaguardia del territorio. Tutto questo dava fastidio e appena si è presentata l’occasione, la maggioranza mi ha rimosso dal ruolo di Presidente della Commissione Ambiente. La mia azione di rendere trasparente la gestione dei rifiuti e l’iter dell’inceneritore con una dettagliata relazione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale ma di fatto mai attuata, è stata considerata uno “sgarro politico”.

Per fortuna il mio percorso politico di trasparenza e legalità è stato riconosciuto e considerato dal Movimento 5 Stelle come un valore. Io ho intrapreso il sentiero meno battuto. Ed è per questo che sono diverso.

Ecco cosa resta di questo mandato. Il ricordo di una stagione, virgulti attorno al falò effimero del virtuale che compiono azioni senza assumersi la responsabilità politiche delle conseguenze.
Il futuro governo della città non potrà più fondarsi sulla “teoria del darwinismo digitale” dove sopravvive chi è più presuntuoso ed incline ad alzare la voce e ai dileggi.

Oggi io so che si deve alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano. Occorre immaginazione per vedere Parma con un senso maggiore di comunità, che sia più sicura e che rispetti il territorio. Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

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I sassi di Parma

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Il 31 gennaio 2017, in Consiglio comunale è stata discussa la proposta di delibera inerente la variante generale del Piano delle attività estrattive del Comune. Si tratta in sostanza del piano delle attività estrattive (PAE) delle cave di ghiaia all’interno del territorio comunale. Il piano prevede una diminuzione delle quantità di ghiaia estratta, tarato in riferimento alle manifestazioni di interesse da parte dei privati.

Ovviamente le quantità potenzialmente estraibili sono ridotte rispetto all’attuale piano approvato nel 2006. Tuttavia la superficie totale delle aree di estrazioni (definiti tecnicamente ambiti comunali e pluricomunali o poli) viene di fatto ridefinita sulla scorta di un piano antecedente che prevedeva una bulimia edificatoria e infrastrutturale che mi ricorda il film “Le mani sulla città”.

Ora il consumo di suolo va fermato in tutti gli ambiti e in tutti i settori. Definire delle aree di estrazione anche su campi coltivabili è un vero e proprio consumo di suolo. L’Emilia Romagna è fra le regioni col più alto tasso di cementificazione e con un elevato rischio sismico e geologico. Occorre pertanto preservare l’ambiente anche con una divulgazione culturale del piano delle attività estrattive discusso in Consiglio comunale.

Anche nell’Assemblea comunale di ieri è mancata un’idonea condivisione e un’idonea comunicazione. Basti pensare che non sono state presentate delle tavole grafiche che evidenziassero le differenze fra il vecchio e il nuovo piano estrattivo o l’individuazione delle nuove aree di scavo. Non è stata data la documentazione adeguata ai consiglieri per analizzare la proposta di delibera; proposta presentata in Commissione ambiente il giorno prima della seduta consigliare. Ovvero zero rispetto verso i consiglieri da parte della Giunta. Da notare anche che il PAE doveva essere approvato entro la fine del 2010, oltre sei anni or sono, come risulta dalla prima pagina della delibera citata.

Un richiamo ai controlli delle estrazioni di ghiaia risulta fondamentale per tutelare il territorio. I funzionari comunali hanno evidenziato la tipologia dei controlli per le escavazioni. Si inizia con le perizie giurate del direttore dei lavori (come se un giuramento potesse fermare ipotetici malintenzionati). Poi si passa ai controlli casuali o su segnalazioni, alcuni controlli su scavi abusivi, controlli su mancanze di cancelli di chiusure delle cave, su recinzioni rotte o divelte o su mancanze delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro nei cantieri.

Nulla è stato detto invece sugli efficaci controlli delle attività di estrazione nelle cave di ghiaia. Mi riferisco ai controlli con battute topografiche, con uso di GPS dei punti fissi delle zone scavate anche con l’ausilio di droni di monitoraggio oppure ai controlli degli invasi (cave finite e riempite con acqua) con rilievi batimetrici dei fondali. Ma soprattutto nulla è stato detto in Consiglio comunale sugli eventuali controlli dei camion e della documentazione di trasporto. Non è stata evidenziata alcuna regolamentazione dei via vai dei camion. Nulla. Io chiesto invano quali erano i vari controlli specifici senza di fatto avere una risposta adeguata.

Io allora mi chiedo come si faccia a ridurre il rischio da guadagno di un potenziale e perverso rapporto fra rifiuti e ghiaia. L’Italia è una groviera di cave riempite di “rudo” civile e industriale. Non è una favola ma la triste realtà e non capita solo nel meridione ma in tutto il Bel Paese.

Le cave infatti sono un terreno appetibile per la criminalità organizzata. Le attività estrattive sono fra le azione antropica più impattante sull’ambiente e la contraddizione politica di questa Giunta, è data dalla mancanza di sensibilità su tale aspetto. Si accettano le autocertificazioni relative alle quantità dei materiali estratti senza verificarle onde evitare un danno ambientale e anche un eventuale danno erariale. Mi come fa in genere una maggioranza politica che pare disattenta sulle cave, sulla tutela del territorio e del verde pubblico, millantare il credito di associazioni cosiddette virtuose? Io non lo so ma penso che si tratti di azioni che sfociano nel cosiddetto greenwashing, ovvero costruire un’immagine positiva non veritiera.

Si deve allora essere preparati, con un ufficio strutturato e competente e che pianifichi controlli con metodi e strumenti adeguati.

Occorrerebbe che l’azione politica della Giunta valorizzasse il lavoro dei dipendenti comunali e la meritocrazia, leva necessaria per sollevare una serie di controlli mirati, capillari ed efficaci.
Sapete quanti sono i vigili ambientali deputati al controllo delle cave di ghiaia nel Comune di Parma? Sono 3. Tre vigili per controllare una potenzialità di scavo del nuovo piano di estrazione ghiaia di circa 6 milioni di metri cubi (ovvero 300.000 camion di movimentazione ghiaia da 20 metri cubi!). Ecco io penso che una Giunta che non dia una corretta dignità lavorativa ai suoi dipendenti non debba dirigere l’amministrazione cittadina.

Ricordo che sembra non ci sia un contesto migliore per coloro che vogliano delinquere e che potrebbero arrivare presto anche in città. Tale contesto è rappresentato dal rapporto che intercorre tra i “pochi controlli” e i “facili guadagni”.
E’ quindi indispensabile che Comune e società abbiano e adottino quegli anticorpi funzionali che ostacolino eventuali infiltrazioni criminali.
La criminalità organizzata non è lontana e non si trova dall’altra parte della Luna. E’ alle porte di Parma. Ricordo che il comune di Brescello è stato sciolto per mafia; uno scioglimento arrivato il 20 aprile 2016, firmato dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano e controfirmato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. (Fonte)

Ho provato in sintesi a dire tutto questo ieri, in Consiglio comunale. La proposta di delibera è passata senza il minimo intoppo o ripensamento.

“Almeno ci ho provato xx–xx, almeno ci ho provato”

(R. P. McMurphy).

La favola della Casa degli Animali

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C’era una volta Il 2 dicembre 2016.

Dopo anni di attesa infatti è arrivata in Commissione Ambiente la bozza del regolamento del polo integrato degli amici animali a 4 zampe.

Come un principe col suo destriero l’assessore all’Ambiente è arrivato al castello della buropazzia comunale, si è impegnato ad ascoltare le associazioni di volontari che assistono gli animali ogni giorno dell’anno e si è impegnato a portare una nuova bozza del regolamento con le osservazioni dei cittadini amanti degli animali.

Il variegato e colorato mondo dei volontari e delle associazioni ambientaliste che curano gli animali è un patrimonio per la città spesso scarsamente considerato da questa Giunta fiabesca.

Affermare che il regolamento di gestione del polo integrato è stato condiviso dai volontari e dai cittadini penso sia una favola che non incanti più nemmeno gli abitanti del fantabosco.

Spero che presto arrivi una nuova Commissione per condividere un servizio con la città e per la città. Spero che l’assessore mantenga le promesse. Spero che passi un minimo di condivisione altrimenti sarà l’ennesima prova muscolare di una Giunta ormai alla frutta.

Sarebbe bello che i bambini di Parma raccontassero le fiabe ai nostri amici a 4 zampe, quelli tristi perché un tempo maltrattati o perché abbandonati.

Questo sarebbe un bel progetto e non la favelle contate da alcuni politici che forse pensano di essere dei pifferai magici. Ma a Parma invece abbiamo degli statisti che decideranno il meglio per i nostri amati animali, come no!

Spero bene per Parma. Spero che la gente priva di empatia ambientale “sparisca” presto come d’incanto.

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L’ultimo bilancio di previsione della Giunta

FabrizioSavaniM5SParma

In queste ultime tre sedute del Consiglio comunale si è discusso del bilancio di previsione (documento di programmazione 2017-2019).

Iniziamo col ricordare un paio di articoli della Costituzione della Repubblica Italiana come ci è stato insegnato in educazione civica alle scuole medie.
Art. 2 “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
Art. 3. “(…) È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Il sistema italiano di garanzia dei diritti di cittadinanza si basa su questi principi: sulle leggi di tutela della dignità di ogni cittadino con una particolare attenzione ai più deboli e ai più poveri.
Questa è in pratica la definizione dello Stato sociale.

Oggi a Parma lo Stato sociale è messo in discussione, c’è il rischio fondato che una sempre maggiore quantità di cittadini, bambini, donne e anziani siano privati dei servizi essenziali (difesa della salute, istruzione, casa, lavoro) e si vedano cadere nella povertà e nell’abbandono.
La povertà l’ho già ricordato non è mai una colpa. La Giunta per risanare i conti lo ha fatto sulla pelle dei più deboli. Mettere a posto i conti era importante ma non si doveva farlo dimenticandosi degli ultimi in quanto sta scritto nella Costituzione.

E’ anche vero che se non si perseguono i gli obblighi contabili il sindaco può essere rimosso ma si sono fatte scelte togliendo e diminuendo fortemente i diritti dei cittadini e con le tariffe dei servizi mantenute costantemente alte.

La causa dell’allargarsi della povertà dei cittadini va ricercata non solo nella crisi e non solo nel debito cittadino oggettivamente fra i più alti delle città capoluogo di comune simili a Parma ma è da ricercare anche nell’affermarsi in questi anni a Parma come in tutta Italia di una politica di liberismo economico, di speculazioni finanziarie, nella decisione consapevole della politica di abbandonare i più deboli mentendo gli interessi dei già ricchi che, anche in periodo di crisi, continuano ad arricchirsi sempre di più, a danno della stragrande maggioranza dei cittadini del nostro paese.

I poteri economici forti a Parma non sono stati contestati all’interno del debito della città.
Non sono stati rivisti i tassi di interesse dei debiti delle banche private, non è stato rivista la legittimità del debito, non dico la legalità ma neppure la legittimità. Avete accettato tutto quello che era stato già stabilito prima.

Ormai siamo alla fine del mandato e la Giunta sta sparando i suoi fuochi artificiali migliori. Bei progetti patinati e dichiarazioni roboanti. Questo sembra un bilancio redatto dal Re di denari. C’è un avanzo di bilancio importante, va dato atto, ma si segue una politica gestionale molto antipatica, basta vedere ad esempio i 14 milioni di euro a bilancio per le multe. Siamo ai primi posti in Italia e non è che siamo di colpo diventati tutti incivili.

Diversi errori sono stati commessi, con un combinato disposto fra arroganza ed antipatia ambientale urbanistica e sociale, con la assoluta mancanza di voler condividere la gestione pubblica della città attraverso la partecipazione cittadina.

Basti pensare al Tartaruga un piccolo gioiellino ammirato anche all’estero e che abbiamo voluto perdere; basti pensare al bando sul servizio integrazione scolastica per gli studenti con disabilità dove si volevano ridurre fondi e ore di assistenza, basti pensare alla gestione dei vari debiti fuori bilancio senza la minima condivisione col Consiglio comunale e senza che la Giunta abbia mai voluto perseguire azioni di responsabilità verso i responsabili di tali debiti.

Sicuramente io non lo avrei fatto, avrei premuto l’acceleratore sui temi ambientali, sulla lotta all’inceneritore, sulla revisione dei piani urbanistici ereditati dalla precedente amministrazione. Il sindaco invece ha frenato sui temi forti della città. Non ha voluto toccare quelli che l’assessore ha spesso chiamato i diritti acquisiti. Ma anche le pensioni d’oro e i vitalizi dei parlamentari sono diritti acquisiti ma non sono certo giusti. I diritti acquisiti si devono fermare nel momento in cui vanno contro la giustizia sociale e l’interesse pubblico della collettività.

Questa Giunta fa finta di non vedere ma in realtà non vuole vedere, fa finta di non sentire ma in realtà non vuole sentire. Non vuole sentire la disperazione di 90 persone senza casa e senza un tetto e che vivono silenziosamente sotto i ponti ma intanto spende 1milione e 300 mila euro per ampliare il marciapiede di via Mazzini. I lavori previsti a febbraio. E’ un discorso di scelte e di scale di priorità completamente rovesciate. Tutto questo è semplicemente vergognare!

In ogni attività è stato dato il cattivo esempio, un esempio antitetico al programma 5 stelle di Parma.
• Un cattivo esempio sulle legittime scelte del bilancio (si doveva fare di più per l’ambiente e per il sociale)
• Un cattivo esempio sulla gestione del territorio
• Un cattivo esempio sulla pessima modalità di gestione dei rifiuti
• Un cattivo esempio sulla mobilità, basta vedere lo smantellamento della TEP
• Un cattivo esempio sul consolidamento di Iren sul territorio grazie anche al consenso del sindaco sulla governane di Iren con allora una maggioranza dei sindaci del PD al controllo.

Il piano strutturale comunale
Pensare alla fine di un mandato di voler cambiare il piano strutturale comunale è semplicemente inutile. Nessuna possibilità di completare l’iter del piano urbanistico che prevede fra l’altro almeno un passaggio istituzionale per l’adozione e per la successiva approvazione con tempi tecnici stabiliti dalla legge.

Quando si usano termini come città compatta, ricucitura del tessuto urbano o altri fraseggi fritti misti allora siamo alle comiche finali. Le istituzioni come un’enorme friggitoria di chiacchiere.
Occorreva invece una vera pianificazione con la città, che andava adottata da giugno 2012. Lo dissi varie volte al Sindaco e ad Alinovi.

Non vollero ascoltare andando avanti per la loro strada e non arrestando il consumo di suolo, nonostante l’ampia disponibilità edilizia già esistente.
L’assessore all’urbanistica in questi anni è andato in direzione contraria al programma 5 stelle; cito solo alcuni punti per rendere l’idea:

– accettazione di tutti i PUA facendo da tubo digerente della precedente Giunta
– autorizzazione di nuovi centri commerciali a Baganzola ed ex Bormioli,
– una strada a 4 corsi inutile fra SPIP e Bogolese
– 5 anni senza fare niente per gli abusi del Torrente Baganza,
– l’autorizzazione di un fabbricato in uno degli ultimi terreni agricoli di Parma, il Polo Lubiana ricordate doveva essere urgentissimo e fatto in pochi mesi. Andate a vedere a che punto è, non è stato fatto niente;
– la realizzazione di una biblioteca pubblica in una delle poche aree verdi rimaste nel quartiere Pablo quando vi erano edifici limitrofi vuoti ed inutilizzati, la chiusura dell’anello della tangenziale a est, completamente inutile)
– un’altra colata di cemento per la riqualificazione dell’aeroporto.

Alla fine il programma 5 stelle è stato tradito da questa maggioranza orfana di valori come pianificazione partecipata o bilancio partecipativo. E’ emblematico il festeggiamento con cena di gala al Ponte Nord realizzato con volumi edilizi inutili e di fatto “abusivi”. Ricordo che questo comune ha chiesto la sanatoria del ponte Nord chiedendo di fatto di legalizzare un abuso edilizio e in pratica sdoganando il concetto che chi non rispetta la legge è più furbo di chi la rispetta. Un messaggio tipico della cultura mafiosa.

Poi l’assessore vuol far passare la storia dei 4 mln di m2 di terreno urbanizzato ritornato agricolo.
Il consumo di suolo si misura con la variazione fra crescita dell’area urbanizzata e riduzione dell’area di suolo agricolo. Normalmente l’espansione urbana avviene su suoli agricoli attraverso cambi di destinazione d’uso delle aree, indicati nel piano regolatore generale. Il consumo di suolo agricolo si concretizza con la costruzione di opere edilizie e di opere di urbanizzazione primaria. Non esiste il processo inverso.

Pochi giorni di ruspe e betoniere e un suolo coltivato e curato per secoli viene distrutto ed urbanizzato. Il suolo è infatti è è una pellicola che avvolge il pianeta che ha uno spessore di pochi cm, è un organo vitale ed un laboratorio di energia e materia prima che dà vita a tutto quel che c’è sopra. Rifare il suolo dopo che è stato urbanizzato non è possibile almeno non in tempi umani.

Il suolo, una volta urbanizzato non può tornare come prima poiché impiega secoli prima di rigenerarsi. Il suolo si forma attraverso lunghi processi ed è quindi una risorsa non rinnovabile mentre i processi di urbanizzazione e di espansione urbana sono irreversibili.
Il suolo urbanizzato è quasi sempre quello migliore ed è la nostra assicurazione sul futuro: il futuro paesaggistico, agricolo, ambientale, turistico e di sequestro di CO2.

Fine prima parte

La storia dei kaki – Basta poco, cambiare si può

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Un gruppo di cittadini ed alcune associazioni ambientaliste sono riusciti a dimostrare che basta poco per tutelare il patrimonio ambientale di Parma e che si può agire laddove il comune non riesce a fare il proprio mestiere.

Siamo riusciti a salvare la maggioranza dei 163 kaki che la pubblica amministrazione voleva abbattere (purtroppo una quindicina di piante il comune le aveva già ammazzate) evidenziando questo reato ambientale in Consiglio comunale. L’intento infatti del settore ambiente del comune e del suo assessore era quello di abbattere le piante in quanto i frutti cadendo sporcavano il marciapiede e la strada, durante il periodo di fruttificazione che dura circa un paio di settimane.

Il costo previsto era di 40.000 € per abbattere le piante e per la loro eventuale ed improbabile ri piantumazione (tutta da decidere dato i tempi geologici della burocrazia).
Armato di un raccogli frutta e di uno svettatoio ho dimostrato che con pochi soldi e poco tempo ci si poteva organizzare e raccogliere i frutti coinvolgendo cittadini ed associazioni.

Alcune associazioni di Parma hanno aderito all’appello che ho lanciato ed hanno organizzato la prima festa del raccolto urbano a Parma patrocinata dal Comune che finalmente ha capito di aver commesso un grave errore ambientale ed ha patrocinato questa festa. La nostra idea era di promuovere nelle strade della città un sano senso di comunità e di adesione alla tutela del verde a Parma e all’attenzione alla salvaguardia del patrimonio arboreo cittadino.

Ora rimane da capire quali siano state le responsabilità in ambito dirigenziale e chi abbia autorizzato lo stanziamento di una cifra enorme per un ‘azione che andava contro il mero buon senso. Sarebbe auspicabile che questa somma venisse utilizzata per portare avanti un’azione di tutela ambientale (in un parco o in una zona degradata della periferia).

Il mondo dell’associazionismo ha dimostrato che basta poco e che cambiare si può e che partendo dalla segnalazione di un cittadino si può e si deve stare sempre all’erta. Il verde a Parma è sempre maltrattato dal mondo della politica locale ma fortunatamente sono anche presenti delle sentinelle ambientali costituite da cittadini che vigilano nelle strade per combattere battaglie giuste come quella della guerra dei kaki.

Certo adesso il Comune deve tornare a fare il suo mestiere e controllare che la manutenzione del verde e la pulizia delle strade vengano correttamente eseguite, come da appalto in corso, anche mandando dei funzionari a controllare le strade.

I cittadini e le associazioni possono promuovere azioni virtuose e favorire eventi per stimolare la città e l’amministrazione. Ma non possono certo fare gli operatori ecologici al posto del comune.
Ancora grazie quindi al municipio che si è avveduto e ha patrocinato la festa del raccolto urbano.

Ora attendiamo che il comune ritorni a far pulire le strade agli operatori incaricati magari spiegandolo anche a quelle fazioni patetiche che imprecano contro chiunque stimoli la Giunta ad agire.

Un saluto e tanti kaki di fine anno!

Il Piano di Mobilità Sostenibile a Parma

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A novembre 2016 è stato approvato in Consiglio comunale il Piano Urbano di mobilità sostenibile. L’acronimo PUMS sembra il rumore del tubo di scappamento di un autobus a gasolio quando parte e sbuffa con una nuvoletta di fumo nero: “Pums, ciga bum ciga bum, ciga bum, pums!”
Scherzi a parte, si tratta di un documento previsto dalla legge 340/2000 che individua la visione della città in termini di mobilità nel periodo 2015-2025.
Il piano presentato in Consiglio dall’assessore alla mobilità è ben documentato ed è il frutto del lavoro di specialisti con strategie e programmi decisi altrove e molti anni fa. In sostanza è un documento che si basa sul recepimento di direttive europee. Nulla di originale e davvero innovativo per Parma.

Ecco di seguito alcune considerazione su tale documento di programmazione.
Il comune prevede di installare alcune colonnine di ricarica per le auto elettriche, ma occorrerebbero incentivi per comprare le auto elettriche medesime, specie quelle piccole. Un progetto di mobilità sostenibile capillare e tecnologicamente all’avanguardia creerebbe molte posizioni professionali d’alto livello: basterebbe dirigere su questi settori gli imponenti investimenti destinati alle grandi opere stradali ahimà previste anche a Parma, simbolo della vecchia mobilità insostenibile.
Ora nel PUMS si fa riferimento alla realizzazione del corridoio TI-BRE. In pratica non è stata valutata l’incidenza che tale asse di viabilità avrà nel sito dei Fontanili di Viarolo uno dei siti di Natura 2.000.

Inoltre tale opera che serviva come compensazione del passaggio della TIBRE nel territorio del Comune di Parma viene in pratica legittimato inserendolo nel PUMS. Il comune si è sempre dichiarato contro la TIBRE ma con questo passaggio in pratica ne sancisce l’approvazione.

A Baganzola si realizzerà uno dei più grandi centri commerciali dell’Italia settentrionale. Non è stata valutata all’interno del PUMS l’incidenza della strada di accesso al centro che dovrebbe essere una strada a 4 corsie. Inoltre non è stato valutato l’apporto di 7 milioni di visitatori all’anno previsti nel centro commerciale Circa 20.000 clienti al giorno (sabato e domenica compresi).

Non sembra siano stati analizzati nel dettaglio nemmeno i collegamenti con le frazioni e i paesini limitrofi spesso collegate attraverso strade ad alta percorribilità e ad alta velocità automobilistica (quali ad esempio la Strada Statale Asolana SS 304, Via Spezia, Via Traversetolo, Via Cremonese, Via Langhirano).

Per quanto riguarda i mobility menager (figura obbligatoria per le ditta con oltre 800 dipendenti) non sono stati previsti degli incontri con le realtà produttive e del terziario per cercare di favorire accordi sulla mobilità per le piccole aziende al di sotto degli 800 dipendenti (dato che la stragrande maggioranza delle persone lavora in aziende con pochi dipendenti).

La stima dei costi delle opere a corredo del PUMS è di circa 153 mln €. Mi chiedo quanto valga la nuova stazione ferroviaria che si vuole realizzare allo SPIP.
E’ previsto anche un aumento del costo dei parcheggi per disincentivare l’uso dell’automobile in città.
Nessuna previsione inoltre per la valutazione d’incidenza della inutile bretella fra lo SPIP e Bogolese; altro consumo di suolo.

Consumo del suolo inutile come inutile è la chiusura dell’anello della tangenziale est di Parma in zona ex salamini. E’ un tratto di strada che non ho mai visto congestionato ma il comune intraprende un’altra opera destinata a durare anni e a mettere a dure prova la pazienza degli automobilisti di Parma che dovranno fare per anni lunghe code per il cantiere in corso.

Non è stato eseguito alcun calcolo della impronta ecologica della visione del PUMS. In pratica non sappiamo quante emissioni di gas serra (negative) si produrranno per realizzare i lavori (strade, parcheggi, opere infrastrutturali, altro cemento) per la mobilità sostenibile che serve per risparmiare le emissioni di gas serra (positive). Come dire più la spesa che la resa (altrimenti avrebbero calcolato l’impronta ecologica, fra l’altro indicata nelle linee programmatiche del comune, chissà se sono mai state lette davvero).

Nessuno incontro neppure coi dirigenti scolastici (presidi) delle scuole superiori per favorire il deflusso veloce ed ordinato degli studenti che escono ad orari diversi e che si accalcano negli autobus negli orari di punta.

La valutazione ambientale strategica (altro documento a corredo del PUMS) è stata eseguita in modo coerente con l’attuale piano strutturale comunale (PSC ovvero il piano regolatore generale per intenderci). Sembra strano ma non è stato eseguito in previsione dell’imminente PSC e non è neppure stato eseguito in previsione della nuova norma regionale urbanistica anch’essa di imminente varo. Strano ma vero.

Nei parcheggi scambiatori non sono stati individuati delle pensiline con pannelli fotovoltaici che alimentino delle future colonnine per auto e bici elettriche come in molte città italiane. Era previsto nel programma elettorale. Feci un piano di fattibilità per il comune che lo ricevette e lo cestinò. Un altro caso emblematico della immobilità progettuale in senso di mobilità sostenibile e di aumento dell’uso di risorse energetiche rinnovabili da parte di questa Giunta.

Altro mistero non sondato nel PUMS. Ma che giro fanno i camion che da Reggio vanno al PAIP (acronimo del termo) a portare il rudo da bruciare proveniente da Reggio? Come verranno regolati i giri di camion che danzeranno per le strade che portano al PAIP nei prossimi decenni? Il Comune non ha minimamente valutato la possibilità di farli transitare via rotaia come chiesto da me e da Nuzzo mesi or sono al sindaco. Ovviamente non è arrivata alcuna risposta.

Alcune proposte per migliorare il PUMS
Infine invece di parlare di mobilità sostenibile occorrerebbe parlare di sostenibilità ecologica come dice Esterling o di comunità umane sostenibili.
Non si devono preservare solamente le risorse per le generazioni future ma si deve tutelare l’abbondanza e la bellezza della Terra per le generazioni presenti e future come dice la Carta della Terra
Ecco allora che si deve incentivare l’uso della bici anche nel settore pubblico come avviene in Francia. Si potrebbe dare anche pochi centesimi a km per chi usa la bici nel tratto casa lavoro. Sarebbe un modo per promuovere un percorso virtuoso verso la sostenibilità.
Il bike sharing. Penso che per Parma il servizio debba essere gratuito per i residenti. Viviamo in un periodo di profonda crisi ambientale e favorire le piccole azioni quotidiane dei cittadini che pagano le tariffe al massimo per i servizi forniti dal comune non manderà certo in crisi il bilancio della città.

Occorre da subito il pronto bus anche per lo SPIP e per i centri commerciali tramite un accordo diretto fra Comune e GDO (gruppi di distribuzione organizzata). Molte persone a Parma sono anziane e si deve favorire anche la loro mobilità. Pensiamo che bello sarebbe se gli anziani potessero recarsi da casa a far la spesa e poi un servizio come il pronto bus li riaccompagnasse a casa con le borse della spesa!

Occorre incentivare il piedi bus già attivo in molti paesi della provincia e in tante città più a misura d’uomo. Occorre una visione davvero ecologica con una intelligenza ambientale, ovvero la capacità di adattarsi al territorio senza depredarlo del suolo e senza ulteriori inquinamenti inutili con azioni di green washing. Spero bene per il territorio di Parma. Spero che la Giunta si muova in modo sostenibile magari verso la direzione che la porta a casa.

Il vento è cambiato

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Il Movimento 5 stelle di Parma è radioso per la vittoria del NO al referendum costituzionale e grato verso gli italiani che hanno scelto la democrazia contro “l’informazione di regime”, contro l’egemonia delle banche e dell’Europa.
I cittadini non vogliono padroni televisamente onnipresenti; non vogliono cialtronate portate avanti per modificare in modo improvvido la nostra Carta Costituzionale.
Questo è il messaggio che traspare forte dal referendum: noi cittadini vogliamo poter contare qualcosa nella vita politica del Paese, vogliamo la libertà di espressione che solo la nostra Costituzione garantisce.
Il Movimento 5 stelle di Parma ha lottato insieme a tutte le forze che sostenevano il NO dimostrando che ci sono situazioni che vanno oltre le aride e scellerate logiche di partito.
La politica portata avanti dal M5S non è populismo come vuol far credere il sistema mediatico televisivo e la stampa in genere. Non vi è stata un’informazione corretta nei confronti del referendum costituzionale, anzi è stata completamente sbilanciata a favore del fronte del SI.
Renzi, in carica per tre anni e non votato da nessun italiano, si è presentato come il leader (neo liberista) giovane e rottamatore ed è stato sconfessato da quegli stessi cittadini della sua età (hanno votato NO la stragrande maggioranza dei giovani under 34). Quei giovani, cittadini di un futuro incerto, hanno capito che il Capo del Governo non ha mantenuto le promesse millantate nei comizi, nei palazzi e nelle “leopolde”.
A Parma il Movimento 5 Stelle si è speso per far vincere il fronte del NO per il referendum costituzionale. In questi mesi il M5S ha testimoniato la sua presenza per tre volte alla settimana con banchetti informativi; insieme ad altre forze cittadine ha partecipato a un flash mob in centro storico per ravvivare l’interesse alla campagna referendaria; ha organizzato, sempre insieme alle numerose forze cittadine presenti sul territorio, varie serate informative sul quesito referendario invitando anche parlamentari e professori universitari.
Se anche altre forze partitiche o liste civiche casuali come quella al governo della città ducale avessero fatto qualcosa di politico, sicuramente il fronte del NO avrebbe vinto anche a Parma. Invece vi è stato sostanzialmente un pareggio (con una differenza di circa 700 voti a favore del fronte del SI).
A Parma la maggioranza ha da tempo perso il contato col mondo reale e si è completamente sconnessa dal territorio. Nuovi centri commerciali che nascono come funghi dopo un acquazzone; un nuovo piano regolatore finto che promette di togliere milioni di metri cubi di cemento in una città che già ora, adesso, è ai primissimi posti in Italia per consumo del suolo; una strategia assenteista nei confronti del legittimo contrasto verso l’inceneritore (punto fondamentale della campagna elettorale che ha permesso al M5S di vincere le elezioni); un piano di mobilità sostenibile che dovrebbe togliere le auto dal centro a fronte di una giunta che invece voleva togliere gli alberi dalla città perché sporcano; un sindaco inadeguato a gestire un’epidemia di legionella fra le più gravi che l’Italia ricordi. Come si fa a chiedere al Governo di questa Città un afflato di senso civico a difesa della Carta costituzionale? E’ praticamente impossibile.
Rappresento un movimento che ha anche delle criticità ma che è costituito da persone che, con passione, impegno e dedizione, hanno garantito la presenza quotidiane nelle piazze di città e di borghi italiani, fra la gente e per la gente. Questo è un segno distintivo positivo che ha testimoniato il presidio del Movimento 5 Stelle a favore della Costituzione e che nessuno può contestare.
Beppe Grillo ha detto: “Una lezione per tutti: non si può mentire per sempre al popolo senza subire conseguenze.” Spero che gli Italiani se ne ricordino quando andranno a votare alle prossime elezioni politiche. Spero che i cittadini di Parma se ne ricordino a maggio 2017 quando l’attuale Sindaco di Parma che si è tolto i vestiti del 5 stelle e ha indossato la maschera del civismo, chiederà il loro voto.
Il vento è cambiato, ora speriamo che soffi in favore di una politica che affronti i veri problemi del popolo italiano e sovrano.

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Ha vinto la democrazia

L’opera da tre kaki

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Primo kako

L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. (fonte Parma Repubblica)
L’ho ricordato a novembre di quest’anno in Consiglio comunale.
All’ente guidato da Raffaele Cantone si erano rivolti già nel 2012 gli avvocati Arrigo Allegri e Pietro De Angelis con un esposto.
Secondo l’ANAC l’inceneritore è un’opera “privata di interesse pubblico” e quindi l’omesso pagamento degli oneri di costruzione potrebbe costituire un danno all’erario e ha deciso di trasmettere gli atti anche alla Procura di Parma. Speriamo che finalmente la vicenda si risolva al meglio per la città.

Secondo kako
La convenzione di affidamento del servizio integrato di gestione dei rifiuti ad IREN è scaduta a fine 2014, stabilisce l’ANAC, quindi l’agenzia regionale competente, cioè ATERSIR, deve procedere subito a indire una nuova gara pubblica per l’affidamento.
Ripeto il servizio è scaduto a fine 2014 cioè 2 anni fa. Ma quanto tempo ci vuole per indire una gara in questo paese. Il Comune di Parma fa come al solito da scaricabarile e passa la palla ad ATERSIR, un’agenzia composta dai Comuni della nostra regione e quindi anche dal Comune di Parma. In Piazza Garibaldi tutto tace. Se qualche amministratore avesse mostrato un pò di interesse per la questione, penso che a quest’ora avremmo finalmente il nostro nuovo servizio di gestione dei rifiuti. Ma per una Giunta che si era insediata con la promessa di fermare l’inceneritore evidentemente questa non è più una priorità. E un brindisi di fine anno alla salute dei cittadini e dell’ambiente di Parma.

Terzo kako
Sempre Cantone nella delibera dell’ANAC del 02/05/2016 ha evidenziato che le reti del teleriscaldamento sono equiparabili alle opere di urbanizzazione e pertanto la loro proprietà è del Comune. Peccato che il Comune sia convinto che siano di proprietà di IREN.
Se ha ragione ANAC oltre a definire i termini del trasferimento della proprietà al Comune occorrerà anche una gara per la gestione delle reti del teleriscaldamento.
Se ha ragione il Comune IREN dovrà pagare il Comune per l’occupazione del suolo pubblico in quanto il teleriscaldamento è a tutti gli effetti un impianto privato utilizzato a scopo commerciale.
Quando verrà presa una posizione ufficiale in un senso o in un altro?
Le criticità sopra evidenziate erano già emerse a luglio 2014 nella relazione della Commissione Ambiente del Comune di Parma che aveva eseguito un controllo sull’attività amministrativa comunale relativa all’iter dell’inceneritore.

Alla fine

Alla fine in quattro anni l’inceneritore non solo non è stato chiuso (ora so che solo io ci credevo fra quegli statisti della maggioranza un tempo penta stellata) ma va alla grande.
Ma se l’inceneritore va così bene come mai IREN continua a lavorare al Cornocchio e non lavora tutto il rudo al PAIP? Ma poi IREN è autorizzata a lavorare il rudo a Cornocchio? E che senso ha quando c’è un impianto così grande ed efficiente al PAIP? Lo so saranno domande banali ma qualcuno prima o poi dopo 4 anni che continuo a chiederlo e dopo 150 pagine di relazione sull’iter del PAIP, qualcuno prima o poi dovrà pure rispondermi!
Ricordo sempre che chi era stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi era stato nominato per cercare in modo legittimo di farlo chiudere. Ricordo anche che nessuno di questi signori ha mai chiesto scusa ai cittadini.
In questa città c’è bisogno di persone che dicano ciò che fanno e che facciano ciò che hanno detto.
In altre parole prima ci liberiamo di questa gente in maggioranza in Comune e meglio sarà per tutti, alberi di kaki compresi!

SOSPESO L’ABBATTIMENTO DEI KAKI

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Ho appena ricevuto dal Comune la bella notizia che i lavori di abbattimento dei kaki sono stati sospesi!

Alla fine sembra che quest’amministrazione si sia accorta dell’atto di killeraggio ambientale rappresentato dall’ammazzamento degli  alberi di Parma.

Dopo la mia presa di pozione, dopo che due associazioni ambientaliste (sodales e fruttorti) e diversi cittadini si erano attivati per la raccolta dei frutti, la Giunta ha fatto marcia indietro.

Ora insieme ai cittadini e alle associazioni proporremo un’azione di raccolta organizzata e permanente che dia un senso di comunità fra le persone e che salvaguardi il patrimonio ambientale di Parma.

Abbiamo dimostrato che  con pochi soldi si possono eseguire dei lavori all’insegna del buon senso e della pratica, elementi ormai da tempo alieni ai politici di professione.

Ringrazio vivamente i cittadini di Via Cremona, i cittadini di Via Cocconelli, Antonio presidente di Sodales e Franceesca referente di Fruttorti. Un grazie a tutti coloro che a titolo personale e a nome della nostra città hanno partecipato a questa azione di salvataggio degli alberi di kaki.

Grazie anche alla Giunta che si è ravveduta sperando che ora lo faccia anche per l’inceneritore.

 

Parma Repubblica

Gazzetta di Parma

Parma Report

Troppi kaki a Parma, il Comune ci ricasca

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Ancora consumo di suolo nonostante tutto

logo2Il 16 luglio 2012 ho presentato in Consiglio Comunale una mozione dove si invitava la Giunta Comunale e il Sindaco a intraprendere un censimento attraverso un apposito questionario per avere un quadro certo dei dati e progettare insieme città più vivibili, risparmiare suolo agricolo, tutelare e riqualificare il paesaggio. Inoltre ho chiesto quanti siano i fabbricati vuoti e non utilizzati e quante siano le aree edificabili.
Queste domande sono il frutto della campagna nazionale denominata “Salviamo il Paesaggio e difendiamo i Territori” che ha l’obiettivo di far ridurre il consumo di territorio attraverso una sua attenta gestione. L’iniziativa è nata da un’idea del Forum Italiano dei Movimenti per la Terra e per il Paesaggio, un gruppo di associazioni e cittadini che intende perseguire un unico obiettivo, quello di salvare il paesaggio e il territorio italiano dalla deregolamentazione e dal cemento selvaggio.
Pensavo che l’amministrazione ducale recepisse immediatamente il messaggio. Evidentemente non era così.
Il Comune ha impiegato infatti quasi un anno per rispondere, in data 07 marzo 2013, in modo incompleto e compilando circa metà del questionario.
Ad oggi sto ancora aspettando una risposta completa.
Nel frattempo in questo periodo l’assessore all’Urbanistica presenta ai Consiglieri il nuovo piano urbanistico (PSC).
Come si possa presentare un nuovo piano urbanistico alla città senza un passaggio formale di adozione ed autorizzazione in Consiglio comunale, rimane un mistero. In pratica si parla di aria fritta. Le istituzioni utilizzate come una enorme friggitoria.
Il Comune afferma che viene ribadito il no al consumo di suolo e il sì alla riqualificazione e rigenerazione urbana. Strana idea del no al consumo di suolo per la Giunta di Parma.
Ricordo che il Consiglio comunale ha di fatto autorizzato l’edificazione di un fabbricato in uno degli ultimi appezzamenti agricoli presenti in città ed ha avvallato tutti i centri commerciali che sono stati sottoposti a delibera in Sala Consiliare.
Invece per me il consumo di suolo è questo: è sufficiente che nel lotto di terreno vi sia il cambio di destinazione d’uso del suolo da agricolo ad edificabile. Il percorso inverso semplicemente non esiste. Il percorso inverso si chiama riqualificazione e non rigenerazione come qualcuno da quattro anni a questa parte vuole farci credere.
Lo possiamo chiamare anche recupero delle aree dismesse ma non venitemi a dire che non è consumo agricolo. Quando la città occupa la campagna è difficile che la città sparisca per magia come in un incantesimo magari per dar spazio nuovamente alla campagna. Io non sono un urbanista e non ho mai fatto neanche l’assessore. Applico solo il mero buon senso.

Ma quando si usano termini come città compatta, ricucitura del tessuto urbano o altri fraseggi fritti misti allora siamo alle comiche finali. Le istituzioni come un’enorme friggitoria di chiacchiere.
Pensare alla fine di un mandato di voler cambiare il piano strutturale comunale è semplicemente imbarazzante oltre che inutile. Nessuna possibilità di completare l’iter del piano urbanistico che prevede fra l’altro almeno un passaggio istituzionale per l’adozione e per la successiva approvazione con tempi tecnici stabiliti dalla legge.
Ma tutto questo nella retorica politica viene abilmente sottaciuto.
Occorreva invece una pianificazione con la città, che andava adottata con immediatezza, appena dopo la vittoria elettorale del 2012, per scongiurare ciò che sta purtroppo accadendo, ovvero che si lasci che i piani urbanistici siano realizzati lontano dai bisogni effettivi della comunità e prevedano un ulteriore consumo di suolo, nonostante l’ampia disponibilità edilizia già esistente.
Alla fine il programma 5 stelle, tradito politicamente da questa maggioranza orfana di valori come pianificazione partecipata o bilancio partecipativo, andrà avanti per la sua strada realizzando strade inutili, rimanendo inerme davanti all’esecuzione di centri commerciali e festeggiando con cene di gala volumi edilizi inutili e di fatto “abusivi” come ad esempio il ponte nord.
E’ importante ricordare questi passaggi quando sarà il momento di votare per evitare di essere di nuovo presi per il naso.

Fonte foto

Scattate con Lumia Selfie

Fabrizio Savani

Le stagioni nel sole finiscono, lo sai

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I consiglieri di maggioranza in Consiglio Comunale a Parma ed eletti col Movimento 5 Stelle hanno tradito il contratto coi cittadini sciogliendo il patto del programma elettorale. Questo ormai è noto da anni a tutta la città.

Ora nella pagina di Facebook si legge che << il MU69 “Amici di Beppe Grillo” diventerà il Meet Up EffettoParma, il sito e la pagina facebook cambieranno logo e nome. >> (Fonte)

Rimane da capire che fine faranno tutti i documenti, le comunicazioni, i dibattiti, le foto, i dati potenzialmente sensibili, gli archivi e altro. Insomma tutta la vita del Movimento 5 Stelle di Parma sarà presa da un gruppo che politicamente non ha nulla a che fare col movimento medesimo?

Io non lo so ma penso che alla fine importi poco a Parma e ai suoi cittadini.

Penso invece che sia a tutti evidente la mancanza di “onestà intellettuale” e di coerenza politica da parte dei consiglieri ex pentastellati ora “imbullonati” allo scranno comunale.

I cittadini hanno infatti votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.

Lo ripeto per chiarire meglio il concetto: I cittadini hanno votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.

L’unica cosa che abbia quindi senso in questo momento è che la Giunta e la maggioranza si dimettano in blocco ridando dignità alle Istituzioni.

Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sono sempre stati contro il trasformismo e i voltagabbana.

Ebbene questo comportamento politico che muta il cambiamento in trasformismo si è evidenziato in questi anni col progressivo distaccamento della Giunta dal programma elettorale ed ora si è concretizzato ufficialmente con l’uscita dei Consiglieri dal M5S.

Tanti auguri al sindaco che rimane indagato nell’inchiesta per disastro colposo sull’alluvione di Parma del 2014 (fonte) e che risulta indagato nell’inchiesta aperta per la vendita della società partecipata “Stu Pasubio” che si occupa della riqualificazione di un’ampia area alle spalle della stazione ferroviaria della città. (fonte)

Ora io so che gli ignoranti e gli arroganti pur di non ammettere i propri limiti ed errori continuano a sbagliare nella convinzione di essere nel giusto senza dubitare mai di niente, in un atteggiamento fideistico verso il loro capo.

José Mujica, ex capo dello Stato dell’Urugay soleva dire: «Il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente». L’anno prossimo i parmigiani diranno chi sarà il nuovo Sindaco.

A questo punto si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre quindi immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia anche più sicura magari facendo qualcosa contro gli spacciatori oltre che contro “pericolosi” suonatori di fisarmonica.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

—–

Le stagioni nel sole finiscono, lo sai,  
proprio quando ti accorgi di amarle più che mai.
(R. Vecchioni – Le stagioni nel sole)

Fonte foto

 

E non inciampi scendendo le scale

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Che controllo politico fanno in maggioranza ora che non c’è più una maggioranza legittimata dal voto dei cittadini di Parma?
Alla fine è arrivata l’uscita dal 5 stelle della “truppa pizzarottiana”, una non notizia già evidente a tutti i cittadini di Parma.
Lo ha sancito il capo gruppo ex pentastallato ed ex PD nella seduta del Consiglio comunale dell’11 ottobre 2016 parlando a nome dei suoi colleghi praticamente sempre silenziosi durante tutto il mandato elettorale.
Durante lo spettacolo che potrebbe ricordare una sceneggiatura dei fratelli Coen si è evidenziata una situazione grottesca. I rappresentanti politici eletti col movimento 5 stelle formano un nuovo gruppo con un nuovo nome ma restano ancorati ai loro scranni municipali.
Penso sia a tutti evidente la mancanza di “onestà intellettuale” e di coerenza politica da parte dei consiglieri ex pentastellati.
Avevano un contratto coi cittadini di Parma e lo hanno tradito.
Hanno tradito il contratto coi cittadini sciogliendo il patto del programma elettorale del Movimento 5 stelle.
I cittadini hanno votato il Movimento 5 stelle e non hanno votato lo sconosciuto Federico Pizzarotti.
L’unica cosa che abbia senso in questo momento è che si dimettano in blocco ridando dignità alle istituzioni.
Invito pertanto tutti i consiglieri che hanno ancora dei dubbi a passare nel Movimento 5 Stelle.
Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle sono sempre stati contro il trasformismo e i voltagabbana.
Ebbene questo comportamento politico che muta il cambiamento in trasformismo si è evidenziato in questi anni col progressivo distaccamento della Giunta dal programma elettorale ed ora si è concretizzato ufficialmente con l’uscita dei Consiglieri dal M5S.
Nel contempo è rimasto un solo consigliere nel “limbo istituzionale” fra maggioranza pizzarottiana ed il vero Movimento 5 Stelle. E’ difficile capirlo ma questo è il film andato in onda ieri pomeriggio.
Spero che questa buffonata politica si concluda presto e si torni a parlare e ad agire per risolvere i problemi della gente magari partendo dai quasi 100 abusi edilizi presenti nel torrente Baganza o dal dramma delle persone senza un tetto ricordandosi che la povertà non è mai una colpa. Insomma non c’e che l’imbarazzo della scelta…

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Una considerazione sulla legionella

Nell'infografica realizzata da Centimetri la scheda della Legionella. ANSA/CENTIMETRI

In questi giorni i cittadini di Parma si sono tristemente resi conto una volta di più dell’inadeguatezza dell’amministrazione comunale a gestire un problema sanitario drammatico come quello del caso legionella.
E’ passato oltre un mese da quando si sono manifestati i primi casi fino al giorno della prima assemblea pubblica con la presenza del Sindaco di Parma, massima autorità sanitaria locale.
Sicuramente è una situazione complessa e non è questo il momento per le polemiche e gli attacchi politici. Bisogna pensare alla salute delle persone ed affrontare il problema in modo rapido e serio.
Ho provato con un amico che abita nei pressi di Via Montebello a capire la genesi di questa situazione. Non sono un medico e non ho la pretesa di trovare la soluzione ma provo a fare delle considerazioni che forse potrebbero essere utili.
Provo a partire dalla bomba d’acqua del 17 settembre scorso; pioveva con un vento fortissimo e con una pioggia quasi orizzontale che entrava dai serramenti.
L’acqua piovana potrebbe essere filtrata all’interno di alcuni macchinari (U.T.A. – unità trattamento aria) posizionati sui tetti di edifici adiacenti alla “Zona Rossa ” dell’epidemia.
Nei giorni successivi la temperatura dell’aria era decisamente al di sopra della norma e può avere innescato, nei ristagni interni alle macchine, la proliferazione del batterio. Probabilmente il ristagno è avvenuto nei canali di espulsione dell’aria che, tramite potenti i ventilatori, possono avere veicolato nell’aria esterna il batterio attraverso un aerosol. Successivamente il ristagno può essersi drasticamente ridotto od asciugato poiché i potenti ventilatori lavorano in continuo h 24. Forse è anche per questo che il picco del numero dei casi sembra essere diminuito
Auguro all’unità di crisi di lavorare al meglio per la città e per uscire alla svelta da questa emergenza che ha potato notevoli disagi e preoccupazioni e purtroppo diversi lutti nella nostra comunità.

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Il Sindaco sospeso e Il Sindaco archiviato.

 uscita_savani_2_2_16_tg_19-30_15488Il Sindaco sospeso e Il Sindaco archiviato. “Le roi est mort, vive le roi!”
Il Sindaco di Parma a maggio 2016 è stato sospeso a tempo indeterminato dal Movimento 5 Stelle per aver nascosto ai cittadini e ai vertici 5S l’avviso di garanzia ricevuto a febbraio ed emerso solo mesi dopo dalla stampa. Successivamente quasi tutti i Consiglieri di maggioranza si sono autosospesi dal M5S per solidarietà verso il loro “lider maximo”.
E’ quindi evidente che ad oggi in Comune non sia più presente una maggioranza politica legittimata dal voto dei cittadini. Tutto il resto sono chimere. L’ho ribadito in Consiglio comunale all’inizio di settembre.
Ma chi governa la città sta attuando il programma 5 stelle votato dagli elettori? Basta un’archiviazione per tornare al punto di partenza come se si giocasse un nuova partita al gioco dell’oca?
Sono sicuro che non la pensa così nemmeno il nostro sindaco. Occorre quindi una verifica delle linee programmatiche di mandato che rappresentano la trasposizione del programma elettorale (che ha permesso al 5 stelle di vincere le elezioni) per capire a che punto sia la sua attuazione visto che fra meno di un anno si torna a votare.
Dato che da tempo la città si è resa conto che il programma 5 stelle non è stato attuato occorre la ridefinizione delle linee programmatiche sulla base del “programma sospeso” non attuato dai “sospesi”.
Con una atteggiamento politico ridicolo la maggioranza ex 5 stelle e il sindaco si sono delegittimati politicamente evidenziando con una ingenuità imbarazzante la loro inadeguatezza a condurre il governo di una città. (fonte)
Tanti auguri al sindaco prosciolto e all’inchiesta archiviata. (fonte) Ricordo comunque che il sindaco rimane indagato nell’inchiesta per disastro colposo sull’alluvione di Parma del 2014. (fonte) Dal punto di vista umano spero che risolva anche questa situazione e che si faccia chiarezza sulla definizione delle responsabilità.
Mi auguro tuttavia ora che esca dal Movimento 5 stelle il prima possibile portandosi dietro i suoi fedeli compagni.
Meglio per Parma, meglio per tutti.

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Babele Italia

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In questi giorni il sistema mediatico enfatizza i problemi del M5S, sicuramente colpevole di aver agito in alcuni passaggi con evidente ingenuità. Ma quello che mi indigna è che la classe politica che in precedenza ha governato Roma voglia spacciarsi come vergine e scandalizzarsi per l’operato di un Sindaco insediato da 80 giorni. E’ dalla Giunta Alemanno che Roma è sotto scacco e si vuole attribuirne la causa alla Raggi. Penoso.

In questo bailamme, il sindaco di Parma cerca la visibilità mediatica nazionale per attaccare il M5S, ahimè colpevole di avergli dato la possibilità di diventare il primo cittadino di questa nostra meravigliosa città.

Con doti da puro statista un giorno si candida a ruolo di leader del M5S (Fonte) che tanto disprezza, e un altro giorno dichiara che sta pensando a una propria lista civica per concorrere alle prossime amministrative. (Fonte). Sono dunque evidenti le contraddizioni da parte di un sospeso dal M5S e in procinto di uscirne.

Da anni questa figura politica non è più interessata a rispettare gli impegni elettorali e tanto meno gli impegni presi col M5S che l’ha fatto eleggere. Il Sindaco ha invece deciso di costruirsi una carriera politica personale pare con l’appoggio di altri “fenomeni” sicuramente alieni al 5 stelle. Da tempo il personaggio coltiva il desiderio di accreditarsi presso altri soggetti politici come uomo capace e statista alternativo.

Noi cittadini sappiamo invece che siamo stati politicamente ingannati, abbandonati e traditi. La nostra Amministrazione è senza una guida culturale e politica dato che Il Sindaco decise ben presto di buttare alle ortiche il programma elettorale pentastellato. Le cinque stelle del programma erano: mobilità, energia, rifiuti zero, connettività, partecipazione. Nulla di tutto ciò è diventato davvero organico all’Amministrazione comunale. Siamo ormai alla scadenza del mandato elettorale e si può affermare che la maggioranza degli atti prodotti dai Dirigenti rappresenta la continuazione dei progetti della Giunta precedente. Proprio nell’ultimo Consiglio comunale è stato deliberato di realizzare una strada di collegamento fra il quartiere SPIP e Bogolese ideata nel 2006 e si è discusso di un mega centro commerciale approvato nel 2010 e i cui lavori inizieranno senza che questa Giunta abbia mai voluto fare qualcosa in linea col programma anche se aveva i poteri politici e giuridici per farlo.

Quindi abbiamo un sindaco sospeso (che mi rimanda al caffè sospeso al bar dell’angolo) e un programma 5 stelle sospeso. A tutto questo si aggiungono gli undici Consiglieri di maggioranza che si sono autosospesi dal M5S ma che non hanno presentato le dimissioni dal Consiglio comunale. Autosospendersi dal proprio movimento politico senza dimettersi è l’ennesima offesa ai cittadini che hanno votato per un cambiamento che non si è voluto realizzare.

La dichiarazione di conformità all’impianto politico è stata emessa dal premier Renzi che in questi giorni esprime apprezzamenti politici per il sindaco ducale. (Fonte). Chiaro come il sole, occorre altro per capire?

Dal piano urbanistico alla gestione dei rifiuti, dal debito pubblico fino alla gestione dei servizi sociali, la sottile linea rossa conduttrice delle scelte è apparsa essere quello del neoliberismo (insieme di concezioni politiche e economiche indirizzate ad una mera esaltazione del libero mercato) e in piena contraddizione col programma 5 stelle. Penso alla fine che il Sindaco ignori i valori che supportano il programma e il Movimento 5 stelle o semplicemente non li condivida.

Mai come in questi anni i cittadini si sono riuniti in comitati spontanei per cercare di trovare una soluzione ai problemi della città vista la trilogia della incomunicabilità dell’Amministrazione (Sindaco, Giunta e maggioranza in Consiglio comunale)

Le contestazioni pubbliche dei cittadini non sono mancate in questi anni.

Diverse volte ho personalmente chiesto scusa ai cittadini in quanto mi sono sentito coinvolto in diatribe da bar all’interno di un contesto istituzionale.

Penso che la vergogna e l’imbarazzo siano una prerogativa delle persone normali, dotate cioè di buon senso ed umiltà (intesa come capacità di incontrare ed ascoltare chi sa più di te).

Ecco cosa penso;  penso che gli ignoranti e gli arroganti pur di non ammettere i propri limiti ed errori continuino imperterriti a sbagliare nella convinzione di essere nel giusto e di non dubitare mai di niente evidenziando un atteggiamento fideistico vero il capo di turno.

José Mujica, ex capo dello Stato dell’Urugay soleva dire: «Il potere non cambia le persone, mostra come sono veramente». L’anno prossimo i parmigiani diranno chi sarà il nuovo Sindaco.

Ora si tratta di alzare lo sguardo verso il futuro di una città che è migliore rispetto agli attuali politici che la amministrano.

Occorre quindi immaginazione per vedere una città con un senso maggiore di comunità e che sia più sicura.

Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno, ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città

Le lunghe ferie dei politici italiani

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Quaranta giorni di vacanza per i parlamentari italiani; una lunga estate calda lontana dai palazzi di Camera e Senato: le ferie sono cominciate all’inizio di agosto e termineranno verso metà settembre.
E’ il solito scandalo annuale e gli italiani ci hanno fatto purtroppo l’abitudine.
Anche a livello locale la situazione non è delle migliori.
L’ultimo Consiglio comunale di Parma si è tenuto il 12 luglio 2016. Il prossimo si terrà circa a metà settembre.
I politici locali sono entrati in quarantena ducale! Totale assenza dagli scranni cittadini per gustarsi le vacanze! Meritate? Io non lo so ma quando assisto alle sedute consiliari almeno la metà dei consiglieri fa scena muta; evidentemente non dicono niente perché forse (?) non hanno nemmeno letto le carte che approveranno di lì a poco.
E dire che il lavoro in Consiglio non manca, anzi è talmente tanto che interrogazioni ed interpellanze giacciono ferme in attesa di essere trattate. Diverse interrogazioni sono state presentate diversi mesi or sono e probabilmente passeranno altri mesi per la loro disamina.
A questo punto sarebbe opportuno per dare dignità ai lavori del Consiglio che per tali interrogazioni ed interpellanze il suo presidente velocizzasse i lavori e si attivasse per rispondere in forma scritta.
Ma questo vorrebbe dire operare con buon senso e semplicità, caratteristiche aliene a gran parte dei politici di professione anche se sospesi o in procinto di essere finalmente mandati a casa.
Io non lo so ma penso che invece qui a Parma ci sia un consiglio comunale che sembra un tempio di vestali che idolatrano il loro signore
Le prossime amministrative porteranno un vento nuovo e non sarà difficile trovare consiglieri che almeno facciano sentire la loro voce o che intraprendano un minimo di azione politica.
Basta poco, cambiare si può.

Fonte: Huffingtonpost

Il senso del PAIP per il Comune

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Sulla stampa on line (*) e cartacea (**) compare la notizia che L’Agenzia anti corruzione di Raffaele Cantone, nella sua relazione sull’attività svolta nel 2015, considera l’inceneritore di Parma come un’opera privata di interesse pubblico.
La conseguenza, si legge, è che Iren dovrà pagare al Comune gli oneri di urbanizzazione legati alla realizzazione dell’inceneritore di Ugozzolo pari a circa 2 milioni di euro.
Personalmente penso che siano belle notizie. Mi dispiace però evidenziare che sono vecchie di almeno due anni!
Già perché la Commissione Ambiente del Comune di Parma aveva eseguito un controllo sull’attività amministrativa comunale relativa all’iter del termo i cui lavori erano sintetizzati in un documento che aveva evidenziato già a luglio 2014 tutte le criticità che ora stanno via via emergendo.
Tale relazione era un allegato alla delibera del Consiglio Comunale di Ottobre 2014 approvata all’unanimità con il plauso della Giunta pseudo stellata. Quattro mesi per portare in Consiglio un lavoro così importante evidenzia come politicamente lo stesso fosse osteggiato dall’amministrazione comunale.
Bastava semplicemente leggere le carte. Si sarebbe infatti potuto apprendere che il PAIP era considerato come opera privata di interesse pubblico e che pertanto l’amministrazione avrebbe dovuto fare il possibile per ottenere gli oneri di urbanizzazione.
Anche le Sentenze che in questi anni si sono succedute rilevano dei passaggi fondamentali e a volte imbarazzanti per la pubblica amministrazione.
Certo bisogna mettersi lì e incominciare a studiare gli atti.
A titolo esemplificativo cito due passaggi. Il primo è quello a pag. 21 della sentenza TAR del 16/1/2014 n. 4/2014: “Che l’opera in questione, come già evidenziato, sia privata è testimoniato dal fatto che la necessaria variante al POC (piano operativo comunale ndr) è stata adottata dal Comune; viceversa se si fosse trattato di opera pubblica, sarebbe stata adottata dalla Provincia ex art. 17, c. 3, LR 9/99”
L’altro passaggio significativo (ma ce ne sono tanti basta prendersi la briga di leggere la relazione citata sui lavori della Commissione Ambiente) è quello a pag. 8 della sentenza TAR Parma n. 92/2014 del 27/3/2014 e che di fatto evidenza la condotta del Comune sull’iter amministrativo del PAIP: “in linea di principio, la colpa della pubblica Amministrazione viene ravvisata nella violazione dei canoni di imparzialità, correttezza e buona Amministrazione, ovvero in negligenza, omissioni o errori interpretativi di norme, ritenuti non scusabili, in ragione dell’interesse giuridicamente protetto di colui che instaura un rapporto con l’Amministrazione.“
In quattro anni il termo non solo non è stato chiuso ma si è corso il rischio che aumentasse la potenzialità dei rifiuti da bruciare.
Chi è stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi è stato nominato per cercare in modo legittimo di ostacolarlo. Nessuno di questi ha mai chiesto scusa ai cittadini.
Io non lo so ma penso che ci sia sempre più bisogno a Parma di persone che dicano ciò che fanno e che facciano ciò che hanno detto.
In altre parole c’è bisogno di un nuovo respiro per l’ambiente di Parma. Basta poco, cambiare si può.

(*) Parma Repubblica – Rosso Parma – Parma Quotidiano

(**) Gazzetta di Parma di Domenica 07/08/2016

Fuori c’e’ caldo

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Probabilmente è il caldo estivo. Allora d’estate molta gente va in ferie. Totalmente. Fra un fritto misto al limone e un bicchiere di vino bianco freddo proviamo a buttare un occhio su una notizia banale e balneare.

A metà luglio 2016 ho riscontrato un’anomalia all’interno del sito internet comunale.
In precedenza avevo chiesto alla pubblica amministrazione di inserire il Movimento 5 stelle Parma nella composizione del Consiglio Comunale del sito istituzionale del Comune di Parma.
Ora dopo una serie di richieste all’Ufficio di Presidenza, questi prende tempo rifiutandosi di fatto di inserire il logo del Movimento 5 Stelle Parma accanto al relativo gruppo consiliare.
Niente di grave, certo non sono questi i problemi che interessano alla città.

La risposta del comune è in sintesi questa: Poiché risulta che il logo del Movimento 5 Stelle Parma sia uguale ad un logo precedentemente inserito (quello della maggioranza che appoggia il sindaco sospeso dal Movimento 5 Stelle), il logo medesimo non va pubblicato nel sito del Comune, in attesa di istruzioni. Che è come dire “Fino a prova contraria per la posizione che ricopro devo avere per forza ragione io”. Un cane che si morde la coda.

Io non lo so ma il fatto di rimbalzare contro il solito muro di gomma è l’ennesima conferma che l’attuale amministrazione lavora ormai ai confini della realtà entrando a pieno titolo nella metafisica istituzionale. Ormai è chiaro come il sole che lo scopo quotidiano di questa attuale maggioranza ducale sia quella di sopravvivere fino al giorno dopo in un orizzonte di breve, brevissimo termine.

Sarebbe invece opportuno cercare il dialogo coi cittadini e con le istituzioni, anche con quei politici che fanno parte dell’opposizione (anche se sono del Movimento 5 Stelle). Ma spero ancora che arrivi un po’ d’acqua a rinfrescare gli animi e le idee.

Sito del Comune di Parma col M5S senza logo

 

Alla mia città

Cattura

Apprendo dagli organi di stampa (fonte sito on line di Parma Repubblica) <<che i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale (sezione di Parma) con sentenza dei giorni scorsi hanno condannato il Comune di Parma accogliendo il ricordo di proprietari di terreni espropriati.
Si tratta di un lungo contenzioso che riguarda la realizzazione della strada di collegamento tra via Venezia e via Magellano a Parma.

Ecco cosa scrivono i giudici “(…) la condotta dell’Amministrazione, che ha disposto l’acquisizione di un bene già acquisito e non più restituibile ai proprietari in quanto irreversibilmente trasformato all’evidente fine di rideterminare in un importo irrisorio l’importo già liquidato in favore dei ricorrenti (…). In ragione della gravità della descritta condotta che ha determinato ulteriori oneri finanziari a carico dell’Amministrazione si dispone la trasmissione della presente sentenza alla Procura Regionale della Corte dei Conti per le eventuali valutazioni di competenza a carico del Dirigente responsabile”.

Il Comune di Parma è stato quindi condannato a pagare le spese legali più una sanzione pecuniaria. Inoltre dovrà sborsare un risarcimento di quasi mezzo milione stabilito dal Consiglio di Stato che nella sentenza ha parlato di “uso abusivo del mezzo processuale” da parte dell’Amministrazione Pubblica. Di tutta la questione se ne occuperà la Corte dei Conti. >>

Questo ennesimo debito fuori bilancio era sbarcato in Consiglio comunale l’8 marzo 2016. Già allora evidenziai l’assurdità di una proposta di delibera portata in Consiglio dove la cifra partiva da 64.000 euro nel 2004 per arrivare al totale astronomico finale di 853.000 euro nel 2016, oltre 10 volte la cifra iniziale come da Sentenza del febbraio 2015 della Corte d’appello di Bologna. (Leggi il mio post del marzo 2016 in merito).

Da anni evidenzio l’incapacità degli attuali amministratori di non riuscire a dare un’impostazione diversa, di verifica dei fatti e delle carte sui debiti fuori bilancio.
Da anni evidenzio l’incapacità di gran parte dei consiglieri di maggioranza che approvano queste delibere con quello che ritengo un senso di pigrizia mista a noia ed indifferenza.
Da anni evidenzio che si devono leggere e studiare bene le carte, che si deve dibattere nelle Commissioni consiliari, che si devono intraprendere tutte le azioni necessarie per trovare i responsabili e le cause di questi debiti fuori bilancio affinché si possa dare un segno forte di cambiamento, una scossa a questa amministrazione che sembra politicamente addormentata.
Ebbene nessuna risposta degna di significato mi è mai arrivata.

Penso che tutta questa storia dei debiti fuori bilancio sia vergognosa e che anche i cittadini la trovino legata a un profondo senso di ingiustizia. Per aver espresso quest’opinione sono stato definito un demagogo. In genere per questi debiti fuori bilancio (che si sono sgranati in questi anni senza la minima azione politica della maggioranza in Consiglio comunale, il massimo organo istituzionale di rappresentanza politica cittadina) ho votato contro in questi anni, assumendone sempre le responsabilità.

Questa ultima sentenza del TAR evidenza la correttezza del mio operato in coerenza col programma 5 stelle e coi valori che esso incarna.
Speriamo che la Procura della Repubblica oltre alla Corte dei Conti sappiano fare 2+2 e che non sia necessario rivolgersi a programmi TV come “Le Iene” o “Report” di Milena Gabanelli! 
C’è da sperare che i conti vengano fatti prima della decorrenza del termine di prescrizione secondo un copione molto frequente nella storia della giustizia italiana.

Ecco un altro dei motivi che mi ha convinto che non potevo più restare con una maggioranza del genere, di fatto separata dal Movimento 5 Stelle.
Io penso che in politica ci sia bisogno di azioni semplici e di puro buon senso e che il vento stia cambiando.
Penso che per la nostra Parma occorra una politica chiara, corretta, trasparente; una politica che non si attacchi a lettere e testamenti che fanno tornare alla mente le immagini poetiche dei governanti impiegati, degli avvocatucci unti di brillantina e dei funzionari liberali.

Dobbiamo invece immaginarci una città con un ritrovato senso di comunità e che sia davvero più sicura e serena. Occorre sapere scegliere tra le varie possibilità che ci vengono offerte.
Avere questo tipo di visione richiede coraggio e impegno ma ci offre la speranza di poter capire che le decisioni che prendiamo oggi si confermeranno giuste per il futuro della nostra città.

La rivoluzione gentile

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E’ il trionfo di due donne e del Movimento 5 Stelle. E’ la vittoria del 5 stelle che ha praticamente sbaragliato ovunque nei venti comuni dove era al ballottaggio. La forza del nuovo, la forza dei cittadini che sono al centro del paese ha finalmente vinto in modo evidente.

Al termine dei ballottaggi delle amministrative di ieri infatti hanno vinto i cittadini che credono nella forza delle idee che promuovono il vero cambiamento.

Ha perso la vecchia politica. Il partito democratico/democristianio e Renzi hanno preso delle bastonate e hanno visto le stelle.

Una sconfitta netta ed inequivocabile.

Ora coloro (pochi fortunatamente) che non credono nelle idee del movimento o che le usano per i loro fini personali sarebbe meglio che si facessero da parte. Per loro il messaggio subliminale delle elezioni amministrative è forte e chiaro: Basta, lasciate in pace i cittadini ed andate a casa!

Coloro che hanno usato la politica in stile ancien régime e che si sono accampati nelle istituzioni devono avere il coraggio finale di ammettere la loro inadeguatezza ed autorottamarsi.

Il vento sta cambiando e travolgerà i trasformisti della vecchia politica, quella fatta di compromessi.

 

Grazie Beppe Grillo e grazie Gianroberto Casaleggio!

http://www.beppegrillo.it

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Mentre il mondo sta girando senza fretta

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La sera dell’8 giugno 2016 mi sono recato al Pablo ad assistere alla presentazione pubblica della nuova biblioteca di Alice.

Gli Assessori Alinovi, Ferraris, Paci oltre ad uno dei progettisti, hanno presentato alcuni elaborati dell’edificio che verrà realizzato al Parco Golese, una piccola area di verde pubblico nel quartiere. E’ consuetudine dei politici esibire immagini accattivanti per promuovere le proprie azioni cercando di indirizzare politicamente l’opinione pubblica.

L’area d’intervento occuperà quasi tutto il verde esistente che sarà opportunamente recintato.

L’Assessore Alinovi ha scelto l’incarico fiduciario diretto per disegnare la nuova biblioteca, un progetto definitivo utile ad istruire il bando di gara per l’impresa che risulterà aggiudicatrice e che quindi realizzerà l’intervento.

In precedenza la biblioteca era all’interno della scuola Racagni poi demolita e ricostruita. Nel nuovo edificio scolastico non è stata volutamente inserita ed ora occuperà un’area verde pubblica.

Anche in questa situazione l’Amministrazione si è mossa a mio avviso superficialmente e in direzione opposta alle promesse elettorali.

All’incontro della serata scorsa i cittadini hanno evidenziato che, dopo quattro anni, gli assessori si sono presentati con un progetto definitivo senza averlo minimamente condiviso precedentemente coi cittadini.

L’amministrazione comunale invece di promuovere una pianificazione partecipata della biblioteca (come scritto nero su bianco nel programma 5 stelle della città) è riuscita a formare due fazioni contrapposte fra cittadini a tutela di un’area verde e cittadini a sostegno della biblioteca.

Il 5 stelle a Parma aveva promesso di non consumare suolo ma di rigenerare l’esistente. Era scritto nel programma elettorale ovvero nel patto coi cittadini che ci hanno votato.

L’Assessore Alinovi ha invece  evidenziato, in sintesi, che una biblioteca su un’area verde rappresenta un intervento di rigenerazione urbana. Come portavoce dei valori del vero movimento 5 stelle ho provato a spiegare che il verde pubblico, uno degli standard urbanistici, (paragonabili ai diritti di urbanizzazione minima per ogni quartiere della città) non può essere brillantemente soppresso con un parcheggio e un fabbricato in modo così semplice.

Sarebbe stato sufficiente che, all’inizio del mandato elettorale, l’amministrazione promuovesse (anche con un passaggio in Consiglio Comunale) la volontà di recuperare le aree già urbanizzate ma abbandonate e sottoutilizzate e chiedesse ai cittadini dove collocare le nuove opere pubbliche. Se nel quartiere Pablo non erano presenti fabbricati pubblici idonei, gli stessi si potevano ricercare con accordi precisi anche fra quelli privati, appunto abbandonati e degradati. Durante l’incontro della sera scorsa sono emerse tali possibilità e l’amministrazione si è presa l’impegno di verificarle.

Io non lo so ma penso che ormai siamo fuori tempo massimo e i lavori inizieranno a breve. Si costruirà ancora in città sacrificando una delle pochissime aree verdi del quartiere. La giustificazione è stata anche quella di dire che l’area era degradata e quindi era giusto riqualificarla costruendoci sopra! Che è come dire: brucia la casa, mi è rimasto un secchio d’acqua e che faccio? La uso per farmi una doccia.

La biblioteca, l’ho detto in pubblico, è bella, bello il progetto, bella l’idea di mantenerla nel quartiere. Ma il  vero problema è che è stata la Giunta a volere la biblioteca in quell’unica area verde esistente, togliendola ai cittadini ed affermando infine che così si riqualifica il quartiere.

Nessuna condivisione coi cittadini, nessun ripensamento, nessuna vera sintonia con il programma 5 stelle di Parma.

Bastava parlare con la città, prima di presentare il progetto definitivo, ed ora ci sarebbe una biblioteca altrove (sempre al Pablo) ed un’area verde viva, esistente e pubblica. Dove andranno i bambini a giocare?

In questi anni, lo dico con amarezza, penso che nell’amministrazione sia mancata una sorta di negoziazione di posizione con lo scopo di umanizzare gli interlocutori e spingere le parti a chiedersi effettivamente quale sia il problema per poi cercare di trovare una soluzione condivisa. Invece le decisioni sembrano sempre calate dall’alto, prima di aver ascoltato le ragioni degli altri, e con la convinzione di avere la soluzione in tasca.

Il ruolo di un politico è invece quello di avere una visione lungimirante e coerente coi programmi e coi valori. Io forse mi sbaglio ma non mi sembra giusto che i politici programmino interventi a fine mandato per migliorare la loro immagine in vista della campagna elettorale. Mi trovo fuori posto in questo modo di fare di politica.

 

Ma il Comune
dice che però la città è moderna
non ci devi far caso
se il cemento ti chiude anche il naso,
la nevrosi è di moda:
chi non l’ha ripudiato sarà.

(da “Un albero di trenta piani” – Adriano Celentano)

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Il flop dei Consigli comunali volontari

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A fine maggio 2016 abbiamo assistito all’ennesima prova di disagio da parte di vari cittadini verso un’amministrazione da tempo impermeabile alle esigenze della comunità.

Stiamo parlando di una trentina di Cittadini Volontari eletti nei nuovi Consigli di quartiere che in una lettera aperta al Sindaco evidenziano una costante incapacità di ascolto e la mancanza di un semplice percorso politico come quello della partecipazione.

Nel programma elettorale era scritto chiaramente il tema della partecipazione anche attraverso il bilancio partecipativo.

Forse consigliata da quei dirigenti che il Sindaco non ha scelto ma che ha voluto mantenere tutti all’interno dell’amministrazione cittadina, si rispolverano le circoscrizioni di quartiere; vengono chiamate Consigli di Cittadini Volontari ma di fatto non si forniscono metodi efficaci per attuare la partecipazione al processo decisionale della politica.

La conseguenza denunciata è evidente: frustrazione, litigi, polemiche e nessun risvolto positivo.  Questo è quanto emerge in sintesi dalla lettera aperta di vari Cittadini.

Il Sindaco ancora una volta si dimostra culturalmente inadeguato al suo ruolo istituzionale e reca danni politici e dissapori persino ai Cittadini.

Ho sempre ribadito ad onor del vero che abbiamo ereditato una gestione commissariale con milioni di euro di debito ma i Parmigiani hanno eletto dei dipendenti con un programma elettorale, un patto, un contratto.

In quattro anni di politica, in gran parte contraria allo spirito del M5S, l’Amministrazione ha tagliato in maniera lineare e ha messo le mani nel portafogli di tutti, indipendente dalle capacità di reddito, accantonando risorse che potevano essere utilizzate anche per avviare il bilancio partecipativo, come era stato promesso in campagna elettorale. Invece niente.

Una delle proposte del cambiamento del vero Movimento 5 Stelle era anche questa, consentire alla cittadinanza di poter decidere come spendere una parte del bilancio con un percorso chiamato bilancio partecipativo, già sperimentato da anni in vari parti d’Italia e del mondo.

Questa maggioranza che grazie alla sua condotta non rappresenta più il Movimento 5 Stelle tradisce gli elettori a livello politico e persegue i metodi tipici della vecchia Amministrazione.

Un altro esempio di condotta inadeguata è quella del consumo del suolo. Alcuni anni fa, per regioni di sicurezza, si è demolita e ricostruita la scuola Racagni. Nell’edificio l’esistente biblioteca di Alice non ha potuto trovare spazio nell’edificio.

L’Amministrazione ancora una volta va in direzione contraria al programma elettorale. Sembra infatti che si voglia ricostruirla consumando il verde pubblico, anziché impiegare gli immobili pubblici e privati inutilizzati presenti nel quartiere Pablo.

Con questa scelta inadatta si andrebbe ad aumentare il carico urbanistico creando affollamento ed eliminando il verde pubblico così caro ai cittadini di Parma.

E pensare che sarebbe sufficiente adottare il buon senso e mantenere la promessa elettorale.

Basterebbe dare dignità al Consiglio comunale e approvare una variante al Piano Operativo Comunale (lo strumento urbanistico che individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e trasformazione del territorio da realizzare nell’arco temporale di cinque anni).

Si potrebbero individuare le aree già urbanizzate ed inutilizzate o sottoutilizzate dove erigere opere pubbliche utili alla cittadinanza come appunto la biblioteca di Alice.

Il tutto potrebbe poi passare attraverso il bilancio partecipativo. Io non lo so ma a me sembra che ormai il mandato della Giunta sia scaduto come il latte andato a male. Siamo fuori tempo massimo.

L’amministrazione di un Sindaco sospeso (come quello del caffè al bar) ha rinviato di anno in anno il bilancio partecipato, previsto nel programma 5 stelle.

La città se n’è accorta e adesso penso che farà fatica a credere alle solite e roboanti dichiarazioni da preludio di campagna elettorale.

 

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Sul referendum sulle scuole dell’infanzia

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Riassunto per chi si fosse perso dei passaggi di quello che sembra una presa per il naso da parte della pubblica amministrazione nei confronti dei cittadini

4 maggio 2015: Il Comitato AttivarSi per l’Infanzia, nato grazie ad alcuni cittadini che capiscono che la Giunta di Pizzarotti vuole ampliare il numero dei posti da esternalizzare nella  scuola dell’infanzia comunale in netto contrasto col programma 5 stelle, deposita in Comune il quesito referendario: “Volete voi che il Comune di Parma mantenga la gestione diretta di tutte le scuole dell’infanzia comunali che il Comune stesso ha gestito direttamente nell’anno scolastico 2014/2015, adottando tutte le azioni e gli atti a tal fine necessari?”

Si tratta della prima proposta di referendum consultivo senza quorum a Parma.

12 maggio 2015: In   Consiglio Comunale passa la delibera sulla esternalizzazione della gestione delle scuole dell’infanzia comunali con un messaggio opposto al programma politico 5 stelle. La maggioranza del gruppo Pizzarotti si rimangia il programma elettorale deliberando in modo contrario al programma che infatti prevedeva la re internalizzazione della gestione delle scuole. E tutto questo per risparmiare 100.000 € per lo stesso servizio (la filosofia è sempre quella del massimo ribasso per i servizi al cittadino). A tanto vale la promessa politica sancita coi cittadini campagna elettorale!

Il Sindaco con la sua maggioranza schiaccia in tal modo l’opinione dei cittadini. Il tutto ovviamente senza il mio appoggio (in quanto contrario al programma 5 stelle) e senza quello del consigliere Mauro Nuzzo.

La delibera approvata, di fatto impedisce ai cittadini di pronunciarsi con un referendum consultivo, su un atto deciso in un bando di oltre 88 milioni di euro.

Quindi, prima gli asili comunali erano gestiti da personale comunale e altri da aziende esterne. Un comitato di cittadini chiede di indire un referendum per internalizzare la gestione come da programma elettorale. La delibera che va contro al programma elettorale viene approvata rendendo vano di fatto l’iter per il referendum che passa da senza quorum a senza senso.

3 giugno 2015: Dopo 30 giorni il parere sulla legittimità del quesito da parte della Commissione preposta, non viene emesso andando in tal modo contro il regolamento comunale stesso.

7 agosto 2015: il bando per la gestione delle scuole dell’infanzia comunali ha concluso il suo iter e parte delle scuole dell’infanzia che erano precedentemente a gestione pubblica, vengono affidate in gestione al privato. Da questa data diventa inutile il referendum che quindi muore nella culla

Lo statuto comunale infatti prevede che in pratica un referendum non possa andare contro una situazione di convenzione in essere (che in questo caso è avvenuta appunto il 7 agosto)

2 dicembre 2015: la commissione ritiene il referendum ammissibile nonostante la convenzione in essere.

11 dicembre:  Il referendum sugli asili? “Non è abrogativo e vincolante, ma consultivo. E’ impensabile abrogare la gara di Parmainfanzia”. E’ la risposta dell’assessore al Bilancio Ferretti al quesito sollevato sul tema del referendum consultivo sui servizi educativi chiesto dal comitato AttivarSi per l’Infanzia, ritenuto ammissibile nei giorni scorsi dopo sette mesi di attesa.

Fonte http://uncomunea5stelle-parma.blogautore.repubblica.it/2015/12/11/referendum-asili-ferretti-impensabile-abrogare-la-gara/

12 aprile 2016: Sono trascorsi i 90 giorni per la raccolta firme. Il referendum quindi non si farà in quanto, come dice l’assessore Ferretti il referendum è consultivo e il Comune non ha voluto emettere un provvedimento che rendesse vincolante la consultazione del referendum come richiesto dal comitato promotore.

Ora appare chiaro che il referendum è stato asfaltato dalla Giunta e dal Sindaco che ha fatto di tutto per renderlo inutile tramite lungaggini burocratiche e bizantinismi tipici delle politica fossile.

Ora appare chiaro che il programma 5 stelle è stato tradito dalla Giunta e dal Sindaco.

Un grazie a tutti quei cittadini che si attivano e cercano di fare qualcosa per il bene della comunità.

Asili, a Parma niente referendum.

Fonte foto

In un paese normale (secondo passaggio)

Verti Giulia

Non vorrei rispondere a chi cerca di offendere invece di entrare nel merito ma penso di doverlo ai cittadini come aiuto ad una miglior comprensione della tematica edificatoria sia su casi particolari sia in generale. (leggi i post sul tema)

Chiedo a chi non si firma  con nome e cognome reali  di rivolgersi con onestà intellettuale dichiarando pubblicamente la propria identità senza nascondersi nell’anonimato. Le opinioni politiche sono sempre legittime, comprese le critiche accese; alcuni scrivono facendo a mio avviso trasparire  un astio e un odio che ho riscontrato solo nelle dinamiche relazionali dell’associazione Parma in Movimento e negli scranni della maggioranza del sindaco.

Vorrei informare i cittadini che sollevai varie volte il tema della variante del Piano Strutturale Comunale (PSC) sia nelle riunioni di maggioranza sia in quelle dell’associazione Parma in Movimento. Affrontammo e si parlò di rivedere le linee strategiche e di come affrontare i Piani Urbanistici Attuativi (PUA) presenti.

Sono uscito da questa maggioranza perché è stato tradito il mandato elettorale. La stessa associazione Parma in Movimento nel 2014 invitò l’amministrazione cittadina a rivedere il PSC secondo le linee politiche del programma. Appare chiaro che il Consiglio comunale di Parma ad oggi non ha mai deliberato in tal senso.

La maggioranza politica fin da giugno 2012 era a conoscenza del fatto che erano presenti vari PUA con convenzioni in stato di avanzamento e altri PUA in pratica fermi.

Il diritto urbanistico è chiaro (lo hanno ribadito anche all’interno della pubblica amministrazione): la maggioranza politica, motivando le proprie scelte, ha l’autonomia di cambiare le cose.

Appare evidente che la maggioranza politica non ha voluto cambiare fin da subito il PSC. Cercare di farlo adesso è una scelta tardiva (ricorda il famoso detto “si chiude il recinto dopo che sono scappati i buoi”).

Il Sindaco decise che non dovevamo cambiare il PSC poiché era prioritario incassare gli oneri di urbanizzazione. Questa è la verità politica.

La verità giuridica è che i PUA produttivi sono strumenti urbanistici facoltativi (non obbligatori). Tali insediamenti edificatori sono il frutto di accurate analisi volte a definire bene il fabbisogno della città in funzione di un loro corretto dimensionamento, pena l’illegittimità della delibera comunale che li approva. Ma quanti centri commerciali ha bisogno Parma per capire che con c’è più bisogno di tali insediamenti?

Se nel 2009 si pensava di realizzare quell’edificazione, oggi, nel 2016 esiste ancora una sua utilità? Esiste ancora quel fabbisogno? Sono questi i dubbi e le osservazioni politiche che il Sindaco e i miei ex colleghi di maggioranza non hanno voluto prendere in considerazione. Penso che questa ipertrofia edificatoria potrebbe invece innescare un danno economico alle imprese che investono e agli esercizi commercianti esistenti.

Penso che la maggioranza avrebbe dovuto predisporre una variante generale e discutere con la cittadinanza e le imprese sulla riorganizzazione del territorio anche in funzione dei cambiamenti ambientali, economici, sociali che la recessione ha innescato.

Penso che se la maggioranza fosse stata coerente con quanto dichiarato in campagna elettorale avrebbe potuto impostare una fase istruttoria fin da subito per il passaggio ad un nuovo PSC per poi affrontare i vari problemi pratici e giuridici. Successivamente ci sarebbe stato tutto il tempo per l’adozione e l’approvazione del PSC tramite una pianificazione partecipata. Il coinvolgimento della città infatti sarebbe stato fondamentale.

Era sufficiente rispettare il programma. Ora come allora penso sempre la stessa cosa. Basta poco, cambiare si può.

In un paese normale

Verti Giulia

In un paese normale sarebbe scontato ricordare alcune cose ma l’Italia è un Paese straordinario.

Quindi penso sia utile ricordare che l’obiettivo della pianificazione urbanistica è quello del corretto utilizzo del territorio per favorire i diritti della collettività. L’urbanistica quindi non mi sembra che sia uno strumento che serva a favorire il profitto economico dei privati attraverso lo sfruttamento del territorio e del paesaggio. 

E’ utile anche ricordare che i piani regolatori e le leggi regionali devono rispettare sia i principi ispiratori della Costituzione della Repubblica Italiana sulla salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio (fra i quali gli artt. 9 e 42) sia i principi della Legge Urbanistica statale del 17 agosto 1942, n. 1150 e successive modifiche ed integrazioni altrimenti si corre il rischio di rendere nulli gli atti della pubblica amministrazione.

E ora veniamo a Parma. Ecco arrivare un altro centro commerciale, non un centro commerciale come gli altri ma uno dei più grandi delle Regione!

 “Il progetto – denominato Parma Urban District – di riqualificazione dell’area industriale ex Salvarani Più di cento negozi, un cinema multisala, venti tra bar e ristoranti, un supermercato da 4.500 m2 . Un centro commerciale capace di ricevere 20mila persone al giorno, cioè sette milioni di presenze all’anno.”  (Rif. articolo sul sito di Parma.repubblica.it 08 aprile 2016 )

Non pensavo si arrivasse ad una situazione del genere sotto un’amministrazione che aveva fatto dello stop al consumo di suolo e ai centri commerciali una delle proprie bandiere in campagna elettorale. E allora penso che alcuni contesti risultino, dopo quattro anni, ormai evidenti a tutti.

Risulta evidente che il Consiglio comunale di Parma non ha adeguato gli strumenti urbanistici alle conoscenze moderne che misurano il consumo di risorse (energia, materiali, acqua) e la riduzione dell’inquinamento (aria, acqua, rifiuti) per tendere alla realizzazione di spazi di vita confortevoli e salubri.  

Risulta evidente che l’amministrazione di Parma non ha voluto mettere mano al Piano Strutturale Comunale (una volta chiamato piano regolatore). Col nuovo PSC probabilmente questo intervento avrebbe potuto essere ampiamente ridefinito. Si sarebbe quasi sicuramente costruito di meno e con uno sguardo più profondo verso il rispetto dell’ambiente, verso il risparmio delle materie prime, delle fonti energetiche e della riduzione dei rifiuti a cominciare dai lavori in cantiere.

Risulta evidente che questa Giunta non ha voluto attuare una vera pianificazione territoriale che avrebbe determinato una migliore qualità della vita locale attraverso la mediazione fra i processi decisionali consueti con quelli più avanzati fra i quali la cosiddetta pianificazione partecipata.

I nuovi progetti edificatori dovevano essere valutati coinvolgendo i Cittadini attraverso percorsi di partecipazione che tenessero conto dell’ambiente, della salute umana, del consumo consapevole delle risorse. Si dovevano applicare in concreto delle strategie condivise confrontandosi con la fattibilità tecnica, con la convenienza economica e con la praticabilità sociale.

Se è vero che la precedente amministrazione ha suggellato gli accordi edificatori col soggetto attuatore di questo mega intervento edilizio, è anche vero che come contropartita vi è la possibilità di attuare una serie di interventi nell’ambito della città pubblica. Ma è anche vero che questo enorme e futuribile centro commerciale corre il rischio nascere morto dato che è stato progettato agli inizi del 2000.

Da tempo i centri commerciali non vanno più a gonfie vele; è colpa della crisi certo ma anche di una overdose da acquisti compulsivi. Si credeva che i Cittadini potessero recarsi tutti i santi giorni che il Signore manda sulla Terra per fare compere. Ma possiamo ancora credere che i centri commerciali siano una soluzione alla crisi economica e sociale che ci è capitata?

La verità sulla crisi è che cerchiamo di curare il male con le stesse situazioni che l’hanno generato. Costruiamo come dei “lego” dei luoghi inesistenti inserendoci della relazioni inesistenti. Il Consiglio comunale in questi quattro anni ha fatto da tubo digerente delle politiche urbanistiche della giunta precedente. Il massimo organo di rappresentanza cittadina ha in pratica dato l’assenso politico ai piani urbanistici ereditati dalla precedente amministrazione. Se ci pensiamo bene la maggioranza di un Consiglio comunale che abdica al suo ruolo di analisi politica accettando qualsiasi delibera che gli viene sottoposta in pratica si priva della sua identità, delle relazioni con la città, si priva della sua storia. Proprio come un centro commerciale dove gli individui si incrociano senza entrare in relazione, spinti dal bisogno di consumare per fare crescere la freccia dei consumi. Si tratta di spazi fisici destinati ad essere soppiantati dagli spazi virtuali molto più ampi rispetto ai centri, iper o mega che siano. Ecco quindi perché a mio avviso questi spazi fisici nascono già morti. Ed ecco perché si fa finta di non capirlo trincerandosi dietro le frasi fatte dei “diritti acquisiti” o delle “carte in regola per costruire” o del “non possiamo farci niente, è tutto regolare, vorremmo ma niente non possiamo”.

Qui tutto sembra un incantesimo sospeso nel tempo. La verità è che gli anni sono solo dei momenti e passano senza che un sindaco dica niente alla Giunta, al Consiglio, alla Commissione Urbanistica, alla Commissione Ambiente (dove cacciano un presidente e subito dopo arriva un mega mall). Io non lo so ma sembra che tutto passi pigramente con un misto di noia ed indifferenza. E forse questo atteggiamento politico pare ai Cittadini ancor più grave di una colpa. Forse presto qualcuno proverà a capirlo.

Probabilmente l’iter per l’edificazione di questo nuovo centro commerciale era già stato in gran parte definito ma quello che appare evidente è la mancanza di trasparenza da parte del Comune nei confronti della città. E’ mancata una corretta e puntuale informazione alla collettività e adesso è sicuramente troppo tardi.

Non ho niente nei confronti di un’impresa che legittimamente vuole perseguire un interesse privato ed un utile aziendale per sé ed i suoi azionisti. Ma se la politica rimane inerme bloccata dalla sua inadeguatezza senza provare a fare niente allora cosa ci sta a fare. L’onestà e la buona fede sono certo fondamentali ma devono essere delle partenze e non degli arrivi per il nuovo politico; altrimenti dov’è il cambiamento?

“Mentre tu sei l’assurdo in persona e ti vedi già vecchio e cadente raccontare a tutta la gente del suo falso incidente” (Edoardo B.)

Fonti articoli

Un mega-Mall nella ex Salvarani

il più grosso centro commerciale di Parma

nuovo centro commerciale

Andiamo a votare al Referendum del 17 Aprile

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Ecco in sintesi la mia comunicazione che ho eseguito in Consiglio Comunale a Parma il 22 Marzo 2016.

Il 17 aprile si voterà per il referendum sulle trivelle, voluto da nove Regioni (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto) preoccupate per le conseguenze ambientali e per i contraccolpi sul turismo dipeso da un maggiore sfruttamento degli idrocarburi.

Il referendum non chiede uno STOP immediato delle trivelle. Chiede invece di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo.
Il significato della consultazione popolare pone in gioco il rapporto tra energia e territorio attraverso il ruolo dei combustibili fossili.

Il Partito democristiano invita a non andare a votare dichiarando che il più importante strumento di democrazia è inutile. Questo ha passato il segno della decenza.

Lo stesso Rodotà ha dichiarato che è intollerabile il modo in cui è stato liquidato dal vertice del Pd il referendum sulle trivelle affermando che non serve a nulla, è costoso e provocherà dei danni economici.
E’ incredibile come il capo di un governo mai convalidato col voto popolare tenti di delegittimare le istituzioni invitando a non andare a votare come fece a suo tempo il suo predecessore Craxi.

I referendum sono spesso mal visti dai governi in quanto affermano la volontà popolare e il diritto alla cittadinanza attiva.
Anche a livello locale sono spesso malvisti. Basti pensare al referendum sull’inceneritore chiesto da migliaia di cittadini e negato dalla vecchia amministrazione cittadina. Basti pensare al referendum sul mantenimento della gestione diretta di tutte le scuole dell’infanzia comunali, di fatto  nato morto grazie all’attuale amministrazione cittadina. La verità è che i politici nazionali e locali hanno paura dei cittadini, temono il loro giudizio e basano il loro potere sull’indifferenza della città.

Ecco perché è importante votare ad ogni tornata elettorale e ad ogni referendum, per riappropriarci del nostro diritto a partecipare.
Facciamo vedere che i cittadini sono migliori di quei politici nazionali non legittimati dal voto.
Facciamo vedere che i cittadini sono migliori di qui politici locali di professione che hanno tradito il mandato elettorale o il programma elettorale.
Andiamo quindi tutti a votare il 17 Aprile per garantire per garantire un passaggio fondamentale per la nostra democrazia.
Io andrò a votare e voterò SI.

Referendum del 17 aprile: Fabrizio Savani spiega il “SI”

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Fonti articolo 1

Fonti articolo 2

Fonti articolo 3

Alza su quella mano tutti gli altri lo hanno già fatto

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16marzo-duemila16. Alla fine siamo arrivati al termine di questa meravigliosa avventura!

Oggi in Sala Consiliare a Parma si è tenuta la Commissione Ambiente e la maggioranza del sindaco ha revocato l’incarico al Presidente della Commissione medesima.

La motivazione non esiste. La maggioranza del sindaco di Parma ha cercato di abbozzarla poi di scriverla; infine non l’ha trovata e non è riuscita a scriverla.

I consiglieri hanno allora votato la revoca per alzata di mano (non inserita in ODG) poi hanno votato per la nomina di un nuovo presidente (questa inserita in ODG). Alla votazione era presente solo la maggioranza e mancava l’opposizione. Uno dopo l’altro hanno alzato le braccia in una sala ormai vuota dopo tre ore di lavoro.

Alza su quella mano tutti gli altri lo hanno già fatto, dai alza la tua grande capo va bene?! 

Questa sera si è assistito alla scena più classica della partitocrazia ovvero la lottizzazione delle poltrone avulse dalla meritocrazia.

In questi anni la Commissione Ambiente ha lavorato e si è riunita spesso. Ha analizzato fra l’altro il complesso iter procedurale dell’inceneritore; tutto questo nonostante un contribuito della maggioranza del sindaco tendente asintoticamente allo zero. Tale relazione, che evidenziava una serie di incongruenze e “procedure” strane dell’iter del termo, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale col plauso della Giunta. La stessa Giunta che non ha voluto portare avanti i lavori indicati dalla delibera legata alla relazione citata.

La Commissione Ambiente ha intrapreso inoltre un lavoro di condivisione e di ascolto coi Cittadini e coi giornalisti, arrivando sempre ad una sintesi di intenti fra forze politiche contrapposte. Questo grazie alla discussione aperta e anche dura su temi trasversali ai partiti (tutela dell’ambiente, qualità dell’aria, minaccia del suolo, gestione dei rifiuti, ecc.) Questo è stato possibile anche grazie al rispetto delle persone, quel rispetto troppo spesso mancato nelle altre istituzioni dell’amministrazione cittadina.

Oggi si è assistito all’ossificazione di una eco apartheid fra politica e ambiente, una vera e propria separazione valoriale fra buon senso e burocrazia partitica.

Si è di fatto politicamente forzata la regolamentazione comunale e su questo dovrà valutare il Segretario Generale del Comune. Ma ciò che è importante e divertente segnalare è il goffo e cabarettistico tentativo di delegittimare una Commissione Consiliare. Si ricorda che si parla della maggioranza che si professa appartenente al Movimento 5 Stelle che ha sempre portato avanti le idee e le buone azioni indipendentemente da chi arrivassero.

Una maggioranza del sindaco di Parma che continua a spararsi nei piedi. In questo mondo c’è bisogno di più anima.

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Qualcuno…

Alta tensione in Municipio, M5S: “Savani si dimetta da Presidente di Commissione”. Scontro con la minoranza

Commissione Ambiente: modificato il Regolamento. Hanno fatto fuori Savani: non era un fedelissimo del Pizza

Pizzarotti per l’incontro in Ministero ha chiesto aiuto a ex-M5S

Ancora sul consumo del suolo

WP_20151029_14_55_56_ProAncora un cenno sul consumo di suolo, ma forse sono io che non ho mai capito niente.

Sono io che considero un campo agricolo, dove verrà edificato un centro sanitario urgentissimo (ciao), effettivamente un campo agricolo. Forse sono io che considero un’area industriale dismessa dove verrà costruito un altro centro commerciale affettivamente un fabbricato su un’area cementificata anche se si tratta di un diritto acquisito.

Perchè per me il consumo di suolo è questo: è sufficiente che nel lotto di terreno vi sia il cambio di destinazione d’uso del suolo da agricolo ad edificabile. Il percorso inverso semplicemente non esiste. Il percorso inverso si chiama riqualificazione e non rigenerazione come qualcuno da tre anni a questa parte vuole farci credere.

Lo possiamo chiamare anche recupero delle aree dismesse ma non venitemi a dire che non è consumo agricolo. Quando la città occupa la campagna è difficile che la città sparisca per magia come in un incantesimo magari per dar spazio nuovamente alla campagna. Io non sono un urbanista e non ho mai fatto neanche l’assessore. Applico solo il mero buon senso. A riveder le stelle…

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Waste on the road

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Ho presentato nei giorni scorsi un ordine del giorno da discutere nel prossimo Consiglio Comunale insieme anche al collega Mauro Nuzzo. Spero che altri consiglieri lo vogliano firmare. E’ un ODG di mero buon senso che pone il Sindaco davanti alle sue responsabilità … Continua a leggere

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Sui lavori del Consiglio Comunale dell’8 marzo 2016

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Ancora dei debiti fuori bilancio. Nel Consiglio Comunale dell’08 marzo 2016 il Vice Sindaco ha portato in dote altri due debiti fuori bilancio. Si tratta di debiti relativi ad espropri, con sentenze del tribunale di Bologna. Gli importi riconosciuti alle … Continua a leggere

a te che non ami i servi di partito

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Martedì 19 gennaio 2015 in Consiglio Comunale il gruppo del M5S di Parma (tranne il sottoscritto) ha espulso Il Consigliere eletto dai cittadini Mauro Nuzzo in forza di un regolamento del Gruppo consiliare che è stato approvato e depositato in Comune nei giorni scorsi.
Il Presidente 5 stelle del Consiglio comunale di Parma ha attuato il volere della maggioranza.
Io non ho approvato il regolamento e non ho votato contro l’espulsione del collega Nuzzo.
Non ho votato perché ritengo Illegittimo un documento che evidenzia che per tutti gli atti tranne quelli relativi a temi etici i consiglieri devono votare sempre e comunque come decide il gruppo a prescindere dal programma elettorale. Per i temi etici invece non esiste una posizione di gruppo ma è sempre il gruppo di maggioranza che decide quando si tratta o meno di tema etico e se quindi si deve votare in modo uniforme oppure no.
Un gruppo dove il confronto politico non è ammesso, dove il dibattito politico è perennemente soppresso a cominciare dal sindaco, che interpreta ogni critica come offesa personale, ecco, allora penso che si tratti di un gruppo dove comincia la deriva politica antidemocratica.
Il regolamento col logo 5 stelle vecchio, a testimonianza della superficialità politica del gruppo di maggioranza, non si preoccupa della coerenza degli atti rispetto al programma elettorale ma impone a tutti una modalità supina ai voleri della Giunta ben lungi dai doveri di indirizzo e controllo riservati ai Consiglieri dalla Legge.
Penso che a Parma si stia facendo il possibile per far perdere popolarità al Movimento 5 Stelle a livello nazionale e locale. Seguo il Movimento dalla nascita del blog di Beppe Grillo e ho investito tempo e passione in questa avventura straordinaria. Sarebbe stato sufficiente seguire con la schiena diritta il programma che ci ha permesso di assurgere ad un ruolo istituzionale quasi per caso e non per merito di consiglieri o assessori. Spero bene per il futuro della città e spero bene per il futuro del 5 stelle a Parma. Spero …

Fabrizio Savani – Consigliere Comunale di Parma – Movimento 5 Stelle

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a te che non ami i servi di partito
che ti chiedono il voto un voto pulito
partono tutti incendiari e fieri
ma quando arrivano sono tutti pompieri

(Rino G.)

E tanta strada per vedere un sole disperato

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Recentemente “la Gazzetta” pubblica degli interventi per proporre un dibattito politico sulle future amministrative a Parma. E in effetti mi sembra di capire che la corsa sia già iniziata.

Un intervento interessante è quello del dicembre 2015 del senatore Pagliari dove evidenzia che la città deve inventarsi il proprio futuro cercando soluzioni nuove e invita le parti a superare la dialettica antagonista degli interessi particolari.

A tal proposto vorrei citare l’esperienza della straordinaria avventura dei “cittadini prestati alla politica”.

Non sarebbe mai nato il M5S se non ci fosse stato quel degrado politico, economico, ambientale, valoriale che a Parma è esondato con la caduta della precedente Giunta. La questione morale è ancora oggi attuale rispetto a quanto affermava Berlinguer oltre 30 anni fa. Nulla è cambiato in questa Italia di vecchi e giovani dinosauri.

Penso che l’essenza della democrazia sia la partecipazione al senso di comunità, a un desiderio di cambiare le cose, la vita e l’ambiente, ma facendolo insieme. Fare le cose solo pensando che sia giusto e dimenticandosi delle promesse elettorali sono convinto che sia un percorso sbagliato e pericoloso.

Il problema di questa città è emblematico di un’Italia composta da partiti arroccati e da cittadini che hanno perso l’interesse per la politica locale. La partecipazione è fatta di tempo donato ai problemi della città e tolto al lavoro e alla famiglia, d’impegno civico, di altruismo, di sacrificio.

Questi comportamenti si valorizzano solo con soggetti politici degni di questo nome, organizzati su basi trasparenti e meritocratiche e non su persone che pensano di essere assurti ad un ruolo istituzionale per merito e non per caso. E’ mancata in questi anni una vera capacità di dialogo ed ascolto dei cittadini.

In città i parmigiani hanno dato fiducia a dei rappresentanti di un movimento non solo per i suoi contenuti ma anche perché gli altri non meritavano più la loro fiducia. Il M5S a Parma è stato indispensabile per cercare ritrovare quell’impeto di orgoglio e di rottura col passato.

E così è accaduto che la più grande crisi economica della città sia stata gestita da “cittadini onesti prestati alla politica” in modo prevalentemente ragionieristico. Tutti noi bravi ragazzi -certo- ma a me sembra che si sia preso per buono l’indirizzo del Commissario di Governo disattendendo quindi le principali promesse fatta agli elettori.

E’ vero, abbiamo messo in “sicurezza” i conti ma abbiamo garantito ogni ritorno economico alle banche e senza verificarne la “legittimità del debito”.

Con la paura dell’azione legale abbiamo fatto pagare i debiti creati dalla precedente amministrazione ai cittadini di Parma. Per non parlare dei debiti fuori bilancio diventati vera e propria emergenza perenne, un ossimoro burocratico.

Abbiamo lasciato immutato il Piano Strutturale Comunale ovvero il piano regolatore urbanistico di Parma. Ancora oggi vi sono persone che hanno distrutto la città mentre i cittadini ne pagano quotidianamente le conseguenze.

L’inceneritore è partito senza giocare tutte le carte che avevamo in mano. La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente durato un anno e mezzo ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che lo aveva approvato con una delibera passata alla unanimità. Pensare che i rifiuti da bruciare a Parma non arrivassero anche da Reggio era semplicemente un’illusione. Lo si sapeva già prima del decreto sblocca Italia che, di fatto, dava la possibilità di importare rifiuti da fuori provincia. Presto arriveranno anche quelli da Leonia.

Parma si è trovata davanti a un sindaco abile comunicatore e dotato di una innegabile arte dialettica ma a mio avviso spesso avverso ad ogni critica interna e a una vera condivisione coi cittadini delle scelte strategiche per il territorio. Il pensiero politico a neo liberista (esaltazione del libero mercato) e meramente estetico è stato sostenuto dalla maggioranza di noi Consiglieri che abbiamo vissuto spesso in modo apatico il nostro ruolo. Nella nostra città di fatto quasi tutte le proposte dei cittadini sembrano sostanzialmente negate o dilatate come in un film di Sergio Leone.

La conferma del disincanto dei parmigiani è rappresentato dal flop dell’elezioni dei Consigli di Cittadini Volontari andate quasi deserte; Il fine era giusto ma ben presto è apparso chiaro a tutti che la partecipazione era solo una mera apparenza. Sicuramente ha aiutato anche l’incapacità politica di un assessore privo di una qualsiasi capacità decisionale che scambia una critica costruttiva per una crociata personale spesso evitando i confronti.

L’errore più grande di noi politici nostrani è stato quello di alimentare l’abulia dei cittadini vero la polis e non riuscire a coinvolgerli nei processi decisionali della politica.

Credo che una risposta alla creazione di leader (guide) locali sia quella di programmare veri eventi di partecipazione politica attraverso un percorso condiviso con la città. Tali progetti dovrebbero attrarre idee e proposte sostenute dai cittadini ed elaborate dai candidati,  poi in seguito legittimati dal voto. Questo può  essere una modalità significativa per ridurre la distanza siderale fra politici, istituzioni ed elettori.

Serve una visione volta a cambiare i modelli culturali della nostra società. Ci troviamo in mezzo ad un guado sociale, valoriale, ambientale ma i tradizionali soggetti politici non sono più adeguati a creare visioni perché sono estinti; le ideologie che li hanno formati mi sembrano ormai superate o non in grado di essere veicolate da questa classe politica fossile.

In generale l’apparato amministrativo delle nostre istituzioni locali e nazionali è una macchina elefantiaca inadeguata e pesante rispetto ai problemi dei cittadini. Spesso i dirigenti passano indenni sulle giunte e sui governi e nessuno ha il coraggio di indicare nuove direzioni; si preferisce seguire le impostazioni precedentemente intraprese. Tutto questo a svantaggio della stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici che da anni vorrebbero lavorare meglio di quello che fanno e vorrebbero lavorare finalmente su basi meritocratiche.

La coesione che auspica Pagliari non esiste in un periodo dove l’egoismo prevale sull’altruismo e per questa ragione le proposte politiche, sommatorie degli interessi particolari, sono state le azioni più facili e veloci da proporre alla città.

Per evitare che alle prossime amministrative possa vincere un personaggio con l’empatia di un tweet occorre riprendere quell’immaginario collettivo. Si tratta di quell’immaginario fatto di cambiamento, tutela ambientale e paesaggistica, partecipazione, trasparenza radicale, cultura dell’incontro e del rispetto delle istituzioni; temi da sempre proposti dal movimento 5 stelle. Io non lo so ma a Parma questi temi mi sembra che si siano un pò persi per strada. Ma forse mi sbaglio. Volevamo cambiare il mondo e invece il mondo ha cambiato noi.

Fonte foto

di fabriziosavani Inviato su Politica

Manifestazione a Casalmaggiore contro la TI-BRE

Stamane si è svolta a Casalmaggiore la manifestazione contro la TIBRE stradale, un’opera infrastrutturale inutile e costosa. Erano presenti vari Sindaci e rappresentanti dei sindaci dei Comuni attraversati da quest’opera devastante. Io c’ero. A rappresentare il Comune di Parma c’era invece il presidente della Commissione Cultura su decisione dell’amministrazione cittadina.

Ecco io penso che per evitare che in futuro qualcuno cambi idea e dia priorità a questa opera assurda, ecco io penso che ogni politico che ne abbia la possibilità debba ribadire con forza il proprio NO.

Si deve dire NO a tale scempio ambientale ed anche evitare di trincerarsi dietro  scuse come quelle di non partecipare ad incontri istituzionali per mancanza di tempo per decidere.

Oggi al corteo ho detto che i cittadini devono  mettere il fiato sul collo a noi politici locali, devono partecipare ai consigli comunali alle commissioni ed entrare con vigore nei palazzi polverosi delle istituzioni burocratiche il cui scopo principale è quello di auto perpetrarsi.

Non possiamo aspettare che i politici da soli facciano qualcosa senza il coinvolgimento dei cittadini.

Ho scritto al presidente della regione Emilia Romagan, ho scritto alla Unione Europea, ho scritto al Governo nazionale per chiedere di rivedere il progetto della TIBRE e per chiedere di fermarsi a riflettere. In pratica nessuna risposta.

Ma la migliore risposta invece la ricevo quando partecipo a manifestazioni come queste dove vedo dei ragazzi presenti e consapevoli.

Capisco allora che la coerenza e il rispetto della tua coscienza siano aspetti che trovino cittadinanza fra la gente e non fra i politici di professione.

Dopo la manifestazione alcuni bambini hanno affidato al cielo alcuni messaggi per l’ambiente appesi a dei palloncini.

Ecco quindi le mie frasi che ho oggi affido a Gea.

  • Ognuno di noi deve fare la differenza.
  • Ognuno di noi può fare politica.
  • Ognuno di noi può fare qualcosa di positivo per l’ambiente,
  • Lo dobbiamo fare per i nostri figli, lo dobbiamo fare per la nostra madre Terra.
  • Se aspettiamo solo i politici non cambierà mai niente.

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Foto della manifestazione del 29/11/2015 a Casalmaggiore contro la TI-BRE

Que veut cette horde d’esclaves

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La Marsigliese

Scioccato dalla vista delle immagini. Ora dobbiamo temere due tipi di nemici, quelli pseudo islamici e quelli che gettano benzina sul fuoco cercando di capitalizzare i dividendi politici in un clima di paure dove pescare un maggior consenso elettorale.
Ho portato la mia solidarietà a un mio amico francese e ho spiegato a mia figlia che è in corso una lunga guerra e un periodo di terrore che mina le libertà e i diritti naturali che ha una genesi la cui data precisa non si trova scritta nei libri di storia.
Non abbiamo davvero idea di cosa ci aspetta. Non possiamo più dire cosa succederebbe se capitasse a noi ma cosa succederà quando capiterà a noi. Se è successo questo in Francia che ha un controllo del territorio che è decisamente maggiore del nostro Paese non riesco nemmeno a immaginare cosa potrà succedere a noi.
A noi con questa divisione politica a noi con questo buonismo a noi con questa approssimazione di integrazione di malpancisti. Ho profondo rispetto per la paura di ogni singolo cittadino italiano e non tollero nè la superficialità dell’accoglienza non strutturata ed organizzata né la superficialità degli istinti reazionari senza controllo.
Abbiamo una classe politica, siamo una classe politica profondamente inadeguata a gestire questi problemi internazionali che non sono problemi ideologici ma di esistenza e di sussistenza dei diritti naturali.
Non è una strage, non è una guerra, è una ecatombe pari alla ecatombe quotidiana che piove sulle popolazioni civili quotidianamente tramite i bombardamenti di aerei e droni.
Sperare di vincere questa pseudo crociata con le bombe telecomandate o armando i nemici dei nemici è semplicemente irrealizzabile. In tal modo si alimenteranno risentimenti, odi generazionali che proseguiranno in un eterno cortocircuito di spedizioni punitive e di atti di ritorsione.
Costruire con libri, informazioni, cultura, strutture sociali e sanitarie è un percorso lungo lunghissimo e arduo. E’ molto più difficile costruire la pace che andare in guerra.
Io non so se è stata l’IS o al Qaeda ma so per certo una cosa. Da tempo il terrorismo è assurto a un limite assolutamente ingestibile. La terza guerra mondiale si affaccia a questo millennio con la fionda di esseri che sembrano normali, integrati nel cotesto urbano.
Non è più necessario impostare obiettivi importanti e normalmente presidiati come aeroporti, palazzi, ecc. ma è sufficiente attaccare in modo coordinato i centri e i simboli della vita quotidiana (teatri, ristoranti, piazze, mercati) e che rappresentano i nostri stili di vita. Il terrore purtroppo si crea così e lo si vince anche e soprattutto con la pace e con la costruzione di risposte adeguate.
La prevenzione si attua anche attraverso ognuno di noi nella vita di tutti i giorni. La lucida follia dei terroristi impone un ripensamento della nostra vita quotidiana. Le modalità di sorveglianza e di investigazione devono essere condivise con tutti. L’intelligenza collettiva deve affiorare nella comunità. La visione non può essere meccanicistica rivolta ad estrapolare e a reagire a singoli episodi peraltro sempre più frequenti. Si deve capire invece che occorre una visione generale molto più articolata ed interdipendente.
Sperare di vincere una guerra con bombardamenti di reazione penso che non porterà ad una soluzione. Spero che si cominci dopo il cordoglio, le lacrime e la rabbia, spero che si cominci con una organizzazione di metodo fra i vari paesi di una unione europea che è sempre stata fino ad ora una mera parvenza istituzionale avulsa dal consenso cittadino.
Cordoglio per i francesi, cordoglio per la vita cittadina francese ed europea messa in discussione nella sua esistenza.

TI-BRE on the road

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Sono sempre stato contro la TI-BRE un ‘opera infrastrutturale vecchia e inutile. Mi sono sempre espresso coerentemente contro la sua realizzazione. E’ sbagliato persino il nome di tale opera. Dovrebbe chiamarsi infatti LI-BRE ovvero Ligure – Brennero dato che il mar Tirreno comincia a Livorno. Anzi dovrebbe chiamarsi LI-TRE dato che si fermerà a Trecasali e mancano e mancheranno i soldi per andare oltre a questo comune parmense. Lo sanno tutti ma nessuno lo evidenzia.

Ho partecipato con la fascia tricolore alla manifestazione contro la TI-BRE insieme ad altri sindaci, ad aprile 2015 a Ronco Campo Canneto (PR) per dire no alla TI-BRE.

Ho inviato un accorato appello al presidente dell’Emilia Romagna, al Presidente del Consiglio, all’Unione Europea per dire SI alla Tirreno Brennero (TI-BRE) ferroviaria e NO alla TI – BRE autostradale.

Come consigliere comunale ho fatto quanto potevo per fermare quest’opera. Se fossi stato il Sindaco avrei partecipato anche all’Assemblea dei Sindaci presso la Provincia di Parma in data 26 ottobre 2015. Magari non sarebbe successo niente e tale carta non avrebbe avuto valore nel gioco dei ruoli politici che si sono delineati. Ma almeno avrei avuto un’ulteriore occasione per evidenziare il mio dissenso a questa opera che considero inutile.

Poi ognuno si assumerà la sua responsabilità politica delle azioni intraprese. L’opera è stata definita dalla regione ER con priorità 2 nel programma delle infrastrutture strategiche anche tenendo conto nel merito politico da quanto stabilito sempre il 26 ottobre 2015 dal Consiglio Provinciale che aveva detto sì alla TI-BRE.

Spero che tale priorità non salga al livello 1 nei mesi a venire (ovvero opera finanziabile ed eseguibile). Un netto NO da parte dell’Assemblea dei Sindaci avrebbe aiutato, a mio avviso, a mettere una pietra tombale sull’intera opera.

Spero bene per l’ambiente di Parma e ricordo che per temi così importanti occorre un’intesa fra le persone avulsa dai giochi politici spesso incomprensibili ai cittadini.

Consiglio Comunale del 13/10/15

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Nel Consiglio Comunale del 13/10/15 si è discusso in della variazione di bilancio 2015, delle vendite dell’ennesima partecipata Autocamionale della Cisa e di una variante al Piano operativo comunale per misure legate al risparmio energetico.

Inoltre il Sindaco ed alcuni Consiglieri hanno ricordato l’anniversario dell’alluvione a Parma, una tragedi che ha colpito diversi cittadini. Anch’io mi sono sentito in dovere di esprimere la mia solidarietà per i parmigiani colpiti dall’alluvione e ho espresso i miei dubbi sull’intervento della cassa di espansione sul torrente Baganza. Mi sembra obiettivamente troppo lungo il tempo di realizzazione di 7 anni. In Italia i tempi delle opere pubbliche sono sempre lunghissimi. Inoltre gli enti in gioco sono davvero tanti. Ragion per cui è prevedibile che i tempi si dilatino a 10 anni e oltre. E nel frattempo i cittadini cosa fanno? Penso che non si possa vivere con l’angoscia ogni volta che piove forte nell’attesa di vedere realizzata tale opera. Inoltre il costo di 55 milioni di mc per una cassa di 4 milioni di m3 di terra ghiaia scavata mi sembra troppo elevato.

Ecco di seguito una sintesi del mio intervento sulla delibera dell’efficientamento energetico.
Oggi noi votiamo una delibera per la modifica ed Integrazione alle NTA del POC per promuovere misure di risparmio energetico ed introdurre alcune semplificazioni.
Voterò questa delibera che spera di stimolare l’efficienza energetica anche se penso che non darà forza propulsiva all’economia dell’edilizia della città.
Il mercato immobiliare è imploso per la crisi e perché drogato dal PSC che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione.
Ora noi ci limitiamo a votare una delibera in modo velleitario invece di proporre una nuova visione di governo del territorio uscendo dalla mercificazione del suolo di Parma.
Un aumento della SLU del 20 % è la stessa politica di vendita dei GDO quando fanno il 3×2. Se non hai i soldi per comprare un pacco di merendine anche se te ne offrono altre 2 sei sempre al punto di prima, ovvero ti mancano sempre i soldi
Inoltre c’è sempre il problema della Provincia che pone dei dubbi di legittimità a questa delibera all’insegna della mancanza di intersettorialità fra enti della PA
Oggi quindi so che rimaniamo all’interno di una visione arcaica proponendo meccanismi premiali con le logiche di un mercato imploso su sé stesso.
La visione tecnica e valoriale del PSC e del POC rimangono sostanzialmente quelle delle Giunte Ubaldi e Vignali.
Avevamo promesso di cambiare l’urbanistica a Parma e il nostro mandato elettorale è orami entrato abbondantemente nel secondo tempo di questa partita. Ma quando verrà adottato il nuovo PSC, ma ormai è troppo tardi e io lo avevo chiesto da giugno 2012
Quando siamo stati eletti avevamo iniziato a studiare l’attuale PSC. Avevamo capito che il piano doveva essere cambiato fin da subito perché sbilanciato sugli interessi dei privati rispetto all’interesse pubblico.
Avevamo impostato dei tavoli tecnici coinvolgendo i cittadini e avevamo capito che non tutti i PUA si sarebbero realizzati. Ora mi sembra evidente che si è preferito lasciare le cose come stavano.
Alla fine anche se nessuno lo ha mai detto apertamente abbiamo pensato che sarebbe stato meglio lasciare i privati al proprio destino depennando di fatto il ruolo della pubblica amministrazione secondo il pensiero dominante in questo sistema edificatorio ipertrofico ovvero “meno Stato e più privato”.
Penso che alla fine abbiamo fatto poco per combattere le rendite di posizione. Penso che abbiamo agito condizionati dalla paura dell’azione legale dei privati contro la Pubblica Amministrazione. Penso che come dice il poeta in generale ancora oggi in Italia il coraggio intellettuale della verità e la pratica politica siano due cose inconciliabili.
Ecco perché oggi votiamo questa delibera e sembra che ancora una volta si debba anelare a un consenso fra i privati dimenticando e vanificando il nostro ruolo politico che invece dovrebbe essere orientato all’interesse generale e non a quello particolare.
Io voterò questa delibera che di fatto non sposta il pendolo della storia di questa città che ancora oscilla per inerzia verso i rapporti consolidati della precedente compagine amministrativa.
Eravamo convinti di cambiare il mondo e invece il mondo ha cambiato noi. Il tempo è galantuomo e scoprirà se siamo cambiati in meglio o in peggio.
Ogni delibera dovrebbe essere portata avanti senza infingimenti ma in ogni caso saranno poi i cittadini a giudicare la nostra coerenza e capacità politica. Spero solo che siano indulgenti.
I cittadini infatti potranno anche perdonare, le divinità già lo fanno. L’ambiente la natura, il territorio, Gea invece non perdonano e restituiscono sempre e con gli interessi tutto il male subito.

FONTE FOTO

Non ho hobby, non vado a pescare e non raccolgo francobolli

20140206_101302Parma non affogherà certo in un laghetto d’acqua.

Mi dissocio comunque dall’evento della giornata del 20/9/2015 al “laghetto”, con scuola di pesca e canoa al Parco Ducale e patrocinato dal Comune di Parma.

Dal sito del Comune si apprende che <<il pomeriggio è dedicato, per tutti coloro che vorranno cimentarsi o semplicemente assistere, alle più suggestive tecniche di pesca, dalla “mosca” al “carp fishing” >> e che per <<tutto il pomeriggio, sarà possibile per bambini, ragazzi e famiglie trascorrere il proprio tempo alla riscoperta di uno degli spazi aperti più belli della nostra città, stando insieme con consapevolezza e rispetto dell’ambiente.>>

Non sono un vegano ma non ci vuole neppure un vegetariano per capire che il messaggio trasmesso nel comunicato stampa dal Comune di Parma risulta stonato.

Da diversi anni a Parma e nel mondo si assiste a un crescente senso di disagio sul modo in cui l’uomo maltratta gli essere viventi in modo spesso gratuito per scopi sia alimentari sia ludici.

Non penso sia questo il modo di una pubblica amministrazione per promuovere il rispetto per gli animali in ambito ambientale e sociale, lavorando per migliorare le loro condizioni di vita in città.

Va dato atto che il Comune investe tempo e risorse importanti per il canile e il gattile di Parma. Ma tutto questo non basta per proporre un modello di tutela del benessere animale che dovrebbe essere legato anche ad un senso di empatia.

Quando arriverà il tempo in cui un politico che rappresenta un porta voce di chi lo ha votato aprirà la porta a una nuova visione? Una visione che riesca a capire la sofferenza degli altri umani o animali. Una pesca per bambini in un laghetto non è certo una mattanza di tonni ma questo non ridimensiona la questione.

A nessuno piace essere infilzato in un amo, rinchiuso in un rete, sentirsi isolato in un luogo estraneo dove altri decidano fino a quando devi vivere.

Esiste poi un regolamento comunale che vieta la pesca nei laghetti cittadini. Penso che ci voglia poco per capire che un eccezione non è la regola ma è proprio questo il problema. Una pubblica amministrazione non può derogare a se’ stessa a seconda delle proprie necessità. Si crea un precedente pericoloso e non capirlo penso sia una grave miopia politica per un’amministrazione che appoggia anche eventi legati alla promozione di uno stile di vita vegano, animalista e ambientalista.

Non si può pretendere troppo dai politici nazionali o locali, lo affermo sentendomi parte in causa, ma sono arrivato in fine a capire che la “coerenza politica” sia un ossimoro.

Non ho hobby, non vado a pescare e non raccolgo francobolli. In quanto a scrivere versi o canzoni, quello non è un hobby ma una necessità. (Totò)

Ancora sui lavori di Via Trento


Il 3 settembre 2105 si è tenuta la Commissione Ambiente e LLPP in Municipio a Parma con vari temi all’ODG.

Aggiornamento situazione dell’iter installazione antenna telefonia in Via Bizzozero e del relativo permesso di competenza comunale
La situazione è in via di definizione. E’ stato ascoltato un cittadino portavoce di un comitato di Via Duca Alessandro che ha posto all’attenzione del Comune le richieste di chiarimenti da parte di diversi residenti. E’ emerso che l’antenna sarà installata in un rotatoria stradale in posizione che sarà verificata tramite un confronto fra i tecnici dell’azienda di telefonia, i tecnici del Comune e di Iren. A breve si dovrebbe arrivare una postazione definitiva dell’impianto che soddisfi le richieste degli abitanti che sia giudicata idonea e rispetti la normativa ambientale di riferimento.

Antenna Bizzozero

Aggiornamento situazione inerente il cantiere estate 2014 di Via Trento, relativo agli interventi di riqualificazione dei sotto servizi ad opera di Iren (fogne e teleriscaldamento)
Ho chiesto come è stata “ingressata” la pratica di richiesta autorizzativa dei lavori dato che si tratta di un’opera di un Ente privato (Iren) che esegue un lavoro di interesse pubblico e quale autorizzazione ha rilasciato il Comune.

Mi è stato risposto che è consuetudine presentare una pratica come manomissione di suolo pubblico anche se forse la procedura è risultata non corretta. In futuro per ogni intervento sarà quindi necessario un idoneo titolo edilizio abilitativo.

In pratica sembra che l’iter sia lo stesso che si affrontava quando il Comune trattava con la municipalizzata. Il fatto noto a tutti è che ora la multiutility è a tutti gli effetti una SpA ovvero un’azienda privata. Quindi l’iter procedurale per tali lavori come quello di via Trento andava rivisto e si doveva migliorare.

Iren deve continuare ad eseguire legittimamente il proprio lavoro e il Comune deve operare dal punto di vista burocratico in modo corretto. Di fatto permane una sorta di sudditanza psicologica verso un’azienda importante per il nostro territorio ma che non è più una municipalizzata a controllo totale della pubblica amministrazione ducale.

Aggiornamento situazione incendio del 06/6/15 al deposito di rifiuti area Cornocchio di Iren Ambiente
Che aria respiriamo? Un incendio di rifiuti differenziati ha prodotto dei fumi di combustione che hanno allarmato la città. Il vento ha spinto i fumi dell’incendio verso l’aeroporto e come rileva ARPA (edizione cartacea della Gazzetta di Parma del 09/06/15) “quand’anche la combustione di materie plastiche avesse prodotto modeste quantità di inquinanti pericolosi, quali idrocarburi policiclici aromatici e diossine, non sono ricaduti nelle zone abitate”. Che è un po’ come dire se delle sostanze tossiche ci sono state, queste non sono andate in città ma altrove. Io non lo so ma tutto questo non mi sembra molto rassicurante.

Il funzionario Iren presente in Commissione ha evidenziato in sintesi che il documento di valutazione rischi incendi è stato aggiornato assieme alle procedure di emergenza. Inoltre è stata implementata la riduzione dei rifiuti in lavorazione. Queste ad altre operazioni, sempre a detta di tale funzionario, hanno contribuito a ridurre il rischio incendi e pertanto i cittadini possono stare ragionevolmente tranquilli.

Un cittadino presente (avvocato Allegri) evidenzia che nell’area del Cornocchio è in corso la gestione temporanea fino alla completa esecuzione dei comparti definiti C1 e C2 del Polo Ambientale Integrato di Parma (PAIP). Il PAIP è quindi incompleto in quanto è operativo solo il comparto C3 (meglio noto come inceneritore).

Questo è semplice ed evidente come risulta anche dai lavori della Commissione Ambiente di controllo sull’attività amministrativa Comunale relativa al PAIP e dalla sua relazione finale datata ottobre 2014.

“Le strutture C1e C2 sono manufatti funzionali al PAIP e la loro mancata realizzazione non permette l’utilizzo del PAIP come da DGP 938/2008 con una inevitabile ricaduta negativa sulla gestione dei rifiuti a Parma, sull’ambiente del territorio e quindi sulla salute dei cittadini di Parma.” (cfr. relazione allegata alla delibera CC-2014-89 della seduta di Consiglio Comunale del 30/10/2014)

“Infine, si può evidenziare che con la DGP 938/2008 era stata autorizzata la realizzazione di un PAIP, cioè di un polo integrato destinato alla gestione dei rifiuti che, in quanto tale, può funzionare in modo ottimale solo se attivo con tutte le sue componenti tecniche, strutturali ed impiantistiche. Allo stato attuale però è stato realizzato solo il termovalorizzatore e pertanto il PAIP è stato realizzato solo parzialmente.” (cfr. relazione allegata alla delibera CC-2014-89 della seduta di Consiglio Comunale del 30/10/2014)

Aggiornamento realizzazione nel Parco Ducale di una rete di teleriscaldamento e verifica delle autorizzazioni necessarie (oltre alla verifica della proprietà della rete citata del TLR)
Su segnalazione del cittadino Avv. Allegri inviata alla Procura, al Sindaco, all’Assessore all’Ambiente, alla Soprintendenza e alla Presidenza della Commissione Ambiente, è stata affrontata anche tale tematica.

Sono in corso opere per il teleriscaldamento le cui tubazioni passeranno per un tratto sotto il parco Ducale. L’ipotesi di passare al di sotto di viale Piacenza (a lato del parco citato) è stata scartata per problemi legati alla viabilità.

Iren si è impegnata a realizzare sia lavori di riqualificazione e restauro conservativo del parco sia altri lavori in città, il tutto come opere di compensazione. E’ importante la presenza di Iren per questi lavori di compensazione ma certo avrei preferito che tali cifre fossero state impegnate per uno sconto delle bollette dei servizi di gestione dei rifiuti dei cittadini nell’ottica di una effettiva perequazione tributaria dando priorità alle fasce deboli della popolazione.
Sul tema della individuazione della proprietà del teleriscaldamento ad oggi non risulta ancora chiara la questione. L’amministrazione comunale in questi mesi ha attivato una serie di incontri per un chiarimento. A breve dovrebbe essere pronta una relazione di sintesi che definisca la versione del Comune su tale aspetto, ovvero se la rete sia di proprietà pubblica o privata.

Su tale aspetto cito un paio di articoli.
l’art.113 del D.Lgs. 267/2000 che evidenzia che tutte le reti devono essere pubbliche come evidenziato nella relazione già citata allegata alla delibera CC-2014-89 sul PAIP
l’art. 22 del D.Lgs. 28/11 che prevede che le infrastrutture destinate all’installazione di reti per il riscaldamento e il raffrescamento sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria come indica anche la deliberazione ANAC del Presidente Raffaele Cantone del 4 febbraio 2015.

Teleriscaldamento al Parco Ducale

Spiegazioni richieste ai dirigenti del gruppo Iren sulla indennità riconosciuta al precedente AD, De Sanctis
Su tale merito viene consegnato un comunicato stampa di Iren del 24 novembre 2014 dove si evidenzia il percorso che ha portato all’accordo fra l’ex AD di Iren e la multiutility. Il comunicato non apporta nulla in più a quanto già noto da tempo mentre i funzionari di Iren presenti in Commissione ritengono esauriente il comunicato senza quindi esporsi in ulteriori dichiarazioni.

Buropazzia

burocraziaNell’immaginario collettivo spesso usiamo il termine burocrazia in senso dispregiativo per indicare l’insieme di leggi, norme e regolamenti che serve al funzionamento della pubblica amministrazione.

Oggi i burocrati tendendo a perpetrare se stessi usando la burocrazia come strumento per nascondere responsabilità. Succede anche che i nostri dipendenti diventino meno efficaci dilazionando nel tempo l’azione amministrativa e recando danno agli stessi cittadini ovvero i datori di lavoro.

Anche quando una pubblica amministrazione cerca di accelerare un iter procedurale o di compierlo in tempi umani e non in ere geologiche, beninteso sempre all’interno dell’alveo istituzionale, arriva a produrre una serie di atti che spesso allunga l’iter medesimo producendo una serie di procedimenti, endoprocedimenti, atti e delibere all’insegna della ridondanza formale.

Ecco perché sorrido amaro quando leggo ad esempio sui giornali che a Roma si deve azzerare la Giunta e il Consiglio Comunale e si deve tornare alle elezioni. Sarebbe come cambiare la copertina di un libro anzi come togliere la fascetta della copertina di un libro. Il contenuto non ne risentirebbe minimante.

La pubblica amministrazione è stata riformata a partire dagli anni ’90 copiando l’agire e il pensare delle società di profitto sia esternalizzando la gestione dei servizi attraverso la privatizzazione sia accentrando i poteri decisionali sugli organi tecnici che operano secondo procedure uniformate.

Io non lo so ma a me sembra che le amministrazioni locali in genere siano state snaturate dal loro ruolo di tutela dei diritti dei cittadini per favorire lo sviluppo umano, economico, sociale e ambientale.

Oggi l’organo politico conserva il potere di guida ma nel concreto fa ben poco perché il pensiero dell’amministrazione è stato sostituito da procedure, da leggi regionali e nazionali che ne pregiudicano l’autonomia e l’agire. Un esempio su tutti è dato dal patto di stabilità e crescita che imbriglia ogni decisione dei governi locali e anche di quelli metropolitani se pure con degli eufemistici distinguo.

Nella città eterna non è solo in atto un novello sacco romano che presenta diverse somiglianze (con quello dell’agosto del 410 d. C.) ma va in scena la quotidiana dissolutezza della pubblica amministrazione da parte di una crisi endemica di partiti e di persone. Non si tratta quindi solo dei partiti ma anche di quelle “marionette di carne” che credono di non avere fili e di stare in piedi per esclusivo merito politico.

In un comune come quello della capitale, quando hai una macchina talmente inquinata e inquinante non basta essere una brava persona quando attorno hai un sacco di meccanici indagati o che ti “prendono” i pezzi del motore quando vai a fare benzina. Non si può reggere fino alle elezioni se la carrozzeria è marcia.

Il problema di un comune come quello di Roma è a mio avviso dato dal fatto che sostanzialmente pochi dirigenti sono stati cambiati dalla nuova amministrazione. Se fossi stato al posto del sindaco la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata proprio quella di “cambiare la testata” della macchina amministrativa.

Oggi si assiste ad un sistema istituzionale dove il cittadino percepisce che sia sparito l’equilibrio fra i diritti e doveri e che vi sia solo una netta sperequazione sociale, valoriale ed economica.

Si assiste addirittura alla convinzione che i diritti dei molti siano in un equilibrio instabile mentre i doveri siano una perenne certezza per la tutela di pochi spesso uomini politici o burocrati più o meno utili alla società.

A tali persone in genere si concede troppa fiducia; troppa fiducia accordata a persone alle quali pochi darebbero il proprio portafogli neppure se vuoto.

L’unica soluzione per cercare di cambiare davvero la situazione è quella di una rivoluzione culturale radicale, un cambio di pensiero epocale che “distrugga” le fondamenta del palazzo burocratico.

I cittadini devono mettere il fiato sul collo ai loro politici a cominciare da quelli locali che hanno votato. I cittadini devono chiedere conto ai loro eletti; devono mettersi le scarpe ai piedi ed andare nei consigli comunali e provinciali, nelle commissioni, insomma nei posti dove si prendono le decisioni che influenzano la vita quotidiana locale di ogni singola persona. Devono farlo a partire da subito.

Fonte vignetta

Aiutami ad aiutarti

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La raccolta differenziata è una gran cosa e ci può liberare dagli inceneritori. Anzi la raccolta differenziata è antitetica all’incenerimento. Inoltre affidare ad un unico gestore la raccolta e lo smaltimento del rudo mi sembra contraddittorio a livello valoriale, ambientale, economico sia per i cittadini sia per il territorio. Ma questo ce lo diciamo da anni. Almeno, io lo dico anni.

Ma la raccolta differenziata ha ancor più senso se condivisa con la città e se si aggiunge la parola partecipata. Raccolta differenziata partecipata. Occorre infatti differenziarsi da coloro che impongono, si deve partecipare, accogliere le proposte, i cambiamenti, le critiche. Occorre farlo con umiltà.

La radice del temine umiltà è humus ovvero terra, terreno. L’umile è una persona che torna alla terra, che nasce dalla terra, che rivendica la sua appartenenza a che pensa in modo concreto sensibile empatico, modesto, sobrio, naturale, che condivide con la comunità. Da humus arriva anche il temine umano, umanità, spesso usato a sproposito da politici nazionali e locali.

Se imponi a norma di legge un valore, se pur legittimo e condivisibile, rimarrai prima o poi da solo. Se hai contro la comunità tutto ti sarà difficile, se hai i cittadini a favore probabilmente tutto ti riuscirà meglio.

Io non lo so ma oggi ho cercato di aiutare la mia città a livello pratico. Insieme ad altri amici ho aiutato a pulire 500 metri di fosso a Vicofertile una delle belle frazioni di Parma. I fossi cittadini sono pieni di rudo buttati da incivili, da gente che non capisce l’importanza della raccolta differenziata.

Bisogna spiegare meglio, aiutare i cittadini che non riescono a comprendere l’importanza della riduzione dei rifiuti, del riuso, della raccolta, del riciclo, del recupero.

Si deve migliorare l’informazione essere pro-attivi, venire incontro alle esigenze dei cittadini. Si deve evitare che un sistema di raccolta imposto con evidenti criticità possa indurre un comportamento negativo da parte di cittadini che si sentono esasperati e inascoltati.

Dobbiamo immaginare bene la nostra città. Dobbiamo impegnare bene la nostra coscienza ecologica.

Citando James: la coscienza è la voce del Creato e la natura è il cuore degli uomini

Senza parole

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Sul sito del Comune di Parma è stato pubblicato un Bando per l’assegnazione di un incarico.
L’incarico comportava un impegno di 2  anni, a partire dalla stipula del contratto. La domanda di partecipazione all’avviso pubblico, sottoscritta con firma autografa originale, doveva pervenire tramite PEC (mail certificata), consegnata a mano al DUC (in Comune) oppure con Raccomandata. a/r al Comune

Il Bando era valido dall’8 al 29 maggio 2015

BandoPAIP –  fonte sito comune PR

Successivamente è stato pubblicato l’esito del Bando. Nessun candidato è stato ritenuto idoneo a ricoprire l’incarico professionale per l’attività di monitoraggio delle emissioni del PAIP

esito bando monitoraggio emissioni PAIP –  fonte sito del comune di Parma

Tutto questo (che non si sia riusciti a trovare nessuno che potesse eseguire i controlli per conto del Comune di Parma) mi lascia letteralmente senza parole. Ma mi lascia ancor più senza parole il fatto di aver appreso la notizia dal sito di un Giornalista .

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Fonte vignette

Fabrizio Savani

Ancora alberi abbattuti a Parma

Oggi hanno abbattuto svariati Prunus alti anche fino a otto metri in Viale Dei Mille a Parma. Alberi apparentemente sani ma forse giudicati vecchi, malati o pericolosi sono stati sradicati per lasciar spazio a giovani piante. Vorrei chiedere al comune il motivo di questo gesto per me orribile.

Da anni in città si parla di consumo di suolo e di salvaguardia dell’ambiente ma non si discute mai di qualità della vita e di come cambiare stile di vita. Ecco allora che pare normale abbattere alberi per ripiantarne altri, più piccoli e tutti uguali. Piante belle, ordinate che non sporcano. Non è bello infatti avere alberi adulti con ampie fronde che sporcano in estate con fiori e frutta e d’autunno con foglie secche.

Ma che senso ha eliminare piante vive e adulte? Non si potevano togliere solo quelle necessarie? Ma è possibile che gli alberi di una strada siano tutti pericolosi, morti o malati? Sicuramente poi queste giovani piante andranno innaffiate ed accudite per almeno tre anni a differenza degli alberi adulti che sono sicuramente più resistenti. Avete mai visto innaffiare regolarmente le piante in città quest’estate? Se si devono mettere a dimora degli alberi e poi non innaffiarli tanto vale non piantarli neppure. E’ sempre molto triste vedere infatti un albero che muore.

Basterebbe solo ricordare di trovarsi di fronte ad un essere vivente e senziente.
L’anno scorso sono riuscito a salvare insieme a tanti cittadini 160 alberi di kaki che il comune voleva abbattere perché facevano i frutti che cadendo sporcavano la strada.

Ora ci risiamo. Altre piante abbattute senza un motivo apparentemente plausibile. Eppure tutto questo ha un costo. Costi economici, costi ambientali, costi e rischi della sicurezza sul lavoro.
Penso allora che dobbiamo renderci conto che noi esseri umani insieme alle piante e agli animali siamo in un unico barcone che cerca di non affondare nel futuro della nostra terra; ma la differenza è che gli alberi possono fare benissimo a meno di noi ma noi senza gli alberi non possiamo vivere. Pare comunque che ci siano ancora molte persone che siano convinti che l’uomo possa vivere di plastica, automobili, isole ecologiche, centri commerciali, e che si siano dimenticate le lezioni alle elementari dove viene insegnato ai bambini che l’uomo vive grazie alla fotosintesi clorofilliana.

Questo ennesimo evento luttuoso nei confronti del vede della città, passato ancora una volta in silenzio, mi ha fatto tornare alla memoria vari eventi e battaglie di questi ultimi anni che mi hanno visto a volte spettatore e a volte attore.
E’ arrivato l’inceneritore, sono arrivati gli innumerevoli debiti fuori bilancio, i nuovi centri commerciali, una situazione deficitaria del verde urbano, un inquinamento cittadino senza più alcun freno.
Un bel giorno arrivato tutto questo e non c’è rimasto più nessuno a protestare.

 

L’ambiente scomparso

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Nelle sedute dicembrine del Consiglio comunale di discussione del bilancio ho posto in discussione anche la gestione ambientale da parte dell’attuale Giunta durante il suo mandato. Ho estrapolato alcuni punti che meritavano una particolare attenzione. Purtroppo l’elenco della inadeguatezze è sintetico e non esaustivo.

Inceneritore. Era realizzato all’80% e se lo si fermava partivano cause milionarie. Tutte balle, ora lo sanno anche i sassi. Lo si poteva fermare ma è mancata la determinazione da parte del Sindaco e della Giunta di intraprendere ogni strada possibile.

In quattro anni il termo non solo non è stato chiuso ma funziona tranquillamente a pieno regime.
Chi è stato eletto per farlo chiudere è ancora al suo posto assieme a chi è stato nominato per cercare in modo legittimo di ostacolarlo. Nessuno di questi ha mai chiesto scusa ai cittadini.

La Giunta ha disatteso il lavoro di indagine della Commissione Ambiente ed è venuta meno agli impegni presi nei confronti del Consiglio Comunale che aveva approvato una delibera passata alla unanimità e che individuava una road map per cercare di tutelare l’ambiente (strategia di riduzione dei rifiuti, riconversione dell’inceneritore, tariffa dello smaltimento dei rifiuti e divieto di conferimento rifiuti da fuori Provincia, separazione del servizio di raccolta dal servizio di smaltimento dei rifiuti).

La Giunta aveva detto che avrebbe relazionato periodicamente in Consiglio comunale e in Commissione ambiente e non lo ha fatto. In pratica ha mentito al Consiglio comunale ovvero la massima istituzione di rappresentanza politica locale.

Monitoraggio ambientale – Vengono eseguiti i rilevamenti con le centraline ma il Comune non pubblicizza adeguatamente i dati che non si trovano neppure nel suo sito. In alternativa come compensazione ai fumi dell’inceneritore l’amministrazione realizza una pista ciclabile che è un po’ come dire che a uno che vuole smettere di fumare per Natale gli regali delle mentine per l’alito.

Inquinamento aria a Parma – C’è un inquinamento elevatissimo a Parma e non viene presa nessuna azione sia straordinaria sia strutturale a medio termine. Il fatto che quest’anno gli sforamenti nella centralina della zona Cittadella siano stati inferiori rispetto all’anno precedente non vuol dire che l’aria della zona si sia di colpo trasformata in aria di montagna limpida e pulita. Vuol dire solo che è una delle poche zone monitorate di Parma. Tante altre zone sono più inquinate e non rilevate nel nostro territorio. Dipende da tanti fattori (numero di veicoli che vi transitano, larghezza della strada, altezza degli edifici altezza dei punti di monitoraggio, ecc). Il limite delle leggi che pongono un limite sono dipesi dal fatto che se stai appena al di sotto della soglia di riferimento l’aria è pulita come un giglio e se stai appena di sopra l’aria diventa magicamente pestilenziale. Si tratta in realtà di limiti politici e assolutamente non idonei a evidenziare la drammatica situazione dell’inquinamento presente a Parma e nella pianura Padana in generale.

E’ mancata (e tuttora manca) una pianificazione di lotta all’inquinamento che individui un percorso comune con le altre città almeno confinanti e con gli altri comuni della provincia limitrofi alla città.

Gestione dei rifiuti e bando – E’ scaduto nel 2014 e il Comune non si è davvero voluto attivare politicamente con il suo peso di capoluogo di provincia per sollecitare ATERSIR. Ha scritto una lettere e basta, compito finito.

Manutenzione verde – Che la Giunta sia allo sbando in questo settore lo dimostra il caso della guerra dei kaki dove il comune ha stanziato 40 k€ per abbattere delle piante perché sporcano quando c’e’ già un contratto in essere che prevede la pulizia delle strade con passaggi settimanali.

Discariche – Una mega discarica presente a fianco del centro a Parma segnalata varie volte al Comune (sia dalle Guardie Ecologiche di Legambiente a settembre 2016 sia dal sottoscritto a in questi mesi in Consiglio Comunale). L’assessore all’ambiente nega in pratica ogni evidenza senza prendersi la briga di verificare la situazione (chiunque può farsi un’idea guardando la discarica su Google Maps a fianco del centro sportivo Lauro Grossi). Poi l’ex discarica Metalfer con nessun azione di responsabilità verso la proprietà.

Teleriscaldamento. Interessante poi il tema della proprietà delle rete del teleriscaldamento affrontato durante i lavori citati della Commissione Ambiente. L’amministrazione in sostanza non era riuscita a dare una risposta certa sulla proprietà di tali reti (se della multiutility o del Comune) e non era riuscita ad assumersi le responsabilità dichiarando in modo certo l’effettiva proprietà del TLR nel suo complesso (cfr Deliberazione del Consiglio comunale CC-2014-89 della seduta di Consiglio comunale del 30/10/2014). Successivamente l’ANAC il 02/05/2016 (cfr documento ANAC del febbraio 2015) ribadisce in sostanza quanto già era emerso nei sedute della Commissione Ambiente e cioè che le reti del TLR sono da considerarsi un Servizio Pubblico Locale e sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria. Il Comune invece non la pensa così ed evidenzia (ad aprile 2016 dopo un anno dal parere ANAC del febbraio 2015) che le reti del TLR nel territorio comunale non possono essere considerate opere pubbliche e vengono disciplinate come opere private.

Oneri di urbanizzazione – L’inceneritore è “un’opera privata di interesse pubblico”. Pertanto IREN dovrà pagare al Comune di Parma gli oneri di urbanizzazione della realizzazione dell’opera, che non sono stati versati, pari a circa due milioni. Lo ha stabilito l’Autorità anticorruzione, come si legge in un capitolo della relazione sull’attività svolta nel 2015 dedicato all’inceneritore ducale. Anche qui la Giunta sembra abbia fatto poco o niente e la situazione appare evidentemente in stallo.

Cosa rimarrà di questa Giunta – Infine vorrei chiedere al Sindaco, a Folli e alla Paci (ricordando ai due assessori che provenivano dal CGCR) di scrivere a Babbo Natale una letterina chiedendo di trovare sotto l’albero i 2 mln di € che Iren dovrebbe dare al Comune.

Ci sono politici che hanno fatto una campagna elettorale contro l’inceneritore e adesso col senno di poi mi chiedo cosa davvero abbiano fatto per fermare il termo. Ma non erano stati nominati per le loro competenze e per il loro convincimento di fare tutto quanto era possibile per fermare l’inceneritore?

Concludo augurando buon proseguimento alla Giunta sperando che lavorino il meno possibile (soprattutto su ambiente ed urbanistica) per quei pochi mesi di vita politica che le rimane. In tal modo si faranno meno danni. Auguri!